[CARTOONS] giappomania: la storia degli anime in Italia


È letteralmente scoppiata in Italia una nuova giappomania che ha investito fumetti e animazione di provenienza nipponica: due mondi che sono sempre andati di pari passo, procedendo su binari distinti che però si sono spesso toccati.
Edicola e televisione, manga e anime; sono state diverse le "esplosioni" di questa moda, nel nostro Paese, e la loro vicenda è complessa e avvincente.
In questo articolo ripercorreremo la storia italiana dei cartoon giapponesi (che si intreccia inevitabilmente con le vicende della nostra televisione...) dalle storiche "invasioni" fino all'attuale ritorno in auge anche presso un pubblico giovane.


Se vuoi riscoprire la storia dei manga in Italia, clicca sul seguente link:
https://mikimoz.blogspot.com/2022/03/la-storia-dei-manga-in-italia.html
I link che trovate nell'articolo rimandano ad articoli specifici per approfondire l'argomento.


TUTTO INIZIÒ COI LUNGOMETRAGGI

Il primo approccio del pubblico italiano con l'animazione giapponese avvenne non con delle serie televisive, ma con una manciata di lungometraggi che pure erano trasmessi in TV (magari nel periodo natalizio).
Se la primissima opera ad apparire da noi fu Il piccolo samurai, mostrato al festival cinematografico di Venezia nel 1960, altri film animati vennero trasmetti dai canali Rai tra gli anni '60 e '70.
Spesso erano rititolati in modo che sembrassero occidentali (si pensi a Saiyuki, diventuo Le 13 fatiche di Ercolino); altre volte seguirono l'originale senza problemi (Le meravigliose avventure di Simbad, La leggenda del Serpente Bianco).


La leggenda del Serpente Bianco, sulla RAI nel 1970




CALIMERO?
Se è vero che i primi anime a giungere sui nostri schermi erano co-produzioni, non si può non citare il primato di Nino e Toni Pagot, che nel 1972 si affidarono alla Toei Animation per produrre la serie animata di Calimero (noi la vedremo qualche anno più tardi, sulla RAI).
Non è l'unico caso di personaggi italiani divenuti anime: nel 1988 toccherà a Topo Gigio (vedi QUI) e nel 1992 ancora a Calimero.


Calimero, anime del 1972


LA PRE-INVASIONE
Due co-produzioni segnano l'arrivo in Italia delle serie animate realizzate in Giappone.
Il primato spetta ai Barbapapà, giunti il 13 gennaio 1976 su Rai 1: sebbene prodotta dalla TV olandese coi giapponesi della Topcraft, è questa la prima serie anime ad arrivare da noi.
A maggio dello stesso anno sempre Raiuno bissa con Vicky il vichingo, altra serie giapponese realizzata dalla tedesca Taurus Film e dalla Nippon Animation.
Nel 1977 le televisioni locali invece mandano in onda Kimba - il leone bianco, primo anime televisivo a colori della storia, nonché prima serie completamente nipponica a essere trasmessa in Italia.



i Barbapapà



1978: HEIDI E GOLDRAKE, GLI APRIPISTA
Il 7 febbraio del 1978 Rai 1 trasmette il primo episodio di Heidi: un enorme successo transgenerazionale, la cui fama perdura ancora oggi.



Heidi, un successo clamoroso



Ma se tutte le serie finora trasmesse erano comunque molto classiche se non addirittura occidentali, il vero "primo impatto" con l'animazione giapponese più nuova e dalle idee moderne si ebbe con UFO Robot Goldrake.
Era martedì 4 aprile 1978, quando sulla Seconda Rete il pubblico poté assistere al debutto della prima serie robotica giunta in Italia, presentata come esempio di fantascienza giapponese.
Regia, tecnica, messa in scena: era tutto diverso dai soliti cartoon finora visti in televisione.



UFO Robot Goldrake



LA PRIMA INVASIONE
Il pubblico rimase piacevolmente shockato da questo cartone animato, un nuovo modo di concepire le serie d'animazione: Goldrake divenne il precursore di tutta una serie di opere giapponesi che, di lì in avanti, iniziarono a invadere le nostre televisioni.
Sempre del 1978 è la prima TV di Danguard, trasmesso dal dicembre di quell'anno sui canali regionali: è la prima serie robotica ad apparire sulle televisioni private.
Il 1979 vede arrivare per la Rai opere come Remì - le sue avventure e Capitan Harlock, proseguendo sul doppio binario di drammi tratti da romanzi e opere fantascientifiche.



Remì e Harlock



Ma sono soprattutto le televisioni private ad attingere al grande calderone degli anime, grazie ai costi relativamente bassi e all'enorme successo che tali serie stavano avendo: in quell'anno il pubblico italiano può spaziare (ancora) tra robottoni -come Jeeg Robot d'acciaio e Il Grande Mazinga- e storie di altri generi, tipo Ryu il ragazzo delle caverne (a proposito: conoscete il piccolo mistero della sigla?), Tekkaman, Don Chuck Castoro e Le avventure di Lupin III.



La banda di Lupin III e Jeeg Robot d'acciaio



ORFANELLI & ROBOT

Il 1980 porta sulla Rai un altro capitolo dei robottoni nagaiani: Mazinga Z.
L'anarchia di acquisizione e distribuzione delle varie opere fa sì che si perda del tutto la cronologia originale e i collegamenti esistenti tra questo titolo e i già visti UFO Robot Goldrake (mutuato dall'edizione francese) e Il Grande Mazinga (arrivato sulle TV private), e così uno stesso personaggio si ritrova tre nomi diversi a seconda del cartoon.



Mazinga Z



Telemontecarlo lancia Gundam, in una edizione incompleta che per anni è stata tacciata di irregolarità burocratiche ma su cui non sono mai stati dati chiarimenti definitivi.
La Doro TV Merchandising e la ITB sono due società che più si buttano sull'animazione giapponese, portando in Italia tantissime opere.
La Olympus distribuisce un altro grande classico: Candy Candy.
Arrivano anche Daitan 3 (Daitarn 3), Judo Boy, Peline Story, Getter Robot e, sulla Rai, Anna dai capelli rossi.



Candy e Anna



Come abbiamo avuto modo di vedere ricostruendo la storia dei manga in Italia (QUI), tantissimi di questi titoli finiranno sottoforma di fumetto (originale o meno) in riviste che avranno anche molta fortuna.
Diventa forte, nell'immaginario collettivo, il concetto di robot e orfani: a sottolineare in modo veloce storie di vario genere che però spesso hanno a che fare con tragedie melodrammatiche e battaglie fantascientifiche. Personaggi tormentati, spesso sfortunati, che lottano contro le avversità della vita e spesso si dedicano alla causa anche al prezzo di grossi sacrifici.



L'imbattibile Daitarn III


Particolare successo hanno i personaggi nagaiani, tanto che nei cinema tricolore arrivano film di montaggio realizzati alla buona (spesso anticipando personaggi di serie che ancora non si vedevano in TV...); il popolo racconta che a metà visione irrompevano in sala i venditori di enciclopedie.





Gli scontri dei robottoni e le vicende di ragazzini senza famiglia sono i due principali esempi di filone che colpisce il pubblico italiano, mentre la critica inizia presto a puntare il dito contro l'eccessiva violenza presente in alcune di queste opere (arrivando persino a dire che i cartoni giapponesi "sono fatti al computer", quindi impersonali, freddi e cinici).
Il 1980 è comunque un'annata molto ricca: tra gli altri, arrivano anche L'Ape Maia e L'Ape Magà, Huckleberry Finn, La principessa Zaffiro, Astrorobot, Charlotte...
Il contenitore Ciao Ciao trasmette sia Kyashan che Hurricane Polymar.



La principessa Zaffiro



CANALE 5 E NON SOLO
Il 1981 continua a riempire le nostre televisioni di cartoni giapponesi.
Se la Rai allenta gradualmente con gli anime (si segnalano solo Capitan Futuro, Bia, la sfida della magia, Shirab - il ragazzo di Bagdad e Tom Story), questi trovano invece sempre più spazio nei canali privati; anche la fininvestiana Canale 5 si interessa ad alcuni titoli, trasmettendo Pepero, Il piccolo guerriero, Gatchaman - La battaglia dei pianeti (titolo dalla storia editoriale travagliata, vedi QUI) e Gloizer X.



La battaglia dei pianeti



Le televisioni private
la fanno da padrone, portando titoli come La banda dei ranocchi, Daltanious, Blue Noah - mare spaziale, Arrivano i Superboys!, Babil Junior, Quella magnifica dozzina (ossia Mimì), Conan, il ragazzo del futuro, Starzinger, La balena Giuseppina.
Giungono anche due serie a tecnica mista (animazione e riprese dal vivo): I-Zenborg e Bornfree - il risveglio dei dinosauri.



Conan, il ragazzo del futuro



ITALIA 1 E RETEQUATTRO
Il 1982 vede sorgere due realtà che diventeranno importantissime per l'animazione giapponese nel nostro Paese: Italia 1 (QUI la storia del canale) e Rete 4 (QUI la storia del canale).
Prima che passassero alla Fininvest, appartenevano rispettivamente a Rusconi e alla Mondadori.
Su Italia 1 trovava spazio il contenitore Bim Bum Bam, nel quale andarono tra gli altri Hello! Spank, Cyborg 009, Belle e Sebastien, Sam il ragazzo del west.
Sempre questa rete trasmise anche Lady Oscar, che divenne un immediato cult.
Rete 4 ospitò invece Bem il mostro umano, Io sono Teppei!, Cuore, Flo la piccola Robinson, L'Uomo Tigre e Rocky Joe.



L'Uomo Tigre



Canale 5, all'epoca concorrente, rispondeva con Golion (il vero Voltron, vedi QUI), Monciccì, Tansor 5, Laura e La Regina dei Mille Anni; Leiji Matsumoto era però presente anche sulla RAI con Galaxy Express 999, a cui facevano compagnia anche Astroboy di Tezuka, L'isola del tesoro di Dezaki e Doraemon col primo doppiaggio.



Galaxy Express 999




I canali regionali proposero Angie Girl, Sampei e La macchina del tempo (primo anime della serie Time Bokan ad arrivare da noi, che come sigla utilizzava una cover di un brano famosissimo).



           



EURO TV
È un momento di grande anarchia televisiva; le frequenze vedono nascere canali (che si associano spesso in syndacation) e circuiti come Euro TV.
Qui veniva ospitato il contenitore di cartoons Tivulandia; nel 1982 arriva Capitan Jet.
Alcuni anime già trasmessi in passato (come Candy e i Superboys) si spostano ora nei circuiti principali, che ridanno visibilità a queste opere.
Rete A propone Vultus 5; su Euro TV fino a metà degli Ottanta arrivano novità come la seconda serie di Lupin III, Gigi la trottola, I predatori del tempo, Transformers, Ransie la strega, Nino il mio amico ninja.



Nino, il mio amico ninja



L'anarchia di syndacation e reti private porta presumibilmente al limbo dove sono finiti Lamù e il mistero -ormai non più tale- sulla sua sigla (vedi QUI).
L'anime è in onda su Telecapri (associata a Euro TV) dopo che questa venne estromessa dal circuito di Italia 1.



Lamù, la ragazza dello spazio



LA CORAZZATA FININVEST
A fine 1982 Italia 1 passa a Berlusconi, e lo stesso destino tocca a Rete 4 nel 1984.
Nascono così i tre canali Fininvest immaginati per pubblico e target specifici.
Ora ad avere pieno controllo della fascia ragazzi berlusconiana è Alessandra Valeri Manera, e ciò inaugura una nuova era per l'animazione giapponese in Italia.
Spariranno gradualmente anime troppo violenti o troppo "maschili", sarà fatto uso di censura (con tagli di sequenze se non di interi episodi), gli adattamenti tenderanno via via a de-giapponesizzare i prodotti (ma questa era una pratica presente anche prima).



Lucy May



Il 1983 è però ancora un periodo di transizione, dove avviene la messa in onda di titoli come Carletto, L'uccellino azzurro, Lucy May; mentre su Rete 4 arrivano Dottor Slump col primo doppiaggio italianizzato, Il magico mondo di Gigì, Superbook.
La Rai propone Hello Sandybell e Ulysse 31.



Hello Sandybell



Nel 1984 inizia a delinearsi la fascia fininvestiana per come poi sarà conosciuta, grazie ai successi de Lo specchio magico, Pollon, Nanà Supergirl, Georgie. Ora le sigle italiane sono tutte interpretate da Cristina D'Avena.
La Rai co-produce Il fiuto di Sherlock Holmes e si affida a serie più classiche come Il fedele Patrash.
Le tv regionali fuori circuito ora devono accontentarsi di repliche o di anime più vecchi, nonostante non manchino perle come Madamoiselle Anne.



C'era una volta... Pollon


LA NUOVA INVASIONE DI METÀ ANNI 80
Il 1985 pare definire la svolta: sulla Fininvest vanno i titoli più "innocui" (anime shojo, classici) o comunque opere attuali e di nuova generazione; i canali privati continuano con riproste o novità ma che hanno qualche anno sul groppone.
Su Italia 1 e Rete 4 arrivano Là sui monti con Annette, L'incantevole Creamy, Il grande sogno di Maya, Dolce Kati, Evelyn, Kiss me Licia e Occhi di Gatto (QUI i successi italiani)
Tutti titoli che aprono a una nuova invasione, divenendo cult senza tempo e garantendo introiti grazie anche al merchandising.



novembre 1985



La Rai abbandona praticamente del tutto le produzioni nipponiche (da segnalare la messa in onda del film Nausicaä della Valle del vento, nel 1987).
Lungo tutti gli anni Ottanta è la Fininvest a lanciare i titoli più moderni, sebbene a fine decennio ne allenterà di molto l'importazione, concedendosi repliche degli stessi e tanta animazione occidentale.



Nausicaä sulla Rai



Nel 1986 arrivano sui nostri teleschermi Magica Emi, Mila e Shiro, Memole, Holly e Benji, Lovely Sara; il 1987 ci porta Pollyanna e Sandy dai mille colori e la terza serie di Lupin; nel 1988 esordiscono Palla al centro per Rudy, Che famiglia è questa Family!, Prendi il mondo e vai, oltre che le repliche di Candy.
L'ultimo grande exploit è per È quasi magia Johnny, una versione censuratissima di Orange Road che riscuote comunque un enorme successo, nel 1989: QUI il suo percorso italiano.
Il Corriere dei Piccoli segue ora con attenzione i titoli di Italia 1, arrivando a pubblicare i manga di Creamy e di Mila e Shiro.







EDIZIONI AMERICANE
Sono anni in cui iniziano ad arrivare anche le edizioni americane di opere giapponesi, spesso riscritte ex-novo.
È il caso di Robotech o di Voltron, ma non solo: QUI la lista completa.



Robotech, della Harmony Gold



JUNIOR TV
Nel 1985 nasce anche la syndaction Junior TV, che trasmette perlopiù cartoni in una fascia quotidiana di otto ore.
Tante reti aderiscono a questo circuito, dove vengono proposte serie del passato ma anche tanti nuovi cartoon (vedi QUI quelli dimenticati).
Dragon Ball, nella sua prima versione senza censure, apparve qui.
Le emittenti private proseguono in quegli anni con la proposta di anime; tra gli altri arriva anche Ken il guerriero, che subito diventa un cult.



Ken il guerriero



ODEON TV, SUPERSIX, ITALIA 7
Con la fine di Euro TV, nel 1987, nascono nuove realtà similari.
Supersix, attivissima ancora oggi, rilancia tantissimi anime; ma la guerra è tutta tra Odeon e Italia 7, spinta dalla Fininvest che teme la prima e finanzia la seconda (QUI tutta la storia di queste reti).

Siamo nel 1990 e il titolo forte di quest'anno è I Cavalieri dello Zodiaco, che passa proprio da Odeon a Fininvest (QUI la sua storia italiana): Ora Italia 7 è il quarto canale di Berlusconi, dove trovano spazio anche anime più "maschili" che da Bim Bum Bam e Ciao Ciao erano spariti.
Anche Junior TV entra presto sotto il controllo fininvestiano e della Giochi Preziosi.



I Cavalieri dello Zodiaco



RIVISTE, MANGA E VIDEOCASSETTE
Sorgono riviste, arrivano i manga e anche in modo illegale; così come illegalmente giungono anche opere animate (ad esempio uno dei film de I Cavalieri dello Zodiaco).
L'home video legale, però, prolifera a prescindere dalla pirateria: serie, special e film sono edite da Yamato Video (dal 1991) e dalla Dynamic Italia (dal 1995); arrivano anche i primi libri sull'animazione giapponese e si forma un pubblico di appassionati che per dieci anni e più ha seguito gli anime in televisione.





PRIMI ANNI 90, UN MOMENTO DI STALLO
Se da un lato si stava creando un fandom più smaliziato, dall'altro gli anime inediti vissero un periodo di magra; la Fininvest importò pochi titoli (Cantiamo insieme, Mary e il giardino dei misteri, Il mistero della Pietra Azzurra, Le voci della savana, Robin Hood, Il libro della giungla...), si riaccese il dibattito sulla violenza dei cartoni giapponesi (che facevano la fortuna delle TV private, dove erano trasmessi incessantemente in replica o con sparute novità -magari sempre gestite dall'azienda berlusconiana- come la censuratissima serie Motori in pista).


Il mistero della Pietra Azzurra



Nel 1995 la Fininvest co-produsse con la Ashi la serie I segreti dell'isola misteriosa; l'anno prima la Mondo fece lo stesso con Zorro.
Si cercavano titoli innocui, dove intervenire poco con tagli e adattamenti.


I segreti dell'isola misteriosa


1995, SAILOR MOON
Il torpore in cui era caduta l'animazione giapponese in Italia viene scosso nel febbraio del 1995, quando in un Bim Bum Bam ormai completamente in balia di cartoons americani, giunge Sailor Moon.
Serie che segna un giro di boa, riportando gradualmente gli anime all'antico splendore (vedi QUI i successi italiani dell'opera).



Sailor Moon



Sailor Moon riporta prepotentemente in TV i prodotti giapponesi, moderni e all'ultima moda.
Siamo ormai nella seconda metà dei Novanta, e ciò coincide con una nuova mangamania che impazza in edicola e nelle fumetterie.
Per Sailor Moon, dato il successo, viene confezionata una trasmissione apposita nella prestigiosa fascia preserale: Game Boat (QUI).



dagli amici di Latte e Cartoni



Su Canale 5 e poi su Italia 1, oltre a un massiccio ritorno degli anime storici, arrivano serie nuovissime come Rayearth (scatenando polemiche sull'adattamento: ma come stavano le cose? Ve lo racconto QUI), Spicchi di cielo, Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo, Lisa e Seya, Un fiocco per sognare, Terry e Maggie e Piccoli problemi di cuore (un'edizione riscritta in Italia, come vi spiegai QUI).


Un fiocco per sognare


LA FINE DEGLI ANNI 90
È questo il periodo in cui la Mediaset spinge tanto sulle riedizioni di alcuni anime storici; ridoppiaggi e nuove sigle cercano di fornire un'edizione più consona agli standard dell'azienda, nel momento massimo dell'attività censoria: QUI tutte le serie ridoppiate.
La censura, in questo momento storico, è fortissima: niente sangue, nessuna ambientazione giapponese, via ogni riferimento a qualunque argomento "pericoloso".
Addirittura le mestruazioni sono fatte passare come influenza o come sogni premonitori (si veda il caso di Temi d'amore tra banchi di scuola).



un ritaglio dell'epoca



Ma è anche il periodo dove la stessa Mediaset acquisiva titoli a gogo, spesso per toglierli alla concorrenza: alcuni li si vedrà solo anni dopo (e magari su canali appositi), altri restano nella lista di quegli anime preparati per la TV e mai trasmessi (li trovate QUI).



H2, doppiato e mai trasmesso



Telemontecarlo recupera un po' di titoli del passato e li rilancia con nuove (e spesso brutte) sigle; ma ci sono anche delle prime TV, come B't X - Cavalieri Alati e Ranma 1/2.
La gemella TMC2 prova anche piccole maratone serali, con General Daimos e Blue Noah.



B't X


Italia 7 (poi Europa 7 e 7 Gold) porta al successo City Hunter, che era previsto anni prima sulle reti Fininvest (QUI tutta la vicenda).
Assieme a lui, inossidabili Ken il guerriero, L'Uomo Tigre, Sampei.
La giappomania, in questo periodo, esce dalla nicchia.
Ma non mancano le polemiche, come Kenshiro accusato di istigare alla violenza e al lancio dei sassi dal cavalcavia (!) e Sailor Moon accusata di deviare sessualmente i bambini (vedi QUI).


City Hunter



DRAGON BALL

La Mediaset ridoppia Dragon Ball e ne testa a lungo una tranche di episodi su Junior TV, spesso accoppiandolo a Street Fighter II V o Virtua Fighter.
Circa tre anni dopo, dal giugno del 1999, Dragon Ball arriva nel lunch time di Italia 1: è l'inizio di un'altra rivoluzione.



Dragon Ball



LA NUOVA INVASIONE

Il successo di Goku apre a tante novità: gli anime sono ormai una moda, la passione è alle stelle.
L'animazione giapponese si prende slot impensabili fino ad allora (come la prima serata, proprio coi film di Dragon Ball) e torna anche nel preserale.
Proprio l'azienda milanese sembra fare marcia indietro sui pesanti adattamenti di qualche tempo prima e manda in onda Pesca la tua carta, Sakura (che non nasconde più l'ambientazione giapponese né cambia i nomi dei protagonisti, nonostante restino semplificazioni e dialoghi alterati).



Card Captor Sakura



Le novità sono grandiose, specie per tutto il clamore commerciale che comportano: nel gennaio del 2000 arrivano i Pokémon; nel 1999 e nel 2000 addirittura la Mediaset pensa a delle "notti manga" dove trasmettere qualche episodio di Occhi di Gatto e Il mistero della Pietra Azzurra.
Non solo: nell'agosto del 2000, con delle maratone notturne, è trasmesso Wedding Peach in prima visione assoluta (costituendo un piccolo mistero...).



Pokémon



È un momento storico impressionante; è l'onda lunga di una seconda invasione molto più consapevole (grazie ai manga e ai magazine specializzati che escono in contemporanea).
Le TV rispolverano quanti più titoli possibile (tornano Ulysse 31, Teppei, Fantaman, La spada di luce...), la Mediaset alterna i suoi classici alle nuove serie.
Il pubblico ha solo l'imbarazzo della scelta.
Ma non è ancora finita: il 13 dicembre 2000 MTV manda in onda Robothon, grazie a un accordo con la Dynamic: sette ore di anime robotici vecchi e nuovissimi, come Zambot 3, Neon Genesis Evangelion, Brain Powerd, Mazinga, Nadesico, Daitarn III, Gasaraki, Shin Getter Robot, Neoranga, Escaflowne e Giant Robot.



           



Una prova per lanciare, di fatto, quell'isola felice che era MTV Anime Night: uno slot settimanale che puntava a un pubblico più smaliziato, con opere come Evangelion, Excel Saga, Golden Boy e tante altre.
La stessa rete guardava anche alla trasmissione giornaliera, rivolgendosi ad altre ditte con titoli come Slam Dunk.



Neon Genesis Evangelion



Lo stesso Bim Bum Bam doveva diventare Bim Bum Manga (QUI tutta la storia), lasciando poi invece il nome di sempre; i contenitori furono riempiti di titoli vecchi e nuovi (come Rossana, dal 2000).
La Rai non sta a guardare e, visto il successo di Pokémon, acquista i diritti di Digimon e rilancia il suo pomeriggio animato.
Si rivolge anche a Dragon Ball Z, che sulle reti concorrenti stava facendo faville (vedi QUI), e prende a trasmettere i film e gli special adattati dalla Dynamic Italia (ma che in un secondo momento saranno acquisiti e ridoppiati da Mediaset).



i film di Dragon Ball Z



Proliferano riviste ma anche e soprattutto siti di informazione; Animeclick (Veronaclick!), Wangazine, Manga.it, Mangaitalia e tanti altri diventano punto d'incontro per migliaia di appassionati, che riempiono chat e forum.
Nel 2001 dalle ceneri di TMC nasce La7, che dedica una fascia agli anime (vedi QUI); mentre nel novembre dello stesso anno, avviene l'impensabile: un anime per adulti, mandato in onda su Italia 1 in terza serata, e dichiaratamente senza censure!
Si tratta di Berserk (QUI tutta la vicenda, con spot e sigle), che accompagna il pubblico fino alla tarda primavera del 2002.
L'esperimento, nonostante tutto, non riesce completamente e la fascia notturna viene abbandonata.






ANNI 2000, NUOVO FERMENTO

Italia 1, in diversi momenti dell'anno, ha ben quattro fasce dedicate all'animazione: i cartoon della mattina, il prestigioso slot del lunch time, il pomeriggio e il preserale.
Al mattino trovavano spazio soprattutto i classici; a pranzo arrivavano le serie più cool e action (negli anni: One Piece, Gundam Wing, Hunter x Hunter, Una miss scacciafantasmi, Detective Conan, Naruto...); al pomeriggio storie "per tutti", come Fancy Lala, Magica Doremì, Keroro, Mew Mew, Mirmo; nel preserale Dragon Ball, vera gallina dalle uova d'oro.
Lungo tutti gli anni 2000 sono tantissimi gli anime trasmessi da Mediaset, molti dei quali oggi "dimenticati": puoi riscoprirli QUI e QUI.



i pirati di One Piece



Nei primi anni 2000 gli anime erano ovunque, e anche i canali satellitari si riempirono di serie animate giapponesi: I Cavalieri dello Zodiaco tornarono sia su Canal Jimmy che su Gay.tv (assieme a tanti altri titoli, come abbiamo visto QUI); Fox Kids trasmette soprattutto anime riadattati dagli americani (QUI la lista delle serie in onda).
L'arrivo di Sky porta, grazie a Mediaset, il canale che per anni era stato il sogno di tanti appassionati: nel 2004 nasce Italia Teen Television, dove sono mandate in onda serie vecchie e nuove, recuperi d'annata e titoli innovativi (vedi QUI).



Mila e Shiro su IT!



Finalmente  anche al grande pubblico ormai è chiaro che gli anime non sono solo "cartoni per bambini", ma una forma d'arte e d'intrattenimento pensata per diversi target.
Torna anche un classico, con l'attiva collaborazione del Giappone, in edizione riveduta e ridoppiata: Mobile Suit Gundam.
Mediaset e Dynit sono scelte per riportare tutta la saga del robottone sui nostri schermi e in home video.






Anche GXT trasmette diversi anime destinati a un pubblico adolescente (tra cui la prima TV di X-1999); nel 2007 arriva anche Cultoon a riproporre serie storiche e "girellare" (vedi QUI).



uno spot di Cultoon



L'ULTIMO EXPLOIT
Giunti alla fine degli anni 2000, gli anime iniziano ad accusare momenti di stanca; Mediaset si fa portavoce del grande rilancio internazionale di Sailor Moon (che accoppia al pomeriggio coi nuovi episodi di One Piece) ma c'è poco altro.
Le risorse sono spostate su Hiro, canale pay del digitale terrestre acceso nel 2008, dove appaiono serie storiche e in prima visione.
A fine 2009 arriva Anime Gold (gestito da 7 Gold), ma solo in alcune zone d'Italia.
Il canale, in collaborazione con Yamato Video, ha chiuso tre anni dopo.
Nel 2011 Neko TV propone qualche serie vintage.


           



Sempre la Yamato aveva lanciato un altro canale, ma su Sky: dal 2010 al 2020 i telespettatori hanno potuto godersi Man-ga, destinata a un pubblico sia di adolescenti che di adulti.
Dal 2021 è un contenitore di serie disponibili su Sky.






La Dynit fonda invece Ka-Boom, oggi trasmessa in syndacation su Supersix, contenitore di anime storici o inediti.
Dal 2010 la Sanver Production rilancia con un certo successo un vero e proprio contenitore di anime: Contactoons.
Questo show recupera diverse serie del passato, che da tempo mancavano in televisione.






Boing dedicò una fascia all'animazione giapponese anni '80; Rai 4 lanciò Fairy Tail e le prime stagioni de L'Attacco dei giganti.
Nel 2014 la piattaforma gratuita VVVVID manda in onda Tokyo Ghoul in italiano, e tanti altri anime sottotitolati.
Su Rai 2 erano in onda le Pretty Cure, mentre dal 2016 Rai Gulp ha proposto Sailor Moon Crystal.



una stagione delle Pretty Cure



La Mediaset ha preferito dirottare gran parte dell'animazione giapponese su Italia 2, che negli anni ha ospitato anche prime visioni; Italia 1 si è concessa l'anteprima mondiale di Lupin III - l'avventura italiana; ha continuato a trasmettere in prima e seconda serata i film del ladro gentiluomo (anche quelli in coppia con il Detective Conan) e di notte -senza censure- la serie Una donna di nome Fujiko Mine.
Da diversi anni, la notte di Italia 1 è dedicata ad ampie maratone di cartoni (tra gli altri, Yu-Gi-Oh!, Dragon Ball, Rayearth, City Hunter, Cyber Formula, Shugo Chara...).




Lupin III - l'avventura italiana



Pur se sempre presenti nei palinsesti, in questo momento sembrava che gli anime fossero tornati a essere un prodotto di nicchia, lontani dalle televisioni principali e dirottati su piattaforme e nuovi metodi di fruizione.
Dal 2015 è reso disponibile anche per l'Italia il servizio streaming Crunchyroll, di Sony.
Però è anche vero che proprio in questi anni i film d'animazione iniziano a riapparire nei cinema, con giornate dedicate ed eventi speciali: se prima ciò era successo solo con i Pokémon (negli anni '90 ci fu Akira mentre Sailor Moon R - La promessa della Rosa sfumò...), nel tempo iniziano ad apparire su grande schermo non solo i grandi cult (Dragon Ball, Berserk...) o i titoli miyazakiani (La città incantata, Il castello errante di Howl...) ma anche tanti altri tipi di produzioni (Your name, Belle...).






IL BOOM ODIERNO
Da pochissimi anni, anche grazie alla presenza su Netflix e Amazon Prime, gli anime si sono fatti nuovamente strada presso un nuovo pubblico.
Oggi le piattaforme propongono titoli modernissimi (Demon Slayer, i remake di Shaman King e Hunter X Hunter, Bleach) affiancandoli ai cult del passato.
Gli spettatori apprezzano, e timidamente qualche opera inedita si vede anche sulle reti storiche (My Hero Academia, Fire Force).


Demon Slayer



Anche gli ascolti della mattina premiano la scelta di inserire l'animazione giapponese nella programmazione, a testimonianza di un rinnovato spirito che va in tandem col boom dei manga ma non è ancora tutto "avvolgente" e in sinergia come nel passato. Ma intanto, è innegabilmente scoppiata una nuova anime-mania.
In ogni caso, dagli anni '70 a oggi, appare chiaro come l'Italia sia la nazione che, più di ogni altra dopo il Giappone, ha visto il maggior numero di anime.

L'AVVENTURA CONTINUA! LEGGI ANCHE LA STORIA DEGLI SHOJO IN ITALIA, QUI!

Fonti consultate:
L'invasione manga
(Davide Castellazzi, Scuola di manga);
https://anni607080edintorni.wordpress.com/
tutte le immagini, tranne dove diversamente indicato, sono prese dal web

Appuntamento al prossimo speciale sulla giappomania!

92 commenti:

  1. uau, che opera monumentale! complimenti!

    Ma quindi i barbapapà sono... OLANDESI? pensavo fossero dei malefici gianfransuà (anche perché il nome originale significa "zucchero filato" proprio in francese)

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    Risposte
    1. Thanks!! 🤓
      Yes, i Barbapapà sono francesi come personaggi, ma la serie anime fu prodotta da quegli studi lì, in co-produzione 💪👍

      Moz-

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  2. Bellissimo. Complimenti. Tuttavia a volte qualcosa non va sugli anime perchè soprattutto per ognuno dei fans non tutti gli anime giapponesi sono belli in Italia.
    Perchè ci sono quelli peggiori più odiati e repellenti che si considerano del tutto dimenticati completamente. Tra gli anime peggiori e dimenticatissimi sono Hello! Spank tenero rubacuori che è troppo disgustoso e scarso (una specie di anime shonen che ha come protagonista un cane maschio maniaco e pericolo pubblico contro tutti), Là sui monti con Annette (uno shojo troppo antipatico e repulsivo), Lovely Sara (profondamente rompente) e Georgie (schifosamente revoltante).
    E inoltre tra i più indimenticabili, Pollon ci disgusta antipaticamente, Lady Oscar e Sailor Moon ci deludono con disonore a volte, e senza dire che detestiamo Dragon Ball e poi disprezziamo Pokemon e Doraemon con disonore.
    E infine tra gli anime bloccati dall'Italia, oltre ai bruttissimo Hello! Spank e Annette, sono stati l'amata Candy Candy e Sailor Moon.
    Per questo probabilmente noi italiani amiamo di gran lunga i propri amatissimi cartoni animati che sono stati trasmessi in Italia e che siano proprio giustamente Tom e Jerry, Scuola di polizia, Timon e Pumbaa, Gargoyles, I Gummi, Freakazoid, Batman, I Puffi, Ti voglio bene Denver, Tazmania, Conte Dacula, Mignolo e Prof, Ecco Pippo, Gli Snorky, Hanna-Barbera classici, L'ispettore Gadget, Darkwing Duck, He-Man, She-Ra, I favolosi Tiny, Tex Avery Show, Cip e Ciop agenti speciali, Topolino e i suoi amici, La pantera rosa, Braccio di Ferro, G.I. Joe, The Real Ghostbusters, Bonkers, Chi la fa l'aspetti, Thundercats, Tartarughe Ninja alla riscossa, DuckTales - Avventure di paperi, Looney Tunes, Animaniacs, Street Sharks, The Mask, Alvin rock n roll, Filmation's Ghostbusters, Denny, Bravestarr, Biker Mice da Marte, Mighty Max, Pippo e Menelao, Beethoven, Action Man, Jem, Capitan Planet, Iridella, Jayce, House of Mouse, La sirenetta le nuove avventure marine di Ariel, Aladdin la serie, TaleSpin, I Wuzzles, Quack Pack, Buzz Lightyear da comando stellare, Teddy Ruxpin, Siamo quelli di Beverly Hills, Albertone, La fabbrica dei mostri, Gli orsetti del cuore, I difensori della Terra, Superman, Isidoro, Felix il gatto, Garfield, Rocky e Bullwinkle, Casper, Mighty Mouse, Mr. Magoo, Picchiarello, Transformers G1, Lady Lovely e M.A.S.K.. Perchè sono a volte i nostri principali preferiti in Italia, i migliori cartoni più fortunati, divertenti, mitici, amatissimi che ci fanno rallegrare il morale continuamente.

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    1. Non è una lista di cosa è bello o cosa no (Lady Oscar e Sailor Moon S sono, con Utena e Evangelion i miei anime preferiti, altro che disonore)... ma una storia degli anime in Italia, che è sicuramente più articolata data la stranezza del prodotto (censure, adattamenti) e delle televisioni nostrane (RAI, syndacation, circuiti, Mediaset ecc...).
      Io i cartoon li amo tutti o quasi, non faccio differenza di nazioni; ma credo che quelli giapponesi siano di gran lunga i più amati (gli ascolti parlano chiaro)...

      Moz-

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    2. Ciao Miki.
      Suggerirei a Cartoonlandia di parlare per lui...-:) Che vuol dire "noi italiani"?
      Poi dell'elenco di cartoni che ha fatto , molti di quellisono anni che non vengono più riproposti in Italia.
      Vabbè , gusti son gusti.
      Devo rileggerlo con più attenzione questo corposo articolo perché così a prima vista mi hanno colpito molto le immagini e non mi sono soffermato troppo sui testi.
      Una curiosità . ma Nino il mio amico ninja è un prototipo di Doraemon ? Ho riconosciuto ..mi pare Nobita nell'immagine.

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    3. Lui è un fan dell'animazione occidentale, ma qui a noi i cartoon ci piacciono tutti a prescindere dalla nazionalità, basta siano belli! :)
      Sì, Nino è degli stessi autori di Doraemon ed è praticamente dello stesso genere (così come Carletto... ed entrambi sono stati creati qualche anno prima di Nobita & co.) :)

      Moz-

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    4. Io adoravo Hello Spank, tanto che quando la maestra chiese di descrivere il cartone preferito scelsi Hello Spank. Ah la voce di Liù Bosisio che ricordi.
      E poichè già nella preadolescenza avevo la mania dei crosso over vedevo bene un anime Hello Spank vs Lamù
      Giù

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    5. @Giu: esatto, voce stridula impossibile da dimenticare 🤓
      Quanto ai crossover, pure io li immaginavo, ma più per altri cartoon (mai stato troppo fan di Spank e Lamù...) 👍

      Moz-

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    6. @Gravo: yes... Ma veramente vorrei che si capisse che non c'è differenza, almeno per me, tra nazioni. Ci sono solo cartoni belli o meno :)

      Moz-

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    7. Come no, Giappone=pupù, resto del mondo=bello!

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    8. Che poi tante opere "resto del mondo" sono animate in Giappone (DuckTales e via dicendo...) 👍

      Moz-

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  3. Che dire? Ottima analisi! Altro che Moon Knight, Mazinga è stato il primo ad avere più identità!

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    1. Ahaha sì, povero pilota del Mazinga :D
      In Italia era un "far west", uso la felice espressione che è stata data prima in un commento su FB per questo post: le televisioni erano nell'anarchia più totale e i cartoni buttati a ogni ora senza differenza... XD
      Thanks!!

      Moz-

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  4. Le 13 fatiche di Ercolino ahahahaha tanto di cappellino a chi l'ha ideato.

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    1. Vero, geniale a modo suo, ma non è nemmeno l'unico caso simile:
      La grande avventura del piccolo Principe Valiant è in realtà La grande avventura del principe Hols, ma almeno qui c'entrano gli americani che si inventarono anche un regista occidentale XD

      Moz-

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    2. Battute a parte il primo multipersonalità mi pare sia stato l’eroe dei pulp magazine the shadow.

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    3. Non saprei davvero...

      Moz-

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  5. Grandioso post! Quindi è Kimba l'apripista degli anime completamente giapponesi giunti da noi: ebbi un dibattito tanti anni fa, quando ci si doveva basare sui soli ricordi... Avevo torto. 😅

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    1. Yes, Barbapapà il primo (ma co-prodotto), Kimba il primo solo giappo :)
      Tu cosa avevi detto?

      Moz-

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    2. Bem e Fantaman, che sebbene degli anni '60, sono comunque successivi a Kimba anche in Giappone.

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    3. Ah ok ok!
      Beh effettivamente sono due opere che abbiamo mandato in onda nei primissimi anni Ottanta... 💪💥

      Moz-

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    4. Si un plauso perchè anche io ho sempre avuto un dubbio in proposito. Tutti dicevano Goldrake e Heidi eppure io ricordavo il leoncino malefico andarsene in giro prima di quei due. Inoltre allora aveva una sigla diversa - in inglese un po' country - rispetto a quella cantata in italiano dai cavalieri del re.

      Bravo anche a citare Lucy May serie ambientata nella mia città preferita.

      Ciao
      Giù

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    5. Eh, ne ho citati un po', ovviamente non tutti, l'essenziale era citare i fondamentali (intesi come punti cardine di snodi principali...)
      Comunque metterò uno specchietto riassuntivo... 🤓👍

      Moz-

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  6. Mi fai sorridere perché quando ero mooooolto giovane provai anche io (nella mia mente) a sviluppare una cronologia degli anime, suddividendola per tematiche e reti in cui furono trasmesse. Mi fermai al periodo che tu chiami dell'anarchia. Ma non misi mai su carta o appunti le mie considerazioni, in quanto mi resi subito conto che c'era una distorsione di fondo data dalla non simultaneità con l'uscita in Giappone. DI fatto negli anni 80 sono arrivate serie anime sviluppate nei primi 70. Questo sfasamento, falsa un po' ogni considerazione. [per esprimere questo concetto stavo per inventare il termine sfalsa, ma meglio di no]. Comunque bravo, gran parte della storia che hai riportato (quasi dieci anni) corrisponde a quando tu non eri ancora nato!

    Un appunto: di certo non potevi citare tutte le serie, ma ne hai citato molte. Alcune potevi tralasciarle rispetto ad altre che non hai per nulla considerato:
    1 tutto il filone sunrise diverso da Gundam e Daitarn (Trider, Vultus, Zambot ben prima del revival nel 2000)
    2) di sordina (speravo tu te ne fossi accorto) nei primi anni 90 arrivò Esper Mami, dello stesso autore di Doraemon. Anime mooolto particolare.
    3) hai quasi completamente sorvolato sulla prima consistentissima ondata di maghette (Bia/Megu, Lallabel, Cybernella, Sally, etc etc etc) che per quanto ridicole in Italia, in Giappone avevano un seguito (ma anche qui in Italia). [C'è anche un videogame uscito nei primi 2000 su sette di queste majocco].
    Ciao Giù

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    1. Il fatto è che non vuole essere una lista di titoli, ma un articolo che definisce i punti cardine della storia completa degli anime in Italia.
      Insomma, le svolte, i titoli emblematici e via dicendo.
      Vultus l'ho citato, mi sembra, ma già posso anticiparti che i prossimi titoli saranno su anime/manga robotici e su shojo anime/manga, sempre in Italia ovviamente. 🤓👍

      Moz-

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  7. Oggi farò anche delle piccole aggiunte dove occorre; pur con dagli specchietti che mi ero preparato, non è semplice dire davvero tutto.
    Ti spiego quella frase: negli anni '90 (metà -fine) e 2000, TV e edicola andavano davvero in tandem, e potevi leggere manga del cartoon in onda, o comprare riviste di approfondimento su quel che succedeva in televisione.
    Oggi questa cosa manca: in TV c'è poco e non supportato dall'edicola (e viceversa), emancano dei "supporti" informativi avvolgenti che uniscano il tutto: sembra ancora poco corso, ma ci arriveremo poco a poco! 👍👍🤓🤓

    Moz-

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  8. Concordo pienamente e aggiungerei la cosa che mi manca di più ovvero il merchandising di stampa occidentale. Fino a tipo Naruto, gli anime in TV significava che potevi trovare merchandise di ogni tipo (giocattoli, riviste, album, diari, di TUTTO) sull'anime del momento e poiché era fatto per il mercato occidentale aveva prezzi tutto sommato ragionevoli. Oggi, il solo merchandise presente è quello giapponese che è poco variegato e costa l'ira di Dio (senza contare che devi aspettare le fiere o prenderlo su Internet per trovarlo).

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  9. Eccellente post, gran bel riassunto 👌😁

    "Ma intanto, è innegabilmente scoppiata una nuova anime-mania."

    A conferma di ciò, rispetto a una volta, è aumentato considerevolmente il numero di film anime che arrivano in Italia, anche al cinema! In passato, nelle sale italiane arrivavano solo film legati alle serie più famose del momento (Pokemon e co) ma oggi nei cinema italiani arrivano anche film senza alcun franchise alle spalle, film come Your Name, Weathering With You, Josee la Tigre e i Pesci oppure Belle, e fanno pure successo! Nonostante la distribuzione italiana faccia pena.. a ennesima conferma che chi è ai vertici non sa gestire il suo pubblico.

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    1. Vero, i cinema si sono molto aperti alla cosa, era impensabile un tempo! (Ricordo Akira, anni '90, con genitori indignati perché pensavano fosse un cartoon per bambini...) XD
      Comunque devo fare delle aggiunte al post e cito anche questa questione, thanks!

      Moz-

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    2. Lieto di contribuire X4 considerando che fanno già un successo enorme servendosi soltanto del passaparola e nonostante ci stiano per pochi giorni e a orari scomodi, immagina quanti più soldi farebbero i film anime se venissero distribuiti regolarmente a orari decenti e venissero effettivamente pubblicizzati... certo più di un sacco di film che i nostri cinema insistono a trasmettere..

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    3. Forse non c'è tutto quel pubblico? Forse bisognerebbe abituarlo poco a poco? Non so... La TV ha sperimentato fasce di terza serata e notturne ma lasciò subito perdere, senza insistere... Forse vogliono tutto e subito 🧐🤔

      Moz-

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    4. Il pubblico c'è eccome. Your Name ha fatto quasi un milione in Italia, nonostante non lo avessero pubblicizzato in alcun modo. Certo, se metti i film solo per tre giorni alle 18 o alle 20:30, ovvio che ci andrà poca gente, soprattutto se il pubblico a cui punti sono ragazzi, per i quali questi sono orari scomodi.

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    5. Esatto, bisognerebbe creare situazioni diverse, ma per me (per funzionare a dovere con enormi numeri) bisogna lavorare in sinergia... Cinema TV editoria merchandise... 💪💪💪

      Moz-

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    6. Già, è successo quasi lo stesso con My Hero Academia. Il primo film venne trasmesso al cinema e pure in TV nonostante fosse ambientato dopo la terza stagione (con tanto di episodio allacciato al film) mentre ancora Italia 2 era fermo alla seconda stagione. Ora che ci penso è accaduto anche tanti anni fa con i Digimon. In Italia fusero insieme un OAV della prima serie e un OAV della seconda serie per creare "Digimon - il film". Peccato che la seconda serie ancora non era uscita in Italia..

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    7. Successe anche con il primo film di X-Files, per dire.
      Queste sono le mancanze di rispetto 🤣
      @Gravo: io penso che la TV sia ancora un mezzo potentissimo...
      @Thor, non sapevo della questione special Digimon! 🤯

      Moz-

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    8. @Thor Odinson

      Come già ti dissi My Hero Academia, venne trasmesso dapprima su VVVVID tramite la Dynit, in televisione arrivò perché studio Bones per il doppiaggio pretese la trasmissione su un canale tv. In Giappone la tv ancora regge ma da loro come orario buono hanno solo il preserale e il week end mattina (meglio la domenica).

      @MikiMoz

      Visto il costante calo auditel e lo stato pietoso in cui versano Rai e Mediaset considerarlo ancora un mezzo potentissimo insomma... Già nel 2010 la situazione non era per nulla buona... Quale giovane oggigiorno segue anime in tv? Cosa offre la tv oggi per un giovane? Il nulla cosmico...

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    9. Beh, la TV è ancora forte e autorevole, primo organo di informazione.
      Non tutto fa schifo a livello di auditel, ovviamente io parlo di progetti eventuali studiati bene, benissimo...

      Per blogspot, non saprei, ma spero che questi fastidi portino a tanti miglioramenti.

      Moz-

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    10. Sì, c'è un ovvio calo d'ascolti iniziato proprio a causa della TV stessa: tra satellite e digitale, mille canali che durano qualche tempo e chiudono, disperdendo tanto... Ok, sono canali tematici, ma troppi e dispersivi.
      Comunque, l'altra mattina ero con due ragazzi di 19/20 anni e mi hanno fatto loro questo discorso "quando eravamo piccoli, si correva a casa da scuola per Dragon Ball, sapevi che era in onda alle 13.40 e basta, oggi hai tutto ma non si capisce niente, non c'è una regola e non c'è più niente che possa andare davvero di moda" (parlavamo anche di calcio, basket, wrestling, yu-gi-oh, carte ecc)...

      Moz-

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    11. Sono d'accordo con questi ragazzi. Lo streaming rischia di generalizzare tutto. Può sostituire i DVD, Blu-ray etc e lo farà sicuramente ma non la televisione secondo me.

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    12. Esatto. Non per niente già il binge-watching non è più l'unica soluzione, e le piattaforme oggi rilasciano i loro prodotti a blocchi o addirittura UNA VOLTA A SETTIMANA...
      Insomma, secondo me con un gioco tra le parti (e tanti soldi, se possibile, all'orizzonte...) la TV può tornare a essere centrale.

      Moz-

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    13. Questo sicuramente, e infatti la fine della fase televisiva in tal senso è stata proprio spingere la gente verso lo streaming (prima illegale, poi legale).
      Il problema principale è che con lo streaming non hai pubblicità, non puoi creare circuiti vari...

      Moz-

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    14. Come non hanno pubblicità? Le multinazionali dello streaming stanno investendo miliardi in produzioni di serie tv e serie animate... Ormai in ogni casa tutti hanno Netflix, Amazon Prime, Infinity ecc. Sento ovunque parlare di serie tv e anime presenti sulle piattaforme streaming...

      La tv dei ragazzi si è eclissata principalmente per colpa delle varie aziende gestite da incompetenti nessuno ha detto a Mediaset e Rai di maltrattare i prodotti trasmessi...

      Prendiamo la Rai come ha gestito Digimon e Pretty Cure? In tempi più recenti hanno sprecato Fairy Tail bruciando tanti soldi pubblici :(

      I giovani di quel periodo cosa hanno fatto? Non hanno trovato più garanzia sulla tv e si sono giustamente trasferiti su internet.

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    15. Io ho Disney Plus, al lavoro Prime e Netflix... e non ho MAI visto uno spot, lì.
      Mai.
      Quindi, per dire: He-Man nuovo (in CGI) va forte, lo stanno spingendo... ma come fanno a sapere che c'erano le uova di pasqua se gli spot non vengono trasmessi?
      Non c'è più tutto questo legame, queste connessioni, trasmissioni e prodotti editoriali creat ad hoc.

      Moz-

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    16. Esattamente, parlo di spot che pubblicizzano giocattoli e merchandise... Immagina quanto guadagno si potrebbe fare... Se uscisse un nuovo fenomeno come Pokemon o Sailor Moon, dovrebbe essere supportato da cose adeguate; merchandise e gadget ecc...

      Moz-

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    17. Mi stai dicendo che i bambini non vogliono più i giocattoli? La vedo dura questa, con tutto il rispetto. Ho sentito parlare di crisi di DVD per lo streaming, di crisi di cartaceo (libri e fumetti) per il download con tanto di negozi vari chiusi ma non ho mai sentito di crisi nel settore dei giocattoli. Vero che i bambini di oggi passano un sacco di tempo su social, tablet e cellulari (cosa che tra l'altro io ho sempre disapprovato ma per ben altri motivi) ma al punto dal non volere giocattoli? Mi sembra strano, anche se io non sono certo un esperto del settore (non ho figli e non lavoro con i bambini).

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    18. Sicuramente giocano di meno coi giocattoli, che già da qualche tempo sono corsi ai ripari: edizioni da collezione, cose per grandi ecc. Ma i giocattoli per bambini si sono evoluti in gadget, cards, e via dicendo: spesso anche cose legate a youtubers e simili.
      Sicuramente si è ridotta la fascia (prima si giocava tranquillamente fino ai 10-11 anni) oggi vogliono già il telefonino.
      Questo sì.
      Quanto a giocare fuori, sarà che NON vivo in città ma qui i ragazzini giocano e stanno fuori (bici, calcio, ecc) sempre. Però noto che nessuno fa più i giochi di una volta (nascondino ecc)

      Moz-

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  10. Io mi immagino mentre scrivevi il post con una valanga di nomi segnati e fermati tutto d'un tratto chiedendoti:
    "ma X ce l'ho messo? fammi controllare... sì, e quello?... sì, l'altro... NO devo rimediare!!!"

    Ora si potrebbe fare il solito discorso che quelli nati tra fine 70 e inizi 80 hanno vissuto tutte ste epoche nel tempo, e non è errato, alla fine sì, tra TV private, Fininvest e Rai, noi ragazzini di quel periodo , siamo stati sommersi dalle tante scelte che offriva la TV di allora prima di Internet (e volendo SAT in parte), è così tanta roba che difficilmente ci ricorderemo di tutto, ma per il resto rimangono ricordo indelebili.

    Racconto una piccola cosa che ricordo di tanti anni fa, tutto d'un tratto sulle TV pubbliche, almeno nel lazio di che ricordi, non trasmisero più Ken, ricordo che un giorno su "Super TRE" ne la "posta di Sonia" (prima di girar canale) ci fu un ragazzino, via lettera, che chiese il perché non lo trasmettevano più, e Sonia non lo disse chiaro e tondo , ma era chiaro che era per tanti motivi che noi ragazzini di allora non potevamo capire.

    Tra l'altro penso sia impensabile una cosa del genere attualmente, ovvero che prodotti diffusissimi sui canali regionali avevano così tanto successo che anni dopo venivano ricordati tranquillamente come se fossero stati trasmessi su Rai e Mediaset.
    Ad esempio film come "Febbre da Cavallo" che ho visto una marea di volte nei canali regionali.

    Caio

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    1. Sì. diciamo che ho citato alcuni titoli a memoria, per altri mi sono aiutato col sito che ho citato (ma arriva fino a una certa data), poi sono andato a rivedermi riviste e palinsesti.
      Non voleva però essere una lista completa, né una lista cronologica, ovviamente. Ho voluto citare innanzitutto i titoli fondamentali (che segnano una novità, una svolta, un punto di rottura...) e poi un po' a caso qualcun altro, specie quelli dove avevo già scritto ampi speciali da poter linkare :)
      Confermo sul periodo storico: noi DAVVERO ci siamo goduti tutto. Repliche e novità, e ci piacevano tutte (anche se ricordo i girellari ante-litteram che schifavano Sailor Moon osannando sempre i CdZ...).
      Per Kenshiro ci fu effettivamente una rivolta di genitori, andò anche sui giornali questa storia.
      I canali regionali di un tempo erano veramente roba come le ammiraglie...^^

      Moz-

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    2. A me sinceramente non piaceva Sailor Moon :D (ma per colpa di un amico manco i CdZ non sopporto più da un bel pò di tempo).

      Lo immagino che non poteva essere una lista completa, ma hai cmq raccolto una bella rappresentanza (E a me quel "H2" mai trasmesso fa rabbia), alla fine una bella lettura.

      I bacchettoni moralisti di allora (e purtroppo anche quelli attuali che hanno la nostra età) non smettono mai di stupire.

      Caio

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    3. Chissà cosa successe con H2, sicuramente già adattato/censurato a monte. Non lo sapremo mai 🧐👍
      I CdZ altro anime rilanciato alla grande da Mediaset nel 2000/2001!

      Moz-

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  11. Esatto, manca proprio tutto questo.
    Quindi, la sinergia non c'è o è ancora molto debole... Peraltro, il fatto che molti anime siano in straming su Netflix & co., non aiuta perché c'è dispersione (a meno che non si crei un evento stagionale, ma lo fanno più per produzioni originali - vedi Stranger Things).

    Moz-

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  12. E pensa quanto venderebbero di più se si creasse un MOMENTO dedicato, non dispersivo.
    Ok, certo merchandising forse non funziona più (ultima cosa vista? le figurine di Capitan Tsubasa), però ecco non c'è più "un mondo" coeso e questo potrebbe certo avvenire anche nello streaming: non per nulla ho citato Stranger Things. Quando uscì la terza stagione, Netflix collaborò con Italia 1 per il lancio (Uan ecc, film anni '80); negozi tipo Bershka si riempirono di abbigliamento a tema; un altro negozio idem per i gadget; le librerie avevano libri, guide e fumetti.
    Era una cosa STUDIATA, un fenomeno lanciato, cosa che con anime/manga ancora non avviene (ultimo fu appunto Sailor Moon nel 2010).

    Moz-

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  13. Allora lo fai apposta a farmi venire la lacrimuccia di nostalgia ;-)
    Ne ho visti tanti di questi cartoni, alcuni mi sono piaciuti, altri per niente, ma mi sembra abbastanza fuori luogo fare guerre di religione per gli anime (in effetti fare guerre mi sembra fuori luogo sempre, anche per le religioni, quindi eviterò di commentare certi commenti ;-)
    Resta solo la constatazione che ho potuto vedere coi miei occhi, nel corso dei decenni, la nascita e lo sviluppo a livello internazionale di quello che è ormai un vero fenomeno di costume. Uno dei pochi ai quali ho aderito da subito e al quale sono ancora fedele :-D

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    1. Yes! Pur con oscillazioni, gli anime ci sono sempre stati e il fenomeno, nato quel giorno di fine anni '70, non si è mai esaurito.
      È bello che vada di pari passo con le nostre televisioni, molto più di quanto succede con l'editoria...

      Moz-

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  14. Sì, ma nel 2010 lanciò bene il prodotto, in collaborazione con Giochi Preziosi e non solo... Anche la Dynit!
    Fu un rilancio in grandissimo stile, edizione risistemata, censure rimosse ecc ecc ...
    Oggi manca questa cosa proprio dal Giappone, se volessero potrebbero farlo con diversi titoli!
    Per me occasione di sinergia sprecata proprio ora che è uscito One Piece 100, potevano trasmetterlo in televisione anche!

    Moz-

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  15. Ah, l'anime night... chiusa quella, ho spento la TV definitivamente.

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    1. Un grande appuntamento settimanale! Quando le novità erano godibilissime e "dentro" i tempi che vivevamo...🤩👍

      Moz-

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    2. quando mtv aveva fatto le maratone animenight , l avevo registrate su videocasetta , l anno scorso le ho riversate su dvd , piu delle volte erano prime puntate ma cera anche ken il guerriero la trilogia completa e anche delle belle chicche

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    3. Vero, ci furono un sacco di cose interessanti, un'ottima alternativa alla Mediaset.

      Moz-

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    4. COSA CI RICORDIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
      Mi vedevo in estate Inuyasha e mi pare anche Ranma mangiando i cetrioli fatti a metà con la maionese spalmata sopra altri conditi solo con un velo di sale un doppio ricordo frizzante, fresco e buooono.

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    5. Cucina e anime, un'accoppiata fantastica di ricordi :)

      Moz-

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  16. Esatto, oppure trasmettere i film, oppure episodi storici selezionati.
    Comunque, per Sailor Moon l'essenziale è che abbiano mantenuto gli accordi, lo hanno trasmesso tutto, i negozi erano pieni di gadget e le edicole di merchandising... Scommetto che se lo ridoppieranno, sarà lo stesso! 👍😌

    Moz-

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  17. Io il presentimento ce l'ho... Secondo me rivedremo presto l'anime storico (che comunque assurdamente manca da ogni piattaforma)...
    Sì, Mediaset pensava a Hiro ma almeno trasmise tutto: certo che meritò di avere cose che andarono peggio .
    Mediaset farebbe faville con un canale solo serie e cartoon, vintage e nuove... 👍 Gratuito, ovviamente.
    🧡

    Moz-

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  18. Qualche anno fa Sailor Moon era su Infinity, forse i diritti streaming sono ancora in mano a Mediaset. Il canale che tu da anni auspichi sarebbe una buonissima cosa ma bisognerebbe progettarlo bene e investirci bei soldi sopra.

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  19. Oggi non più, è sparita da ogni dove...! :o
    Quanto al canale, certo: investimenti anche con altri partner, tipo editoria e gadget e cose analoghe.

    Moz-

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  20. Wow che percorso dettagliato! Mi sono emozionata a leggere la parte dagli anni 2000 in poi :') Bisogna ammettere che "Finalmente Ai entra nel tuo videoregistratore!" è lo slogan migliore che potessero usare, geniale XD Mi dispiace che non abbiano continuato a portare le serie di Pretty Cure in Italia, il franchise sta andando ancora alla grande, avrebbero tantissimo materiale... Ma per caso si sa come mai l'hanno lasciata perdere, ci sarà qualche ragione particolare o è solo vittima dei ridimensionamenti della Rai in quel campo?

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    1. Sinceramente non ne ho idea! 🤔
      Potrebbe essere sia per ascolti in calo, sia perché hanno ridotto il tempo televisivo dedicato ai ragazzi.
      L'ultimo exploit RAI è stato per Sailor Moon Crystal... 💥
      Il mondo anime/manga dal 1998 al 2006 fu davvero MITOLOGICO.

      Moz-

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    2. VERISSIMOOOOO CHE TEMPI D'OROOOO!!!

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    3. Verissimo, periodo ottimo per l'animazione jap :)

      Moz-

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    4. Non si tratta solo di ascolti, a volte, ma anche di spot e introiti...
      Comunque, non è che sia la TV a essere vecchia, è che da un certo momento hanno proliferato i CANALI TEMATICI, abbiamo TUTTO tranne quello che vorremmo: un canale tematico gratuito con anime.

      Moz-

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  21. Quando vuoi avere ragione per forza non c'é da fare...

    Quali canali tematici? Quelli under 8? Anche nel loro periodo d'oro i vari Boing, K2, Rai Gulp ecc, non hanno MAI sfondato l'auditel oggi questi canali sono qualcosa di osceno.

    Spot e introiti che Simpson, Griffin, Futurama non fanno dato che da più di 5 anni arrancano di brutto... Non mi credi? Controlla i dati auditel su BubinoBlog giorno per giorno...

    La tv (scritta in minuscolo non merita il maiuscolo!) non sarebbe vecchia? Allora cosa fa la televisione per rimanere al passo con i tempi? (con l'unica eccezione di Italia 2 che comunque rimane un granello di sabbia nel deserto) come MINIMO negli ultimi 15 anni ha (quasi) soltanto proposto SPAZZATURA, tagliando la programmazione giovanile e allottando il pubblico sempre di più puoi dire quello che vuoi ma queste sono cose verissime...
    Le SCORRETTEZZE fatte da Rai e Mediaset rimarranno eterne e non si vede neanche lontanamente un miglioramento.

    Ma tanto TU vorrai avere sempre ragione ma hai torto su tutta la linea basta vedere l'auditel che peggiora sempre più mentre aumenta sempre più il successo delle piattaforme streaming.

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    1. Ma mica voglio avere ragione 😂
      Il mio è un discorso molto più ampio.
      Sai bene che ho sempre puntato più su Italia 2 che su 1, anche quando proprio tu dicevi che gli anime dovevano tornare su Italia 1...
      Io parlo di cose tecniche: esempio, con Boing, per puntare su quello e spostare il pubblico, hanno ridotto il resto; perché gli accordi erano lì (vedi quello Mediaset - Turner)...
      È tutto un giro assurdo, la TV è stata depotenziata via via, purtroppo... So che la situazione è come la descrivi mica la nego, anzi! 👍

      Moz-

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  22. Secondo me è sparito perché tu cancelli spesso ciò che scrivi, e se scrivi rispondendoti, possono sparire anche tutte le risposte... comunque ti dicevo, lì, che avevo letto ieri di Hitman Reborn, ed è una grande cosa^^

    Vero, le cose sono cambiate, ma secondo me indietro parzialmente si può tornare: guarda proprio lo streaming, che ora evita sempre più il binge watching che tanto invece aveva promosso nel tempo.
    Ora cosa fa? Rilascia in blocchi di poche puntate (vedi Masters Revelation) o addirittura UN EPISODIO A SETTIMANA... come in televisione. Scelta ottima.
    Oltre questo, penso proprio che, mettendo mano a Italia 2 come si deve, ossia puntandoci soprattutto con una COMUNICAZIONE adeguata, si possa avere un canale molto bello.

    Voglio dire: la Mediaset continua a fare canali, vedi 27, quindi sa che qualcosa funziona.
    Non è in grado di fare gratuitamente l'unica cosa che ancora manca, ossia una rete di anime (io ci aggiungerei anche telefilm ecc, ma ok...).
    Non capisco cosa non riescono a comprendere in tal senso, quindi è chiaro che hanno invece le mani legate...
    Un canale anche solo di anime e cartoon vintage funzionerebbe egualmente...

    Moz-

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  23. Pare che questi aggiornamenti forse e dico FORSE... arriveranno proprio alla possibilità di modificare!! :D
    Purtroppo Turner ha delle quote e pare che metta dei paletti...
    Anime vintage: tip Ka-boom o supersix... insomma, questi vanno da anni! Immagina col materiale Mediaset! Ma questa è una idea AL MINIMO, ovviamente anche io spererei in cose vecchie nuove e non solo animazione^^


    Moz-

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  24. Complimenti ancora per questo lungo elenco di titoli di anime .
    Immagino il lavoro di ricerca che hai fatto..deve essere stato enorme!
    Ti dico solo che posso parlare per quelli che conosco e cioè dai primi robotoni di Nagai fino ai CDZ .
    Poi certi titoli non so manco se fanno parte dell'animazione giapponese e se li hai citati?
    Tipo Memole , Sibert ..david gnomo..che li ho visti perché li guardava mia sorella più piccola.
    Sai cosa ho notato in generale?
    Che adesso non esistono dei titoli che siano un po' trasversali per tutte le generazioni.
    Per farti capire , se io chiedo a mio padre chi è Goldrake lui lo sa!
    Capisco che erano altri tempi ...ma di più posso solo dirti che non sto intendendo ad esempio che i tuoi genitori debbano conoscere per forza tutti gli anime che a te son piaciuti ma almeno contestualizzarli in qualche modo.
    E questo per me è una cosa che manca nelle nuove generazioni , la tua compresa o sbaglio?
    Io ricordo per farti un esempio che la puntata finale di Goldrake ce la siamo vista a casa di amici dei miei che avevano delle bambine come figlie ma tutti , ragazzini e adulti eravamo coinvolti.
    Ognuno alla sua maniera però c'era qualcosa che univa che ora non vedo più da anni ormai.

    Ciao

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    1. Ciao Max e grazie, contentissimo che questo post (e il precedente, ma spero anche i successivi della serie) sia stato di così grande gradimento^^
      Premetto col dire che non ho certo citato TUTTI gli anime, era impossibile farlo e comunque non voleva essere una lista di titoli, ma di "eventi" :)
      Interessante riflessione: vero. Oggi manca qualcosa di tranquillo e transgenerazionale, la mia aveva ancora quello che dici (Lady Oscar, Candy, Occhi di Gatto...) oggi non c'è unione e non c'è qul mondo avvolgente di prima...

      Moz-

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    2. Questi cartoni animati nipponici in onda sulle reti RAI, Mediaset, La 7 (ex TMC Tele Monte Carlo), reti locali, digitali e vari hanno visto a che fare con i titoli come:
      *LA LEGGENDA DEL SERPENTE BIANCO
      *CALIMERO
      *I BARBAPAPA'
      *HEIDI
      *UFO ROBOT GOLDRAKE
      *REMI'
      *CAPITAN HARLOCK
      *LUPIN III
      *JEEG ROBOT D'ACCIAIO
      *MAZINGA Z
      *CANDY CANDY
      *ANNA DAI CAPELLI ROSSI
      *DAITARN III
      *PRINCIPESSA ZAFFIRO
      * ... e molti altri ancora

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  25. Miopia? Non credo... anzi, il contrario.
    Ti spiego: dobbiamo vedere le cose per quel che sono. Fininvest aveva due punti essenziali 1) arrivare a tutti 2) non incappare in casini.
    Con Ranma avrebbero dovuto censurare di tutto e di più, meglio che abbiano lasciato perdere.
    Su TMC fu un successo ma ancora di più su Italia 7 che era sempre sulla scia berlusconiana... quindi alla fine... :)

    Moz-

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  26. Ma come ti ho spiegato, Ranma poi è andato anche su canali che furono di Berlusconi, come Europa 7 (sebbene non più sotto la sua sfera).
    Su TMC andava in onda senza problemi ma censurato, come hai detto, tanto che han dovuto ridoppiare tutti quegli episodi...
    Non si tratta di tirannia (ad esempio: chi impediva alla Rai di trasmettere anime?).
    TMC non aveva certo le stesse pretese di Mediaset, come introiti da far rientrare grazie alle inserzioni... Forse questo concetto non è mai troppo chiarito, ma è bene farlo: i canali di Berlusconi devono garantire un certo share a chi investe nella fascia oraria; ora, siccome -purtroppo, ma è così- alcune cose erano ostiche (culture diverse e strane*, religione, violenza...), si deve operare affinché quelle cose non ci siano.
    Ranma censuratissimo avrebbe fatto un bel successo, su Rete 4, molto più della versione TMC (rete che aveva molte meno pretese).
    Poi venne la giappomania introdotta da Sailor Moon ma esplosa nel 1997-98: da lì il Giappone divenne poco a poco una moda, un qualcosa di non più lontano ed esotico.
    E infatti, i cartoon cambiarono, poco dopo, reintroducendo geografie e concetti prima eliminati.
    *strane perché incomprensibili se non spiegate, strane rispetto alle dominanti italiana e americana.

    Moz-

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  27. Io invece non posso che ringraziarli, perché sono consapevole che senza di loro -pur martoriate- non avremmo visto tante opere. Era meglio non vederle per niente? Non credo; almeno per me è stato un bene aver conosciuto tanti titoli (ricordo che le censure sono possibili sempre perché il Giappone dà l'ok, tanto che a volte censurano a monte essi stessi...).
    Perché tanto anche MTV ha censurato, anche TMC ha censurato, anche la RAI ha censurato... era inevitabile.

    Moz-

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  28. Sicuramente oggi c'è di tutto, e tutto trattato alla perfezione.
    Ma per me non è un paradiso, proprio perché manca tutto il resto.
    Sarebbe un paradiso se quest'abbondanza fosse tipo su un canale come Italia Teen...
    Però, il futuro è questo: impersonale, solitario... quello della TV per ognuno, ognuno guarda senza aggregarsi... e va bene così.

    Moz-

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  29. Ma lo so benissimo, infatti a me sta bene anche così.
    Solo che mi piacerebbe che questa cosa sia avvolgente come un tempo, coinvolgesse tutti trasversalmente, occupasse parte delle vite di tutti...
    Speriamo che man mano si creino degli aggregatori presso cui riunirsi, anche perché pure i giovani sono senza bussola... 💪

    Moz-

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  30. La tecnologia streaming non può per sua natura essere avvolgente quindi non potrà mai più tornare quel mondo.
    Io preferisco mettere tutto nel cassetto dei ricordi e abbracciare l'attualità.... che poi ormai sono una decina di anni abbondanti dalla fine del mondo avvolgente...
    Poi ogni novità che esce non va mai bene ☹ vi lamentate dei pochi episodi, della troppa CGI, fate paragoni assurdi con le opere del passato ecc.

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  31. No ma anche io abbraccio l'attualità, semplicemente penso che prima era leggermente meglio sotto diversi aspetti.
    Poi oh, sulla qualità alcune cose vanno, altre no; ma anche in passato, alcune cose sono invecchiate malissimo...

    Moz-

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  32. Che brutta cosa 😱
    Io vedo i ragazzi che non si aggregano attorno a niente, giusto le grandi produzioni Netflix o Prime da vedersi come must. Sì, qualche anime, girano i nomi di manga e cartoons ma non c'è quell'appartamento che poi ne fa parlare tutti insieme.
    Lì cerco di agire io, nel mio piccolo e in una limitatissima porzione di mondo, col lavoro che faccio... 💪

    Moz-

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  33. E appunto, un tempo le cose si apprezzavano di più...
    Te le sudavi.
    Oggi io lo streaming lo metterei come potenziamento della televisione, come servizio parallelo...

    Moz-

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  34. Io fino ai primi anni di università non ho avuto problemi, al di là di lezioni pomeridiane anzi riuscivo magari a conciliare pure più cose (e c'erano ovviamente già i primi canali satellitari o le prime trasmissioni serali...) 🤓
    Sai che paradossalmente, se parliamo di impegni (catechismi musiche sport ecc) ero più impegnato alle medie? Per fortuna in quel periodo Sailor Moon S lo davano di sera 💪🤓

    Moz-

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  35. Immagina prima com'era diverso... quanto tempo libero, tipo già fino agli anni '80...!
    Poi hanno riempito tutto e c'è un motivo: i due lavori dei rispettivi genitori.

    Moz-

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  36. Non c'erano rientri a scuola e le uniche attività erano extra... sportive, musica ecc...

    Moz-

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  37. Bello, lunghissimo ed interessane post sulla storia degli Anime in Italia. Realizzato molto bene, Bravo Moz. Io non li ho visti proprio tutti questi Anime ma la maggioranza di questi sicuramente Si, li ho visti e mi sono divertita molto, tutti mi riportano ad un periodo della mia vita in cui ero molto più felice, senza pensieri e problemi. Ancora oggi se trovo alcuni Anime riproposti in Tv li rivedo volentieri, proprio anche perchè mi riportano ad un bel momento della mia gioventù.

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    1. Ciao, grazie mille!
      Credo sia così per molti di noi, anche per me: ci rimandano a un periodo spensierato, dove eravamo tutti più sereni^^

      Moz-

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