[RIVISTE] Anime Cult.it: recensione in anteprima e domande all'ideatore



Anime Cult.it (o più semplicemente Anime Cult), una nuova rivista su fumetto e animazione giapponesi che sbarca nelle nostre edicole, e che vuole sviscerare un preciso macro-argomento che riguarda manga e anime: la nippomania nel nostro paese, quella da cui tutto è iniziato.
Ho avuto modo di leggere Anime Cult in anteprima esclusiva e ho fatto anche qualche domanda all'editore.
Scopriamo insieme com'è questo nuovo progetto editoriale!



112 pagine, mensile, 6,90€.
L'impronta, come si poteva evincere dalle anteprime, è certamente nostalgica.
Ma Anime Cult.it non è solo questo: quel .it nel titolo non è casuale, perché il progetto intende raccontare -attraverso persone e materiali d'epoca- la storia di manga e anime in Italia.
È, infatti, una rivista sulla nostra nazione, e su come abbiamo vissuto le varie ondate di "invasione" dell'intrattenimento nipponico (vedi QUI e QUI due mie retrospettive sull'argomento).
Uno specchio sul passato, uno studio su ciò che è stato (ma visto con gli occhi di oggi), senza scadere nel nostalgismo o nella "girella" fine a se stessa.






Anime Cult
ha uno scheletro ben definito, che al suo interno contiene (e conterrà sempre) anche un corposo speciale.
Quello del primo numero è dedicato a Go Nagai e alle sue produzioni, tra interviste e retrospettive.
Ma la rivista vuol raccontare la passione tricolore per manga e anime anche sviscerando generi, gadget, autori particolarmente legati al nostro paese (Midori Yamane nel primo numero, autrice che pubblica sulla rivista "cugina"; ma sappiamo che ci sarà spazio anche per il mio mito Yoshiko Watanabe).






Gli aprioristici malpensati sbagliavano immaginando Anime Cult alla stregua di pubblicazioni arrangiate che saccheggiano un po' quà e un po' gli articoli del web: la redazione conta nomi importanti e persone competenti, come (tra gli altri) Alessandro Bottero, Mario A. Rumor, Susanna Schimperna, Loris Cantarelli, Enrico Fornaroli, il gruppo Passion4Fun, Marco Pellitteri, Silvio Andrei.
Devo dire che, peraltro, mi sono ritrovato moltissimo nell'impaginazione e nella stesura di certi dossier, che affrontano l'argomento proprio come piace fare a me: ritagli di giornale, curiosità d'epoca, materiale quanto più particolare o inedito.






Dunque un excursus con occhi italiani su ricordi, nostalgia, collezioni e domande a personalità del settore (Fabrizio Mazzotta e Luca Raffaelli nel primo numero), che concede quattro pagine a piccole recensioni anche di opere del presente ma guarda soprattutto al passato, cercando -riuscendoci- a raccontarlo in modo ordinato e accattivante.
Gli articoli sono corposi, ricchi, vanno a pescare tra le particolarità che la storia di anime e manga in Italia ha regalato dalla fine degli anni '70 in poi, concentrandosi ovviamente sul periodo "retronostalgico" per eccellenza.
Perché c'è tanto da raccontare, tra le pieghe di questo fenomeno.






Ho fatto quattro chiacchiere con Alessandro Agnoli, amministratore delegato della Sprea Editori.
L'idea di Anime Cult.it è sua, ma in questa avventura non è partito certo da solo.
Miki - chi altri c'è dietro Anime Cult?
Alessandro - oltre me, che sono l'ispiratore del progetto, ci sono Francesco Coniglio come Direttore e Vincenzo Perrone -il "re" dei manga italiani usciti sulle storiche riviste dei primissimi anni '80- come Editor in Chief.
Clarissa Cuzzocrea è la Brand Manager mentre Massimiliano D'Affronto ricopre il ruolo di Art Director.
La redazione è vasta, composta da tanti collaboratori noti agli appassionati, che firmano i testi degli articoli.


Miki - come nasce l'idea della rivista?
Alessandro - ho voluto fortemente Anime Cult perché io stesso sono un fan di anime e manga, specialmente di collezionismo e di pubblicazioni anni 80 e 90 come Candy della Fabbri o le uscite Granata Press. Ho recuperato molto di questo materiale, negli anni.
Mi sono accorto del fermento attuale dei manga, capitato proprio in un momento in cui le edicole ne sono poco fornite: la Sprea è una realtà editoriale che punta invece sull'edicola.



Miki - a che tipo di pubblico si rivolge la rivista?
Alessandro - il pubblico di riferimento è principalmente quello sulla quarantina: c'è fermento per la retronostalgia e anche in questo caso in edicola non ci sono progetti in tal senso.
Ovviamente
Anime Cult si rivolge a tutti, anche ai giovanissimi che vogliono scoprire il passato e adulti che vogliono rivivere le emozioni dell'infanzia.

Miki - è quindi definibile una rivista "nostalgica"?
Alessandro - l'input è venuto da un'altra pubblicazione Sprea: Vinile.
Suggerii al direttore di pubblicare un articolo sulle sigle cartoon, sui 45 giri (a cui ho lateralmente collaborato anche io, n.d.Miki).
Quel numero ha avuto le vendite quasi raddoppiate: lì mi sono reso conto che c'era questo fermento verso il mondo di fumetti e cartoon giapponesi del passato, e che fosse il momento buono per uscire con una pubblicazione ad hoc.






Miki - quali sono le caratteristiche esclusive di Anime Cult?
Alessandro - ogni numero, nelle sue 112 pagine, punterà molto su pillole, curiosità, interviste a doppiatori e autori, foto di collezioni, materiale raro che sul web non è possibile trovare (come ad esempio ritagli di giornali).


Miki - ci sarà la possibilità di pubblicare anche manga, con Anime Cult o con collane monografiche?
Alessandro - un pensiero a riguardo l'ho fatto, anche se bisogna lavorare per trovare i titoli giusti (i bestseller sono giustamente ormai tutti in mano alle case editrici storiche). In futuro vedremo cosa succederà: intanto sono appena stato alla Fiera del Libro di Francoforte, in fase esplorativa.

Anime Cult.it
è in edicola in questi giorni, ed è già disponibile presso lo stand Sprea al Lucca Comics & Games 2022!

17 commenti:

  1. Ci mancherebbe, hai fatto un'analisi molto precisa che non scredita niente e nessuno.
    Io, di mio, posso dirti di provare a sfogliarla. Vedrai che è molto meno girellara di quanto sembri, anzi.
    L'impostazione è comunque quella di vari dossier, e sì, parla del passato, ma visto con gli occhi di oggi. In sostanza: la storia. Storia di anime e manga, in Italia, che anche i giovanissimi dovrebbero conoscere.
    Il problema delle nuove generazioni (anche su cinema, TV, altri intrattenimenti) è questo: per loro esiste solo il presente, e cascano dalle nuvole quando gli si para avanti qualcosa che viene dal passato. Restano come boccaloni, spesso nella loro sciocca ignoranza (perché basta poco per informarsi).
    Anime Cult si completa virtualmente con Nippon Shock, secondo me c'è estremo bisogno di entrambe, propongono cose che sul web non ci sono o non sono così approfondite.
    Non è solo passato, te lo posso garantire.
    Altrimenti nemmeno i miei articoli sul blog avrebbero senso, visto che affronto le cose allo stesso modo... (vedi articolo di ieri sui Masters) ;)

    Moz-

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  2. "Nella mia rivista ideale avrei messo subito in copertina il nuovo film di SAO - Sword Art Online: Progressive - Scherzo of Deep Night, articoli sul nuovo attesissimo anime di Chsinsaw Man, l'attesissimo ritorno di Bleach, speciali sulla storia dei manga, interviste ai doppiatori attuali, una sezione sul passato, i retroscena delle case editrici italiane, queste cose piacerebbero tantissimo al pubblico attuale una linea editoriale del genere sarebbe secondo me vincente!"

    Concordo con Gravo.

    "Altrimenti nemmeno i miei articoli sul blog avrebbero senso, visto che affronto le cose allo stesso modo... (vedi articolo di ieri sui Masters) ;)"

    Sì ma, senza voler sembrare irrispettoso per il tuo lavoro Miki, un blog non è la stessa cosa di una rivista. Una rivista deve guadagnare, rendere conto di un investimento, coprire delle spese. Il tuo blog non è mica a pagamento, è un diario, dove condividi i tuoi pensieri per chi, come noi, li trova interessanti. Una rivista, invece, proprio perché deve guadagnare, deve saper comprendere le leggi del mercato, di domanda e offerta.. detto questo, le auguro solo il meglio!

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  3. Eh ma proprio per questo, essendoci già Nippon Shock che guarda al presente, è inutile farne una copia.
    Hanno scelto, come spiega Agnoli nell'intervista, di coprire una nicchia totalmente scoperta: quella del racconto anime-manga in Italia, nostalgico, ma che significhi il comprendere anche il presente.
    Tanti ignorano completamente queste cose, godendosi anime e manga di oggi senza sapere nemmeno cosa sono... Noi avevamo un altro approccio... io negli anni '90, fine decennio specialmente, praticamente volevo sapere tutto anche degli anni precedenti, per capire come si era arrivati al boom di fine millennio.

    Moz-

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  4. P.s. quindi, qualora dovessi scrivere e pubblicare (a pagamento) un libro... chessò, sulla storia degli anime in Italia, o la storia dei Masters in Italia, sarebbe un argomento fuori mercato e fuori target?

    Moz-

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  5. I manga di Nippon Shock sono storie brevissime, che non potrebbero aver spazio altrove.
    Pensiamo a Tamiazzo, che proporrà nei prossimi numeri una storia inedita... dove, se non su rivista?
    Le riviste DEVONO tornare ad avere questo ruolo, quello di storie brevi, brevi cicli o saghe, fumetti di poche pagine. Gli autori devono tornare a esprimersi.
    Guarda Heavy Metal, di cui ho messo la recensione poco fa: lì tutti fumetti veloci, come nella versione americana.
    Il tuo ideale di rivista è un mix anzi un accorpamento delle due realtà. Gli editori comunque leggono e prendono i consigli, quindi perché no... :)

    Moz-

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  6. P.s. un'aggiunta: il presente in quel senso, forse, si pensa che il web lo racconti in modo quasi totalizzante (anche se magari non profondo). Nippon Shock ha scelto una strada forse leggermente più laterale rispetto all'immediatezza della rete... però comunque mai dire mai^^

    Moz-

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  7. Assolutamente, scherzi?
    Credo che le cose che hai detto siano comunque state dibattute anche da Nippon Shock Edizioni e Sprea Editori, quando hanno voluto lanciare una cosa del genere.
    Tu pensa che secondo me manca ancora una rivista di cultura pop tout-court, cinema serie cartoon ecc con anche molta retromania (non possiamo negare che la retronostalgia sia alle stelle, ora...)^^

    Moz-

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  8. In bocca al lupo a questa nuova rivista 💪, che mi sono ripromesso di "assaggiare", sebbene dovrò prima recuperarla e poi avere tempo per leggerla.

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    1. Non è mai sbagliato provare le cose nuove ... Per me poi conta sempre di più l'informazione sui fumetti che un fumetto... 👍

      Moz-

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  9. Ben venga una nuova stagione di riviste su manga ed anime! Le cose su Internet sono interessanti, ma avere in mano una pubblicazione cartacea è un'altra cosa.

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    1. Ciao Elena, che piacere! 😃
      Hai ragione, il fascino della carta è imbattibile, e poi entrambe le riviste (ma ci aggiungo anche Heavy Metal) hanno scelto delle linee laterali rispetto al web, a ragione.
      Contento anche io di questa nuova stagione dei magazine 💥💪

      Moz-

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  10. La rivista ha un formato e un'ispirazione che mi piace parecchio. Di idee su classici da pubblicare ce ne sarebbe da dire. La star ad esempio ha pubblicato e sta pubblicando solo l'ultima serie di Sanpei snobbando la serie classica, idem per doraemon e tanti altri personaggi dell'epoca che se sono arrivati da noi lo hanno fatto solo con una selezione di storie e non con una pubblicazione cronologica.

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    1. Però la Star una quindicina abbondante di anni fa pubblicò Sanpei classico, mi pare... non vorrei sbagliarmi.
      Vero, qualcosa di storico ancora manca (la J-Pop ha fatto ottimi recuperi..., e ora -pare per la Star- arriverà Sun College), quindi perché no? Mad Bull 34 non lo porta nessuno?

      Moz-

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  11. Mi era sfuggito sto post. Sicuramente proverò a prendere questa rivista.

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