[SIGLE] Magica Doremì (C. D'Avena, 2002)

            

 
Il 4 marzo del 2002 va in onda in Italia il primo (mezzo, in realtà) episodio di Magica Doremì: un nuovo anime tra gli ultimi a conoscere in Italia un grande successo sia di pubblico sia economico.
Parte di un progetto che vedeva anche la presenza, in Giappone, di un manga pubblicato in contemporanea, Magica Doremì nasce in patria tre anni prima, col titolo Ojamajo Doremi (La strega pasticciona Doremi).



Finita la febbre da sailor-mania (QUI una retrospettiva sull'anime storico), tanti epigoni delle guerriere in marinaretta avevano fatto il loro esordio o stavano per farlo; Ojamajo Doremi non può non guardare al successo di Sailor Moon ma recupera anche tutto l'immaginario majokko precedente.
Infatti, sebbene abbiamo anche qui una squadra di ragazze (bambine, in realtà: quando la storia inizia, le protagoniste hanno 8 anni), e c'è anche una buona dose d'azione, non si tratta più di combattimenti pericolosi ma continue piccole sfide quotidiane da risolvere, tra forza di volontà e buoni sentimenti.
La pettinatura di Doremì Harukaze ricorda fin troppo quella di Chibiusa, ma la storia si rivolge del tutto a un pubblico più infantile (risultando comunque simpatica a tutti: è praticamente un prodotto per famiglie).




Magica Doremì si inserisce quindi più nel filone di Sally, Chappy, Stilly e tutte le proto-maghette di un tempo (da sfruttare con l'Harry Potter mania alle stelle); recupera ambientazioni ed estetica neutrali/pastel come le majokko degli anni '80 (vedi QUI) ma presenta a sua volta una squadra di streghette che si allargherà col tempo, lungo il corso delle quattro serie.
In Italia è un successo che porta a giocattoli e ben tre sigle distinte (la seconda verrà usata due volte, anche per la stagione finale Mille magie Doremì).
Particolare: il titolo originale, scritto in giapponese, sopravvive anche nella prima sigla italiana.



La Mediaset lancia a dovere un'opera che arriva proprio durante il nuovo manga/anime-boom di quegli anni.
Prende il logo internazionale (che ricalca l'originale) e toglie via la l da "magical"; punta molto sull'opera (la prima trasmissione vede addirittura gli episodi originali divisi in due parti, così da durare il doppio dei giorni) e fa centro.
Magica Doremì non corre quindi il rischio di diventare uno degli anime mediasettiani dimenticati degli anni 2000 (QUI la lista completa), anzi riesce a rimanere costantemente sulla cresta dell'onda grazie a continue repliche (pure su altri canali, oltre Italia 1) e presenza nel merchandising.




La prima sigla italiana, così come le successive (Ma che magie Doremì, Doredò Doremi), è scritta da Alessandra Valeri Manera su musica di Giorgio Vanni e Max Longhi.
Difatti, si può notare ancora il marchio di fabbrica "discotecaro" del duo, addolcito per fortuna dalla voce della D'Avena.
Il testo presenta le consuete frasi in inglese, sulla scia della moda dell'epoca. 

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33 commenti:

  1. Che carino e simpatico che è me lo guardavo sempre :D, la sigla è bella ritmica e frizzante bravi i compositori ci calza a pennello!
    Le piccole tenere Sailor Moon giocose e molto più colorate :)

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    1. Sì, la sigla penso sia precisa per il prodotto, per fortuna la voce della D'Avena addolcisce il tunz discotecaro...^^

      Moz-

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    2. Meglio dirla tutto lo amavo tantissimo e i loro abiti magici li trovavo bellissimi.

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    3. Ci sta, era un anime molto colorato e positivo! 🤓👍

      Moz-

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  2. Ai concerti della D'Avena gli amici si stupiscono se conosco ANCHE questa visto che all'epoca della trasmissione facevo già l'università... in realtà facevo pausa dallo studio apposta per guardare il cartone, lo trovavo delizioso e rilassante!

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    1. Ahaha io lo stesso! 🤩🤓
      Non lo seguivo assiduamente ma posso dire di aver visto un po' tutte e 4 le stagioni. Era simpatico 🧡

      Moz-

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  3. Non che mi facesse impazzire, però lo guardavo insieme a mia figlia che all'epoca era molto piccola, e quindi lo associo a bei momenti, ricordi di momenti falici che purtroppo non torneranno più... Quando sento la sigla di Doremì ripenso sempre a quel periodo con parecchia nostalgia.

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    1. Bellissimi ricordi! 🤩🤩🤩
      Che bello, davvero!

      Moz-

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  4. Le risate a scuola con le parole della sigla "prendi la tua bacchetta muovila con destrezza e suonerai li per lì"...
    cioè è ovvio che uno pensava male

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  5. Arrivò quasi alla fine del mio percorso cartoni-tv, e per questo passatomi inosservato, peccato, ma nessun rimpianto.

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    1. Ci sta, dopotutto penso che fosse anche fuori target ormai, per te, all'epoca...

      Moz-

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    2. Un maschio ventenne che si guarda un anime per bimbe.... :D

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    3. È un anime "per tutti" non per bimbe. Travalica il genere e può essere apprezzato trasversalmente.

      Moz-

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  6. sì, Doremì mi piaceva 🙂 E vedo che non sono il solo... ☺️👍

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    1. No, infatti: ma era appunto un anime piacevole, una bella storia :)

      Moz-

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  7. Ero già più che ventenne quando arrivò Doremì. Ma tutte le stagioni mi sono piaciute moltissimo. Ancora oggi è una di quelle serie che consiglio a tutti i genitori che mi chiedono cartoni per le bambine.

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    1. Verissimo, penso che sia uno dei pochi cartoon veramente ideali per quel target, ben superiore alle cagate che si vedono oggi...!

      Moz-

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  8. Lo guardavo sempre, era carinissimo! *-*
    È stato anche uno degli ultimi cartoni a essere trasmesso ANCHE di sabato, e uno dei primi ad aver mantenuto i nomi originali giapponesi per tutti gli insegnanti e i compagnetti di Doremi (che erano una caterva e mezza XD).

    Per me la prima e la terza stagione erano le migliori, la seconda con le bambine che dovevano campare la piccola Hanna per me aveva un po' sbracato. 😅 Mi ricordo ancora quando stavano per essere segate all'esame perché a meno di un anno Hanna non parlava. Come circa il 99% degli infanti, ma come sarebbe la vita senza andare in paranoia per delle cavolate? 😂

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    1. Ahahahah siiii! Ricordo la serie con la bambina da mantenere... 😅😅
      Comunque vero, l'ambientazione giapponese non fu censurata, cambiarono solo i nomi delle protagoniste... Tra cui un LULLABI pronunciato così e non LULLABY (lallbai)

      Moz-

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    2. Lo ammettono proprio di essere giapponesi, in un episodio della terza stagione c'era una strega che era razzista coi giapponesi. ^^"

      Gli adattatori sono pure riusciti a riconoscere nome e cognome, visto che Momoko Asuka era diventata Mindy Asuka e non Mindy Momoko. What a time to be alive!

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    3. Ahahah vero, vero!
      Sì, insomma, un giusto compromesso: Doremi, Sinfony, Melody, Lullaby sono molto più facili da ricordare... il cognome resta, il resto anche (mi sa che un paio di volte però hanno cambiato nomi giapponesi difficili con altri nomi giapponesi...)^^

      Moz-

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  9. Sì, lo stile è particolare, molto bambinesco, ma ci si abitua.
    Vero: uno degli ultimi "grandi successi" anime nel nostro Paese^^

    Moz-

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  10. ho iniziato a scaricarmi la serie da settimana scorsa ,l ho vista 20 anni fa mi ero perso qualche puntata anche le ultime due perche me ne ero scordato , mi piaceva perche i personaggi erano simpatici e le smorfie che facevano mi facevano ridere un sacco

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    1. Infatti come serie non è male, specie per i bambini: direi proprio che Doremì è stato l'ultimo guizzo in tal senso, oggi non ci sono più serie così.

      Moz-

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    2. saro nostalgico ma gli anime e i cartoni recenti ormai non mi intrippano piu ( qualche serie nuova mi piace ma poca roba) essendo degli anni 70 mi sono fatto un abbuffata degli anime che trasmettevano negli anni 80 e 90

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    3. Ti capisco; io, per dirti, sono legato a una certa estetica che oggi non ritrovo più... Quindi pure io faccio molta fatica coi prodotti nuovi... 😁💪

      Moz-

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    4. D'altra parte, su questo blog, la nostalgia è di casa... 🙂

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    5. Vero, ma apprezzo anche le cose attuali, solo che c'è appunto l'estetica di quelle vecchie che mi sembra infinitamente superiore^^

      Moz-

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    6. Se non erro quella sigla con i testi di Alessandra Valeri Manera, sotto la musica di Max Longhi e Giorgio Vanni e l'interpretazione della spumeggiante Cristina D'Avena, andò in onda dal 4 marzo, da lunedì a sabato alle 16:35 in prima visione televisiva Italia 1 con il titolo della serie animata nippo-americana "Magica Doremì".

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    7. Erri (Potter), la serie non ha nulla di americano. D'ora in poi cancellerò ogni tuo intervento di questo tipo qui sul blog, a meno che non la smetti di scrivere sciocchezze e fai il serio.

      Moz-

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