[FUMETTI] Diabolik Magnum 3, Un mare di sangue (la recensione)


Diabolik è estate, e questo all'Astorina lo sanno bene e non lo nascondono.
Quello che per altri può sembrare un marchio di vergogna, Diabolik lo trasforma in oggetto di vanto.
Lettura da ombrellone, leggera, disimpegnata: viene persino dichiarato in uno dei tanti articoli presenti in questo terzo "balenottero", il Diabolik Magnum vol. 3.
Esperimento che ha colpito nel segno, partito un anno fa e che ha subito fatto mettere in cantiere un'edizione invernale.
Ma ora, a un anno di distanza dal primo (QUI la recensione) e a sei mesi dal secondo (ne parlammo QUI), tuffiamoci in Un mare di sangue!

Ancora più ricco dei precedenti, per soli 7,90€ vi portate cinque storie complete, alcune pagine di un albo fondamentale, e numerosi articoli.
Partiamo da questi: innanzitutto la redazione chiarisce che ha preferito evitare un Magnum dedicato agli episodi "pandemici" della testata (e ve ne sono, tra virus e contaminazioni mortali...), per rispetto e per puntare su location da "svago".
Infatti, tutti gli episodi qui presentati hanno come denominatore l'ambientazione "mari del Sud".
I redazionali spaziano da focus sulla geografia diabolika (con un'intrigante anteprima per il 2021) al rapporto Diabolik/Mare. Si parla di estate editoriale, poi di bikini e c'è spazio per due dietro le quinte delle storie presentate.


LE STORIE

Se due sono piuttosto recenti (una del 2016 e l'altra del 2017, l'850° episodio di cui parlammo QUI), una è del 1970 e le altre (che costituiscono un'unica vicenda) sono del 2007.
Proprio questa grande storia "doppia" è ciò che ogni fan dovrebbe leggere, perché fa luce su un punto oscuro della trama generale: se inizialmente le celebri maschere di Diabolik avevano una durata circoscritta, disfacendosi dopo poche ore, come ha fatto il nostro antieroe a risolvere il problema e avere maschere perfette?
La risposta è lontano da Clerville, su un'isola sperduta.


Ma non solo: in questo Magnum troverete anche un estratto da un ulteriore albo (del 2009) che si ricollega a questi avvenimenti, con pagine fondamentali per la mitologia diabolika.
E se parliamo di pagine, vi dico già che ben sei tavole inedite (al tempo omesse) sono state inserite nella storia Sulle tracce di Eva.

https://mikimoz.blogspot.com/2017/12/fumetti-diabolik-albo-n-850.html


Dunque, correte in edicola per la vostra dose di avventure estive, con tante vicende ambientate al mare, su isole misteriose, pericolose e bellissime!

20 commenti:

  1. Per le maschere ha trovato un componente sull'isola che le fa rendere più durature? :D
    Copertina bellissima. Molto anni '70!

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    1. Esattamente: la linfa di una rarissima pianta tropicale... poi succede qualcosa e Diabolik è costretto a risolverla... :D

      Moz-

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    2. L'importanza di quel componente è durata quanto un gatto sull'Aurelia: evidentemente si resero conto che avrebbe costituito un vincolo troppo grosso per Diabolik e poco tempo dopo fu pubblicata una storia in cui il nostro riusciva finalmente a sintetizzare l'elemento in laboratorio :D

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    3. Esatto, non volevo spoilerare troppo ma tutto questo viene proprio detto in un articolo che introduce la storia del laboratorio^^

      Moz-

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    4. Ah!, c'è anche quella? E cosa ci incastra coi mari del Sud?

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    5. È la riduzione di cui parlo: hanno inserito giusto una ventina di tavole utili al collegamento! 💪

      Moz-

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  2. Preso! A primo impatto non mi è piaciuta la costola cambiata da nera a rossa, ma per il resto mi ha fatto piacere vedere tra le copertine in miniatura quella della prima storia, di un albo che mi ha sempre incuriosito ma che ho sempre scartato perché in pessime condizioni o perché avrei dovuto acquistarlo da solo senza ammortizzare le spese...
    Sono d'accordo sull'evitare storie di epidemie e similari (anche perché ne avrei già un paio in collezione)! Da scoprire le tavole inedite del mio primo Diabolik cartaceo!

    La mia speranza è che Astorina dedichi un Magnum alle cacce al tesoro, seguendo mappe antiche invece che forzare sistemi di sicurezza, casseforti, tipo "Il tesoro perduto".
    Sarebbe interessante anche una raccolta di storie dove Diabolik si confronta con personaggi che possiedono al suo stesso livell una delle sue abilità, tipo lanciare coltelli, oppure creare maschere, o costruire marchingegni e dispositivi...

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    1. Secondo me anche la costola di dicembre sarà rossa... la potrebbero cambiare ogni anno, chissà.
      Tutte le idee che citi potrebbero essere potenziali prossimi Magnum: io ho proposto tipo uno sulla ghigliottina e uno che raccogliesse le prime cinque storie :D

      Moz-

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    2. Eh, con le prime 5 storie sarebbe da fare cartonato! 😁

      Anche un Magnum tipo "Bettina e altri bambini" sarebbe interessante... Per me tra le storie più avvincenti.

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    3. Sì, mi sovvengono i bambini/ragazzini di Diabolik Indaga, quelli di Schema D, il piccolo Luca di Tragico rapimento... sono diversi e si potrebbe fare^^

      Moz-

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    4. La sposa in bianco!
      Però una selezione del genere è già uscita in una serie cartonata abbinata a qualche rivista, ma per come ricordo il volume, non potevano essere più di tre storie.

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    5. Probabile. Qua possono sbizzarrirsi di più! 💪🔥

      Moz-

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  3. Mi hai quasi convinto a prenderlo sai? Diabolik è stata per anni una lettura della sorella maggiore, la meno intellettuale della famiglia, e per questo l'ho sempre snobbato, ma quese avventure nei mari del sud mi affascinano. E anche sapere qualcosa di più su Diabolk (che poi potrei regalare alla sorella, che credo non lo legga più).

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    1. È sicuramente una lettura d'evasione ma può essere anche un simbolo intellettuale, sai? Anzi sicuramente è un fenomeno sociale!
      Apprezzerai tu le storie, e sicuramente anche tua sorella!

      Moz-

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  4. Ho iniziato a leggerlo.
    Molto interessante il primo redazionale, anche se svela che la creazione di Clerville e dintorni è stata fatta per non doversi impegnare in documentazioni fotografiche sui luoghi reali per evitare incongruenze... In pratica l'opposto di quanto succede in Dampyr, dove la fedeltà ai luoghi reali è impressionante. Peccato perché toglie un tocco di professionalità alle Giussani, che hanno aggirato un problema anziché affrontarlo.

    Prima storia dalla trama intrigante, con scena clou coi granchi... 😱Purtroppo ha buchi di sceneggiatura che sembra manchino vignette.

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    1. Io preferisco Clerville inventata ma in Europa, come adesso: Diabolik non può vivere nel nostro mondo, altrimenti ne subirebbe -oltre alla geografia- anche tutto quello che accade... Dopotutto, nemmeno Gotham City esiste^^
      La fantasia deve venire prima di ogni altra cosa, secondo me: se certe questioni possono ostacolarla, meglio eliminare le questioni a prescindere.
      Sì, la storia anni '70 soffre dei problemi dell'epoca, a cui, all'epoca, manco ci si badava... come cambiano i tempi!! :D

      Moz-

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    2. Le città dove agiscono i supereroi devono essere inventate proprio perché rientrano in un contesto piuttosto fantascientifico, dato che si violano, ma con coerenza, dei dogmi scientifici ("Più veloce della luce!") nonché biologici (radiazioni + ragno = Uomo Ragno...). La sospensione della realtà in Diabolik è di tipo puntuale, cioè la Jaguar non può montare tutti assieme i marchingegni che usa, ma uno o due alla volta è ammissibile che possano starci (un bravo meccanico ne sarebbe probabilmente capace); anzi forse ha più Jaguar nei vari rifugi, ciascuna con qualche trucchetto adatto al piano che prepara... Inoltre molte cose sono improbabili ma non impossibili (imitare voci, creare maschere, non sbagliare un lancio di pugnale). C'è quindi un radicamento nella realtà, che ricordiamoci in Diabolik smonta ogni superstizione e mito tipo licantropi, maghi, fantasmi, che viene però spezzato dalle ambientazioni in luoghi immaginari eppure terrestri.
      Dampyr si svolge sulla Terra, con città e luoghi ricostruiti nei dettagli (inclusi gli interni di locali caratteristici, specialmente italiani) ma con la variante che esistono creature pericolose di natura non umana nonché non terrestre: c'è l'elemento fantastico che fa da stacco tra la Terra del lettore e quella dell'eroe.

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    3. Però proprio l'uomo Ragno si svolge a NY.
      Dipende secondo me anche da cosa vuoi raccontare e come. Dalla necessità narrativa, dalla voglia di aderire alla realtà o di renderla come cliché... Diabolik io l'ho sempre visto come una bolla: 120 tavole senza nessun elemento estraneo manco per sbaglio, tutto concorre al solo sviluppo della storia 🤩💪

      Moz-

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  5. La mia pigrizia non mi ha ancora invogliato al primo Magnum, vedo il mattone e rimando. Il secondo l'ho saltato ma questo a tema mi sa che lo prendo.
    Preferisco questo tra i mari del sud ma come quarto numero non mi dispiacerebbe uno pandemico 😝
    Ecco, la geografia fittizia di D. è un'altra cosa che mi attira.
    Dovrei aver letto solo l'850, quello del 2016 mi sa che mi manca, ancora non ero diventato lettore abituale. Comunque quel giovane Diabolik che ha riportato fa molto Il Grande Diabolik, sarà che le storie del passato mi sono capitate solo lì...

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    1. Diciamo che ultimamente molte cose del giovane DK si concentrano solo negli speciali annualei (anche se quest'anno toccherà a Eva), però qualcosina ogni tanto si trova anche negli inediti regolari!

      Moz-

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