[ANIME] Sailor Moon, la prima serie: la retrospettiva

 

Il 7 marzo del 1992 andava in onda, in Giappone, il primo episodio di Bishōjo senshi Sailor Moon (La bella ragazza guerriera Sailor Moon), opera animata tratta da un manga pubblicato da Kōdansha già dall'anno precedente.
Dopo 30 anni (e dopo cinque serie, tre film e qualche special) il primo capitolo dello storico anime di Sailor Moon dimostra di essere un'opera rimasta nel cuore di molti, fondamentale anche per il rilancio internazionale della giappomania.



ALLE ORIGINI
Il ritorno in auge dei cartoni giapponesi, anche nel nostro Paese (dopo un grande periodo di stasi post anni '80) è dovuto proprio a Sailor Moon: noi lo abbiamo visto solo dal febbraio 1995 (QUI tutto il percorso italiano del brand), ma tre anni prima era riuscito a far parlare di sé in patria.
Unendo idealmente due generi diversi.
Sailor Moon è un'opera dagli ingredienti dosati sapientemente, sin dalla costruzione del manga (scritto e disegnato da Naoko Takeuchi): univa la magia delle majokko, maghette con poteri tipo Creamy, ai super sentai, ossia i telefilm su squadroni di supereroi in tute colorate (sostanzialmente i Power Rangers).



il manga (edizione ricolorata)


Rinunciando ad animare il precedente manga della Takeuchi (Codename: Sailor V) la Toei punta tutto su una squadra di combattenti e non su un singolo personaggio.
Alla base di Sailor Moon c'era molto di Cutie Honey, sexy guerriera del maestro Go Nagai: alcune idee sono simili, e la dichiarata fonte di ispirazione portò alla nascita di questa nuova opera.



Sailor V nell'anime storico



PRODUZIONE
Dunque una storia per ragazze, ma una storia d'azione: la magia diventa una sequela di attacchi e poteri da utilizzare contro i nemici, mostri bizzarri guidati da un nucleo di invasori.
Belle ragazze protagoniste, per ogni gusto (anticipando il medesimo meccanismo di costruzione alla base delle girlband tipo Spice Girls), ma anche altri piccoli dettagli di forma e di sostanza, riuscirono a garantire il successo a una prima serie che era stata pensata per risolversi in poco più di venti puntate e che finì invece per averne ben 46, risultando la stagione più lunga fra le cinque prodotte negli anni '90.





Con cinque belle ragazze, una buona dose action e trame intriganti (anche se l'apice narrativo verrà raggiunto solo più avanti, con le altre stagioni) il target iniziale del giovanissimo pubblico femminile si allarga: Sailor Moon piace tanto e piace a tutti, maschi compresi.
La serie della Toei segna un prima e un dopo: un punto di rottura (anche simbolicamente femminista) che riattiva l'animazione giapponese, di lì a poco pronta per una nuova invasione universale proprio con questo titolo e tutto il merchandising che ne deriva.






L'ESTETICA

Diretta da Junichi Sato, Bishōjo senshi Sailor Moon ha dalla sua elementi fondamentali che l'operazione di marketing ha previsto a dovere, più altri accorgimenti probabilmente trovatisi al posto giusto nel momento (storico) giusto.
Anche il manga originale, pur spesso semplicistico e "tirato via", faceva leva su un vago sentore "new age" con strane e decadenti atmosfere da fine secolo/millennio (QUI un approfondimento sull'esoterismo nell'opera): questi elementi sono rimasti in parte anche nella serie animata, che guadagna il colore di fondali fiabesco-crepuscolari utili sia dal lato meramente tecnico, sia dal lato artistico ed estetico.


un tipo di scenario notturno


D'ora in avanti saranno un marchio di fabbrica, pur declinati in sfumature diverse, di tutte le stagioni che verranno. Gli scenari di Sailor Moon, con le loro tonalità, conferiscono allo spettatore un'esperienza incredibilmente avvolgente e unica. Quelle virate sul rosa sono un perfetto esempio di estetica vaporwave ante-litteram.


architetture europee e colori pastello


IL MONDO
Quello imbastito per Sailor Moon è un mondo a portata di ragazzi delle medie: sale giochi, corsi di potenziamento scolastico, club sportivi.
I coetanei giapponesi delle guerriere Sailor possono facilmente ritrovarcisi, ma il tutto non risulta alieno nemmeno ai ragazzi nel resto del mondo.
Questo ancor di più per via di un'ambientazione sì nipponica ma anche neutra, un po' occidentale e vagamente incantata (una sorta di aggiornamento anni '90 ai medesimi scenari "pastel" degli anime del decennio precedente, dal sapore quasi europeo).




Vezzi femminili e situazioni persino "snob" (gioielli e gioiellerie, balli in maschera, oggetti costosi, fiori e piante...) provengono dalle idee e dalle passioni dell'autrice, tanto che nel manga risultano sempre in primo piano.
Le parti fantasy (la base dei nemici, o il regno lunare) poi sono del tutto favolistici, magici e lontani: veri e propri elementi da fiaba europea che contribuiscono a creare un mix molto accattivante anche nella messa in scena.
Il character design di Kazuko Tadano si adegua perfettamente al tipo di storia, riproducendo in forma più aggraziata (a volte anche eccessivamente morbida) le spigolose linee schizzate della Takeuchi.





LA STORIA
Usagi (da noi Bunny) è la reincarnazione della Principessa della Luna: il Moon Kingdom è stato attaccato dal Dark Kingdom a caccia del Cristallo d'Argento Illusorio, una pietra dai poteri portentosi.
I nemici sono pronti a invadere anche la Terra, così la gatta Luna dona a Usagi il potere di trasformarsi in Sailor Moon.
In realtà in giro c'è già un'analoga guerriera, che aiuta la polizia metropolitana a risolvere i casi più strani: Sailor V. 
E c'è anche il bel tenebroso Tuxedo Kamen (Milord), anche lui a caccia del Cristallo d'Argento.
Tra passato e presente, ma invero ancora senza una solida base narrativa "dietro" la storia (QUI il riassunto completo), la trama va avanti portando Sailor Moon a incontrare altre guerriere (Mercury, Mars, Jupiter e la stessa V, cioè Venus) tra storie quotidiane e scontri con i Quattro Generali nemici.




Nonostante la velocità spesso raffazzonata del manga originale, proprio nello stesso alcuni risvolti vengono chiariti meglio; nell'anime (sceneggiato da Sukehiro Tomita) alcune cose restano vaghe puntando per adesso più sulla vera novità animata: ragazze vestite alla marinara (l'uniforme scolastica giapponese) che vivono avventure anche romantiche e combattono mostri nemici come fossero uno squadrone di Power Rangers.




L'approccio funziona e Sailor Moon va avanti puntata dopo puntata (in realtà spesso si tratta di episodi filler, pur piacevoli); alcune cose si complicano (Tuxedo Kamen passa al nemico; Sailor Moon ottiene un potere più grande...) e si arriva quasi ad avere due parti distinte di trama, accelerando di colpo verso il gran finale.
Che sarà d'impatto e anche drammatico, sebbene tutto si risolverà per il meglio.






Tra gli episodi memorabili, ricordiamo quelli del debutto delle varie guerriere e quelli della tragica storia d'amore tra Naru (Nina) e il cattivo Nefrite (Nevius) o il flashback sul passato di Sailor V.
Anche il doppio episodio finale, ambientato tra i ghiacci del Polo, è tra i più ricordati dai fan.





I PERSONAGGI

Nessuno scommetterebbe mai nemmeno un centesimo su un protagonista imperfetto, a patto che non si tratti di un'opera comica o satirica.
Sailor Moon non rifugge certo una certa dose di comicità, ma gli intenti del racconto sono seri; eppure, Usagi è tutt'altro che un personaggio perfetto: debole, frignona, sciocca, superficiale, asina a scuola e ignorante.
Ma proprio per questo, umana e semplice.
Capace di migliorare (già in questa prima serie è presente una sua graduale crescita), come tutti alla sua età: rispecchia più di chiunque altro una persona "media", e fa centro.






A farle da contraltare sono comunque le altre quattro guerriere: l'intelligente Ami (Amy), un genio che vive per lo studio perdendosi però altri risvolti della vita; la bella, sportiva e sognatrice Minako (Marta), anch'ella spesso sciocca come Usagi; l'energica Makoto (Morea), la più malinconica del gruppo; l'adulta Rei (Rea), che gestisce col nonno un tempio shintoista e attraverso la quale si mette in scena un bellissimo rapporto di amore/odio con Usagi, che intercorrerà sottotraccia per tutte e cinque le stagioni.


tutti i personaggi principali ricorrenti della prima serie


I nemici, tutti dai nomi di metalli e minerali, perseguono scopi basici di conquista del mondo e risveglio di un'entità superiore (la Regina Metallia).
Guidati da Beryl, i Quattro Generali si susseguono come punto fisso da cambiare dopo ogni snodo principale di trama: Jadeite (Jack), il già citato Nefrite (Nevius), Kunzite (Lord Kaspar) e Zoisite (Zackar).
Rubano l'energia degli umani attraverso piccoli e grandi eventi "aggregatori": mode, passioni, improvvise ossessioni della gente comune.
I "mostri della settimana" di questa prima serie sono gli yoma, più i 7 Malvagi (Daiyoma) che contengono i frammenti del Cristallo Arcobaleno.


il Dark Kingdom (Regno delle Tenebre)


STILE
Caratteristica di Sailor Moon è, anche per esigenze economiche, la ripetizione ossessiva di certe sequenze: trasformazioni, attacchi e presentazioni appaiono praticamente in ogni puntata.
Da un lato permettono al minutaggio di andare avanti con scene da riproporre costantemente; dall'altro contribuiscono a imprimere con martellante forza le medesime sequenze nelle menti e nei cuori del grande pubblico.
Niente di nuovo, ovviamente: pensiamo agli assemblaggi dei robottoni anni '70 oppure alle analoghe trasformazioni nei cartoon americani (He-Man e She-Ra, per esempio).



la sequenza della prima trasformazione


MUSICHE
Firmata dal compianto Takanori Arisawa, la colonna sonora valse allo stesso la vittoria del Gran Premio Golden Disk della Columbia Records nel 1993.
Amante delle musiche di produzione hollywoodiana, Arisawa si ispirò a quelle della serie Charlie's Angels per alcuni brani destinati a Sailor Moon.
La sigla, Moonlight densetsu interpretata da Dali, è tra le opening anime più impresse nell'immaginario collettivo, con le sue immagini sognanti e giocattolose.



           


GADGET E MERCHANDISING
A decretare il successo di Sailor Moon fu anche la proposta di materiale derivativo: giochi, giocattoli, bambole e prodotti marchiati con la guerriera della Luna.
Dalla cancelleria all'edicola, anche da noi sono arrivati quaderni, astucci, libricini, riviste, anime comics. Oltre che tutta una serie di dolls e oggetti (per Giochi Preziosi, licenziataria del marchio), tra cui ovviamente tutti quelli che potevano essere visti negli episodi.
Infatti, proprio questa prima serie infarcirà le puntate di gadget da riproporre poi sottoforma di giocattolo: vada per l'immancabile Scettro Lunare, avremo anche il ciondolo-carillon di Serenity e Endymion oltre che la Penna Lunare (oggetto che Usagi userà spesso solo in questo primo capitolo, dimenticandolo praticamente del tutto col proseguire degli eventi).
Nella serie non ha mai debuttato un previsto "archery attack", con arco a forma di mezzaluna e freccia: probabilmente avremmo visto anche questo, come giocattolo.



l'unica immagine realizzata dell'"archery attack"



IN ITALIA
Considerato come titolo di un certo calibro, di Sailor Moon si parlò sulle riviste specializzate sin dalla sua acquisizione per il nostro mercato.
La prima serie arriverà su Canale 5 ogni pomeriggio alle ore 16.00, a partire dal 21 febbraio 1995.
L'opera di adattamento eliminò del tutto l'ambientazione nipponica, semplificò nomi e situazioni e cambiò il sesso di uno dei nemici (per via della relazione omosessuale che intratteneva con un alleato).
Le brevi sequenze censurate sono poi state ripristinate con le repliche future.
Un'edizione integrale e ridoppiata era prevista per la defunta Shin Vision, ma il fallimento di questa azienda unito al blocco dei diritti imposto negli anni 2000, non hanno mai permesso la pubblicazione dei DVD pur già annunciati.
QUI
tutto il percorso italiano del brand.
L'opening originale venne sostituita da un'apposita sigla cantata da Cristina D'Avena.


           



CONCLUDENDO
Possiamo affermare che proprio con la prima serie di Sailor Moon nasce un nuovo "immaginario anime" nel mondo; fatto di stili e stilemi, una certa regia dinamica, personaggi calati nella contemporaneità degli anni '90 e l'uso di gag (anche di tipo visuale) che risulteranno determinanti anche in altre opere, che siano epigoni delle guerriere o meno.
Anche se la messa in scena tecnica a volte lascia a desiderare (tra le peggiori delle cinque serie, con animazioni e disegni che risultano abbastanza vecchi, anche se affascinanti), la prima serie di Sailor Moon ha saputo comunque imporsi grazie al sapiente uso dei suoi ingredienti.
Le avventure di Usagi continuano con la seconda serie (analisi QUI), con il primo film (analisi QUI), con la terza serie (analisi QUI), col secondo film, la quarta serie, il terzo film e l'ultima serie.


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12 commenti:

  1. con il trentennale di Sailor Moon ci hai fatto 10 post xD

    Comunque sì, l'ambientazione era jappa ma non molto diversa dall'immaginario occidententale dell'epoca... ricordo che sembrava la naturale continuazione di quella di Johnny, per esempio, o di Lamù (Rea mi è sempre sembrata una sorta di Sakura meno pazza xD)

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    1. Ma no, ho iniziato solo oggi con le celebrazioni (e ci sarà una retrospettiva al mese per ogni serie e film XD)
      Esatto, era una continuazione di quel mondo, aggiornata agli anni '90 ma che guardava molto all'occidente e ai colori tenui :=)

      Moz-

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  2. Bentornato!!
    Ma non ho capito: tu appari qui quando... stai male? :o
    Mi piacerebbe che ci fossi sempre, a prescindere, anche quando sei sereno: ho provato a contattarti via mail ma non è andata... insomma, ci si chiedeva che fine avessi fatto!
    Veniamo a SM: grazie mille.
    Questa è la prima delle otto retrospettive dedicate alle opere storiche animate ;)

    Vero, anche a me Avventura sulla neve piace perché è una sorta di punto di rottura... ma all'epoca gli episodi fillerissimi potevano permetterseli^^

    Moz-

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  3. Eh, ma così ci fai preoccupare... anche il non poterti contattare altrove...! ^^;
    Comunque sì, otto retrospettive su questo genere: mancano R, R FILM, SUPER, SUPER FILM, SUPERS, SUPERS FILM, STARS :)

    Moz-

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  4. Purtroppo no, spero entro l'estate si sappia qualcosa...

    Moz-

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  5. Secondo me c'è un doppiaggio eseguito a Roma da LaBibi.it per quanto riguarda Sailor Moon Crystal su RAI Gulp: https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/anim/prettyguardiansailormooncrystal.htm

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  6. Non c'entra niente, Crystal è un'altra serie, nuova.

    Moz-

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  7. Ah, io pensavo che la serie animata nippo-americana come la saga di Sailor Moon ha ancora lo storico doppiaggio eseguito a Milano sulle reti Mediaset siccome ti faccio vedere le messe in onda:
    *Canale 5, dal 21 febbraio 1995 (s.1) / dal 5 ottobre 1995 (s.2);
    *Rete 4, dal 5 febbraio 1996 (s.3) / dal 9 settembre 1996 (s.4) / dal 24 marzo 1997 (s.5);
    *Italia 1 (repliche, dal 1997);
    *Italia Teen Television (repliche, dal 1º ottobre 2003);
    *Hiro (repliche senza censure video, dal 1º marzo 2010);
    *Boing (repliche, dall'ottobre 2011)

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  8. Le messe in onda le conosco, le ho viste; questo è un blog serio, non di elenchi.
    La serie non è nippo-americana, non ha niente a che vedere con l'America.
    D'ora in poi cancellerò ogni tuo commento di questo tipo, ti ho avvisato.

    Moz-

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  9. Ti dirò una cosa, nonostante la serie fosse tra i miei cartoni preferiti in assoluto, all'inizio non provavo molta simpatia per Sailor Moon, non mi piaceva che fosse sciocca. La mia guerriera preferita era Sailor Yupiter, proprio per la sua maturità. C'è da dire che nelle serie successive ho imparato a simpatizzare con Bunny, anche perché il personaggio cresce. Questa serie è simile a un romanzo di formazione, le esperienze di dolore, le lotte, l'amore fanno maturare Bunny.

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    1. Verissimo.
      Bunny cresce col tempo e questa è l'arma vincente della serie. Non trovo sbagliato che sia un po' sciocca, ignorante, piagnucolona: è proprio una persona basica che nasconde grande qualità 🤓💪

      Moz-

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