Diciassette re chiusi in un quadro
fanno la guardia a un sepolcro
ed a un mito di cenere.
Diciassette re, Dio salvali!
(17 Re, Litfiba 1987)
POST CONTENENTE SEI PAROLACCE
Sono fortunato perché, vivendo in due regioni diverse e non confinanti, posso constatare di persona come le leggende urbane esistano ovunque, identiche o con piccoli e insignificanti cambiamenti.
Tutti conosciamo gente a cui sono uscite teste o code di topi dal minestrone surgelato.
O conosciamo la credenza secondo cui, attaccando al muro un foglio bianco con scritto "58" le mosche smettono di rompere il cazzo.
Idem con le vespe se dici di continuo "aceto-aceto-aceto...".
E sappiamo che se una ragazza mestruata tocca fiori e piante, queste PUFF!, appassiscono.
Ovunque, in Italia e nel mondo, succedono fatti inspiegabili o spiegabilissimi. Senza fonti, senza riscontri. Ma, siamo pronti a giurarlo, veri.
> la Rosa Nera & altre leggende (2 di 2)

> la Croce Nera & altre leggende (1 di 2)
Raggio debole puoi entrare
dentro di me...
Illuminarmi puoi
poi assorbimi...
(Transea, Litfiba 1983)
POST CONTENENTE QUATTRO PAROLACCE
Dovunque siate, dovunque andiate, sentirete sempre le stesse cose.
Le stesse storie, le stesse barzellette, le stesse leggende metropolitane.
Non mi riferisco ai coccodrilli nelle fogne di New York.
Ma a quei racconti paesani, che come le barzellette, cambiano solo qualche elemento per adattarsi alla geografia o alle genti.
Un po' come l'albanese che beve alla fontana, che al nord diventa terrone, in Francia diventa italiano e su Marte diventa terrestre.
dentro di me...
Illuminarmi puoi
poi assorbimi...
(Transea, Litfiba 1983)
POST CONTENENTE QUATTRO PAROLACCE
Dovunque siate, dovunque andiate, sentirete sempre le stesse cose.
Le stesse storie, le stesse barzellette, le stesse leggende metropolitane.
Non mi riferisco ai coccodrilli nelle fogne di New York.
Ma a quei racconti paesani, che come le barzellette, cambiano solo qualche elemento per adattarsi alla geografia o alle genti.
Un po' come l'albanese che beve alla fontana, che al nord diventa terrone, in Francia diventa italiano e su Marte diventa terrestre.

> omologato per x
Preciso nel passato,
perfetto nel presente,
futuro omologato:
voglio, non lo voglio, boh?!
(Si può, Litfiba 1996)
Un doppio esperimento che nasce dalla collaborazione mia e di Ispy volta a trattare un argomento che abbiamo deciso di dividere a metà: due parti che si completano a vicenda ma che sono perfettamente funzionanti singolarmente, ognuna scritta con lo stile preciso del blogger che la redige ma… non con il rispettivo modello grafico di appartenenza!
Difatti, qui potrete leggere il post di Ispy con il modello del Moz o’Clock, mentre ne Lo Sfondo Blu troverete il mio post calato nello stile di quel blog.
Buona lettura!
perfetto nel presente,
futuro omologato:
voglio, non lo voglio, boh?!
(Si può, Litfiba 1996)
POST A PAROLACCIA ZERO
Questo post è un esperimento.Un doppio esperimento che nasce dalla collaborazione mia e di Ispy volta a trattare un argomento che abbiamo deciso di dividere a metà: due parti che si completano a vicenda ma che sono perfettamente funzionanti singolarmente, ognuna scritta con lo stile preciso del blogger che la redige ma… non con il rispettivo modello grafico di appartenenza!
Difatti, qui potrete leggere il post di Ispy con il modello del Moz o’Clock, mentre ne Lo Sfondo Blu troverete il mio post calato nello stile di quel blog.
Buona lettura!

> le Milfidi: un mito dell'Antica Grecia
Quelle infelicissime vicende
ch'io stesso vidi
e di che fui grande parte,
e di che fui grande parte...
(Il racconto di Enea, Litfiba 1983)
POST A PAROLACCIA ZERO
Oggi vi parlerò di un mito dell'Antica Grecia.
Ricordavo vagamente di averlo già sentito, forse a scuola, forse traducendo maldestramente qualche versione di greco al liceo.
Poi, qualche giorno fa, mi sono imbattuto in un libro, suppergiù degli anni '70. Una sorta di dizionario della cultura classica.
Qui ho trovato la storia di queste ninfe, le Milfidi.
ch'io stesso vidi
e di che fui grande parte,
e di che fui grande parte...
(Il racconto di Enea, Litfiba 1983)
POST A PAROLACCIA ZERO
Oggi vi parlerò di un mito dell'Antica Grecia.
Ricordavo vagamente di averlo già sentito, forse a scuola, forse traducendo maldestramente qualche versione di greco al liceo.
Poi, qualche giorno fa, mi sono imbattuto in un libro, suppergiù degli anni '70. Una sorta di dizionario della cultura classica.
Qui ho trovato la storia di queste ninfe, le Milfidi.

> perché odio la Stella Artois
Suona la ribeca,
ed ogni uomo grida "pace a voi",
ma noi restiamo soli di fronte all'odio
invincibile, impalpabile, per noi...
(Lulù e Marlene, Litfiba 1985)
POST APPARENTEMENTE BLASFEMO
Poche cose mi danno quel senso di ribrezzo e disgusto che mi fa distogliere lo sguardo.
Per esempio, non riesco quasi mai a guardare aghi di siringhe che svolgono il loro clinico lavoro.
Quando capita che la mia candida e nobile pelle dev'essere bucata con un ago, io porgo il braccio (o il culo, ma il culo non lo vedo) e dico: "io mi giro, fai quello che cazzo devi fare ma non voglio vedere niente".
Siringhe a parte, l'altra cosa che più mi infastidisce è la oscura sofferenza sottolineata da alcune opere dell'arte sacra, specie popolare.
ed ogni uomo grida "pace a voi",
ma noi restiamo soli di fronte all'odio
invincibile, impalpabile, per noi...
(Lulù e Marlene, Litfiba 1985)
POST APPARENTEMENTE BLASFEMO
Poche cose mi danno quel senso di ribrezzo e disgusto che mi fa distogliere lo sguardo.
Per esempio, non riesco quasi mai a guardare aghi di siringhe che svolgono il loro clinico lavoro.
Quando capita che la mia candida e nobile pelle dev'essere bucata con un ago, io porgo il braccio (o il culo, ma il culo non lo vedo) e dico: "io mi giro, fai quello che cazzo devi fare ma non voglio vedere niente".
Siringhe a parte, l'altra cosa che più mi infastidisce è la oscura sofferenza sottolineata da alcune opere dell'arte sacra, specie popolare.

> altri sogni ricorrenti
Forse questo è un sogno,
forse un mare
dove perdersi per ritrovare
le ali nel cielo...
(Ballata, Litfiba 1987)
POST A PAROLACCIA ZERO
Ricordate questo post? Vi avevo parlato di un mio sogno ricorrente. Quello del centro storico, della piramide di vetro con giochi di specchi e del negozietto.
Ecco. Non è certo l'unico sogno ricorrente che faccio.
Oltre al solito a tema scolastico (l'altra notte ho sognato che mi mancavano diversi esami per la laurea che già possiedo, come se non riuscissi a raccapezzarmi...), ce ne sono altri due similari a quello di cui vi parlai nel maggio scorso.
Se ne avete voglia, seguitemi in questa avventura nello sconfinato regno onirico.
forse un mare
dove perdersi per ritrovare
le ali nel cielo...
(Ballata, Litfiba 1987)
POST A PAROLACCIA ZERO
Ricordate questo post? Vi avevo parlato di un mio sogno ricorrente. Quello del centro storico, della piramide di vetro con giochi di specchi e del negozietto.
Ecco. Non è certo l'unico sogno ricorrente che faccio.
Oltre al solito a tema scolastico (l'altra notte ho sognato che mi mancavano diversi esami per la laurea che già possiedo, come se non riuscissi a raccapezzarmi...), ce ne sono altri due similari a quello di cui vi parlai nel maggio scorso.
Se ne avete voglia, seguitemi in questa avventura nello sconfinato regno onirico.

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