Dopo circa cinque mesi di assenza, torna finalmente Berserk con un nuovo imperdibile capitolo del manga, portato avanti da Koji Mori e Studio Gaga dopo la morte del maestro Miura.
Cosa succede in queste pagine?
Nel precedente episodio (QUI per l'analisi) abbiamo scoperto che i kushan avevano attaccato il Cavallo del Mare, vascello di Roderick, perché questo era entrato nelle loro acque territoriali. In realtà era stato Daiba a spingere Shilat a catturare tutti senza spargimento di sangue: l'arcimago orientale, grazie a una predizione, aveva capito che sulla nave vi erano maghi ma soprattutto il guerriero di Durga, ossia Guts.
Sebbene adesso il nostro spadaccino, dopo il rapimento di Casca e la distruzione di Skellig, versi in uno stato di profonda depressione...
Portato in catene fino alla capitale dell'impero Kushan (praticamente Costantinopoli), viene rinchiuso in una cella; gli altri suoi compagni sono condotti a palazzo.
Le condizioni più critiche sono quelle di Schierke: la streghetta, infatti, era in stato di trance quano i kushan hanno assaltato la nave, e dunque il suo spirito si è disperso nel Mondo Astrale. Per fortuna, almeno lì, è cosciente: Schierke riesce a recuperare l'anima di Guts.
Rickert vorrebbe che Shilat liberasse il guerriero, ma il principe dei kushan spiega che conosce bene la pericolosità di Guts, ed è meglio per tutti - anche per Guts stesso - che resti in prigione.
Il nuovo episodio, dal titolo Mari agitati e l'ombra della guerra, riallaccia finalmente tante questioni.
Innanzitutto vediamo che a sopravvivere alla distruzione dell'isola sono diversi maghi, tra cui Gedfrin (col suo caprone) e gli altri tre anziani; ma c'è anche il nano fabbro Hanarr.
Daiba resta stupito sia dalla capacità di Schierke e della presenza di così tanti "colleghi", e ha in mente qualcosa...
Shilat e Roderick parlano della fine dell'isola degli elfi, mentre Daiba ricorda ai presenti che in passato hanno combattuto gli uni contro gli altri (a Vritannis, vol. 31), e capisce che Schierke è colei che riesce a tenere a bada la follia della Bestia presente nell'animo e nell'Armatura del Berserk. Così chiede a Shilat se può prendere tutti sotto la sua ala: Morda, in modo quasi strafottente, sembra essere d'accordo.
Roderick domanda cosa significa questo, e Shilat risponde chiaramente: adesso loro devono servire nell'esercito kushan. Rickert raggiunge Isidro e Puck, ricordando all'elfo che si ricorda di lui, quando si conobbero alla baita di Godor (vol. 17 e 22); per qualche motivo, Puck sembra rimanere vago (sappiamo bene che invece l'elfo aveva incrociato Rickert addirittura molto tempo prima, nella carovana di saltimbanchi, durante l'Eclisse - vol. 12).
Rickert chiede dove sia finita Casca, ma intuisce che se la ragazza non è presente dev'essere colpa di Griffith. E proprio del Falco di Luce è Shilat a parlare: i kushan si stanno preparando alla guerra contro Griffith e Falconia, perché non vogliono rischiare che il loro paese venga spazzato via, conquistato dai Falchi (che sono già arrivati ai confini occidentali). Griffith teme le cose che non sono sotto il suo controllo, e come per l'isola degli elfi, le distrugge. E prima che ciò avvenga anche con l'Impero Kushan, bisogna attaccare per primi...
Episodio quindi molto "politico", che arriva a incrociare vari tasselli sparsi lungo tanti anni.
Potrebbe davvero essere l'inizio di un lungo capitolo finale, ora che con Daiba anche la situazione di Guts si sbroglierà. Il destino ha messo sulla scacchiera tutte le pedine.
Disegni molto belli, anche negli ambienti, curati quasi come fossero realizzati da Miura.
Attendiamo la prosecuzione!
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