[FUMETTI] Diabolik - Vite al margine, la recensione (no spoiler)
L'anno diaboliko si chiude alla grande, con una storia veramente bella e mozzafiato.
La costruzione dei colpi di scena è così veloce che funziona proprio perché non hai tempo di rifletterci troppo, lasciandoti trasportare da una trama che passa sapientemente da un registro all'altro, colpendo il lettore.
Vite al margine è il dodicesimo numero di Diabolik del 2020, ed è davvero un gran bell'albo.
Cosa può spingere Diabolik a interessarsi di due ragazze senzatetto?
Eppure, Luisa e Olga si ritroveranno di fronte proprio l'implacabile assassino.
Una vita di stenti, di avventure ai margini della società, di pericoli che provengono da ogni angolo: così vivono le due barbone, ma Olga è una nuova, non sa bene come muoversi; Luisa è più scaltra, sa da chi guardarsi.
E alcuni malavitosi sono in cerca di una certa Noemi, incrociando le strade con le due ragazze.
Ma il tutto ha anche a che fare anche con un colpo che Diabolik e Eva stavano preparando: obiettivo Ennio Koeller, produttore cinematografico, in realtà boss del riciclaggio.
Come potranno convergere tutti questi elementi, lo lascio scoprire a voi.
Perché niente è come sembra e molte situazioni si ribalteranno, portando Diabolik e Eva in situazioni davvero impreviste e imprevedibili.
Più di un rimando al "mondo diaboliko", citando un certo personaggio che di tanto in tanto ricorre nelle storie oppure frasi cult o ancora un piatto (culinario) già apparso in precedenza, ma c'è anche un autoironico omaggio ai registi Manetti che hanno filmato/firmato il film su Diabolik in uscita: in questa storia vengono chiamati Manet Bros, e sono proprio loro!
Dunque, ottimo episodio che chiude un'annata ricca e spettacolare: Palmas e Pasini firmano il soggetto, quest'ultimo anche la sceneggiatura assieme alla Finocchiaro.
Ai disegni, dettagliatissimi, classici e precisi, c'è Di Bernardo coi retini di Castagna.
La copertina è ormai appannaggio fisso di Matteo Buffagni.
Correte in edicola.
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Non sono rimasto pienamente soddisfatto dall'albo di novembre, e le anteprime ufficiali di questa storia non mi hanno esaltato/incuriosito abbastanza. Penso di saltare.
RispondiEliminaQuello di novembre è stato effettivamente bruttino e illogico sotto tanti aspetti, un raro neo in una lunghissima carriera.
EliminaMa questo è stupendo 💪🤩
Moz-
Pure a novembre dicesti che meritava prenderlo per la psicologia dei personaggi. Preferisco affidarmi alle mie sensazioni, tanto più che gli albi tornano in ristampa prima o poi.
EliminaSì, ma la mia recensione parlava chiaro: era buono SOLO per quello, per il resto molto lasciava a desiderare... era un albo che poteva portare a ragionare sul comportamento di Diabolik...
EliminaComunque ok, questo è dieci spanne sopra, poi ovviamente lo sai tu cosa vuoi leggere, ci mancherebbe! ;)
Moz-
L'ultima volta che ho letto qualcosa di Diabolik è stato l'estate scorsa quando mi hanno prestato l'albo di Eva Kant: belli i disegni di Palumbo, brutta la storia. Saranno stati almeno 25 anni che non leggevo Diabolik e non credo di essermi perso molto. Sono contento che ogni tanto azzecchino una bella storia: è questo il modo per andare avanti, non certo grattare il fondo con le anastatiche. (Niente in contrario alle anastatiche, ma sono sempre state prodotti da maniaci collezionisti, non da edicola. Infatti Bonelli non le fa e lascia che siano altri a farle - in particolare Editoriale Mercury.) Sono ancora più contento che i disegni siano di Di Bernardo, che conosco personalmente ed ho avuto modo di incontrare alla fine di febbraio, quando probabilmente stava lavorando proprio a quest'albo.
RispondiEliminaCaio!
EliminaBeh, in realtà ti dico: se non lo leggevi da 25 anni, ti sei perso proprio tutta la continuity, i ritorni, le esplorazioni del passato dei personaggi e della loro storia :D
Qualcosina dovresti recuperare, secondo me!
Quanto alle anastatiche, penso che il caso di Diabolik sia particolare... perché ci sono versioni su versioni, censure, ritocchi ecc... cose strane che sì, piacciono ai collezionisti ma sono ormai anche storia del fumetto italiano!
Moz-
Non ho avuto il tempo di prenderlo ma lo troverò sicuramente.
RispondiEliminaYes, tanto è uscito ieri! 🤓💪
EliminaMoz-
ecco, se mi dovesse venirmi un trip per un qualche fumetto lo farei con diabolik
RispondiEliminaEh? 😅
EliminaMoz-
Ho appena finito la mia recensione, programmata per domani alle 7:10. Ora posso leggere la tua, senza influenze! Sono passato solo al volo qualche minuto fa perché ero indeciso tra due immagini coi Manet Bros ed ero certo che li avessi citati, così ho scelto la vignetta che non hai usato tu.
RispondiEliminaPurtroppo non ho colto il personaggio che si vede di tanto in tanto e il piatto. Dimmi un po'!
Ahahah grande per aver usato il termine ormai politicamente scorretto "barbone"! Io stavolta l'ho fatto solo alla fine, quando avevo finito i sinonimi 🤣
Comunque concordo su tutto, ottimo numero a parte qualche particolare che poi leggerai da me 😉
Wao, allora aspetto domani per il dibattito 🧡🤓
EliminaIl personaggio ricorrente è Bruno Holtz, qui solo citato (è un boss che appare di tanto in tanto); il piatto è il filetto alla Wellington, già apparso in precedenza 🤓🔥
Moz-