[RICORDI] la mia formazione, il mio immaginario

 


Io sono una persona relativamente semplice.
Nata e cresciuta con una formazione pop, e seguendo un immaginario che mi ha tirato su.
Sono figlio degli anni '80 e '90 italiani, con tutto ciò che ne consegue; e nonostante io viva benissimo il presente, aggiornandomi al futuro per stare sempre al passo, inutile girarci intorno: io ho, eternamente dentro di me, quel mood lì.
In ogni campo.
In ogni frangente che vivo e immagino, in ogni cosa che leggo/ascolto/guardo/gioco/faccio.
È un'attitudine, uno sguardo che nemmeno chiamerei nostalgico perché per me è ancora così.
Ecco da dove proviene.



Come ho spesso sottolineato, sono stato un bambino fortunato: perché ho avuto bene o male tutto (a partire dalla spensieratezza e la felicità), nei limiti del possibile: cresciuto in un'epoca dove sorgevano tante di quelle icone pop mai sparite o così forti che sono tornate, ho avuto una formazione completa nel mood anni '80 e '90.



Questo è il mondo che mi ha generato, e che sostanzialmente (come opere, oggetti ma soprattutto approccio) ritrovate qui ogni giorno. Le mie passioni coltivate nel tempo.
L'immaginario che esiste nella mia mente, grazie alla magia e al benessere, è questo.
Si tratta di estetica, in primis.
Estetica italiana contaminata con elementi della cultura pop americana: non sono mai uscito da questa bolla, che vive ancora come ricordi o replicata continuamente nelle cose che faccio.




Il mio mondo è scintillante come la metà degli anni '80, ma può essere anche dark come gli anni '90 o quei primissimi anni '80 che avevano ancora influenze del passato: non per nulla, la mia stessa formazione è un calderone, di base televisivo, dovuto a ciò si poteva vedere.
Sì, sono figlio della TV dell'epoca, specie commerciale, anche regionale.
E quindi dei cartoon giapponesi ma anche dei telefilm anni '70.
Tutto insieme, appassionatamente.




Il mio stile di vita è sempre stato calato dentro la magia del benessere: c'era già un intimo piacere della scoperta sin dagli spot che vedevo in televisione. Ne restavo affascinato, immaginando mondi e stili di vita che poi erano quelli che potevo vivere e vivevo.
Oggetti moderni come impianti hi-fi, videoregistratori, forni microonde, Folletto.
Ma ovviamente anche giocattoli e cibi di quel futuro.
L'America in tavola con bibite, wurstel e hamburger, salse come se piovesse.




Anche il mondo che mi circondava era pieno di quella magia: genitori giovanissimi significava frequentare spesso pizzerie ma soprattutto pub, con quello stile opaco e segreto.
Musica in sottofondo, dal rock classico alle nuove contaminazioni; fumo, gente, junk food.
La Standa e i supermercati dove comprare cose viste in tv: un incantesimo vero e proprio, fatto di colori accesi e ammiccanti.




I negozi di giocattoli, con tutta la gamma di colori e oggetti che potevi vedere sulle riviste.
Persino le palestre, nella mia mente, hanno ancora quello stile da scantinato, con gli specchi e le attrezzature vintage.
E ne ho frequentate davvero, di palestre così!




La videoteca era un altro simbolo, e lo è ancora: scegliere film vecchi e nuovi, poter esplorare e farsi anche una cultura cinematografica.




Bar, sale giochi, piazze, camerette degli amici coi loro libri, giochi, oggetti.
Per me nulla è cambiato.
Anche la casa, la casa in sé, per me è ancora uno spazio aperto, disordinato nell'ordine, moderno e vintage insieme.
Con piante, palme, vetrate.



Sono figlio delle tavernette dove trovi cose di un decennio prima, perfettamente calate nella parte.
Sono figlio dell'abbondanza a tavola, di ricette come gamberi al curry e uova sode ripiene con tonno e capperi.
I colori che mi hanno formato sono quelli fluo, accesi, ma anche quelli pastelli.
Un'eterna estate alla Miami Vice, sfumature sgargianti truly outrageous che richiamano mille mondi e mille declinazioni.
Io sono i colori un po' (tanto) gay di She-Ra, Popples, Jem.
Ma anche quelli dei video musicali, ritmi sintetizzati e design spigolosi/plasticosi.



Ecco cosa mi ha cresciuto e formato: l'opulenza scostumata, esagerata, fatta di grandi marchi.
Una magia che forse mi/ci ha anche fatto del male, a vedere oggi. O forse no.
Io vivo così anche oggi, ancora oggi.
La mia videoteca è qualsiasi piattaforma streaming o la mia collezione di film o i canali tematici in televisione; le serate sono ancora quelle tra amici e junkfood, coca-cola e giochi di società.
I Masters li ho ricomprati, il resto è sul blog.
Forse sono un esperimento sociale, creato in quel laboratorio di mode e consumi; o io stesso sono padrone e spirito di questo e del mio tempo, perché vedo che tutto si modella attorno a me.
E ciò che amo, o torna o non va mai via.
E voi? Qual è stata la vostra formazione?
Qual è l'immaginario con cui siete cresciuti?
Lo avete archiviato oppure è ancora con voi?


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76 commenti:

  1. essendo praticamente coetanei, il mio mondo non è stato diverso dal tuo, non a caso abbiamo gli stessi "miti" dell'infanzia, un immaginario pop davvero "condiviso".

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    1. Fighissimo.
      Mi chiedo se quello delle altre generazioni sia altrettanto forte e avvolgente! 😎💪🧡

      Moz-

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  2. Ciao Miki ti dico la mia: sono un nostalgico degli anni '90 e della prima parte degli anni '2000. Sicuramente la parte migliore della mia vita. Hic et nunc tendi a rimuovere i problemi che avevi all'epoca, e ce n'erano eccome, mitizzando un po' quel periodo. Tuttavia, io sono consapevole che quella felicità può stare in me spiritualmente, ma praticamente è tutto morto. In pochi anni la società è cambiata, non sono neanche riuscito ad accorgermi di questa modifica repentina. Oramai i bei tempi andati (il periodo di Dragon Ball su JTV/Italia 1, Ranma su Zap Zap TV, le giocate al Super Nes, Bim Bum Bam, Pokémon, i tempi del liceo e delle gite co gli amici, i primi amori, le mie giocate a Kingdom Hearts e Final Fantasy, Mew Mew, la nuova esplosione del wrestling WWE in Italia, Italian Teen Television, l'Anime Night su MTV, Sanremo 2004-2005-2006, ma anche le serate passate a guardare le registrazioni di Shaman King su Jetix o Keroro su Italia e le maratone su Cultoon e WWE 42/7) sono consapevole che quel periodo è morto, dimenticato. Io oramai me ne frego di tutto e di tutti. Molti miei sogni non si sono realizzati, altre speranza invece si sono concretizzate, come il sogno di diventare una giornalista di cronaca nera e insegnante. È anche vero che ora sono un uomo di mezza età (32 anni) ancora non realizzato completamente e questo mi rode non poco. Però ripeto, me ne frego, vado avanti seguendo le mie ambizioni e i miei obiettivi senza curarmi del giudizio altrui, perseguendo i miei ideali e cercando di essere sempre più coerente nella vita. Ti ammiro Miki per il fanciullino pascoliano che è ancora dentro di te, sei fortunato. A me è morto da anni XD

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    1. Verissimo, e l'ho sempre ammesso: ovviamente del passato noi rimuoviamo le cose brutte e/o noiose. Ciò significa che lo idealizziamo.
      Ma ci sta: perché portarsi dietro cose negative, quando possiamo vivere delle emozioni positive?
      32 anni mezza età?? :o
      32 anni sei un ragazzo... cioè, io per lo meno non mi considero uomo... né considero uomini quelli della mia fascia d'età XD
      Come dico con un mio amico, a 70 anni ci staremo ancora chiedendo cosa faremo da grandi, e va bene così ;)

      Moz-

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    2. Boh? In Giappone a 34 anni sei già uomo di mezza età. Mi sa che sono troppo puntiglioso, ecco perché forse non riesco a godermi del tutto la vita. Sono un tipo che si crea troppi problemi e non riesce a prendere l'esistenza in maniera più light ;)

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    3. I giapponesi sono assurdi... XD
      Ecco perché negli anime i vecchi diventano tipo nani... ahaha XD
      Comunque, già che sai come sei, coi pro e i contro, è una cosa buona: sta a prenderla più light se ti va^^

      Moz-

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    4. Non dimenticate l'aspettativa di vita storicamente più bassa per i giapponesi.. ma sì, non ho problemi ad ammettere che i giapponesi sono strani. E lo so, perché sono stato con loro, ho parlato con loro e dormito con loro X4 popolo affascinante ma pieno di contraddizioni e di assurdità. Ma ci piace anche per questo!

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    5. Per me i giapponesi hanno senso di esistere solo per Berserk XD
      Quella è la cosa che mi importa di loro: sono un popolo assurdo, spesso cattivo (quantoè atroce la questione delle torte svendute?) ancorati stoicamente a una destra assurda e conservatrice; ci hanno preso due belle caramelline gusto stelle&strisce e sono diventati americani anche loro.
      Ma ammirano i fiori di ciliegio.

      Moz-

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    6. Brava AJ, bravo Miki: i giapponesi sono un popolo assurdo in cui la res publica viene prima del singolo individuo. I numerosi suicidi all'anno da parte anche di giovanissimi che non riescono a trovare un loro posto nella società ne è un triste esempio. Non che in Italia stiamo messi meglio dal punto di vista politico e lavorativo, ma la bontà e il buonumore di noi italici ci rende per certi aspetti più solari e umani nei confronti della vita e del prossimo. AJ, tu sei una ragazzina a 25 anni (nel senso buono del termine ovviamente). Diciamo che io devo ancora metabolizzare di essere entrato negli "enta". Ripeto, sono un tipo poco indulgente nei miei confronti, ma vi assicuro che questo mio carattere severo mi ha aiutato molto nella vita... Non che sia un vecchio trombone caratterialmente sia chiaro XD

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    7. Aspetta Marco! AJ è maschio e anche lui viaggia circa su quell'età :D
      Comunque, noi la prendiamo alla leggera... tedeschi, giapponesi...gente inquadrata (non per niente ce ne siamo andati dall'Asse con loro, sai che due coglioni appresso ai mangiacrauti e ai gialli... noia totale XD)

      Moz-

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    8. I giappo sono delle merdone strapieni di odio, razzismo, intolleranza, sadismo e stupidità non provano per davvero empatia, compassione,fratellanza e umanità come tutti i musi gialli, i crucchi, gli americani e i talebani però nei manga e negli anime del passato quelli romantici e di magia ne mettevano tanta possono provarla e mostrarla solo nella fantasia non nella realtà ma che cazzo è matti da curare.

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    9. Ok, però dovresti andare anche tu a curarti, eh.
      O autoeliminarti (per me è uguale)

      Moz-

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  3. Sono la tua fotocopia, credo che che ci abbiano prodotto in serie con lo stampino

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    1. Bellissimo!
      Se fossi più vicino, passeremmo bei momenti insieme *__*

      Moz-

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  4. La mia prima "formazione" si rifà, anche per motivi generazionali, a un decennio prima. Le "icone pop" da cui tu sei partito io le ho scoperte in un secondo momento, dato che sono partito da miti televisivi che in parte già esistevano e che ho avuto modo di seguire sia attraverso repliche generosamente offerte dalla Rai ma nella loro fase finale di carriera, tipo Corrado, Sandra e Raimondo, Ric e Gian, Franco e Ciccio...
    La mia formazione aspettava il dopo pranzo per vedere iniziare i programmi televisivi che per un periodo partivano con un robottone giapponese, ricordo Ufo Robot Goldrake e Astro Robot Contatto Y, visti sul primo televisore in bianco e nero, mentre nel tardo pomeriggio c'erano Supergulp, Tre nipoti e un maggiordomo, con nel mezzo Pippi Calzelunghe, Furia, Simpatiche canaglie e Worzel Gummidge (Lo Spaventapasseri).
    A parte la televisione, come detto altre volte, fumetti e Lego a iosa.
    Uscite ben poche, al massimo visite di famiglia a qualche parente, dove comunque attingevo a riviste tipo Sorrisi e Canzoni e talvolta qualche Disney dei cugini coi quali avevo poco da giocare data una certa differenza d'età che sebbene minima li vedevo atteggiarsi a "grandi" nei miei confronti.
    Soltanto quando oramai avevo già consolidato delle mie basi di riferimento, capitava l'andare coi genitori alla Upim in un primo periodo, poi alla Standa e infine alla Mongolfiera prima che diventasse Ipercoop. In realtà della Upim non ho ricordi, se ne parlava quando andavamo alla Standa che "un tempo c'era la Upim"!

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    1. Worzel è horror :D
      Comunque, le uscite per le compere nei grandi magazzini sono qualcosa che lego anche io al vintage, a epoche pre- anni 80 o primi anni 80... poi la Standa berlusconiana è diversa... pià da metà anni '80 e anni '90.
      Erano momenti magici, comunque c'era un piacere avvolgente nel girovagare tra i reparti, anche quelli da grandi, pallosi...

      Moz-

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    2. Sì, infatti alla Mongolfiera andavamo che già facevo le superiori! 😊 Ma era l'evoluzione dell'andare alla Standa, perché girava voce che si risparmiasse (vero), oltre al fatto che di lì a pochi anni la Standa in questione chiuse.

      Ovviamente nella palestra dove andavi tu ci andava anche Madonna, vedo! 😅

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    3. Ahaha in realtà la palestra più mitica che ho frequentato era quella... alla Bruce Lee :D

      Moz-

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  5. Upim (ora il decadente Pan, in una via Marconi altrettanto decadente), sale giochi e commodore 64 con edicole che vendevano le mitiche cassettine con 10 videogiochi a una manciata di lire. Ciao Ciao con Giorgia Passeri e Four l'orso. Le BMX lanciate sulle stradine dove era ancora tutta campagna... La merenda col panino pomodoro e mortadella. La Talbot di papà che sembrava una di quelle macchine dei filmoni "ammerigani". La domenica al cinema Alfieri che faceva i classici Disney e con 90° minuto o le partite in onde medie... e le feste rigorosamente di famiglia a casa dei nonni. Ma è solo un brevissimo riassunto di quegli anni.

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    1. Four, l'orsetto paninaro: grande. A volte lo apprezzavo più di Uan!
      Sarebbe bello se tutte queste cose te le sei portate con te.
      Io, visto che si tratta di cose che mi hanno formato e fatto stare bene, non ci ho mai rinunciato (tranne dove proprio non ho potuto continuare).
      Quindi, per me c'è ancora tanto di quei tempi, per dire... declinato all'oggi^^

      Moz-

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    2. Ma anche per me, senza dubbio e senza scadere nel becero boomerismo sono parte di me e sempre lo resteranno pur aggiornandomi sempre

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    3. Ed è una figata, anche perché credo sia l'estetica più universale e perpetua di sempre^^

      Moz-

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  6. E' bello vedere quanto siamo sostanzialmente cresciuti nello stesso ambiente "pop", seppure con le inevitabili differenze regionali e locali, ma nonostante tutto siamo così uguali e tanto diversi allo stesso tempo.
    Sulla mia formazione, le tante letture di Topolino e i tanti cartoni americani "edulcorati" (dove in pratica non muore mai nessuno, i cattivi sono spesso pasticcioni ecc.) hanno inciso fortemente. Specie le letture di Topolino hanno dato molto spinta alla mia sensibilità (con questo non dico che tu non sia sensibile, eh, preciso visto che ho parlato di diversità tra noi) e sono molto contento di averla "allenata" in questo modo.
    Ecco forse io "selezionavo" di più da quel calderone.
    Poi nella mia formazione, hanno inciso molto "fattori esterni": la passione per il calcio, per De André e la musica, ma sono cresciuto anche in una famiglia che ha sempre apprezzato l'arte, la pittura. Mio padre ha ripreso in questo secondo lockdown a dipingere, cosa che faceva da ragazzino, e son venuti fuori dipinti niente male.

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    1. @Ric: ti stupirà sapere che anche io ho praticato per anni i cartoon americani, adoro la Disney e avevo (ho ancora) una discreta collezione di VHS.
      C'erano anche i cartoon giapponesi, ma per me erano più qualcosa di esotico, o da grandi (salvo i CdZ e poco altro che seguivo sempre, oltre che le cose di Bim Bum Bam).

      Qui rispondo anche ad A.J.: per anni ho preferito i prodotti americani, ma non perché non amassi gli anime che pure vedevo, ma perché erano storie eterne senza inizio o fine (mentre le trame negli anime hanno un'evoluzione).

      Moz-

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  7. sono nato nel 1988 e perciò anch'io ho vissuto quegli anni... anche se, per carattere, non tutto ciò che avveniva catturava il mio interesse... boh, sarà che sono sempre andato a simpatie... i simpson, ad esempio, proprio negli anni '90, nel periodo del loro maggiore successo, io li ignoravo...

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    1. Per me I Simpson rappresentavano qualcosa di strano o proibito, li davano su Canale 5 col bollino giallo e mi chiedevo perché... Una volta visti, non mi interessarono molto (recuperai solo qualche anno dopo, quando andavano su Jtv e Italia 1)

      Moz-

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  8. Ciao Moz

    Ricordo un vecchio tuo post dove esprimevi questo senso di nostalgia e, come qui, non mi sembra (potrò sbagliarmi) tanto una malinconia ma più una specie di lode a quegli anni, come se, per non cadere nella bieca malinconia che ci potrebbe far esperimere "Gli anni 90 erano i mejo!", pensiamo a quante cose/opportunità belle avevamo che oggi non abbiamo e che in futuro non avremo più.

    La mia "formazione" è stata più o meno quella, e le ritrovo nell'immagine dove c'è la scritta GiJoe, dai giochi della Nintendo e SuperNintendo ai quali giocavo con il mio amico prima di fare i compiti (alla faccia del detto "prima il dovere e poi il piacere" XD), passando per le avventure all'oratorio, al minimarket dove acquistavamo d'estate acquistavamo dei gelati che non ci sono più (ricordo una pipa colorata con il volto di un anziano con i baffi, al cui interno c'era un gelato - non so se fosse Algida, magari me la peschi se lo ricordi) e i palloncini che riempivamo di acqua per i gavettoni, senza dimenticare le immancabili partite a calcio nelle viuzze e stradine anche battute dalle auto.

    Ciò che mi rimarrà impresso e che, ad oggi, non riesco a non averne nostalgia, è l'assenza dei cellulari a quell'età. Solo chi, come noi, ha vissuto sino all'adolescenza senza cellulari - per poi viverla con modelli dove potevi solo telefonare e giocare a Snake, SpaceImpact o Bantumi - può comprendere come potesse esser quella vita. Non rinnego l'utilità della tecnologia, giammai! Il computer lo ebbi anche io alle superiori (indispensabile per il percorso di studi), anche se la tariffa a consumo di faceva arrivare anche 300 euro di bolletta Telecom, ma il fatto di "trasportarsi" il virtuale in ogni momento della giornata.

    C'è chi dice che oggi internet è indispensabile per il navigatore del cellulare, per cercare un negozio vicino, un indirizzo, per sentire la musica e vedere video ovunque, per informarsi sulle notizie, per fare videochiamare o dirette da un luogo, per inviare un messaggio a un collega o famigliare maa... sono tutte cose indispensabili?
    Noi abbiamo vissuto senza queste comodità, e lo hanno fatto anche i nostri genitori, eppure... i negozi li trovavano, magari chiedendo a dei passanti, la musica era nello stereo della macchina oppure nel walkman, o semplicemente si cantava improvvisando gli strumenti su degli oggetti. Non si aveva necessità di distrarsi con lo smartphone ma si faceva una foto o un video (con la videocamera) e poi lo si mostrava al ritorno: perché farlo vedere in diretta? Per la mania di "far schiattare d'invidia" gli altri? Ma che gente siamo diventati?

    Per l'ultima domanda: no, non l'ho archiviato. Impossibile archiviare, a meno che siano periodi difficili e brutti: se sono stati belli, non riesci a dimenticarli.
    E, concludo, il paragone con il mondo di oggi non viene perché necessario, ma perché inevitabile. Quel che posso dire, e che solo oggi posso comprendere i miei genitori o i nonni quando parlavano dei loro tempi e, anche se nei nostri ci sono state cose brutte (per la serie che non è vero che ci sono dei decenni migliori di altri, perché si valuta sempre dal proprio punto soggettivo), ne saremo sempre legati, e li vivremo per gli anni a venire.

    Grazie Moz per questo salto indietro nel tempo. :)

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    1. Vero, praticamente ogni generazione rimpiange i suoi tempi. Penso sia normale.
      Perché è stata bene, spensierata... e perché si stava meglio.
      Infatti, immagino che sotto tanti aspetti gli anni '60 siano stati magnifici, liberi, anche lì boom economico e prima ondata di grande consumismo.
      Sono stati gli anni '80 ma vintage :D

      Inizio dalla pipa: si vende ancora, ma affacciati qui giovedì sera ;)
      Vero che prima non c'era necessità del cellulare onnipresente, oggi comunque la si sente.
      Senza internet costantemente acceso, molte cose anche legate al lavoro non potremmo farle, perché sono sorte nuove esigente e nuove figure.
      Sembra strano, ma è così.
      Eppure, anche per me era meglio quando le cose le dovevi attendere, o avere mille dispositivi.
      Era il gusto di poter e non poter fare qualcosa, non poterla fare e avere subito, o sudartela.
      Questo ha portato anche a un impoverimento dei contenuti in generale, credo.

      Archiviamo queste cose? Mai.
      Io vivo ancora così, nel senso che vivo il presente (cellulare ecc) ma con lo spirito del passato^^

      Moz-

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    2. Vero sugli altri decenni. Pensa che quando ascolto le canzoni anni 80, mi sembra come di aver vissuto pienamente quel periodo (anche se sono dell'86 e quindi non ho potuto realmente farlo).

      Ah! Giovedì! Me lo segno.
      Ma sul blog, o in diretta sul canale YouTube?

      Vero anche sulla questione lavoro-telefonino.
      Sono anche d'accordo sul come si viveva nell'attesa e nel "sudare" le cose: la falicità di oggi ha reso tutto dovuto, e tutti pensano che sia un diritto avere certe cose.

      È una gran bella sfida, ma è una scelta saggia: vivere il presente, ma con lo spirito del passato. Mi piace!

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    3. Giovedì... qui :)
      La diretta è stasera ma su Instagram (con YT ci rinuncio).
      Vero, gli anni '80 e primi '90 sono eterni, nel senso che sono spendibili sempre.
      Le mode, pur passate, sono durature.
      Sound, colori ecc sono stilosi sempre... vanno sempre bene.
      Il mood è giusto, oggi si corre tanto ma noi freniamo per star bene^^

      Moz-

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  9. MMMMHH
    Questo post è troppo nostalgico e mi pare senza obiettivo preciso.
    Tutti sono legati all'imaginario dell'infanzia, perché è epica personale.
    Ma a metà del XX secolo in Occidente si usciva dalla giovinezza con davanti un mare di opportunità. Perso un treno, salivi su un altro. Facile dimenticarsi dell'infanzia e vivere il proprio presente.
    Dall'inizio del secondo millennio molte opportunità per i giovani non ci sono più. I soldi (e il pallio) li tengono i nonni. Per mille e una ragione.
    Sai già qual è il mio immaginario e penso anche di tutti gli altri, per questo non capisco dove voglia portare questo tuo post. Mi sembri troppo malinconico. E per questo cambio discorso e ti chiedo:
    1) cos'è la prima foto? sembra la taverna dove si riunivano i ragazzi di Stranger Things?
    2) perché nel collage anni 80 in alto a destra c'è samurai jack, che è primi 2000??????
    Ciao Giù

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    1. Dunque, ti spiego: ho voluto raccontarmi, fissare cosa sono e perché sono.
      Ma anche chiedere a voi se il vostro immaginario formativo, l'estetica con cui siete cresciuti, ve la portate dietro o l'avete abbandonata.
      Perché per me una cameretta è ancora quella dei miei amici; una casa è ancora quella con piante e palme e via dicendo.
      Non per malinconia, anzi: i miei colori sono ancora quelli fru fru pastellati che vedi come sfondo nel blog, gli scantinati sono proprio... quelli di casa Wheeler come nei film americani (yes!!).
      È ancora così: ieri crocchette di pollo con ketchup e mayo + cocktail di scampi mentre guardavamo Delitto a Porta Romana... :D
      Non è cambiato molto, mi piacerebbe sapere voi se avete ancora queste cose, se giocate ancora, se guardate ancora, se fate le cose di allora...^^
      P.s. non ho idea per Samurai Jack XD

      Moz-

      Moz-

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  10. E l'attitudine che avevi, ti è rimasta?
    Mi piacerebbe capire questo, della generazione appena dopo la mia: hai ancora nella mente e nello spirito quei colori, quell'approccio?
    Pomeriggi tv, videogames ecc?

    Moz-

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  11. Ahah, credo di essere figlio degli anni 60/70 nato fuori tempo, ma la mia formazione nasce dall'archeologia di quegli anni, credo
    😬

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    1. Ahi, tipo very vintage?
      E oggi? Sei proprio così, ancora?

      Moz-

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    2. Abbastanza così, direi di si. Ancora molto fricchettone e figlio dei fiori anche se con qualche anno in più, lavoro e famiglia e responsabilità varie che a volte mi tocca di prendermi 😉
      Ma il poster della cameretta... un falco pellegrino?

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    3. Ah boh, bisognerebbe chiedere a Mike Wheeler cos'è quel poster :)
      Ho capito la tua provenienza, e come ancora... sei così^^

      Moz-

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  12. Sì, ma secondo me potresti... far crescere quella percentuale, proprio ripartendo da quelle cose!! 💪😎🧡

    Moz-

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  13. Questo è un post bellissimo su un tema molto interessante che fa di un blogger, persona virtuale, un essere emotivamente ancorato al suo essere. Grande idea. Il tuo background è quello che conosco anche io perché è anche il mio: spensieratezza, semplicità, essere bambini o ragazzini o adolescenti per davvero e non solo come etichetta generazionale data dall'età anagrafica.
    Nel mio caso c'è anche una nota amara che però non mi sembra il caso di riproporre qui dato il clima molto accogliente della discussione.
    Gran post, lo voglio ripetere.

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    1. Mick non farti problemi nemmeno con l'amarezza, se serve a rendere ancora più umano e avvolgente, nonché vero, un discorso^^
      Il mio background, che è simile al tuo, ci fa essere quel che siamo.
      Persone semplici, nel senso positivo^^

      Moz-

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  14. Io sono uno di quelli che tra dieci anni dirà: Bè, cosa facciamo da grandi.. perché avrò raggiunto quei settanta che citi.. la mia formazione adolescenziale è più remota, à fatta di pomeriggi infiniti a giocare a pallone in strada e poi spuma alla spina al vini e olii all'angolo. Tutte cose sparite, anche giocare a a pallone.. troppe auto. Non ricordo praticamente nulla di videogiochi o cartoni animati se non il minimo sindacale, ma si collezionavano album di calciatori e si giocava a valide e non valide (anche perché una volta un calciatore almeno un anno, la maglia la teneva.. ahah ..si godeva dell'odore di benzina ai distributori.. era quello il nostro sballo, poi Standa e Upim, certo, non c'era l'offerta bulimica di oggi, Amazon era fantascienza, la playstation roba da ricchi.. credo che tutto sommato, si, Nostalgia molta, moltissima..

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    1. Beh, se ancora vivi con quell'approccio di borgata, poche auto e ancora qualche tiro al pallone... collezioni, godersi la strada... direi che ci sei, direi che è una grande grande cosa :D

      Moz-

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  15. Chi dice celebrazione, chi dice malinconia si/no, chi dice nostalgia.
    Io ancora non riesco a inquadrare questo post. Allora seguimi su questo gioco: ti descrivo tre sequenze.
    1 Twin Peaks: i due fratelli Ben e Jerry Horne per caso si mettono a ricordare l'adolescenza e rievocano il turbamento e la meraviglia vissuto da giovani per una ragazza. E si immaginano lì nella penombra di un hotel a guardarla ballare, COME SE FOSSERO ANCORA LI'.
    2 In Palombella Rossa il personaggio interpretato da Moretti (Michele Apicella) nel culmine della propria crisi esistenziale si mette a rivangare e soffrire apertamente la perdita definitiva di tutte quelle sensazioni della parte più bella della sua infanzia..."pomeriggi di maggio e delle merendine di quando ero bambino»...«ho trentacinque anni, NON TORNEARNNO PIU'"
    3 Mignones, recentissimo (autunno 21) quattro adolescenti parigine dei sobborghi sottraggono dei soldi e fuggono a fare shopping come fossero adulte e corrono per strada ridendo e buttando all'aria a destra e a manca simboli del consumismo e del materialismo (reggiseni, bijoux, occhiali da sole) felici di questo far finta di essere grandi, voler essere grandi, giocare a essere grandi, che prima o poi grandi si diventa.
    Ora: secondo me tu dici che questo tuo post è simile alla prima scena (rievocazione/celebrazione); io dico che in questo post percepisco molto un'atmosfera come nella scena 2; ma credo che per tutti alla fine si risolva nella scena 3: l'infanzia passa e passa per sempre, illusione credere che rimanga soprattutto perché l'infanzia in sé è un voler essere grandi; a credere il contrario si finisce nell'opzione scena 4 che non ho descritto perché è quella più critica verso la nostra generazione, cioè il finale dei Vitelloni.
    Pffff che polemico sono stasera.
    Giù

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    1. Non credo tu sia polemico, anzi.
      Hai voluto percepire delle cose, nel mio post, e ti ringrazio.
      Vero che l'infanzia è tutto, e se fortunata è meglio.
      Ma io proprio sono ANCORA ancorato a quel mood.
      Non c'è nostalgia, non c'è il "non torneranno più" perché i pomeriggi di maggio e le merendine ci sono ancora.
      È questo che intendo: non si tratta di infanzia ma di attitudine generale anche nell'età adulta.
      Per me i pomeriggi animati non sono passati, il vivere la natura idem; men che meno, case e camerette, certe letture, certa cucina, passare del tempo con gli amici e esplorare zone molto urban.
      Insomma, io non ho mai smesso perché questa è la mia formazione: gioco ancora, me la godo ancora e sono ancora a sbavare per ogni nuovo gusto di Sofficini o Spuntì :)

      Moz-

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  16. Parto dagli anni '60, ma fino alla fine dei '70 ero troppo piccola per assorbire. Da lì in poi c'è stata parecchia roba, ma se mi chiedi se sono ancora com'ero, ti dico che non vedo nemmeno la parentela. Sono sempre io, ma non mi somiglio molto. In un certo senso il tuo racconto sembra il mio... a rovescio. ;)

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    1. Ecco, quindi appunto c'è chi ha mollato del tutto il passato. Probabilmente non ti apparteneva del tutto, e hai preferito un nuovo presente :)

      Moz-

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    2. E' proprio così, non mi apparteneva del tutto. L'ho capito conoscendomi e al tempo stesso cambiando nel tempo. In un certo senso è stato tutto giusto così, perché ogni cosa non sarebbe potuta esistere in un momento diverso. :)

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    3. Bene, mi fa piacere che tu abbia trovato comunque una tua formazione base, anche se non è quella dell'infanzia.
      Grazie per la particolare testimonianza^^

      Moz-

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  17. Essendo praticamente tuo coetaneo mi sa, anche io ho vissuto in pieno gli anni 80 e 90. Ricordo perfettamente gli anni di abbondanza, quando l'Italia era la quarta potenza economica mondiale, quando tutto sembrava così ricco, pieno di vita e di speranza per il futuro e dove c'erano un sacco di cose da fare per divertirsi e sognare.
    Come molti la mia prima e grande passione è stata la Disney. Di quel mondo magico da custodire per sempre ho masticato e digerito di tutto, passando dalle produzioni molto più vecchie di me a quelle contemporanee. Gli anni 80 in realtà erano un periodo buio per la Disney ma guardando tutto ciò che è venuto prima la cosa non mi sfioriva minimamente. I cartoni animati degli anni 80 gli ho vissuti nella loro pienezza, non mi sono perso una serie! Dai MOTU ai Transformers, passando per i primi anime su 7 Gold. Non ho mai fatto differenza, mi sono sempre piaciuti cartoni di ogni dove e genere: americani, giapponesi, italiani e francesi. Degli ultimi mi piacevano tanto (e mi piacciono tuttora) i fumetti, su tutti Asterix, Lucky Luke e le altre opere del grande Goscinny (Dio lo abbia in gloria). Devo dire che, a scapito di sembrare un eretico, a tanti franchise famosi mi sono avvicinato invece molto tardi. Quando ero piccolo Star Wars e i supereroi non mi interessavano granché. Ho visto Star Wars intero solamente che ero ormai grandicello e ne sono diventato un vero appassionato solo da adulto. Uguale Marvel e DC, sebbene in seguito mi sia dedicato a queste passioni con molta foga fino a diventarne, per un certo periodo, veramente sfegatato! Però non posso dire che abbiano contribuito in maniera significativa alla mia formazione. Per certi versi ne sono contento, così ho evitato di impelagarmi nelle guerre dei fans di Star Wars e ho evitato la Dark Age dei fumetti Marvel e DC che ebbe luogo proprio negli anni 90. Io passavo molto tempo incollato alla televisione per cui non mi perdevo mai un film animato, anche tanti che in seguito sarebbero diventati sconosciuti! Forse anche per questo crescendo ho sviluppato la tendenza ad avere gusti diversi dalla massa. Molto spesso mi capita di appassionarmi a prodotti che tanti invece schifano e di provare invece repulsione per prodotti molto popolari. Ma giuro che non lo faccio apposta!
    Pure i film d'azione: Stallone, Schwarzenegger, Norris, Lungdren, Van Damme erano i miei idoli! Ma i miei preferiti erano Bud Spencer e Terence Hill! Dovrei vergognarmene forse ma in gioventù mi piaceva tanto fare a botte con gli altri ragazzini. Non si è mai fatto male veramente nessuno però mia madre si arrabbiava lo stesso! Quando andavamo al mare ci stava pure una pineta dove si faceva sempre guerra simulata con basi e tutto, che ricordi.. questo forse ha fatto di me un teppista ma in mia difesa è tornato utile in diverse occasioni. Però se fosse stato un film io sarei stato il bullo della situazione probabilmente XD Sono sempre stato un tipo più da Johnny Lawrence che da Daniel! Non nel senso che andavo in giro a picchiare la gente o a prendermela con i più deboli ma che desideravo essere il più figo, il più forte. E anche crescendo l'ho sempre avuta questa tendenza a idolatrare il più forte, il più grosso. Per esempio, alla Marvel tutti avevano per preferiti Spider-Man o Wolverine, mentre i miei sono sempre stati Thor e Silver Surfer! Uguale DC: tutti a preferire Batman, a me piacevano di più Superman e Lanterna Verde! E così via per i vari franchise XD
    Continua...

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    1. Come dimenticare i western? Quella è una passione che scorre nella famiglia. Mio nonno amava i western, mio padre ama i western, così li amo anche io. Per mio nonno esisteva solo un attore al mondo: John Wayne! Il non plus ultra del maschio! Quanto mi sono divertito a vedere le sue avventure nella prateria sulle ginocchia del nonno... Wayne è il mio genere di americano! Che racconta l'America che piace a me: bellissima, selvaggia, piena di opportunità, una terra per eroi! Certo poi da grande gli USA mi hanno deluso più volte. Ci sono stato più volte, li adoro per tante cose ma di sicuro non ci vivrei mai. Non condivido il tuo filoamericanismo sfrenato (specie a tavola XD) anche se ci sono passato anche io. Solo che l'America non è più (ma da mo..) l'America di John Wayne ma nemmeno quella di Steven Spielberg.
      avendo vissuto gli anni 80 e 90 ho vissuto in pieno anche la transazione della cultura popolare che ha visto una vera e propria trasformazione in questi ultimi. Iniziava l'era del digitale, del "modo moderno" di fare cinema. James Cameron disse che Titanic fu l'ultimo film di Hollywood fatto alla vecchia maniera e non scherzava.. io quella trasformazione l'ho vissuta, a cominciare da Jurassic Park direi. Sono cresciuto quindi sia con i vecchi metodi che con i nuovi. Per questo io non l'ho mai sentita la nostalgia per il vecchio modo di fare cinema e la repulsione per quello nuovo. Tuttoggi mi guardo volentieri sia La Storia Infinita con i suoi pupazzi sia Avatar con il suo mondo completamente fatto al computer e trovo entrambi i metodi perfetti! Indi per cui, io non ho mai compreso le critiche, per esempio, dei fans di Star Wars che lamentano della CGI nei prequels e roba simile. Così come non capisco quelli che dicono che il 3D è la morte del cinema (ci sarebbe da discutere su quanto sia utile o meno ma questa è un altra storia). Crescere negli anni 80-90 mi ha reso affezionato ai vecchi metodi e allo stesso tempo aperto alle novità (quando funzionano ovviamente) per la giusta dose direi. Non sono un vero nostalgico anche se spesso, specie negli ultimi tempi, mi sono ritrovato a ricoprire questo ruolo. Ma non lo faccio volentieri X4 se i prodotti odierni fossero migliori non andrei a dire che ai miei tempi le cose erano migliori.
      Come te anche io mi ritengo fortunato perché sono comunque vissuto negli anni del sogno, dell'ottimismo. Anni in cui si viveva bene, in cui si aveva speranza nel domani e in cui il futuro era maestoso e bellissimo. Erano finiti i tempi in cui la gente aveva paura del futuro, in cui le produzioni si immaginavano per futuro solo olocausti atomici! La paura della guerra e della distruzione era scemata da tempo, tutti avevamo di che divertirci, lavoro e benessere non mancavano, Dio mi sono accorto che sto cominciando a sembrare Max Pezzali. Beh e perché no, in fondo questa canzone esprime veramente ciò che provo:
      https://www.youtube.com/watch?v=V639RRSJVww
      Mi stavo dimenticando la musica: anche in questo caso parliamo degli anni migliori! Italiani o americani, le band migliori e i concerti più indimenticabili erano quelli! Compreso l'immortale LiveAid! E chi se lo scorda quello.. mi dispiace a pensare la ragione per cui l'avevano organizzato, ma cosa vuol dire essere bambino nel tempo in cui si radunano insieme tutte le più grandi star musicali di tutti i tempi! Lo vidi in diretta il LiveAid di Londra! Che esperienza..

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    2. Inizio da Gli anni: canzone così iconica anche per me (sebbene si riferisca agli anni '70) che usai, parafrasandola, per descrivere i '90 in un vecchissimo post.
      Citazione cult al bumper VHS Disney ahaha!
      Non so da dove iniziare a rispondere: vero, sono filoamericano ma non politicamente, ma come cultura pop.
      Proprio l'immaginario, per me è ancora quello: lo stesso che esiste ancora oggi in Stranger Things, per dire; o in Cobra Kai :D
      Non ho mai odiato le nuove tecnologie, anzi godevo alle prime CGI anche se oggi è troppa (si è perso il senso di casereccio di una volta).
      I miei eroi sono sempre loro, io sono semplice: dammi tre amici, cibo lurido, due birre, e con un film "figlio di puttana, ti sparo tra le palle!" io sono FELICE e mi godo al massimo la serata :D
      Ovviamente mi godo il presente, le nuove cose e tutto il resto: ma il mio mood resta quello del passato.
      Proprio come stile di vita, come modello di pensiero, come attitudine generica^^

      Moz-

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    3. Ahahah! La quarta potenza economica e il futuro radioso per tutti. Quante balle ci hanno fatto bere...
      Comunque tranquilli che gli stati uniti (che america è un'altra cosa) di "l'unico indiano buono è l'indiano morto", beh quegli stati uniti ci sono ancora, eccome

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    4. Ma a me non piacciono quegli Stati Uniti, io amo gli USA degli indiani che sono tipo Thunder Hawk di Street Fighter^^

      Moz-

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  18. io sono del 75, magari non siamo proprio coetanei ma quelle cose che hai elencato me le ricordo, le ho vissute insomma fanno parte del mio bagaglio in negativo o in positivo che sia. Sono tutti gradini che saliamo o scendiamo e in qualche maniera ci formano. Era meglio di adesso? Non lo so, difficile dirlo, impossibile e forse anche ingiusto. Perché credo che ogni generazione alla fine faccia questo discorso. Gli anni 80 sono stati definiti in tantissime maniere, gli anni del rifilusso, del disimpegno dopo gli anni 70 e qui di cose davvero ce ne sarebbero da dire.
    Ultima cosa l’immagine della videoteca davvero mi ha riportato indietro di anni, le corse per cercare di trovare le novità… che bello. Ora davvero abbiamo troppo, davvero troppo.

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    1. Già: ma basta avere anche lo spirito giusto.
      Quello che non si fa travolgere, diciamo. Che vive bene le cose.
      Se le videoteche sono sparite, per ovvie ragioni, oggi abbiamo Netflix e via dicendo: non sono videoteche? Certo, non fisiche, e lì è brutto, ma comunque lo spirito è quello. Scegli e vedi. Si può declinare al passato, diciamo.

      Moz-

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  19. Io adoro perdermi a leggerti quando ti mostri nell'autentica naturalezza del ragazzo che tutti abbiamo imparato ad apprezzare e a voler bene (intendo, in questi post un pò più personali). Perché tu, sei tu così, esattamente così, e ricordo ancora quando, ormai anni fa, lessi il tuo primo post e sorrisi di simpatia. Il succo è: mi fa sempre bene leggerti, mi sembra di catapultarmi in un pezzo di passato che poi è anche un pezzo di me stessa.
    Noi veniamo più o meno dagli stessi anni, eppure, ne abbiamo già parlato, io a quel periodo guardo con una certa diffidenza. Forse, se dovessi dire da dove proviene il mio immaginario e su quali binari ancora si muove, direi certamente dai libri, dai romanzi, e siccome sono sempre stati vari e appartenenti a diverse epoche senza un preciso ordine... non ho una linea cronologica e degli elementi precisi a cui ricondurre i miei stessi periodi di vita. Sarà per questo che sono sempre così confusa ehehehehehe... però, sì, i libri continuano ad accogliere immaginario e formazione: sta tutto racchiuso lì con qualche influsso dagli elementi esterni.

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    1. Molto bella questa cosa, perché è una formazione DOC ma non è legata a un periodo preciso!
      Mi piace.
      Dunque ti auguro di leggere ancora mille e mille avventure meravigliose...^^

      Moz-

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  20. Indubbiamente ancora con me, certo esperienze diverse le tue e le mie, ma l'immaginario questo è, tante cose indimenticabili. Comunque le Jem anche no ;)

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    1. Ahahah Jem è il top della gaiosità truly outrageous :D
      Vai, ancora con te, non cambiare^^

      Moz-

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  21. Mi ci ritrovo in pieno in quello che hai scritto!
    Sebbene abbia qualche anno in piu" di te.
    Ti chiedo: ma sei di Bari?

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    1. Ehehe no, provincia di Foggia (ma da anni vivo in Abruzzo!)^^

      Moz-

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    2. Io in Emilia...🥺

      La Puglia e' Puglia..

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    3. Fa quasi rima dai^^
      Comunque io vivo in Abruzzo! Però sempre VIVA LA PUGLIA!^^

      Moz-

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    4. Dipende da cosa cerchi: la luce pugliese è magica, è molto luminosa e calda, avvolgente.
      Alcune zone sono stupende, come natura intendo.
      L'Abruzzo è più florido, ruspante come persone... vero, il briganti (qui da me c'erano, proprio in paese). Gli orsi no^^

      Moz-

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  22. Anch'io come sai ho qualche anno di più ma mi hai fatto ricordare cosa voleva dire la visita al grande magazzino da bambino, da noi non c'era la Standa ma Coin che vendeva anche giocattoli..per non parlare dei negozi di giocattoli veri e propri, in pratica il paradiso! Per il resto, le videoteche erano il nostro Netflix, potevi vedere film e cartoni che mai sarebbero arrivati in tv.. mi è spiaciuto tanto quando hanno chiuso tutte

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    1. Già, anche se chiusero per via dei download illegali... quella fu una mazzata.
      Peccato: erano templi, mecche del cinema.

      Moz-

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  23. Beh, vecchietta o meno (ma NON lo sei affatto) l'essenziale è non perdere quelle cose, se ti hanno fatto star bene.
    I divani in legno come vedi vanno ancora, potresti venderli per arredare anni '80 anche delle scenografie.
    Uova ripiene? Mangiamole, alla domenica. Perché no?

    Moz-

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  24. Io sono ancora di più un calderone. Abbiamo circa la stessa età, quindi la coda degli anni '80 e gli anni '90 hanno influenzato anche me, ma il mio immaginario si è formato soprattutto al liceo e poi, con un salto, dopo l'università.
    Ogni sua parte viene da un'epoca diversa. Le mie letture dagli anni '50. I telefilm edagli anni '60 e '80. La musica dagli anni '70-'80. I fumetti dagli anni '80. I film dagli anni '80-'90.
    Se devo pensare a una di queste forme d'intrattenimento, per quanto riguarda il mio immaginario, sono queste le decadi a cui faccio riferimento.

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    1. Ah, e per quanto riguarda quanto hai scritto nel post, c'è una convergenza col mio racconto La Miriana.

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    2. La stella delle TV private anni '90 :D
      Comunque sì... anche per me molto è un calderone: pensa che io provengo anche dalla Disney anni '40 e' 50, letture e passioni anni '60 (grazie a oggetti di genitori e zii)...
      Penso sia normale: l'essenziale è non cambiare MAI attitudine, se quelle cose sono forti e ci fanno star bene^^

      Moz-

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    3. Ma secondo me quello è proprio bello, avere un panorama così variegato, che non si ferma a un unico arco temporale. Se c'è un qualcosa che noi sicuramente abbiamo in più rispetto alle generazioni precedenti è la possibilità di poter recuperare in maniera facile il passato dell'intrattenimento. Chi ci ha preceduto non aveva la possibilità di disporne così facilmente.

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    4. Bravissimo. E anche rispetto alle generazioni future: è un argomento che affronto in uno dei prossimi post!^^

      Moz-

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  25. Il Blockbuster della mia città ormai mi aveva adottato. Potevo quasi definire il mio domicilio lì. Passavo ore tra gli scaffali e compravo le offerte a 3x2 costruendo piano piano la mia videoteca di pezzi originali, tra cui uno Stargate con la custodia in cartone che si può montare come una piramide e le copertine silver di altri film (erano di cartone argentato con la fascia esterna in plastica trasparente che recava stampata la copertina proprio sulla plastica (Nightmare ce l'ho così) con un effetto 3d molto particolare. Ma rispetto a te ho vissuto anche la decade degli anni 70 con la nascita delle prime radio private o libere che dir si voglia. Qualcosa mi manca, ma tutto sommato, se non fosse per certi eventi, non si vive poi tanto male adesso, dai.

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    1. Esattamente, infatti penso che oggi si viva comunque bene.
      A me basta una mattina col raggio di sole che entra dalla finestra e colpisce i Masters, per trascinarmi esattamente a 30 anni fa e più.
      Non ho mai perso quelle cose, mai.
      Anche a ottant'anni sarò così^^

      Moz-

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  26. Mi ritrovo praticamente in tutto. E quando ho visto quella foto della Standa... che emozione! Ci andavamo quando c'era da fare degli acquisti importanti (la più vicina si trovava a Caserta, la CITTA'!), e soprattutto... giocattoli. 😍

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    1. Sì: e LA SCALA MOBILE!
      Insomma, un mall americano importatoci in Italia da Zilvius... cultura mix!

      Moz-

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