[SOCIETÀ] cultura generale (pop e non solo): oggettiva o soggettiva?



Nel giro di poco tempo, mi è capitato di sentirmi dire da due amici del web, e in frangenti diversi, che il mio concetto di "cosa conosciuta" è soggettivo.
Quando, invece, avevo dato per scontato di parlare di argomenti (oggetti e personaggi famosi, nello specifico) che credevo alla portata di tutti.
Mi è sorto quindi un dubbio: cos'è effettivamente la cultura generale?
E cos'è la cultura personale? Quando, questa, può considerarsi oggettiva prima di diventare soggettiva?
Il primo caso riguarda il termine fanzine.
In italiano, nome desueto, fanzina.
L'avrò citato milioni di volte in quindici anni di blog, tra articoli e commenti.
Credevo davvero che fosse un termine noto, o comunque comprensibile (dalla contrazione di fan + magazine), invece mi è stato fatto notare che non è così scontato conoscerne il significato.
Sono letteralmente caduto dalle nuvole, chiedendo a svariate persone: ho saputo che "fanzine" era uscita, poche sere prima, anche come definizione in uno dei giochi de L'Eredità su Raiuno.




Dunque, cos'è la cultura generale?
Mi spaventa pensare che sia limitata a ciò che si impara studiando, o comunque in ambiti strettamente "basic".
Ma ovviamente la cultura generale è anche anticamere di una cultura personale, che per ovvi motivi non può che essere soggettiva.




L'altro caso riguarda un (per me) noto cantante.
Al di là che piaccia la sua musica (non mi piace, mai ascoltato), o gli show televisivi a cui ha partecipato (sono tanti, io mai visti -puro gusto personale-), pensavo che Morgan fosse conosciuto da chiunque.
Non lo seguo, come personaggio pubblico, ma so che è stato marito di Asia Argento; so che ha partecipato da giudice a varie edizioni di X-Factor; il mio primo ricordo di lui è al Sanremo 2001 coi Bluvertigo; so che al Sanremo 2020 ha dato spettacolo con un altro cantante.
Il minimo sindacale, o meglio quel che per me è tale, lo conosco.




Così come penso di conoscere il minimissimo sindacale, chessò, del calcio.
Argomento a me alieno, ma comunque parte di una cultura popolare a cui non voglio sottrarmi, per interesse personale e per stare nel mondo.
Dunque, cosa crea la cultura pop di base? Gli argomenti da bar? Le risposte in un quiz televisivo?
Una domanda a cui non so rispondere.

Forse è vero che posso aver considerato oggettiva qualcosa che non lo è, dando per scontato che quel che so io lo devono sapere tutti, però penso che nella cultura generale (extra scolastica) ci sia comunque un livello base, che è un po' il vivere il mondo "popolare" tra cinema, televisione, musica, lettura e via dicendo.
Cioè, è chiaro che non posso considerare oggettivo il sapere che X Factor sia stato il nome di un magazine sul paranormale, o il nome di una testata spin-off dei mutanti X-Men, ma considero oggettivo il sapere che X Factor è il nome di un talent show musicale (o, più genericamente, di un prodotto della TV).





Insomma, secondo voi quando si può parlare di cultura personale/generale oggettiva?
Davvero è una cosa limitata al solo "scolastico"?
Il non conoscere determinate cose, è una scelta personale (magari non si legge, non si segue volutamente la televisione o il cinema...) o lo è il conoscerle?
In quali occasioni possiamo oggettivamente chiedere "ma dove vivi?", davanti alla non-conoscenza di qualcosa?
Ci sono opere, persone e situazioni imprescindibili, che bisogna secondo voi conoscere almeno in modo generico?
Voi cosa ne pensate?


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104 commenti:

  1. Ti passo una news in anteprima su Morgan... pare che Asia voglia tornare con lui...

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    1. Ahah addirittura? 😅😅😅

      Moz-

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    2. Ma Morgan è maggiorenne! Glielo avete detto ad Asia? 😅

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    3. Pure questa storia di Asia... assurdo darle addosso per una relazione con una persona comunque emancipata, capace di intendere e di volere (che si è fatta viva chissà perché solo dopo tempo)... non era certo un bambino.

      Moz-

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    4. Morgan è attivissimo su Clubhouse, il nuovo social solo vocale..cioè qualsiasi ora ti colleghi c'è sempre lui che parla :D Forse ha trovato la maniera per sfogarsi!

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  2. A mio parere è un mix di entrambe le cose. Tuttavia ormai non mi stupisco più (assuefazione?) quando sento persone non sapere chi è Jack Kirby, alcuni gruppi musicali degli anni passati come gli Eurythmics e così via. Personalmente mi sono fatto questa idea: negli ultimi 40 anni è emersa tanta di quella cultura pop - in più ambiti - che ormai i riferimenti sono davvero tanti e ci sta sia che un giovane non li sappia tutti, sia che qualcuno più "maturo" non ne abbia una conoscenza totale o comunque ampia.

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    1. Ecco, magari non sapere proprio di Kirby o degli Eurythmics potrebbe anche starci per come la vedo, ma... Non sapere chi siano Hulk, Thor e gli X-Men penso sia grave (anche e soprattutto perché ormai sono personaggi multi-mediali).
      Per il gruppo: magari non conoscerne il nome, ma Sweet Dreams immagino la conosca chiunque... 😎🔥

      Moz-

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  3. Se tu avessi fatto questo post anche solo dieci anni fa sarebbe stato molto più facile risponderti. Premesso che a livello musicale parlo per me ma io non faccio testo perchè ascolto di tutto e tanto, Morgan mi era assolutamente noto, devo dire che musicalmente per me non sei astruso e a livello musicale gli artisti di cui parli, Morgan ed i Litfiba su tutti, dovrebbero rientrare nell'ambito di una cultura media musicale, e quando parlo di cultura media musicale non vuol dire conoscere la loro discografia a memoria, ma sapere chi sono anche soltanto di nome, per genere e magari perchè si conoscono un paio di brani, insomma il minimo sindacale. In realtà tra molti giovani, ossia quelli più giovani di te eterno dodicenne che ha superato i 30 anni :-))), sono molto presi soprattutto dal rap e dalla trap al punto da non considerare il passato musicale. Io da sempre invece non ho mai avuto né voluto avere confini predeterminati, ascolto Bowie ma non solo, amo il rock, Bjork, gli Inti-Illimani il jazz l'opera lirica la classica, il rap(Caparezza ed Anastasio su tutti) o ancora i cantautori ed anche la musica più usa e getta ma per esempio non sopporto Annalisa e tutto questo carrozzone sanremese e De Filippiano (Maria De Filippi), però come vedi conosco ahimè anche loro, e soprattutto non ho pregiudizi mai. Credo che tu abbia ragione e mi stupisce che alcuni non abbiano saputo dirti che X- Factor è un talent show perchè è assolutamente mainstream. Penso quindi che in linea di massima la ragione di tutto questo sia l'età, la sempre minor voglia di conoscere e di essere curiosi verso tutto, passato o presente che sia, e forse, e sottolineo forse non volendo affatto generalizzare cosa che detesto, anche il fatto che molti, non tutti, sono settoriali (per es assoluti intenditori di fumettistica o di un unico genere musicale, o solo di calcio ecc....) e quindi al di fuori del loro ambito non hanno voglia di interessarsi a molto altro al contrario di te che sei invece piuttosto onnivoro e curioso. Questo mio ragionamento fatto prendendo come esempio la musica è estendibile a tutti gli altri ambiti dall'arte, al cinema, al calcio ecc...

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    1. Piccola postilla: la cultura generale poi oggi è sempre più una lamina sottilissima e che col tempo tende ad assottigliarsi sempre più perchè non esiste la voglia di approfondire e conoscere anche il minimo sindacale. Il non conoscere certe cose è anche frutto del disinteresse ed è giusto sia così se questo disinteresse riguarda uno o due ambiti ma se riguarda la quasi totalità le cose cambiano. Ed oggi forse dove tutto si brucia in tempi rapidissimi, l'essere onnivori in modo consapevole è paradossalmente più complicato.

      PS: scusa per la postilla ad un commento già così lungo e per le cancellazioni dei due commenti precedenti.

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    2. Nessun problema, ho sistemato i commenti cancellati 😎💪
      Dunque, per dirti: ogni cosa che citi, la conosco.
      Lo avresti mai detto? Ascolto molta musica classica, per dire.
      Non significa che do per scontato che la gente debba conoscere tutto Mozart, ma almeno sapere chi sia stato penso sia annoverabile tra il minimo sindacale 😅
      Quello di X-Factor era un esempio, non mi è successo.
      Però ecco, per me esistono dei livelli di cultura generale, e quello basic mi spaventa perché fin troppo scolastico (presuppone una "poca vita" vissuta oltre quella di base).
      Anche io sono informato il minimo di cose che non amo o non seguo, qualche nozione almeno; c'è anche chi volutamente si taglia fuori dal mondo, scelta che rispetto ma non comprendo...
      Per come sono fatto io, non potrei vivere senza cultura popolare, alta o bassa.
      Penso a due delle mie opere preferite, Berserk e Twin Peaks, la cui comprensione più ampia è possibile solo conoscendo vari argomenti (scolastici e non). 🤩💛

      Moz-

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    3. Concordo con la tua risposta. Sulla musica classica mi hai sorpreso sul resto no perchè come ti ho scritto sopra, tu sei un onnivoro e sei curioso e questi due aspetti comportano automaticamente una conoscenza più ampia in molti ambiti.

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    4. 😍
      Ovviamente musica classica basica, o poco più, non posso dire di essere Ferraro sull'argomento men che meno tecnicamente (pur avendo studiato qualcosina).
      Forse davvero la curiosità è la risposta? Non so se sono curioso, di certo onnivoro sì... 💪

      Moz-

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  4. Ciao Miki, secondo me, la cultura non è né oggettiva, né soggettiva, ma semplicemente umana. La cultura non può essere assoggettata a due pesi e due misure, soprattutto perché in essa, l'oggettività e la soggettività sono complementari e non antagoniste. Insomma, oggettivamente parlando, la cultura è soggettivamente finalizzata al miglioramento dell'umanità. Ecco, se ci hai capito qualcosa, per favore lo spieghi anche a me? Grazie!! 😎

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    1. Beh, è la tua penultima frase che dice tutto: la cultura migliora l'umanità, ci tiene insieme anche se fossimo al tavolino di un bar a parlare di TV... quindi ben venga tutto 💪🤩

      Moz-

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  5. Argomento decisamente spigoloso.

    Credo che sia opportuno fare una distinzione tra cultura, conoscenza e nozionismo. Nel migliore dei casi un mix equilibrato delle tre rende una persona colta, preparata e abile nella trasmissione delle conoscenze attraverso il linguaggio ma quasi sempre questo ipotetico cocktail è sbilanciato da qualcuno dei tre lati.
    Spesso ti confronti con persone che hanno una cultura esagerata ma selettiva. Esperti nel loro campo ma sprezzanti nei confronti di tutto il resto. Io stesso ho clienti che sono grandi appassionati e conoscitori di arte però disprezzano la preparazione tecnico- scientifica. E vale anche il viceversa.
    Poi ci sono quelli imbottiti di nozioni alla Sheldon Cooper di Big Bang Theory: capaci di parlare per ore di quello che sanno anche se nessuno glielo ha chiesto e li segue. Infine i più pericolosi: quelli che sanno delle cose. Meno ne sanno più sono difficili da maneggiare perché disprezzano e considerano insignificante tutto quello che sanno gli altri.
    Alla luce di tutto ciò sono convinto che nel 2021 si possa pensare alla scuola come un ambiente dove vengono impartite nozioni di base e (si spera) la capacità di studiare nuovi argomenti oltre a suscitare la curiosità di farlo mentre quello che possiamo chiamare cultura generale di un individuo è l'insieme di tutti gli input che ha elaborato e in questo senso ci sono sicuramente degli argomenti oggettivi ma il complesso non può che essere soggettivo.
    Non so se sia un bene o un male ma pensa con quale tenacia alcuni complottisti rimangono attaccati a quello che sanno: se non è soggettività questa, what else?

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    1. Vero, hai spiegato bene.
      Conoscere approfonditamente un argomento, a livello più che accademico, è intrigante e affascinante.
      Ti rende sicuramente ESPERTO (che poi l'esperienza, in sé, è data sia dallo studio sia dall'aver imparato sul campo o in modo laterale...).
      Ma ciò non deve significare, almeno per me, che si lascia perdere tutto il resto.
      La scuola ha questo compito: incuriosire. Dare una base che ti permetta di stare al mondo, ma soprattutto incoraggiare verso altro, verso tante altre discipline e altri argomenti che a scuola stessa per ovvi motivi (di tempo, tecnici...) non puoi fare.

      Moz-

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    2. Interessante analisi quella di Mick!
      Credo sia inevitabile approfondire alcune conoscenze, arrivando magari a specializzarvisi, diventando magari potenziali concorrenti di un quiz a premi su quell'argomento. Credo molti sappiamo che nell'82 l'Italia ha vinto un mondiale battendo in finale la Germania, pochi ricordano chi segnò il gol tedesco. Perché non serve saperlo per affrontare un dialogo ordinario, e dimostrare di saperlo può dare un'impressione di noi diversa da quella che vorremmo: saputello, nerd (con accezione negativa), sfigato, eccetera... Ben peggiore l'opinione che ci si costruisce, ai livelli da concorrenti de "L'eredità", non sapere proprio che l'Italia vinse un mondiale nell'82!

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    3. Ecco.
      Esempi perfetti.
      Non saperlo, per me, è vivere fuori dal mondo (e lo dico io che me ne fotto del calcio), ma soprattutto perché il non saperlo significa non sapere, a cascata, una marea di altre cose NON legate al calcio.
      Vale per tantissimi altri argomenti: è quello che intendo per cultura generale.

      Moz-

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    4. C'è da considerare che esiste anche lo snobismo culturale. Alcune nozioni definiscono in modo negativo chi le padroneggia: se conosci la formazione dell'Italia del 1982 magari arriva quello che ti dice che è una conoscenza inutile perché magari lui conosce le cifre del pi greco fino alla quarantesima decimale.
      Si vive senza conoscere queste due cose? Si, certamente. Ma se le conosci la tua cultura generale è più ampia.
      In fin dei conti non è la cultura ma come la usi/non usi che fa la differenza.

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    5. Però già quella cosa del pi greco è specifica, non è "popolare", è da nerdoni fissati.
      Oddio, ovviamente anche la formazione dell'Italia ma... ha già una connotazione diversa (è quella del Mondiale vinto ecc) ha un senso molto più ampio... diciamo.
      Uno che mi dice le potenze così, credo sia uno scemo disagiato; uno che mi elenca i giocatori lo vedo come una cosa simpatica e pittoresca.

      Moz-

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  6. Partendo dal presupposto che non possiamo sapere tutto ritengo che la cultura sia soggettiva. Ed è per questo che mai mi è venuto da dire" ma dove vivi?" Non conosco Morgan e non conoscevo il termine "fanzine" e va bene così!
    La considero soggettiva purché ci sia. Non amo le persone che ripetono a pappagallo le battute dei "vip" o che parli a slogan, amo chi tratta argomenti diversi dai miei e che la "cultura soggettiva" di chi ho difronte arricchisca la mia!
    Concordo con te per il fatto che ci andrebbe un'infarinatura sulle cose più importanti... ma alla fine chi stabilisce cosa è importante e cosa non lo è?
    Commento incasinato lo so... porta pazienza!😉
    Ciao Moz!

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    1. Eheh ma esattamente: cosa è importante?
      Ma la cultura generale, deve guardare solo a cose importanti?
      Io non credo.
      Nemmeno io, decenne o anche più giovane, sapevo cosa fosse una fanzine... ci sono arrivato da solo, per dire, perché comunque non mi sembra che all'epoca ci fosse la definizione sui dizionari... Idem per pro-zine, ci vai a senso.
      Alcune cose si imparano sul campo, no?
      Leggendo, informandosi, ascoltando, guardando... stando dentro il "mondo"...
      Il fatto di non conoscere Morgan a te magari importa poco, ma... oggettivamente, è un personaggio stra-famoso, sulla cresta dell'onda (multi-mediale, tra l'altro) da una decina d'anni almeno.
      Quindi qui non saprei risponderti... secondo me è una cosa oggettiva per chi vive la cultura medio-base del nostro Paese (coi suoi mezzi di comunicazione e via dicendo...)^^

      Moz-

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    2. Vabbè, Morgan strafamoso... Cala, cala... 😅
      Forse per conoscere i personaggi famosi occorre seguire la televisione? In tal caso è una fama correlata a un preciso media. Su Internet c'è un altro popolo dove le persone famose sono altre: un artista mai apparso in televisione ma con 100.000 follower su Instagram è obiettivamente famoso quanto Morgan in un contesto televisivo o no?

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    3. Dai, Morgan è strafamoso.
      Proprio perché abbraccia milioni di media... lo scorso anno era sulla bocca di tutti (anche come meme sui social!) per la questione con Bugo a Sanremo.
      E parlando di influencer e storie, venne pure ripreso in bici o monopattino durante il lockdown, altra cosa che divenne virale XD

      Moz-

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    4. Ah era lui quello in monopattino? Mi sembrava uno che cercava di imitare Elton John ma non ne capivo la ragione di andare in monopattino.
      Anche oggi ho imparato qualcosa.

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    5. Ahaha daaai, secondo me lo sapevi^^

      Moz-

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    6. Che? Elton John in monopattino??

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    7. Io non sono un fan di Morgan e della sua musica, però è vero quello che dice Miki: Morgan è una personaggio famoso da parecchi anni ed è più strano non conoscerlo che conoscerlo. Con "conoscerlo" non intendo conoscere le sue canzoni o cosa abbia fatto, ma avere presente almeno chi è. E non è una fama correlata a un solo media e cioè quello televisivo, Gas75, i Bluevertigo sono stati una band con un certo nome (a me non piacciono, ma è così) e il singolo Discolabirinto, fatto con i Subsonica, all'epoca lo si sentiva anche in chiesa, a momenti.
      Morgan è un personaggio oggettivamente famoso.

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    8. @Azafuserock come ho già scritto, non ho mai avuto occasione di associare il nome Morgan alla musica, non l'ho mai visto cantare e credevo fosse un personaggio tipo Solange quelle poche volte che l'ho visto in qualche foto senza peraltro sapere che fosse Morgan.

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    9. Certo, il fatto che fosse famoso non implica certo che fosse conosciuto dal 100% delle persone, ma la percentuale di persone che non lo conosce non lo rende uno sconosciuto.

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    10. Sì, dai... Morgan è famoso. Quasi famosissimo addirittura, non sarà come Vasco o Liga ma siamo lì.

      Moz-

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  7. Per me la cultura non è certamente una cosa limitata al solo "scolastico”, ma non riesco a considerare “cultura “ conoscere le vicende personali di tizio e caio, tutti i cantanti che magari spariscono dopo una stagione, i vari generi musicali, chi ha vinto San Remo, qual è la trasmissione televisiva di successo o la pubblicità più seguita in questo momento. Sono cose che non m’interessano o forse sono io che vivo fuori dalla realtà.
    Felice giornata
    enrico

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    1. Quelle sono così già molto specifiche, anche il gossip del momento è pettegolezzo e non propriamente cultura... ma in un quadro più ampio, magari parlando dopo tanto tempo, ci sta il sapere chi sia e cosa abbia fatto -per sommi capi- una persona.

      Moz-

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  8. Premesso che sono d'accordo col fatto che ci siano due livelli di cultura generale, ovvero quella scolastica e quella che viene da TV, cinema, musica ecc, la mia impressione è che con le nuove generazioni quest'ultimo tipo di cultura generale sia più difficile da "universalizzare" (a parte che il livello di ignoranza è notevole anche nella cultura generale scolastica...) e questo penso dipenda dal fatto che i social favoriscono le "bolle". Ovvero: ormai c'è una nicchia per tutto, quindi le persone tendono a infilarsi nella propria e lì restare, ignorando tutto il resto. Io sono cresciuta con pochi canali TV, per esempio, quindi tutti vedevano quello che passava il convento e di conseguenza si poteva parlare di una cultura generale televisiva. Adesso se pensi anche solo a Netflix, è chiaro che ognuno guarda quello che gli pare quando gli pare e che l'offerta è talmente ampia che solo pochi titoli raggiungono la massa delle persone. Ricordo che già si era fatto notare che un fenomeno come Games of Thrones era destinato a non potersi ripetere proprio per questo motivo. Insomma, se con persone più o meno coetanee posso dire di condividere una cultura generale, con quelle molto più giovani ormai stiamo su pianeti diversi.

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    1. Interessante.
      In un certo senso è vero che le nuove piattaforme tendono a creare bolle, o magari micromondi, ed è altresì vero che prima -per i motivi che dici: la TV era quella, idem la radio, cinema, letture - la cultura personale era molto condivisa col resto.
      Noi forse abbiamo una cultura generale/popolare a cavallo tra le due cose, e chissà, forse è la più completa.
      Ma penso anche che ci siano fenomeni che non puoi ignorare, per mille motivi: ad esempio il recente LOL, con le sue battute e i suoi oggetti. Ne ho visto un po', non mi è piaciuto, ma riconosco da dove vengono certe frasi, meme e video che girano sui social.
      Idem per il da te citato GoT: non mi piace, ma lo conosco sia come romanzi sia come serie... è impossibile non imbattercisi anche su altri media.

      Moz-

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  9. Comunque la mia idea è di cercare di conoscere tutto di tutto anche dei nuovi fenomeni, effimeri o no, anche di cose che non mi piacciono, perché se ci si fossilizza sul passato si rischia di rimanere fuori dal mondo. Quindi mente aperta al presente, ma tenendo il passato come un tesoro importante da non dimenticare.

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    1. Quello senza dubbio: il passato per me è sempre uno scrigno di perle che spesso nemmeno conosco... se penso a tanti frangenti che ho esplorato ancora poco o non del tutto!! **

      Moz-

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  10. Parto dalla domanda più diretta che poni, ovvero:
    In quali occasioni possiamo oggettivamente chiedere "ma dove vivi?", davanti alla non-conoscenza di qualcosa?
    Secondo me il guaio è che ciò che possiamo definire cultura pop ormai è un settore talmente vasto che è impossibile essere al corrente di tutto. Io appartengo a una generazione che è stata giovane con un numero relativamente basso di canali tv e non aveva internet, pertanto ciò che passava su (per dire) rai 2 era qualcosa che sicuramente sarebbe diventato noto a tutti solo per il fatto di essere passato su rai 2. Al giorno d'oggi, solo per seguire tutte le fiction esistenti sui vari rai, mediaset, la7, cielo, amazon, netflix, etc., uno dovrebbe passare dieci ore al giorno solo a seguire fiction :-D Non parliamo di musica, dove i "cantanti" (chiamiamoli così, anche se, ahimé, io userei termini più volgari) che magari hanno avuto millemila visualizzazioni su youtube sono più numerosi (e spesso effimeri) degli utenti che li hanno guardati... Di fronte a una vastità del genere, è mio legittimo diritto fare una selezione in base ai miei gusto, no? Ora, sapere almeno che una data fiction, o un certo cantante, esiste può essere prova che uno vive almeno in contatto col mondo reale. Ma per quanto mi riguarda, non sapere chi è l'ennesimo trapper inutile o la milionesima fiction-fotocopia o il nuovo reality squallido di mediaset, non significa "non essere in contatto col mondo reale", significa solo che certa "musica", certa "fiction" e certa "televisione" fanno letteralmente vomitare :-D

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    1. Verissimo: prima, essendo i mezzi comunicativi molto limitati, ogni cosa era un evento in sé, condiviso.
      Dovevi vivere proprio fuori dal mondo civile per non sapere cos'era il Rischiatutto, per dire...
      Oggi è come dici: titoli, nomi, persone ecc... sono tanti.
      Però anche qui si circoscrivono dei fenomeni che è per me impossibile non conoscere (nel senso: non venirne a conoscenza, indiretta o casuale).
      Penso a Stranger Things, per dire: è un telefilm moderno, perso nel mare magnum di mille proposte.
      Ma è impossibile non imbattersi in qualcosa legata a questo titolo... in altri frangenti (dunque non televisivi!).
      Poco importa se piace, se non piace, se lo si segue o meno... Questo intendo :)

      Moz-

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    2. Sì, capisco quel che intendi. E tuttavia credo che possa capitare ormai a chiunque, anche a chi cerca di stare in contatto con le nuove tendenze, di imbattersi in un riferimento a una fiction / fumetto / band che pur essendo discretamente conosciuta, a lui/lei magari sfugge. E non perché lui/lei viva in un'isola deserta, ma solo per la troppo eccessiva vastità del settore pop culture.

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    3. Verissimo, ma credo serva anche un po' di intuizione.
      Può senz'altro succedere, ma se ti apri al mondo vedrai come tutto viene interconnesso e come tutto apparirà preciso, poi... coi fili rossi che legano ogni cosa^^

      Moz-

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  11. Ogni sapere ha un limite, solo l'ignoranza può essere infinita.
    Traduzione in dialetto triestino:Solo el mona sa tutto.
    Ciao fulvio

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    1. Vero, anche perché appunto è impossibile sapere tutto: ma sapere di più è sempre ottimo^^

      Moz-

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  12. Dunque è una scelta consapevole, e sai che ti si potrebbe rivolgere quella domanda.
    Ma vedo che sei anche molto aperta, e riconosci ciò che è oggettivamente famoso.
    Ognuno di noi ha poi la sua cultura specifica di nicchia, certamente... che sia proprio un solo argomento o lati meno popolari di argomenti... popolari^^

    Moz-

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  13. Dunque, l'argomento non è semplice. Tento di mantenermi sulla linea retta del ragionamento. Condivido con te il concetto dell'esistenza di una cultura generale oggettiva e di una cultura personale soggettiva. E' ovvio che ciascuno di noi approfondisce i temi e gli ambiti di cui è appassionato, di conseguenza, la cultura specifica la si coltiva in quel dato frangente. Io ne saprò un pò di più su qualche scrittore e molto molto di meno sulle saghe dei fumetti (di cui, peraltro, mi annoia anche sapere). Tuttavia, pur non conoscendo da dove è sbucato fuori Tizioman, se tu mi nomini Batman & Co. li so individuare, fa parte della mia cultura generale.
    Ora, la cultura è cultura. Se tu cerchi su internet, al termine "cultura" corrispondono queste due definizioni:

    1- Quanto concorre alla formazione dell'individuo sul piano intellettuale e morale e all'acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società; più com., il patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica preparazione in uno o più campi del sapere.

    ma anche

    2- In senso antropologico, il complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo o di un gruppo etnico, in relazione alle varie fasi di un processo evolutivo o ai diversi periodi storici o alle condizioni ambientali.

    Non per nulla, in molti concorsi pubblici e non, la prima scrematura viene effettuata tramite test sulla cultura ( soprattutto generale- dunque oggettiva – di una persona). E questa la dice lunga: perché per quanto se ne possa dire, la cultura personale ha certamente un peso, ma se si vuole essere degli individui “acculturati” tocca possedere un’infarinatura globale del mondo e della società a cui apparteniamo; sapere chi sia Morgan o cosa significhi “fanzine” o altro in altro ambito, ad esempio, non è un elemento fondamentale per il proseguo della propria esistenza, ma può certamente significare che sei una persona dedita all’attualità e a ciò che succede nel mondo (x-factor va anche sui quotidiani), che si interessa alla musica, che allarga le sue vedute con programmi di vario genere, che legge, che si interessa al cinema e così via; una persona ricca di stimoli e stimolante, insomma, in grado di sostenere un mezzo scambio di idee non solo nella nicchia delle sue passioni.
    Non esiste una cultura che sia oggettiva, ma, almeno per come la vedo io, denota nient’altro che una nostra lacuna.

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    1. Commento con cui concordo al 100%!
      La cultura personale spazia su tanti livelli, ma c'è qualcosa di basico.
      E soprattutto, come dici, non è un caso che la cultura generale (varia, mista, pop e non) sia la scrematura ai concorsi.
      Serve appunto anche a capire che tipo di persona sei, se aperta, se assorbi, se sei curioso...
      Perfettamente d'accordo.

      Moz-

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  14. Eccomi, presente.
    Io sono quella della fanzine.
    E pur avendo lavorato come giornalista per quindici anni, non avevo mai sentito questo termine.
    Ovvio che ci si arriva che possa derivare da fan e magazine, ma il discorso è un altro.
    Secondo te tutti dovrebbero conoscere l'esistenza delle fanzine solo perché queste per te sono interessanti.
    Male.
    Perché nemmeno la mia docente di lettere del liceo (50 anni) sa cosa sia una fanzine. E no, non è affatto ignorante, anzi. Semplicemente non si tratta di una forma di letteratura che oggettivamente tutti conoscono quale il romanzo, l'enciclopedia, ecc.

    Sì, secondo me tu sbagli a dare per scontato che tutti dovrebbero conoscere quello che tu conosci.
    Come ti dissi, non ho mai letto "Il signore degli anelli" perché il genere fantasy mi ammorba più del Vangelo. Quindi, non potrei citarti i nomi dei protagonisti e dimentico persino l'autore, considerando che non leggerei mai nulla di suo.
    Ovviamente sono consapevole che si tratti di una serie di libri e film cult, ma non mi sento meno acculturata di chi ne conosce a memoria ogni singola battuta.
    Per te, invece, è scandaloso che una donna di trentatré anni conosca l'esistenza di queste opere, ma non sappia nulla in merito.
    A me, francamente, di avere o meno una cultura che per te possa essere oggettiva importa poco.
    Quello che davvero mi interessa è sapere di tutto un po', nei limiti del possibile, approfondendo solo i temi che davvero mi stanno a cuore.
    In fondo, non mi pare che siamo tutti concorrenti di un enorme quiz show in cui, sbagliando una o più risposte, rischiamo di sprofondare negli Inferi...

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    1. Ma in realtà, io non do minimamente per scontato quello che dici, anzi.
      Né penso che la gente debba conoscere quel che conosco io... quando mai XD
      Né trovo scandaloso quando uno non sa, però prendo atto che si tratta di non-conoscenza se non addirittura di ignoranza.
      Fanzine è un termine, l'unico possibile ("rivista amatoriale" non si usa praticamente più) e in un discorso te l'ho citata... un termine che ho citato io qui mille volte, sul blog, in vari articoli.
      Il Signore degli Anelli non piace nemmeno a me, ma termini come hobbit, o nomi come Frodo e Sauron, penso siano proprio alla portata di tutti.
      Vanno OLTRE il Signore degli Anelli... sono entrati nella cultura popolare.
      Tolkien invece è materia di studio in un banale corso di letteratura inglese al liceo, per dire.
      Non sto parlando minimanente di conoscere a memoria ogni personaggio o battuta, quella è cultura specifica, grado esperto, non cultura generica di cui parliamo...^^

      Cioè, secondo me ci sono alcune cose che vanno poi OLTRE il medium su cui nascono, diffondendosi. È questo, di cui parlo.
      Una cultura che diventa avvolgente e che francamente, se non ti ci imbatti anche in modo laterale, magari come meme sui social... "dove vivi?".

      Moz-

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    2. Scusa eh, ma l'approfondire solo i temi che stanno a cuore è una cosa che vale per tutti e sapere a memoria ogni singola battuta è una cosa che vale per i fanatici, ma in mezzo ci sta una via che è quella di cui il Moz voleva parlare e che tu non hai preso neanche per sbaglio.
      Detto questo, non è sbagliato se non ti piace Il Signore degli Anelli e non è sbagliato nemmeno non averlo letto e non averne l'intenzione, sono gusti e decisioni personali, se però tu non hai la benché minima idea di che libro sia, non conosci l'autore e insomma non sai nulla di questo opera, sei meno acculturata di chi invece la conosce, c'è poco da fare.
      Sapere un po' di tutto, nei limiti del possibile, per me vuol dire conoscere, anche solo a grandi linee, anche cose che non fanno parte del proprio mondo, che possono essere scrittori, musicisti, attori, ecc. ecc. Se si elimina tutto ciò che non ci piace non si sa un po' di tutto, ma si conosce solo quello che ci piace. Il che va benissimo, ci mancherebbe, ma non si sa un po' di tutto.

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    3. Infatti io sono per il sapere un po' di tutto, lo stare al mondo.
      E sapere anche cose che non ci piacciono.
      Ne approfitto per fare un esempio, proprio con LOTR.
      Non conoscere LOTR, che è un'opera molto popolare su vari media, significa non conocere la letteratura inglese (Tolkien l'ho studiato al liceo, anno scolastico 2000/2001); significa non conoscere i generi letterari (il fantasy, in questo caso, e tutte le radici che ha sin nel passato); ovviamente significa non conoscere manco il cinema (impossibile ignorare un film che vince tutti quegli Oscar, e di conseguenza anche gli attori ecc...).
      Ora l'esempio: LOTR è parte ormai anche della cultura popolare spiccia.
      L'altro giorno un mio amico, porgendomi al dito una patatina tipo Yonkers, mi fa "un anello per domarli".
      Era chiaro il riferimento simpatico.
      Ecco: la stessa scena, con altri amici, la facciamo con un altra battuta (imitando la parlata al contrario del nano di Twin peaks, diciamo "con questo anello ti sposo") ma la differenza è che quest'ultima la possono conoscere in pochi, l'altra la possono conoscere quasi tutti.
      Ecco i livelli di cultura pop personale, no?

      Moz-

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  15. Beh dai, certe cose non si possono non sapere, e non è menefreghismo ma ignoranza..

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    1. Lapidario! XD
      severo, ma giusto. Nel senso che la penso anche io così, ma a scanso di equivoci dico che non intendo ignoranza in senso negativo, ma col concetto proprio di non voler sapere.

      Moz-

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  16. Non penso ci sia un minimo sindacale di conoscenza pop. Ho avuto amici molto più giovani di me che non sapevano chi fossero Maria De Filippi o Paolo Bonolis. Oggi è molto diverso il modo di fruizione del popolare... per le nuove generazioni passa tutto attraverso internet, instagram, yb e altri social... per la generazione nostra l'unico canale era la tv, qualche magazine o la radio per chi ancora sapeva ascoltarla.

    Dopotutto tu, Miki, affinché non te lo presentavo, LOL - chi ride è fuori non lo conoscevi, eppure era sulla bocca di tutti... anch'io son stato tentato di dirti "ma dove vivi?", ma è vero anche che oggi ognuno vive in un suo mondo pop, perché nell'universo digitale/streaming di oggi, ci sono mille altri multimondi a cui puoi appartenere oppure no, a seconda di ciò che ti interessa. Io ho scoperto solo qualche mese fa cosa fosse il calcio balilla, o il fantacalcio... argomenti a me alieni ecc.

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    1. Ecco, ho fatto io stesso l'esempio di LOL.
      Quanto tu me ne hai parlato, era appena uscito.
      Non lo conoscevo.
      Poi cosa ti ho detto? Scrivimelo subito, l'articolo. Perché? Semplice, era ovunque.
      In quel momento, era ovunque. Non lo si poteva ignorare.
      LOL è diventato virale nei giorni scorsi, tipo quando sabato o domenica ho sentito tutta la gente in piazza che ne parlava.
      Ecco.
      Ora dico: non è il mio genere, quel poco che ho visto mi ha fatto anche abbastanza cagare, MA... nonostante questo, SONO in grado di capire che il tubo verde, il microfono, "so' Lillo" e la Gioconda provengono da lì.
      Cose che manco sono arrivato a vedere nelle puntate.
      Ecco: la cultura è questo. Vivere e accorgersi del mondo che ti circonda. Essere in grado di fare collegamenti, sentirsi avvolti.
      Non so se riesco a spiegarmi.
      Per me (che, vedi, come sai non amo minimamente i programmi di Bonolis o della De Filippi) è inconcepibile non conoscerli.
      Sia loro come personaggi pubblici, sia i loro programmi!!

      Moz-

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    2. Concordo pienamente con quanto hai scritto.

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    3. Allora mi ero spiegato bene, good :)

      Moz-

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  17. Eccomi, sono colui che fino a qualche settimana fa ignorava l'esistenza di un cantante di nome Morgan! :) A essere precisi il nome mi era inevitabilmente capitato davanti qualche volta (così come leggo ogni tanto "Ibra" che presumo sia un tizio addentrato nel mondo del calcio italiano) ma in contesti non di mio interesse, tipo scorrendo dei post su Facebook o un elenco di notizie, ma siccome nessuna situazione mi ha mai dato l'esigenza di sapere chi fosse quel personaggio, mi ero fatto l'idea si trattasse di un vip televisivo tipo Solange. Storia vera.
    Del resto per vari anni ho visto in televisione Marta Marzotto nei salotti televisivi chiedendomi di che campasse, finché un personaggio del pubblico le chiese cordialmente ma esplicitamente, credo per capire a che titolo intervenisse nel dibattito "Lei che mestiere fa?"

    So invece cosa sia una fanzine perché, sin dalla prima volta che lessi quel nome su un forum, ne fu data anche una descrizione, e peraltro ne ricevetti anche un numero in regalo.
    Quindi, secondo me, non esiste una soglia minima di cultura generale uguale per tutti: se ognuno di noi delega la diffusione di una informazione a qualcun altro, probabilmente quell'informazione non si diffonderà mai!

    Generalmente me ne frego della vita privata di un vip, quindi che Morgan sia stato con Asia Argento, che per me è sempre stata una single pederasta pentita, non me lo rende un elemento di cultura generale che io dovrei conoscere. Ma è così un po' per tutti i vip: io sono rimasto che Alberto Tomba faceva coppia con Martina Colombari, Paolo Bonolis con Laura Freddi, e potrei continuare... Cioè, già è tanto se recepisco che due personaggi, presumibilmente noti per altro, stiano assieme, se poi si lasciano non può essere un mio problema né me ne frega con chi stiano dopo. Sono molto più interessato a sapere per quale fumetto sta lavorando un disegnatore che apprezzo, per dire...

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    1. Ma non parliamo nemmeno solo di gossip... cioè, intendevo dire che quello di Asia Argento era UN frangente per il quale si poteva conoscere Morgan.
      Magari non ami la musica italiana, e quindi non conosci i Bluvertigo.
      Magari non segui Sanremo e non hai visto il duetto (e lo show annesso) Morgan-Bugo.
      Magari non segui i talent e non hai mai visto Morgan fare il giudice a X Factor.
      Ma almeno, esempio, lo conosci per la Argento.

      Per me la cultura generale è questo: è la notizia laterale, multi-mediale, che ti avvolge perché divenuta popolare.
      Oggi si fa meme, gif, battuta... sono cose che scorriamo sulle nostre homepage.
      Poi, i contesti di nostro interesse sono altri.
      Io stesso non amo Morgan, né ho seguito i Bluvertigo; me ne frego del gossip e dei talent (X Factor? Ne avrò vista mezza puntata sommando il minutaggio di oltre dieci edizioni, e per puro sbaglio).
      Mi interesso di altro, approfondisco di altro... però secondo me un qualcosa di base per tutti c'è.

      Moz-

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    2. Bluvertigo li conosco di nome, ma non ho una sola canzone, che magari ho pure ascoltato, che associo a loro. Allo stesso modo non mi poteva interessare chi fosse il frontman del gruppo, però so che Tony Hadley è stato il frontman/cantante degli Spandau Ballet, se vogliamo parlare di una base reputo ignorante chi non sa questo.
      Morgan giudice di X-Factor: tramite Facebook ho conosciuto una giudice di All together now (mai seguito), ma non in quanto giudice bensì cosplayer quando ha impersonato un personaggio di Star Trek di cui ha condiviso le foto. Cioè, non mi ritengo io ignorante per non conoscere Morgan, ma è lui a non aver fatto alcuno sforzo di carriera per capitarmi davanti con qualcosa che potesse interessarmi. Lo reputavo un personaggio tipo Solange, ma siccome non mi interessava nemmeno quest'ultimo, per me era un non-vip.

      Mi imbatto una buona metà delle volte in meme umoristici che coinvolgono personaggi che non conosco: semplicemente non ci rido come non riderebbe qualcuno se gli dicessi una battuta di un film che non ha visto, ma che nell'opportuno contesto è riconosciuta e apprezzata.

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    3. Ecco, per me ad esempio può essere ignorante chi ignora l'esistenza degli Spandau.
      Poi, sul frontman, già è nello specifico perché comunque sempre stato legato al gruppo.
      Però ecco, ha fatto anche una canzone con Caparezza.
      Ok, diciamo che abbiamo una visione diversa della curiosità: io le cose che mi interessano le approfondisco a morte, le altre mi ci imbatto anche solo come vita da bar o per mezzo di amici^^

      Moz-

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  18. Per come la vedo io, è strano -mi suona tale- che non si conosca il fantacalcio: io non ci ho mai giocato, ma ogni anno ho vari gruppi di amici che lo fanno, fanno l'asta fino a tarda notte e via dicendo.
    Lo conosco, per questi motivi, sin dai tempi delle scuole: lo conosco "passivamente", ma lo conosco.
    Al calciobalilla ci gioco, l'amato biliardino.
    Che ecco, il nome sta a significare molte più cose di quel che sembra (storia d'Italia).
    Sui Masters ci sta, ma allora ti pongo una domanda: quando vedevi (perché ce ne sono tantissimi) tutti quei meme su He-Man o Skeletor... non ne capivi il riferimento? Cosa credevi fossero?

    La De Filippi e Bonolis effettivamente è impossibile XD

    Moz-

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  19. Io cerco sempre di rimanere aggiornato anche su cose che non mi interessano più, però oggettivamente ci sono dei settori dei media di cui non so quasi nulla.
    Conosco poco o nulla della musica indie o trap, ed alcuni cantanti di Sanremo mi erano totalmente sconosciuti, tipo Madame, che poi ho trovato in articoli su articoli.
    E vale lo stesso in tanti altri settori tipo protagonisti di GF e reality vari.
    Pensa che alcuni personaggi di LOL io non sapevo nemmeno chi fossero.
    Credo che ognuno di noi abbia una sua bolla di riferimento e non ritengo obbligatorio che ci si debba informare su tutto, d'altronde la cultura pop non è per forza di cose fondamentale in ogni suo ambito.

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    1. Esatto, vale lo stesso per me.
      Ma credo siano cose già più specifiche, queste... un livello più profondo: un conto è conoscere i concorrenti del GF, un conto è conoscere (o non conoscere) il GF VIP stesso.

      Moz-

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  20. Io lo dico sempre che anche in ambito nerd ho molte lacune..vedi videogiochi recenti o i manga.. certo uno magari cerca di rimediare per restare "al passo". E' come se non hai visto Harry Potter, vivi benissimo lo stesso, ma ti perdi quando uno fa un riferimento o una citazione, lo stesso dicasi per la nostra recente visione di Boris la serie tv

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    1. Ecco, appunto: ci sono cose forse così tanto -troppo!- avvolgenti, che è impossibile ignorarle.
      Proprio anche per i motivi che citi!^^
      Su Boris, pensa che qualche tempo fa ho visto su FB una utentessa femminista incazzata perché, sotto la foto della Crescentini, uno aveva citato la famosa frase del telefilm (cagna maledetta), credendo fosse rivolto come insulto. Ecco, poi dopo succedono cose del genere: ovviamente la tizia è stata messa alla berlina da tutti, e giustamente XD

      Moz-

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  21. Capisco perfettamente :)
    Insomma, è anche in base a come una cosa si rende disponibile a noi stessi (in questo caso: il pomeriggio, siamo liberi, repliche...)

    Moz-

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  22. Secondo me bisogna avere l'umiltà di riconoscere che non si è al centro dell'universo, cosa difficilissima, almeno per me.
    Guarda, io fino a qualche tempo fa davvero non avevo idea che "X-Factor" fosse ANCHE un programma televisivo, oltre a una serie a fumetti. Mai visto, giuro.
    Perché dovrei ritenere "oggettivo" (cioè scontato) il saperlo? E' un criterio basato sulle statistiche? Cioè, centomila persone lo sanno e cento no, io sono fra quelle, e quindi la mia "cultura pop" è incompleta? Ohimé!
    X-Factor/TV non fa parte della cultura pop che mi sono costruito, anzi, personalmente, dopo aver capito cos'è, lo collocherei fra "l'incultura" pop, ma è un punto di vista personale.
    Sapere cos'è una fanzine o quanti e quali furono i disegnatori dello Spirit di Will Eisner fa parte della mia cultura pop, invece il GF VIP non lo conosco (ovverosia non lo seguo) e NON lo voglio conoscere. Per molti è vero il contrario e io li rispetto, e mi attendo da loro lo stesso rispetto.
    Oggettivo, soggettivo? Culturalmente, ho alcuni punti fermi che mi piace pensare oggettivi, per esempio sulla televisione, ma ho già visto sono diversi (in alcun casi opposti) ai tuoi,e questo legittimamente.
    La "cultura generale" poi è un'altra cosa, ma qui si entra in un discorso troppo complesso che coinvolge anche la scuola ecc. Ho visto un documentario su Arthur Conan Doyle in cui si asseriva che molti giovani inglesi son convinti che Sherlock Holmes sia una persona reale, Winston Churchill un personaggio inventato.
    La cultura pop ce l'hanno, quella generale un po'meno :D

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    1. Ecco, ma infatti ecco perché ho preso sempre degli esempi di cose lontanissime da me.
      X Factor non lo seguo, mai seguito. Però so cos'è e so che ci sono stati dei giudici (te li saprei anche indicare, non tutti ma qualcuno sì).
      Il Signore degli Anelli non rientra proprio minimamente nel genere di letture o visioni che amo (il mio fantasy è Howard), ma potrei dirti la trama a grandi linee, i personaggi, e chi sia l'autore.
      Secondo me quindi non è tanto ciò che ci piace, e ciò che ci cerchiamo per formare la "nostra" cultura, ma una base che purtroppo sì, deriverà probabilmente proprio dalle statistiche, dalla maggioranza...

      Moz-

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    2. Solo a livello basico però. Se tu mi fai un post che parla di Elettra Lamborghini io per capire di cosa parli reperisco alcune informazioni basiche, vedo chi è ma mi guardo bene dall'approfondire e quindi Elettra NON entra a far parte della mia cultura pop, solo non penso più che sia un modello di automobile! :D
      E se entrasse a far parte, ne darei comunque un giudizio soggettivo. Mentre invece annetto ben altra importanza, per esempio, al capire chi è e cosa ha fatto Cesare Previti anche se mi sta sul C più di Elettra, perché questa per me è cultura generale, e su di lui mi costruisco un giudizio che definisco oggettivo, ma che per qualcun altro può non esserlo (avrà pure lui dei fans).
      Insomma è un casino! Ciaociao.

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    3. Certo, ma ecco: Elettra Lamborghini sai chi è, magari sai che è andata a Sanremo, per dire.
      Io oltre questo non so altro, però penso che questo sia il minimo sindacale.
      Per me la cultura generica va oltre il concetto di quella personale o basica, soggettiva. È proprio una cosa ne vi avvolge, da più parti, non dico che bisogna conoscere tutto ma secondo me qualcosa sui, anche solo per capire di cosa si potrebbe parlare in ogni frangente possibile della vita... 💛👍

      Moz-

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  23. Moz devo dire che hai dato uno spunto di riflessione molto interessante, e più che mai mi sono soffermato sui commenti perché credo che effettivamente non ci sia una risposta univoca. Credo che la cultura sia formata in buona parte dalla curiosità, e la curiosità può essere settoriale o molto più generica. Una persona che a mio avviso ha una buona cultura generale è una persona curiosa, che magari incontra un termine, lo cerca e poi magari non gliene importa nulla, perché tanto è qualcosa che non fa parte del suo centro di interessi, ma almeno ha avuto lo stimolo di capire, da cui deriva una certa elasticità mentale. Per esempio, leggevo sempre "pov" sui social, onestamente non sapevo stesse per point of view, ma, nonostante non lo userò mai come acronimo, ho cercato il significato. Lo stesso fanzine, lo cercai anni fa perché non ne sapevo il significa, ma da allora non credo di averlo mai usato. Questo però non significa che io abbia una cultura generale buona, perché mi rendo conto che i miei centri di interesse sono altri, per cui sono certo che tantissime cose mi sfuggano o non le memorizzi nel tempo. Credo che oggi più che mai siamo così bombardati di informazioni di uso comune e "generale" che tenere il conto e memorizzare tutto sia un vero lavoro, per questo ci sta che molti siano automaticamente portati a rivolgersi solo a quello che realmente interessa. Sarei anche io stranito se qualcuno non dovesse conoscere Morgan ma diciamo non sarei sconvolto proprio per questo motivo.

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    1. Esattamente, la vedo come te: la curiosità è tutto.
      Anche io cerco termini di cui mi importa poco (nel senso: nel campo in cui sono stati detti/scritti) o comunque cerco di comprenderne il significato.
      Il tuo pov mi fa venire in mente un cosa: quando lessi la prima volta questo termine (su un numero del magazine Nocturno Cinema una decina di anni fa) non me lo andai a cercare: sapendo che si stava parlando di film come Blair Witch Project e Cannibal Holocaust, ci arrivai da me al significato.
      Questo per dire che una curiosità avvolgente è anche una cultura avvolgente, perché da una cosa puoi comprenderne un'altra a ricaduta.
      Non so se riesco a spiegare bene.
      Comunque, per me vale anche e soprattutto per le cose NON del mio campo... un minimo sindacale per poter comprendere un dialogo.
      Chiaro che se si parla di calcio, o posso ascoltare con curiosità qualora l'argomento fosse... curioso, oppure semplicemente me ne fotto se il livello è quello del commento Juve-Milan dopo la partita al bar XD

      Moz-

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  24. Bella questa domanda,e di difficile risposta.Io ti posso dire che sicuramente dipende dalla cuosità e intelligenza di una persona.E gli studi e la scuola non centrano niente.Nel senso che ci sono persone che non sono interessate a saperne di più su nessun argomento che non li riguardi personalmente o che se non capiscono/conoscono una cosa,anche se parli con lui,non chiedono e non fanno domande,non gli interessa sapere.Concludendo quindi credo che la cultura generale dipenda dall'intelligenza e la curiosità mentale di ogni persona.

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    1. Verissimo.
      Ovviamente, per dire, anche a me NON interessano molte cose. Non me le cerco. Ma dal momento che magari mi ci trovo, potrei anche ascoltare e cercare di capire.
      Perché, semplicemente, il mondo non è ego-centrico; non ci troviamo in un mondo dove si parla solo di quello che ci piace (e ci mancherebbe: a me farebbe schifo)^^

      Moz-

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  25. Interessante spunto di riflessione.
    Secondo me la cultura diciamo extrascolastica è data dall'approfondimento personale e dalle passioni proprie.
    Tutti più o meno conosciamo l'andamento della seconda guerra mondiale però se domando ad un paio di amici potrebbero farti un elenco preciso degli aerei che hanno utilizzato.
    Però secondo me dipende molto dal tempo che si vive e dai riferimenti culturali.
    Oggi tutti abbiamo visto e conosciamo Ritorno al futuro, ma non è detto che la prossima generazione (i nostri figli o nipoti) li conoscano e/o li apprezzino.
    In fin dei conti i cantanti di adesso già non li conosco, e se li conosco spesso non li apprezzo.
    Sono anche convinto che ci sono dei punti "cardine" che fanno parte dell'immaginario collettivo vuoi perché continuano ad essere alimentati e riproposti e paradossalmente sono trasversali all'epoca.
    Vale per i supereroi, anche se molti sono stati sdoganati dai film (prova a chiedere prima del 2008 a un non appassionato chi è Iron man), ma vale anche per programmi televisivi (il grande fratello).
    Secondo me un problema della cultura scolastica è il non adattarsi al tempo, continuando a imporre sempre le stesse letture.
    Non dico che non siano basi importanti, ma bisogna anche adeguarsi ai tempi. I promessi sposi, saranno pure un libro che ha una valenza, ma ha anche una scrittura ormai vetusta e antiquata e inadatta ai tempi moderni.

    P.s.: molti non lo ricorderanno, ma Morgan oltre che essere un cantante e un meme vivente l'anno scorso, è stato anche doppiatore del cattivo di Splinter Cell Pandora Tomorrow.
    Asia Argento era Faith nel primo mirrors Edge e Dario Argento aveva doppiato qualcosa in Dead Space.
    Tutti e tre con risultati osceni...

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    1. Anche io non conosco i cantanti di adesso, per dire.
      Però ecco, sono già due o tre volte che mi becco in TV, a Le Iene, le interviste a quelli -giovanissimi- che hanno partecipato a Sanremo.
      Dunque ora un minimo so anche che faccia abbiano, non ho cambiato canale nonostante di loro e della loro musica del kaiser me ne freghi pochissimo XD
      La cultura scolastica forse sulla carta cerca di adattarsi (ieri un libro di grammatica italiana che ho consultato, faceva esercitare gli scolari su frasi di... Banana Yoshimoto!), ma saranno forse i prof ancora poco aperti e giovani, non so.

      Per me I promessi sposi deve esserci, ma andare di pari passo con un altro testo ugualmente forte ma contemporaneo, per dire.
      La scuola deve stimolare, così come la famiglia...^^

      Moz-

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  26. In questo momento mi sta venendo in mente la gag dei wurstel "Oscar-Meyer" dei Simpson: famosissimi negli USA, semisconosciuti da noi che manco capiamo perché la scena dovrebbe far ridere. ^^"

    La cultura generale per me è soggettiva, e viene influenzata moltissimo dalle mode, dal tempo e anche dal luogo in cui viviamo. Poi ci sono eventi, fenomeni di costume, personaggi storici o immaginari, persone, multinazionali... che oltrepassano i confini e diventano parte della cultura MONDIALE. Topolino, la McDonald, Shakespeare, Harry Potter, Leonardo da Vinci, l'ex presidente Trump, la Regina Elisabetta, Einstein, Cristiano Ronaldo... Li conoscono in tutto il mondo, bisogna proprio vivere sotto i sassi, o nella caverna di Platone, per non averne mai sentito parlare.
    Non sono però altrettanto sicura che tutti conoscano l'allegoria della Caverna di Platone. XD

    Ma vedi? Già con Platone siamo in un campo più specifico, quello culturale: noi lo conosciamo perché a scuola abbiamo studiato (o avremmo dovuto) la storia e la filosofia greca, e pensiamo che chi non lo conosca viva fuori dal mondo. Per un cinese invece siamo ignoranti noi che non conosciamo Confucio, Laozi, il pensiero del Buddha e i millemila imperatori cinesi su cui fanno gli sceneggiati in tv.

    Poi molto dipende anche dal grado di interesse e approfondimento personale: un appassionato di F1 chiaramente ne sa molto di più di uno che ascolta il tg alla domenica, ma ci sono anche appassionati che conoscono a memoria tutti i risultati di tutti i gran premi della storia della F1. Tifosi di F1 che non conoscono Senna invece devo ancora trovarli. ^^

    Anche il tempo è un fattore da tenere in considerazione: tra un anno avranno ancora senso i meme su LOL, o su "voglio un po' di musica leggera perché ho voglia di niente"? Noi dopo vent'anni ci ricordiamo ancora chi ha vinto il primo Grande Fratello?

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    1. Già, ovviamente cambia anche da... cultura a cultura, nel senso di posto in cui si vive.
      La cultura è appunto un mix di cose, anche legate all'appartenenza.
      Noi di base abbiamo quella italiana, perché comunque siamo avvolti dagli stessi mezzi di comunicazione.
      Le passioni personali, quelle che si approfondiscono, sono culture da esperti.
      Io per esempio non so niente di F1 (altra cosa che proprio non mi piace e non mi cerco, come il calcio), ma appunto -pur nella mia suprema e VOLUTA ignoranza- conosco Senna e che fine ha fatto: il non sapere chi sia, denoterebbe PER ME un vivere fuori dal mondo NON solo riguardo l'argomento sportivo, ma anche di cronaca e di cultura anni '90!
      Ah, ovviamente conosco anche Schumacher, per quanto mi piaccia infinitamente di più Joel che Michael :p
      Il GF: magari non ricordiamo chi ha vinto la prima edizione, ma tutti (penso... altrimenti boh!) ricordiamo che partecipò Taricone!

      Moz-

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  27. E vabbè... però non sai che (The) X-Factor è anche un album degli Iron Maiden! Ma dove vivi?! 😅
    Difficile comunque rispondere alle domande che ti poni, anche perché ho conosciuto (ma non solo io, credo) persone che, super esperte in un campo specifico, incredibilmente ti prendevano per un coglione quando gli facevi capire che non avevi idea di cosa stessero parlando.

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    1. Ahah ti stupirò ma... lo sapevo!
      Grazie a un amico appassionatissimo di Iron Maiden: ecco, anche il contatto con altre persone che hanno passioni leggermente diverse (leggermente perché la musica piace anche a me, e comunque un minimo sindacale degli Iron Maiden lo conosco) serve a formare la nostra cultura di base. Essere aperti, insomma, a vari stimoli (anche indiretti, anche passivi).
      La gente superesperta in campi specifici, che ti prende per coglione se non conosci le loro cose super-specifiche, evidentemente nella vita hanno solo quello... Pensa che poverini.

      Moz-

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  28. Ho letto tutto e tutti i commenti. Ecco. Qui è il sentirsi "avvolti" che citi. Il non rimanere fuori. Anche riguardo cose che possono interessarci meno. Qua l'importanza della Cultura generale di svariati concorsi o del non fare figure di merda nei quiz televisivi più popolari. Possiamo conoscere Berserk meglio della Szymborska o viceversa, ma dovremmo essere in grado di non cadere dalle nuvole. Da qui il sunto finale per cui la cultura generale deve pretendere che chi la maneggi, abbia la mente aperta, sia davanti a Manganelli che davanti a Diabolik o che quando si parla di seni non pensi solo alle tette ma abbia anche vaghe reminescenze di trigonometria..

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    1. Oh, commento che sottoscrivo in tutto: non cadere dalle nuvole.
      Poi, nei casi specifici, ognuno ha le proprie passioni e approfondisce quel che più ama.
      La cultura generale di base è proprio questo: quel che ci avvolge, che captiamo anche passivamente.
      Sfogli un magazine prendendo il caffè, sotto i cazzo di occhi ti capitano foto e titoli di cose che magari non leggerai mai, ma comunque le vedi.

      Moz-

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  29. Le so tutte!!!!
    Quasi ..non conoscevo Cesare Previti.
    Son andato su Wikipedia per risolvere la mia grave lacuna😂
    Devo dire che Franco ha scritto molto bene quello che volevo dire io.
    Ma pure Claudia .
    Ciao

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    1. Bhe, Claudia dice che do per scontato che la gente debba conoscere quel che io conosco, e non è affatto vero.
      Altrimenti tutto il mondo dovrebbe essere ferrato sui Masters, Twin Peaks e via dicendo... XD
      Il commento di Franco invece lo sottoscrivo: il non cadere dalle nuvole. Stare nel mondo.

      Moz-

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  30. Onestamente qui penso che Socrate si sia sentito tirato in causa:) , prima di tutto perché il conosci te stesso non è confinato ad un sapere nozionistico soggettivo altrimenti la cultura non avrebbe mai subito nessun processo evolutivo,inoltre credo che ognuno senta interiormente una spinta ,
    tangibilmente e naturalmente diversa dall'altro, dell'amore per il sapere che in qualche modo diventa inevitabilmente strumento di condivisione e conoscenza generale ,dove quindi la soggettività integra l'oggettività.Dimostrazione diretta tra post e commenti .


    Sempre tornando a Socrate caro Miki ne ho dedotto che quella tua "ironia" in questo post abbia fatto centro con il metodo socratico ...

    Cit.Wikipedia
    Il metodo socratico è un metodo dialettico d'indagine filosofica basato sul dialogo, descritto per la prima volta da Platone nei Dialoghi, aventi per protagonista il filosofo greco Socrate. Data la sua natura è chiamato anche "maieutico" nel senso che fa "nascere" la verità dall'interlocutore.



    L.

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    1. Oh, vedi: ho imparato una cosa nuova.
      Senza saperlo, è comunque un procedimento che mi piace sempre mettere in atto, perché penso che soggettività e oggettività, domande e risposte, fermezze e stimoli esterni, si possano (e debbano) completare.
      È questa la cultura.

      Moz-

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  31. Non l’ho letto così...anche se il tuo ragionamento non fa una piega.
    Per me voleva dire che se molti non conoscono quello che conosci te ...non è poi così sto gran problema.
    Mi riferisco ad esempio alla cultura nerd è chiaro che sapere qual’e la capitale dell’Italia è fondamentale.
    Io di Bersek fino a sei anni fa non ne sapevo nulla.
    Ma non l’ho mai considerato un problema...non conoscerlo.
    Adesso che grazie a te so chi è se trovo qualcuno che non lo conosce non ne faccio un problema.
    Perché lo conosco okay ma non ci do tutta sta importanza.
    Fa parte della cultura soggettiva.
    Ma prendo ad esempio Bersek ma vale anche per altre casi: tipo sapere che esiste quell’animale che me frega..?
    O quella tecnica d’uncinetto?
    Sapere che esiste google Analytic a me che me frega?
    Conoscere quel pittore minore che me frega?
    Sapere che tizio ha pubblicato questo o quello che me frega?
    Oggettivamente può non fregarmene ...soggettivamente se son il diretto interessato allora il discorso cambia.
    Non so se son riuscito a farti capire quello che intendo?

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    1. Ma ovviamente: che problema ci sarebbe? Vale anche il contrario: se io non conosco quello che conoscono gli altri, amen.
      Però diciamo che è proprio un'apertura alla vita, al mondo: sapere che esiste una cosa, a me importa, anche se di quella cosa non me ne frega niente.
      Nel senso: so che esiste Berserk, bona lì.
      Anzi, ti faccio un esempio su di me: so che esiste Ibrahimovic, che per me può sparire anche adesso dalla faccia della terra senza colpo ferire. Di lui non me ne frega niente e mai me ne fregherà, ma so della sua esistenza, so chi è e so cosa fa.
      Ci sono cose scolastiche (la capitale dell'Italia) e cose un po' meno basiche (Berserk è già più specifico, penso, ma per restare in tema... come fai a non sapere cosa sia Dragon Ball?) Ecco cosa intendo.

      Moz-

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    2. Scusa sai, ma secondo me se a uno non gliene frega niente di nulla allora vuol dire che non c'è neanche crescita personale. Non sto dicendo che a uno gli deve importare di tutto, ognuno ha i suoi campi di interessi e i campi di cui non gliene può importare di meno, ma ci sono tante cose che ho imparato e che nella vita non mi serviranno a nulla, ma a me fa comunque piacere saperle. Quando si discute con le persone, comunque, si capisce chi ha cultura e conoscenza e chi no.

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    3. Ma infatti: io faccio l'esempio della rivista generica.
      La sfoglio tutta, anche passivamente mi capita di leggere e immagazzinare cose che non avrei mai cercato.
      Ma fa piacere saperle, ecco.

      E sono d'accordissimo con la tua ultima frase :)

      Moz-

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  32. Tra post e commenti è stato già detto di tutto e di più, voglio solo aggiungere una mia esperienza personale: in un concorso pubblico ho affrontato un test a risposta multipla di cultura generale.
    Storia, geografia, matematica, italiano, inglese... ma la prima domanda era "quale squadra ha vinto il campionato di serie A l'anno scorso?" e io, da non appassionato di calcio, non la sapevo.
    Da quel momento ho capito che devo informarmi su tutto e quando non so una cosa mi informo un attimo dopo, indipendentemente dai miei gusti, indipendentemente da quanto per me sia basso il livello di quella informazione.
    Magari poi non mi servirà mai più ma meglio saperla, visto che nei concorsi pubblici oggi bisogna ottenere il massimo del punteggio per avere qualche speranza, non vorrei mai che la prima domanda fosse "chi ha vinto il Grande Fratello Vip l'anno scorso?". XP

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    1. Eheh giusto.
      Secondo me è comunque un'attitudine.
      Per dirti: a me del GF, X-Factor, calcio ecc non me ne passa manco per il kaiser, quindi figurati.
      Ma qualcosa so. E perché? Perché magari leggo un giornale e mi capita lo sguardo su un titolo. Vince questa edizione... tizio, caio.
      Insomma, secondo me è anche questione di assorbire le cose, senza focalizzarsi solo su ciò che ci piace o che fa parte dei nostri stretti interessi...

      Moz-

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  33. E' stato già detto di tutto. Ma in effetti, anche a mio personale giudizio, tutto quello che è dato per conosciuto da tutti, quella che viene chiamata "cultura generale" non sarà comunque mai abbastanza generale, in quanto ci sarà sempre qualcuno, che per diversi motivi non sarà a conoscensa di quel particolare argomento e/o persona o cosa. Mi pare infine che negli ultimi 15/20 anni abbiamo cresciuto generazioni di ignorantoni, (ovviamente con le debite eccezioni) che non sanno cose fondamentali e che non si preoccupano nemmeno di studiare per imparare altre cose. Un saluto Miki, e serena continuazione di settimana

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    1. Già, chiosa perfetta.
      Nessuno può conoscere davvero tutto, ma ci vuole anche un certo stare al mondo, diciamo.

      Moz-

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  34. Io penso che la cultura popolare non esista più e che la sua scomparsa sia avvenuta di pari passo con la crescita di internet.
    Mi spiego: anche 20/30/40 anni fa, e ancora più indietro, c'erano nicchie di cultura specifica, al cui interno c'erano nomi famosissimi che poi all'esterno magari dicevano poco o nulla, ma c'erano però delle cose che facevano parte di una cultura popolare a cui nessuno poteva venire meno. Ora io mi spiego meglio con esempi musicali, che è un mondo a me congeniale: decenni fa, per quanto ci fossero nicchie musicali diversissime tra loro, come ad esempio metal, punk, dark, disco music, pop, new wave, prog, ecc. ecc. c'erano comunque dei nomi conosciuti da tutti: Madonna, per esempio. Madonna, negli anni 80 e 90 era un nome che conoscevano tutti quelli che non abitavano sulla luna, indipendentemente da che musica ascoltassero. Che poi uno conoscesse le canzoni o che gli piacessero è un altro discorso, però era un nome che conoscevano tutti. Continuo: alcune canzoni di Sanremo era impossibile non sentirle almeno una volta, così come le canzoni del Festivalbar, così come le canzoni che passava Mtv negli anni 90. A me non piacciono le Spice Girls, ma chi è che negli anni 90 non ha mai sentito Wannabe? Chi è che nel 93 non ha sentito Runaway Train dei Soul Asylum? Chi è che negli anni 90 non ha mai sentito parlare dei Nirvana? Io al tempo, di musica italiana ascoltavo solo i Litfiba, però non è che sapessi che non c'era Anna Oxa, per dire; non è che non avessi sentito Trottolino Amoroso di Minghi e Mietta; non è che non sapessi che c'era Lucio Dalla, seppure non conoscessi i suoi dischi; e da buon metallaro qual ero non ascoltavo di certo Julio Iglesias, ma sapevo chi era. E così vale per gli altri aspetti della vita: per quanto ognuno avesse i suoi gusti e la sua nicchia di appartenenza, c'era un serbatoio comune, quello televisivo e radiofonico, a cui tutti attingevano, chi più chi meno. Vedi i cartoni animati, per restare in un altro ambito a noi caro: ognuno aveva i suoi gusti e poteva non guardare quello che non gli piaceva, ma chi c'era che non sapeva chi fossero Lady Oscar o Lupin?
    Con internet non è più stato così, le nicchie si sono isolate e sono diventati mondi a sé, senza più nessun serbatoio comune. Gli anime, per esempio, sono diventati per appassionati e basta, alcuni titoli diventano famosissimi ma solo all'interno del mondo degli appassionati, non c'è più un Capitan Harlock o una Sailor Moon che tutti conoscono, anche magari non avendo visto una sola puntata. E questo che sto dicendo per gli anime io penso valga anche per tutti gli altri ambiti.
    Secondo me, gli ultimi che serbano una certa cultura popolare siamo noi della fascia dei 30/40enni, poi la cosa è andata persa e ognuno conosce il suo ambito e del resto non sa niente; poi è ovvio che ci sono le eccezioni e che non è così per tutti, ma l'andazzo è quello.
    Forse l'unico media che ancora conserva, in una certa misura, un ambito di cultura popolare è il cinema, perché quando esce un nuovo titolo esce più o meno contemporaneamente in tutto il mondo e, se un titolo funziona, ne parlano un po' tutti, anche di diverse fasce di età e interessi. Penso sia l'unico caso di qualcosa ancora di popolare.

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    1. Molto interessante.
      Prima parte condivido, nel senso che mi ci ritrovo sia come esperienza (anche precisa: i Litfibaaaa) sia come concetto.
      È proprio così come dici: alcune cose era impossibile non venirne in contatto, per quanto potessero farci anche schifo.
      Coi cartoon oggi ci sono due o tre titoli imprescindibili, idem per le serie televisive...
      Forse semplicemente sono molte meno ma ugualmente forti (vedi Stranger Things, Game of Thrones ecc...)
      Il cinema è vero, come dici, ma forse... anche per le piattaforme streaming funziona ormai così^^

      Moz-

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    2. Secondo me non è così nemmeno per le serie: "chi ha ucciso Laura Palmer?" era un tormentone conosciuto da tutti, dai 3 ai 90 anni; così come "mi piacciono i piani ben riusciti" del colonnello Hannibal Smith; così come il fatto che McGyver potesse costruire un aereo da un portachiavi. Non è più stato così, nemmeno con Il Trono di Spade, per quanto sia diventata una serie famosissima; meno ancora con una serie come Stranger Things che non è cultura popolare di tutti. In ogni caso, anche dando per buone queste, parliamo di 2-3 serie a differenza delle 20-30 di una volta. :)

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    3. Sì, sicuramente sono MOLTE di meno.
      Però qualche tormentone ricorrente (frase, oggetto, ecc) c'è pure nelle nuove... ovvio che in questo senso il pieno lo ha fatto Twin Peaks (oltre la frase da te citata, posso dire: pavimento zigzag, tende rosse, caffè, cherry pie...)^^

      Moz-

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  35. Non sono nomi ultrapopolari, diciamo.
    E te lo dico io che in casa ho un disegno originale del grande Trigo, fattomi pochi anni prima che morisse...^^

    Moz-

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  36. Se parli di "cultura generale" la cosa più indicativa è riferirsi a quanto comparso in passato nei test di ammissione all'università a tal proposito.
    Comprende quindi argomenti di storia, letteratura, arte...
    L'anno scorso hanno chiesto (appunto) chi fosse l'autore de Il Signore degli Anelli. Ma è cultura generale per il romanzo o per il film? Entrambe. Nel primo caso è il valore di un'opera fondamentale nella narrativa, nel secondo perché è entrata nell'immaginario comune. Non solo: due anni fa hanno chiesto chi avesse scritto Assassinio sull'Orient Express (due anni dopo l'uscita del remake del film).
    Una decina d'anni fa chiesero nelle facoltà di Roma cosa fosse la grattachecca, che se non sei romano o hai parenti da quelle parti (come me), è probabile che non sai cos'è, assieme a quel certo contesto di cui fa parte. Ci furono abbastanza polemiche, e il rettore si giustificò dicendo che il termine era comparso in quelle settimane sui giornali in servizi sulla città di Roma e le abitudine estive dei romani.
    Quindi cos'è cultura generale? Tre cose.
    1) Ciò che proviene dal contesto scolastico, le basi minime di conoscenza culturale.
    2) Ciò che entra a far parte dell'immaginario collettivo.
    3) Ciò che acquisisce, anche solo temporaneamente, una certa notorietà.
    Appunto nel terzo caso, ciò che è cultura generale oggi, tra vent'anni potrebbe essere nel dimenticatoio, e quindi non farne più parte. E poi dipende anche dalla rilevanza (molto soggettivo).
    E' cultura generale sapere che l'arcinemico di Batman è Joker? Sì, perché Batman è nell'immaginario comune. E Joker anche di più dopo il film con Phoenix, avendo un Oscar dalla sua. E' cultura generale sapere che Bane è l'unico ad aver sconfitto Batman? No, quella è cultura soggettiva, perché specifica.

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    1. Esattamente, sono d'accordissimo con te.
      Ci sono vari livelli che vanno da quello base a quello specifico, quindi per appassionati.
      Mi ritrovo totalmente nei tuoi 3 punti e anche con la variazione temporale sul terzo.
      Inoltre, per chiarire ancor meglio ciò che tu dici tra le righe, per me un'opera multi-mediale entra nell'immaginario collettivo perché acquisisce una certa notorietù multi-livello.
      Appunto, Joker. O LOTR... si va persino nello scolastico, senza voler scomodare il cinema...^^

      Moz-

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