Innanzitutto una premessa doverosa: non vi ho mai parlato dell'ultimo album di Piero Pelù, Deserti, che è il miglior album solista del cantante toscano. Nasce, come questo docufilm Rumore dentro, a seguito dell'incidente in sala d'incisione che ha causato al rocker un problema all'udito.
Con tutte le conseguenze del caso.
E Rumore dentro si intreccia - anche visivamente - a Deserti, ai deserti. Ai viaggi dove specchiarsi con l'eco di se stessi e dove il suono diventa immenso. Fuori e, appunto, dentro.
Non è un biopic sulla vita di Pelù, ma un racconto piacevolmente sincero e fuoristrada. Si ripercorre molto del passato, a partire ovviamente dai Litfiba, in una sorta di congiunzione ideale che segna partenze e ripartenze. Il punto di arrivo, in fondo, non deve esserci: al nostro rocker piace il viaggio, il cammino, il percorso.
Amici vecchi e nuovi si affacciano nel film, scritto dallo stesso Pelù e girato da Francesco Fei, che regala al pubblico una fluidità e una leggerezza rare: si vorrebbe stare ancora molto tempo a godersi luoghi e storie, passaggi ideali dal passato al presente, l'istrionismo del rocker fiorentino a metà tra intervista e racconto.
E la fluidità è garantita anche - ça va sans dire - dalla musica: a partire proprio da Deserti, che già di per sé proponeva molti momenti riflessivi adatti a fare da colonna sonora a un qualcosa, e questo qualcosa poi è arrivato con Rumore dentro.
Ma non mancano (e non possono mancare) i brani dei Litfiba. E non mancano (e non possono mancare) i Litfiba stessi, gli storici, che troviamo riuniti a casa di Piero a riaprire il baule dei ricordi tra Russia, Francia, matrimoni, piccole follie degli anni Ottanta.
E noi sappiamo che non c'è solo passato, visto l'annunciato tour celebrativo per il 2026.
Pelù ha conservato molto materiale della sua giovinezza: dalle foto alle locandine, dai filmini ai disegni; tutto è prezioso per raccontarci un tempo che non c'è più ma per fortuna c'è stato.
(Ah, speriamo che finalmente ci si decida a pubblicare inediti, outtakes e rarità di oltre quarant'anni di vita tra sala prove e palchi!).
La cantina di via de' Bardi, il primo concerto del 6 dicembre 1980, la canzone A Satana - così ipnoticamente dark -, un mondo fatto di contaminazioni (QUI la storia completa dei Litfiba).
C'è anche un sottile parallelismo con la scena attuale, di Firenze e non solo: io stesso, come dico sempre, vorrei aver vissuto quell'epoca, quegli attimi tra l'underground e una nuova ondata creatrice.
Nel film Piero cita le fanzine musicali, e vi era comunque fermento un po' in tutto il mondo artistico (fumetto, moda, sperimentazioni, cinema, persino televisione): chissà se potremmo mai tornare a un qualcosa del genere, rendendocene conto non a posteriori.
Rumore dentro è un continuo spostamento su strade comuni e strade impervie, strapiombi sul mare e lande estese/estere; Pelù è autenticamente e costantemente combattuto nel trovare un equilibrio tra i suoi problemi personali e quelli del mondo che ci circonda, tra conflitti e genocidi, tra licenziamenti e brutture così enormi che fanno riflettere sempre su quanto siamo, comunque, fortunati.
Ma il film è anche pieno di bellezza: spiagge e pietre, sabbia e deserti. Come fotografie, anzi quadri, anzi finestre su un mondo che non fa più silenzio.
C'è la costante presenza della piccola Santa Sarah, protettrice di chi viaggia off road (in qualsiasi senso); spiritualità e liturgia, famiglia, amicizia, i luoghi del (cornu)cuore.
Per chi, come me, con Piero e i Litfiba ci è cresciuto, è come ripercorrere un po' di vita (a volte mi chiedo se gli artisti si rendano davvero conto fino in fondo di essere la colonna sonora costante per tante persone...); per chi ama il viaggio, la strada, i sentieri, i percorsi (anche "sotterranei") e quella piccola particella (magari illusoria, ma ci accontentiamo) di libertà, Rumore dentro è uno spunto per dire: continuiamo a camminare, proseguiamo, e sempre un po' fuori dalle piste già battute.
Così tutti potremo poi raccontare il nostro road movie.






Toscano 🤣 ha origini sarde e si vede.
RispondiEliminaBrutto cantante e non si lava.
Sai, a volte mi chiedo quanto devi essere tu, sporca e mai lavata dentro, come persona. Per dire sempre queste cose che ti ossessionano. Magari lo fai come trollaggio ma fidati, non ti riesce eh. Anzi ti mette davanti a tutta la tua frustrazione... io se fossi in te proverei a farmi seriamente vedere da qualcuno, che magari anche un po' questo tuo ritardo si riesce a risolvere. Prova e facci sapere 💪
EliminaAl di là di tutto, no. Non è sardo. L'origine del cognome è un mistero e lui stesso ne è costantemente alla ricerca 🔥💙
Moz-
Ha la cittadinanza onoraria in un paese sardo perché dice che ci trascorreva le vacanze dai parenti sardi in quanto lui lo è in parte 🙃.
EliminaDice che si lava i capelli una volta all'anno, come Giuseppe Cruciani 😰🤢.
Intende con lo shampoo normale, genio.
EliminaCi fece anche una diretta per scherzare su questa cosa.
Comunque, qui si parla del documentario, se non hai da aggiungere qualcosa in proposito ti invito l silenzio per evitarti altre figuracce da persona disagiata che sei, prego.
Moz-
Non ha origini sarde e brutto sarai tu! Lui è il più figo del pianeta oggi e allora!
EliminaMa tanto per l'anonimo qualsiasi cosa finisce con ù è sardo oppure giapponese XD
EliminaMoz-
L'ha raccontato lui... E non è di bell'aspetto, è bruttarello.
EliminaFigo nemmeno di presenza palcoscenica, in Italia può esserlo per alcuni perché siamo campagnoli, pensa ai veri rocker americani!
Vabbè si è incantato il disco, abbiamo capito.
EliminaEnnesima tua fissazione da matta?
Moz-
I Litfiba fecero un concerto a Capodistria negli anni 80 quando non li conosceva nessuno. Il giorno dopo erano in piazza a racimolare i soldi per tornare a casa:)
RispondiElimina25 giugno 1984 mi risulta come primo concerto in Jugoslavia... piazza Tito a Capodistria... chissà se è questo. Ma considerato che ancora nemmeno usciva il loro primo album ufficiale (Desaparecido, 1985), non mi stupisce il racconto così "punk" che fai 🔥💪
EliminaMoz-
Il concerto si svolse nel club della gioventu' di Capodistria. Piazza Tito era la piazza dove facevano colletta il giorno dopo. Trattandosi dei primi Litfiba il racconto dev'esse piu' Punk (new wave)
EliminaIl concerto si svolse nel club della gioventu' di Capodistria. Piazza Tito era la piazza dove facevano colletta il giorno dopo. Trattandosi dei primi Litfiba il racconto dev'esse piu' Punk (new wave)
EliminaOk, perché a me, da biografia, mi risulta Capodistra piazza Tito il 25 giugno, e i due giorni successivi Pola e Lubiana. Era proprio un mini tour jugoslavo, evidentemente...
EliminaMoz-
Strano come per le date di Pola e Lubiana non era indicato il posto. Si , tour che non hanno piu' rifatto una volta diventati famosi. Peccato.
EliminaEppure all'estero hanno sempre girato tanto: evidentemente non vi erano ingaggi, chissà...
EliminaMoz-
Direi che dopo il 1991 c'era la paura della guerra e comunque dopo avrebbero dovuto fare un tour nei posti del Ex Jugo dove si parla Italiano in altre localita' erano/sono pressoche' sconosciuti.
EliminaDirei che dopo il 1991 c'era la paura della guerra e comunque dopo avrebbero dovuto fare un tour nei posti del Ex Jugo dove si parla Italiano in altre localita' erano/sono pressoche' sconosciuti.
EliminaNon do come funzionino queste cose; immagino debbano essere chiamati a partecipare a qualche festival. Dopo cerco sulla biografia di Pelù, probabilmente si fa accenno ai paesi di quell'area, con qualche ricordo... 💪
EliminaMoz-
Una Piazza Tito in una città iugoslava? Che strano :-))
RispondiEliminaComunque leggenda vuole (e sottolineo che qui leggenda probabilmente scade in leggenda) che nel periodo amburghese i Beatles, oltre alle classiche risse/provocazioni verso pubblico/cittadinanza, si dedicasse ad autentiche rapine ai danni di passanti per arrotondare quanto percepivano dai concerti.
Se e' per questo ancora oggi che e' Slovenia si chiama Piazza Tito. Mai sentita sta storia sui Beatles. Dov'e' riportata questa leggenda?
EliminaNemmeno io mai sentita la cosa dei Beatles! Oo
EliminaInteressante però. Chissà da dove viene fuori! 💪
Moz-
Sui Beatles, l'avevo letta in qualche rivista durante il servizio di piantone a militare, ma era trattata tipo proprio diceria senza alcuna verifica. Per spiegarmi meglio: venivano presentate le biografie di vari personaggi famosi, ma puntando l'attenzione sui particolari "scabrosi" per cui tutto da prendere tipo "me l'ha detto mio cugino".
EliminaPoi, dato il mio nome, si può intuire il tono del mio commento su Piazza Tito ;-)
Interessante comunque questa cosa. Certo che all'epoca c'era ancora la possibilità di scrivere di tutto!!^^
EliminaMoz-
Il film è stato bellissimo,.mistico, emozionante, comico ..Piero è unico ❤️
RispondiEliminaConcordo, ne avrei viste ancora altre ore, senza annoiarmi!!! 💙🔥
EliminaMoz-