[BLOG] lunghezza dei post & commenti inutili: parliamone

 
Dopo più di tre anni, e stuzzicato dal post di Claudia (QUI) che tanto scalpore ha suscitato, torno a parlare della lunghezza dei post sul blog.
Un argomento che avevo già più volte affrontato, qui e altrove, anche ad esempio in relazione al tempo attivo/passivo riguardo la fruizione di qualcosa.
La questione è semplice e concisa: post lunghi, sì o no?
Come vi approcciate (da blogger e da lettori) a un articolo eccessivamente corposo?
Ne approfitto per chiarire la mia attuale visione di progetto personale e blogosfera, e spiegarvi il perché di quella frase che da un po' di tempo leggete nel modulo per commentare...

PRESUPPOSTI

Partiamo dal sacrosanto diritto di gestire un blog come meglio ci pare.
In bene, in male, è roba nostra e lo sappiamo noi.
E sappiamo bene a cosa si va incontro: sappiamo che gestire il blog in un modo rispetto ad un qualsiasi altro comporterà una crescita o non crescita, un restare per pochi o piacere a molti, ricevere commenti o non ricerverne.
Questo dipende da noi; e se non otteniamo quel che vogliamo, dobbiamo analizzare il nostro stesso progetto, il nostro modo di scrivere e approcciarsi agli argomenti, la nostra presenza in rete.

Altro presupposto: ogni post è un mondo a sé.
A volte bastano pochissime parole, altre volte bisogna essere enciclopedici.
Io come la vedo? Mi autocito, da un articolo del 2017:

I miei post sono lunghi quanto è giusto che siano lunghi.
Se ho bisogno di dire una cosa che sta tutta in dieci righe, non ne uso di più.
Se devo scrivere post più complessi, li sviluppo quanto occorre.
Sto comunque bene attento a non essere troppo -inutilmente, magari- prolisso, per una questione di impaginazione e di leggibilità per i lettori, che comunque non voglio "stancare" (non nascondiamoci: a nessuno di noi piace leggere cose pesanti!).




DISTINZIONI

Riesco a distinguere la tipologie dei miei articoli, e magari creare un "palinsesto" (nel calendario editoriale) che possa tener conto anche dell'alternanza delle stesse, o anche dell'affinità "verticale" e "orizzontale" degli argomenti.
So quindi che posso scrivere post più generici, post di nicchia e addirittura -come la chiamo io- post di "nicchia della nicchia" (quelli più specifici).
A seconda di cosa ho da dire, la lunghezza verrà fuori in modo naturale.
So bene che un post molto tecnico su un argomento piacerà a un pubblico particolare, così come so bene che per lo stesso motivo un post così attirerà molti meno lettori generici
Ma questa consapevolezza mi aiuta anche a calibrare gli articoli per coprire e accontentare un pubblico eterogeneo.

TECNICAMENTE

La SEO, si sa, premia gli articoli lunghi.
Google ti piazza bene (per farla facile, sia chiaro) se scrivi un "pillar article", un post lungo e corposo.
Io credo che il blogging, così come il web tutto, sia in continua trasformazione.
Per me sarebbe assurdo pensare di scrivere, oggi, articoli come facevo nel 2006, 2008, 2014.
E non c'è uno studio, dietro: è una cosa naturale.
La vivi, vivendo il web.
Oggi si ha bisogno di velocità, c'è esigenza di semplicità "ficcante" ma non per questo povera.
Vale anche nel giornalismo classico.




COME LEGGIAMO

Non leggiamo nemmeno più in stile scuola elementare: non ce ne accorgiamo, ma in realtà noi scansioniamo con lo sguardo l'intero capoverso.
Leggiamo velocemente, captiamo tutte le parole in un insieme a cui il cervello dà una sequenza giusta.
Chi scrive, invece, risponde innanzitutto a delle domande.

IL NOSTRO PUBBLICO? NON SONO GLI ALTRI BLOGGER!

Come fa la gente ad arrivare sui nostri blog?
Esistono due modi: il primo è quello dello scambio tra blogger, una pratica antica di quando il blogging era una sorta di diario.
Il secondo è il motore di ricerca.
Le persone cercano qualcosa e trovano noi, e noi dobbiamo rispondere alla loro domanda.
E si sa che il lettore resta poco, sui nostri articoli.
Spesso legge dal telefono, fregandose degli orpelli anche linguistici (sempre più inutili: appesantiscono): ecco perché bisogna ragionare col modello della piramide.
Ossia, dare subito le informazioni principali, e poi -scendendo- svilupparle per chi eventualmente vuol leggerle.
Ma il lettore deve trovare subito quel che cerca. La regola è questa.
Ovvio che nessuno deve sentirsi obbligato a rispettarla.
Ma non ci si può lamentare, poi, se non si ottengono eventuali riscontri.
In ogni caso, penso sempre più che il nostro pubblico non siano gli altri blogger.
Il nostro pubblico sono persone interessate a ciò che proponiamo, e se lavoriamo bene, restano e interagiscono.
Se poi sono blogger anche loro, è un'altra questione.

I COMMENTI

Proprio perché non dovrebbe più esistere l'equazione "se commento, mi aspetto un commento indietro", ormai legata ad altri tempi bloggheristici, ho inserito questo disclaimer:

ricevere commenti fa sempre piacere, a patto che siano commenti pertinenti o che arricchiscano la discussione.
Ricorda: non è obbligatorio commentare se non si ha niente da aggiungere o se non si è nemmeno letto l'articolo! Grazie :)
Perché spesso è imbarazzante ricevere interventi che non c'entrano niente.
Molto "cringe", quell'imbarazzo che si prova proprio per chi scrive il commento, immaginando che verrà anche letto da altri.



CONCLUSIONI

Un post lungo è complicato da leggere, perché il tempo è sempre meno.
Io stesso ragiono immaginando che i miei lettori debbano leggere anche altri spazi web, durante il giorno, e asciugo il più possibile ogni mio articolo nel rispetto di tutti.
Inoltre, è chiaro che un post "complicato" spesso ha necessità di essere lungo, ma possono capitare anche post che si perdono in lungaggini evitabilissime. In ogni caso servirà del tempo, per poterli leggere.
Tempo che non sempre si ha.
Quanto ai commenti, sono io stesso a chiedervi di non commentare se non si ha qualcosa da dire: interventi fuori luogo o inutilmente sterili sviliscono solamente il lavoro che il blogger ha fatto.
E non solo: fidatevi, rendono pubblicamente sciocco chi li scrive.

Che ne pensate?
Per quale tipo di pubblico pensate si debba scrivere?
Amate i post molto lunghi?

leggi anche

241 commenti:

  1. Io scrivo post medi, di solito, ma è vero che i miei post di successo sono quelli con un sacco di foto e argomentazione specifica, che hanno richiamato attenzione "esterna" al mondo bloggers. Ma ovvio subentri la soggettività: se una cosa mi interessa mi leggo anche cinquecento righe, altrimenti neanche apro il post, e accade anche con te, lo sai. Scrivere è soprattutto per se stessi, non smetterò mai di sostenerlo, poi c'è chi ti legge, chi ti commenta, chi interagisce e ti arricchisce, soddisfazioni, non lo nego, e a margine c'è gente convinta di scrivere da dio e che tutti gli altri facciano praticamente cagare.. ma è la vita loro, quella che ho sempre definita: da pianerottolo.

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    1. Esatto, ma perché i nostri lettori "veri" sono coloro davvero interessati all'argomento proposto.
      È GIUSTISSIMO, anzi SACROSANTO non leggere post che non interessano!!
      Per me la blogosfera è (o forse era?) come un magazine acquistato in edicola: non è che leggi tutto, ma anche ciò che non è nelle tue corde -se hai tempo e stima per lo scrittore- potrebbe interessarti!
      🤓💪🔥

      Moz-

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  2. Devo dire che alla lettura del titolo avevo storto il naso (ancora 'sta storia dei commenti...ahah), ma hai fatto delle riflessioni molto interessanti, in particolare sullo "stile di lettura" (Non leggiamo nemmeno più in stile scuola elementare: non ce ne accorgiamo, ma in realtà noi scansioniamo con lo sguardo l'intero capoverso) e la questione della scrittura "piramidale" (che poi non è il vecchio stile giornalistico? Prima le quattro W poi tutto il resto?).
    Bravo Miki! Credo che tu abbia fatto un buonissimo post oggi.

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    1. Io commenterei con un vocale da mezzo chilometro.. poi quando me li mandi in ufficio è proprio l'ideale.. ahahah

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    2. Rick, in realtà sono in ritardo di molto, con questo post: innanzitutto era giusto spiegare il perché di quella frase che da fine estate trovate prima di commentare; poi volevo ribadire la mia visione sulla lunghezza degli articoli a distanza di tre anni (quasi 4...) dall'ultima volta... Visto pure che il post di Claudia ha suscitato delle riflessioni.
      Però l'ho messo appositamente di sabato, proprio per evitare clamori di sorta 😅💪
      Detto questo, un amico giornalista mi ha confermato che da qualche tempo anche loro hanno come direttiva l'essere concisi, non perdersi in eccessive chiacchiere: e se vale per la carta stampata, figuriamoci sul web!! 🤩
      Grazie mille, contento che ti sia piaciuto e sapevo già che eri d'accordo sulla velocità di lettura e la "scansione" con gli occhi 💪🔥

      Franco: potrei odiarti se fai una cosa del genere! 😂

      Moz-

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    3. @Franco: Stamattina ho solo mandato 5.36 di vocale a Bonigol (ieri uno da 9.50 sul film che ho visto ieri sera) :D

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    4. Quando Riccardo manda i messaggi vocali a me, comunque brevi, stappo una birra e mi accendo una sigaretta in guardino, così, per fare anche altro 🤣

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    5. Giuro che con me è brevissimo!! °°

      Moz-

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  3. Io penso che ciò che conta sia il motivo per il quale hai fatto il blog e cosa ti aspetti.
    Se è un diario ciò che scrivi interessa solo a te e i polli che ti hanno fatto diventare un influencer, se vuol essere divulgativo, dovrai approfondire gli argomenti che tratti e il post può essere lungo. Nel mio caso per fare un post io devo solo divertirmi, se segnalo una curiosità o argomenti che potrebbero interessare mi limito a scrivere le cose che ritengo essenziali, poi il lettore dovrà approfondire l’argomento per conto suo.
    Ciao buon weekend
    enrico

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    1. Esattamente, è proprio così: ognuno scrive come vuole, solo che poi uno se non ottiene determinati riscontri, deve anche chiedersi il perché.
      Io ad esempio bloggo in un modo che mi preclude sicuramente delle cose, ne prendo atto.
      Qualora volessi cercare di raggiungere altri obiettivi, dovrei cambiare certe cose: sta solo a me 💪🤩

      Moz-

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  4. Io credo di non essere molto prolissa.. dipende dall'argomento che tratto.
    Lo scrivere molto o poco penso sia una propensione del tutto personale.
    Apprezzo chi scrive post lunghi trattando vari argomenti o facendo recensioni ma deve essere un modo di scrivere che deve piacermi perché, quando appare confusionario o pieno di nozioni inutili mi annoia e perdo subito interesse.

    Personalmente credo che tante persone oggi non amino leggere in generale e vogliano la notizia immediata senza nemmeno avere dei punti di vista o riflessioni in proposito.. ^^

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    1. Diciamo che moltissimi vogliono la notizia immediata, e gliela devo concedere.
      Perché secondo me questo tipo di lettori, se appagati, potranno anche restare (ovviamente poi dipende da tante cose, tipo tono di voce, mood, e così) 💪

      Moz-

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  5. da blogger, secondo me hai centrato il punto: se un argomento merita di essere sviscerato a fondo, allora vai di wall of text con 500 righe (anzi pure di più: vedi il post sui Masters alternativi e mai realizzati che paradossalmente avrei preferito fosse anche più lungo e corposo); se invece è una cosa che va sviluppata in 10 righe, allora si usano 10 righe.

    da lettore, sebbene possieda i miei blog di riferimento nel mio blogroll, se vedo che un articolo non mi interessa, semplicemente tiro dritto per quel giorno: non posso pretendere che tutti gli articoli siano scritti per piacere a me. Se però leggo, un commento lo lascio sempre!

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    1. Oddio spero di non farli mai, i wall of text, anche solo per leggibilità.
      Trovo infatti queste cose davvero "bloccanti", di cervello in primis.
      Trovandomi di fronte a un muro di testo, mi viene già lo sconforto.
      Tu fai bene come fai: impossibile che ci piaccia davvero tutto, di un blog! 💪🤓

      Moz-

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  6. Oddio, ecco, questo è per me un argomento spinoso. Hai visto il mio blog e avrai sicuramente intuito che NON HO IL DONO DELLA SINTESI. Poi mi piace scrivere. Mi diverte perché rivivo certe situazioni e certi viaggi. E ti dirò :essendomi un po' piegata alla naturale evoluzione anche dei racconti di viaggio che, giustamente ora devono fornire informazioni pratiche, da qualche tempo mi diverto un po' meno e questa cosa la soffro. Non so se esista realmente chi abbia la curiosità e la pazienza di leggere per intero un mio post. Da lettrice posso dire che, amando leggere, non mi spaventano i post molto lunghi e anzi, se sono accattivanti, scritti bene, anche con un sapiente uso dei giri di parole, mi divertono al punto di dispiacermi quando finiscono. Non credo sia una questione di "rispetto per i lettori" scrivere stringatamente. Alla fine il bello del web è proprio che puoi passare oltre e trovare infinite altre offerte. Ma bisogna partire da un presupposto caratteriale per il quale mi scontro sempre con il mio 3/4: quando scelgo un regalo per una persona deve piacere in primo luogo a me. Il fatto che possa essere gradito è secondario., nel senso che sono così egocentrica da ritenere che visto che piace a me non possa in alcun modo non piacere anche alla persona cui è destinato. È per la scrittura mi comporto nello stesso modo... Non potrò mai avere un blog di successo!! Ahahaha. Buon fine settimana, Moz!

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    1. Ahaha ma sai che anche io spesso faccio regali che possano stupire anche me?
      Però poi li declino comunque all'altra persona... diciamo.
      Quando parlo di rispetto dei lettori è perché immagino che molti facciano "un giro completo" su blog e siti, come leggere un quotidiano... Quindi cerco di non prendere troppo tempo per non sottrarlo, tutto qui.
      Il webwriting è cambiato, di questo bisogna prenderne atto...^^
      Grazue e buon weekend anche a te!

      Moz-

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  7. L'avessi pubblicato qualche settimana prima, lo avrei letto ai ragazzi durante una mia lezione al corso Web Design! 👍

    Siccome l'argomento si sta riproponendo in giro, ribadisco il mio punto di vista: se il post è breve, io leggo anche i commenti che sono l'anima, il motore, di un blog.
    Gli articoli impostati tipo gallery, vedi pubblicità dei Masters... Anche se esaurienti e in gran parte fotografici, per me c'è troppa roba in una botta sola! L'utente, specie se da smartphone, deve annotarsi cosa ha visto quando poi scende a commentare. Diciamo che ti "salva" il modo croccante con cui scrivi, ma talvolta per me è difficile arrivare all'area commento e ricordarmi tutto quello che la lettura mi ha fatto venire in mente, ultimo caso i Sofficini dove ho dimenticato di rispondere in merito ai pupazzetti omaggio! Tu dirai "Scrivi un altro commento quando te ne ricordi", ma rispondo no, riduci tu il condimento dei post così io mi ricordo. 😉

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    1. Cerco di andare per punti:
      Sui post tipo spot Masters, come vedi ho cercato almeno di spezzettarli anno per anno... farlo ulteriormente diventa proprio complesso da gestire.
      Però capisco perfettamente, perché succede anche a me!
      Sui Sofficini, la cosa sui pupazzetti era un post a parte, scritto due o tre anni fa... quindi in quel caso c'è proprio "un'altra dimensione" dove poter approdare, se uno volesse approfondire.
      Vero per i post più "brevi": se sono concisi, il discorso continua nei commenti instaurando scambi e dialogo!

      Moz-

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    2. Accidenti è vero. 😯
      Ho riletto la fine dell'articolo ed effettivamente la domanda sui pupazzetti collezionati non c'è! 😲 Ne parli all'inizio solamente! Capace che mi sarà balzato all'occhio qualche commento scorrendo la pagina e l'ho incluso come contenuto nel post. Sorry!

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    3. No ma ci sta, perché comunque vedi... si ha sempre molto da dire, ed è difficile includere tutto e essere comunque concisi. Io ci provo.
      Anche per questo (e altri motivi tecnici) ho fatto nascere il superpost del sabato, da inserire una o due volte al mese...

      Moz-

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    4. Bellissima e centrata la definizione di Gas: "scrivi in modo croccante"! ;)

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    5. Ahaha devo riuscire a immaginare la cosa... Poi gli chiedo cosa intendesse nello specifico :D

      Crock-

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  8. Buongiorno Miki, post lunghi o corti? Non mi cambia, se l'argomento mi interessa leggo attentamente, magari anche velocemente come dici scansando cose che mi interessano meno. La scrittura è un dono, se catturi l'attenzione cambia l'approccio del lettore, se l'argomento appassiona non ti basta....
    Leggo anche cose che mi interessano meno se ho simpatia per chi scrive, dipende dal blogger, se c'è empatia leggo comunque. Ci sono post che mi interessa di più commentare, altri non mi 'acchiappano'.
    Entrare a commentare solo per dire 'non conosco questa cosa' mi sembrerebbe banale, l'ho fatto alcune volte magari per ampliare un discorso o una curiosità, ma se non conosco l'argomento commentare tanto per...non mi interessa. (Molte volte è un po' un segnale, come dire 'ti ho letto, ci sono, ma ai fini di un discorso serve a poco).
    Poi ci sono post corti che non mi dicono assolutamente nulla.
    Per seguire un blog metto al primo posto soprattutto l'empatia che si instaura, non la dialettica. Quando entro nel tuo blog anch'io devo sentirmi a casa, che non è la mia, ma so che se vengo a trovarti sono accolta come una visita piacevole.
    Il discorso è variegato comunque penso che al di là del contenuto, al di là dell'esposizione più o meno ampia le caratteristiche per farmi venire voglia di leggere sono altre.
    Io amo scrivere, sono prolissa di mio, figurati, non ne faccio una questione se il post è lungo. Però sono altri i valori che scarto:: arroganza e maleducazione.

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    1. Esatto, la vedo come te.
      Noi scriviamo per un pubblico, c'è poco da fare. Altrmenti sarebbe un blog privato o un diario segreto.
      Dobbiamo star bene noi ma penso che quasi allo stesso livello bisogna accogliere bene l'utente, il lettore, che magari ti diventa anche amico.
      Quindi sì: assolutamente d'accordo sul mood generale. Se siamo pubblici, e ci aspettiamo delle cose, siamo i primi a doverci porre in un modo specifico tra tono e impaginazione^^

      Moz-

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  9. Concordo al 100% con la tua autocitazione del 2017. Come avevo detto da Claudia, io tendo a essere sintetica e apprezzo allo stesso modo la sintesi, però ci sono argomenti che necessitano di approfondimento. Il discorso dell'avere meno tempo secondo me è molto relativo, nel senso che il tempo per le cose che ci interessano davvero lo troviamo sempre. Per il resto, come sai scrivo principalmente per divertimento personale, a parte quei pochi lettori affezionati non penso che nessun altro passi - basta guardare ai numeri delle visite - quindi diciamo che il concetto di pubblico mi è alieno XD

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    1. Io trovo il tuo modo di scrivere molto ficcante.
      Riesci a farmi leggere di soap e serie anche "assurde" su cui mai mi sarei documentato, anzi non avrei nemmeno mai cercato!
      Quindi... secondo me funziona^^

      Moz-

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  10. Tutti abbiamo meno tempo, è vero. Il mio in questo periodo è piuttosto risicato, ad esempio, ma cerco ugualmente di ritagliarmene un po' per il mio blog e per visitare quelli che mi piacciono, come questo, perché per me resta un piacere ed uno svago, un momento di riflessione o di distrazione.
    Post troppo lunghi diventano noiosi e non sempre riesco ad ultimarli. Tuttavia sono per l'assunto che il blog è principalmente di chi lo scrive, quindi sta a lui decidere come strutturarlo e quanto scrivere.

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    1. Esattamente, ed è una cosa sacrosanta.
      Ma non ci si può lamentare in caso di mancate letture, click, pochi commenti e via dicendo... Ognuno blogga come vuole ma ecco, basta sapere a cosa si va incontro!^^

      Moz-

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  11. Proponi un argomento molto interessante sul quale si potrebbe discutere per ore.

    Personalmente non facendo il blogger per lavoro (l'ho fatto e mi ha fatto letteralmente schifo per molti motivi) mi curo più di essere sincero, diretto e preciso in quello che scrivo piuttosto che badare alla lunghezza del post. Come dici tu, infatti, la lunghezza viene da sé e se indugi per riempire righe si nota subito.

    Poi dipende da come vivi la blogosfera. Io non riesco a leggere tutti post dei blog che seguo quando vengono pubblicati ma mi concedo degli spazi in cui recupero e torno a leggere. Se poi il post in questione è lungo lo lascio per quando ho tempo e concentrazione giusti da dedicargli.
    Non credo che si offenda qualcuno se leggo il suo post qualche giorno dopo.

    Sui commenti credo che la dinamica del commento di ricambio sia abbastanza superata. A volte leggo dei post su argomenti su cui non ho molto da dire, ad esempio il tuo ultimo su Sailor Moon, un prodotto che non guardavo e che non conosco, l'ho letto perché mi piace come scrivi e come "porti" l'argomento ma non avevo nulla da aggiungere. In questo senso, credo sia più elegante non scrivere nulla o, al limite, sottolineare proprio quello che ho detto prima. Ho letto il post perché mi piace come scrivi.
    L'ho ricevuto un commento così qualche giorno fa e sono convinto che rappresenti esattamente quello che cerco dal blogging: condividere idee e arricchirsi con gli altri. Ogni tanto anche complimentarsi.

    Quindi complimenti per come bloggi e anche per aver proposto questo ottimo argomento.

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    1. Quel che dici vale anche per me: i post molto lunghi hanno ovviamente bisogno di tempo; ancora più se la lettura o l'argomento sono "pesanti", passatemi il termine.
      Dunque sono costretto ad accantonare, momentaneamente. Purtroppo a volte anche a saltare del tutto.
      Ahaha, che dire... grazie mille!
      Sai che lo stesso vale per me, mi piace molto il tuo modo di bloggare: veloce ma molto personale.

      Moz-

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    2. La mia ispirazione è Hunter Thompson, per cui...

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    3. Ahaha da paura (e disgusto/delirio)^^

      Moz-

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  12. Come sempre dipende da quali sono i risultati che uno vuole ottenere. Per il successo (qualsiasi cosa significhi questo termine) probabilmente è proprio lo strumento "blog" ad essere superato dal tempo, in favore di contenuti video o podcast che le persone possono seguire mentre fanno altro.
    Per quanto riguarda il discorso post lungo o corto, io credo che l'essenziale sia scrivere post asciutti, senza inutili orpelli che appesantiscono la lettura. La lunghezza è figlia dell'argomento che si tratta e non ha senso porla come limite rischiando di affrontare qualcosa senza la necessaria profondità. Certo, si può sempre dire che trattando di un argomento il post viene lungo e quindi lasciare perdere, ma, anche li, credo sia una questione personale.
    Personalmente faccio numeri così piccoli che non vale nemmeno la pena star li a capire se sto lavorando bene o meno. In realtà non mi interessa molto, il blog è un esercizio che mi diverte e tanto mi basta.

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    1. L'esplosione podcast che doveva esserci probabilmente è stata rimandata.
      I video attirano di più: ma come sottolinei tu stesso, sono "letture" passive.
      Ascolti/vedi e puoi fare altro.
      Una lettura di blog è attiva, la fai coi tuoi tempi, puoi soffermarti o accelerare... E comunque, penso sempre che la "risposta" a una query su Google rimandi sempre a un articolo scritto, che resta oggettivamente più "accademico" o almeno meno "volante" rispetto a delle chiacchiere :)

      Assolutamente d'accordo: via gli orpelli, i tormentoni, le aggiunte inutili... oggi forse non è più tempo per queste cose.
      Asciugare ti porta dritti al punto, per poi poterne discutere.
      Io, se necessario, scrivo lungo: conciso e asciutto sì, ma spero mai poco profondo^^

      Moz-

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  13. Sono un fautore dei post lunghi, ma solo se l'argomento merita di essere approfondito, e di norma commento solo quando ho qualcosa da aggiungere, io commento scritti tanto per sono imbarazzanti per chi li scrive i inutili per chi li legge. Di norma mi piace leggere commenti lunghi proprio proprio perché di un determinato argomento vorrei sapere il più possibile, ma poi dipende anche dallo stile, posso metterci due minuti a leggere un post breve inutile, oppure perdermi in un bel post lungo che però mi lascia qualcosa, quindi bisogna scegliersi bene le proprie letture ;-) Cheers

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    1. Certo, ovviamente è peggio "perdere tempo" con un post breve e inutile, piuttosto che spendere gli stessi minuti per un bell'articolo.
      Vedi, prendo i tuoi post come esempio: a volte non ho tempo continuativo per poterli leggere, ci devo tornare dopo, o dopo giorni... Ma appunto, questo sai che può succedere, lo hai messo in conto e blogghi bene come fai^^

      Moz-

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  14. Ribadisco, commento se ho qualcosa da dire, altrimenti taccio, e così dovrebbe essere.
    Sui post lunghi che dire? A casa propria chi ci abita deve stare comodo non l'ospite..

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    1. Beh, dipende da come vediamo la cosa: noi scriviamo cose pubbliche, quindi per un pubblico.
      Io gli ospiti voglio farli stare bene, sempre...
      Ma ognuno fa ovviamente quel che vuole: l'essenziale, ripeto, è sapere cosa aspettarsi in ogni caso^^

      Moz-

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  15. Come dicevo a Mick, questa storia che la SEO premi i post lunghi mi suona strana.
    Non mi spiego, allora, come faccia il blog ad essere ben indicizzato sui social, visto che non supero mai una media lunghezza.
    Sicuramente ci saranno mille altri fattori che ignoro.

    Comunque, sai già come la penso e non voglio ripetermi.
    Grazie per avermi citata.
    Buon fine settimana a tutti.

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    1. Yes, ma infatti i parametri sono tanti.
      Lavorare solo tecnicamente, ma senza contenuti validi, è sciocco.
      Per me bisogna scrivere bene e scrivere cose esclusive, personali, precise.
      Il resto sono orpelli tecnici che possono aiutare, sempre se si hanno aspirazioni da primo risultato Google, s'intende^^

      Moz-

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  16. Anch'io cerco di limitarmi con i commenti: se ho qualche riflessione o curiosità commento, altrimenti taccio, anche se comunque l'articolo l'ho letto... Per quanto riguarda i post, io sono un fan dei post brevi e "circoncisi" :D Ma ognuno sul suo blog può fare quello che vuole

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    1. Esatto, che è la mia premessa: facciamo quel che ci pare, sui NOSTRI spazi, ma di contro dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro.
      Anche io sono fan dei post brevi anche perché è facile leggerli tutti :)

      Moz-

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  17. Come sai concordo molto con te, sia sulla lunghezza dei post, che varia da periodi, sensazioni e argomento, sia sui commenti. Commentare per dire che non si ha nulla da commentare ad esempio lo trovo triste e come dici tu "cringe". Secondo me è bene specificare una cosa che ho imparato su me stesso ovvero che non siamo scrittori di professione. È vero che magari abbiamo una lunga esperienza in questo campo, ma a volte mi capita di rileggermi dopo diverso tempo e mi rendo conto che, per esempio, potevo scrivere una cosa in maniera più chiara e breve, o, al contrario, un argomento meritava una spiegazione più approfondita. Eppure quando pubblico penso di aver fatto un buon lavoro. Inoltre credo che accontentare tutti sia impossibile: in questi giorni più persone mi hanno fatto i complimenti perché apprezzano che le mie recensioni siano ricche e articolate, ma son sicuro che a tanti non piacciano, e amen!

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    1. Ovviamente capita anche a me.
      Pensa (breve parentesi): ho ritrovato i miei primissimi scritti per il web, quando ero curatore della sezione contenutistica di un sito.
      TERRIBILI. Era pure il 2002, avevo pochi anni e zero esperienza, ma diomio da buttarmi nel cesso e tirare lo sciacquone.
      Gli altri, più "recenti", erano scritti meglio ma comunque oggi non funzionerebbero: il web va avanti, come la comunicazione. Impossibile scrivere come nel 2008.

      Le tue recensioni sono ricche e articolate ma non lunghe e piene di orpelli.
      Essere ricchi non significa dover essere sempre eternamente infiniti.
      E poi, sai... molto fa anche l'impaginazione: non scrivi "muri di testo" che il cervello rifiuta già a prescindere, creando preventiva stanchezza.
      I commenti cringe, beh... alla fine la figuraccia la fa chi li lascia...

      Moz-

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    2. Sai è anche una questione di poche righe secondo me, non per forza di un intero stile. A volte trovo errori, altre frasi proprio arzigogolate inutilmente. Credo poi che anche le tematiche generali facciano molto, io cerco di variare il più possibile, oltre appunto a creare un testo equilibrato visivamente

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    3. Esatto, è un insieme di cose.
      Io sono fissatissimo sul "palinsesto" e su una costruzione verticale e orizzontale.
      Insomma, lo faccio in primis per me: dal momento che sono aperto al pubblico, voglio comunque fare una buona impressione.
      Se poi questo aiuta, come spero, l'ospite a sentirsi a suo agio... allora ho fatto bingo!^^

      Moz-

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  18. Quelli sul cinema li scrivo mediamente lunghi (almeno 1000 parole), una regola che mi sono autoimposto, penso scioccamente che se per un film non riesci a tirare fuori un articolo di almeno 1000 parole allora non vale la pena scriverlo.
    Articoli su fumetti e libri sono più "d'impeto", quindi mai davvero lunghi.

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    1. Beh, i Morandini riescono a demolire o incesare un film con cinque parole in croce (li adoro, giuro: compravo TeleSette per loro) XD
      A parte gli scherzi, capisco: io trovo sempre che ogni cosa abbia già le giuste parole per essere raccontata. Non una di più, non una di meno^^

      Moz-

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  19. Chi gestisce un blog è in casa propria ed è libero di scrivere quanto e come vuole.Nessuno è obbligato a leggere o sindacare sulla lunghezza dei contenuti.Dylan

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    1. Assolutamente, e infatti è la mia stessa premessa.
      Unica cosa, ognuno scriva come vuole ma deve sapere che se poi non funziona c'è qualcosa che non va nel suo modo di scrivere, di impaginare, di porsi... eccetera eccetera :)

      Moz-

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  20. Non critico, non osanno o condanno la brevità o la lunghezza di un post, solo l'autore può decidere del suo scritto,se trovo l'argomento interessante nel titolo e nelle prime righe lo leggo, altrimenti passo alla prossima lettura. Considero la scrittura un'arte meravigliosa ed è giusto che ogni autore si esprima liberamente, come un pittore con la dimensione della sua tela o un musicista con le variazioni o uno scultore con il peso del marmo da usare
    Sarà sempre il fruitore a decretare il successo o l'oblio.
    Ciao fulvio

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    1. Verissimo, e infatti l'ho premesso io stesso.
      Solo che delle "egole" di comunicazione (che peraltro variano nel tempo, specie per quanto riguarda il web) esistono, anche implicitamente.
      Io non le rispetto tutte, e quelle che rispetto di certo non lo faccio soppesandole; ma appunto, so che eventuali fallimenti o successi dipendono solo da me, questo lo metto in conto.

      Moz-

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  21. Bene! :)
    Grazie, altrettanto!

    Moz-

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  22. Bellissimo il commento di Fulvio.

    Comunque in realtà in merito al tuo post mi sorge una domanda molto spontanea: quando un post si considera lungo?
    Io in genere quando scrivo non mi chiedo mai se sarà troppo quello che ho buttato giù, non perché non rispetti i miei lettori ma perché in primo luogo scrivo per me. Non pubblico mai solo perché penso che qualcosa riscuoterà successo (ma quando mai ahah), così come non penso mai "oddio questo non lo pubblico perché sicuro non mi si filerà nessuno" .
    Allo stesso modo, non sono una che commenta solo per avere il commento indietro, così come lascio vuoti i post di altri nei confronti dei quali non ho nulla da dire di interessante (anche leggendoli). Se proprio sono in vena di comunicare con un blogger in particolare piuttosto mi vado a spulciare qualche post passato che può essere più coerente coi miei gusti/interessi o su cui ho qualcosa da dire (poi che valga la pena leggerla, è un altro conto ahah). Questa è una cosa che faccio spesso, lo avrai notato anche tu :D
    Infine se un post mi piace, può essere pubblicato pure su dieci capitoli, lo divoro senza nemmeno rendermene conto ma questo immagino valga un po' per tutti alla fine :)

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    1. Ecco, bella domanda.
      Non esiste secondo me una lunghezza precisa che determini quando un post è lungo o meno.
      Per me esiste la PERCEZIONE di lunghezza, e qui entriamo in un altro campo, sicuramente soggettivo.
      Un post corposo spesso è lungo, ma se impaginato male (muri di testo) o ricco di ridondanze e ripetizioni, e via dicendo... diventa subito noioso, difficile, pesante.
      Ecco, questa è la lunghezza.
      Vale lo stesso per la brevità: una sola frase pesantissima.
      Giustissimo andarsi a cercare i post più vecchi e non solo "l'ultimo pubblicato", quello denota l'apprezzare davvero chi scrive^^

      Moz-

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  23. l'ennesimo e ottimo manuale sul blogging. Guarda, io non saprei cosa rispondere perché la prolissità è un mio difetto o pregio (dipende dai punti di vista). Tuttavia, io ho maturato la convinzione che bisogna adeguarsi un po' ai lettori e dilungarsi negli articoli in base a ciò che si scrive e si tratta. Ho imparato a sintetizzare il sintetizzabile e a fare lunghi testi se necessario. Ad esempio, questo tuo ottimo articolo è un po' lungo ma è inevitabile se si vuole rendere un'idea, un concetto o altro.
    Per quanto riguarda la Seo... appena ho letto il nome mi sono tornati alla mente vecchi incubi del passato.

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    1. Adeguarsi per fare stare meglio i lettori ci sta, specie se scriviamo per un pubblico.
      Io per primo voglio che voi lettori stiate bene, qui 💪
      È chiaro che alcuni post (vedi questo, appunto) siano più lunghi di altri... ma credo sia normale: è il giusto spazio per dire una cosa, per esprimerla.
      Una sola parola di più lo avrebbe reso indigesto, secondo me... 🤩

      Moz-

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  24. Non esistono lunghezze perfette, ogni post ha una propria storia. Ricordo che i blog sono nati come diari e non sono testate giornalistiche, ognuno deve gestirli come meglio crede.
    Buona serata.

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    1. Vero, però le cose evolvono, e secondo me -al di là di ogni sacrosanto diritto di gestione personale- se si vuol raggiungere qualcosa non si può non tenere conto della comunicazione che cambia :)

      Moz-

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  25. Post lunghi? Post corti? Chissà, non credo esista una ricetta "magica", dipende dal tipo di pubblico che ha in mente il blogger.
    Io leggo spesso articoli di argomenti che non conosco (esempio scemo: Avengers, Batman e supereroi vari) perché mi piace avere una infarinatura sulla loro storia editoriale. Quindi tendo a preferire blogger che riescono a dare informazioni generali senza scendere troppo nelle minuzie. Il che non è sinonimo di articolo superficiale.

    Sembra facile? Beh, ci sono dei blogger di cui non leggo direttamente gli articoli perché, pur essendo interessata all'argomento, sono talmente densi di informazioni, date, fatti, nomi senza uno straccio di contestualizzazione, di chi è chi, fa che e perché è importante, che alla fine della lettura mi ritrovo esausta e non ho capito una mazza.

    Immagino di non essere la destinataria ideale del blog di un autore così ultra specifico e minuzioso, ma mi chiedo se sia veramente un bene essere così di nicchia.

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    1. Ecco appunto: i post lunghi bisogna anche saperli scrivere.
      Le minuzie potranno apparire in un secondo post sull'argomento... Perché la lunghezza di cui parliamo è implicita: non si tratta di quante parole uno pubblichi, ma di come lo faccia.
      Troppo di nicchia? Non so, io spesso scrivo cose ultra-nicchia, ma spero possano interessare comunque in generale.
      P.s. studi e approfondimenti ultra-nicchia ovviamente andrebbero sui siti o blog tematici...

      Moz-

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  26. Ovviamente troppo prolissi o troppo scarni non va, ma diciamo che l'importante dovrebbe essere quello che hai da dire non se avrai molte visualizzazioni o meno, no?
    Uno ha delle cose in testa e le dice senza troppo correre dietro ad eventuali lettori con l'attenzione limitata.
    Stiamo mica facendo pugnette a cretinetti, no?

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    1. Quoto in pieno,se uno non riesce a leggere piu di tre righe problema suo,non di chi scrive.Dylan.

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    2. @Alberto: vero, se non ti importa davvero di chi possa (o non possa) leggerti.
      E rispondo anche a Dylan: non si tratta di attenzione limitata. Questo mio post è lungo eppure siete qui.
      Evidentemente ho saputo NON annoiarvi, almeno spero.
      Ecco, la lunghezza è soggettiva, perché è anche una percezione della stessa in base a mille questioni, anche l'impaginazione fa tanto.

      Poi oh, mica siamo imprescindibili: nessuno di noi è indispensabile, non siamo questi grandi scrittori.
      Non sono i lettori a essere cretinetti, magari siamo noi che sbagliamo approccio al blogging e alla comunicazione.
      In ogni caso, basta non lamentarsi di come vanno o non vanno le cose: la colpa non è del pubblico :)

      Moz-

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  27. Uh... io dico, o dicevo visto che ultimamente sono poco presente sul mio stesso blog, che chi inciampa sul mio blog poi fugge a dita levate, vale sempre. ;-)
    la lunghezza all'inizio del blog era chilometrica, poi ho imparato a sintetizzare, pure troppo alle volte.
    Ma come giustamente dici te... ognuno fa come gli aggrada.
    O come gli riesce, ultimamente sto lasciando post del cavolo, giusto per far sapere a chi mi legge solo lì che sono ancora viva.

    Giustamente potrei chiudere tutto e buonanotte, ma dopo quindici anni non mi va di mollare, e di sicuro non la dar vinta a dicembre! Quello mai. :-P


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    1. Darò... era darò!
      La tastiera del pc continua a... rompere!

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    2. Eheh e fa bene, anche solo per sfida!! :D
      Anche io in passato ho scritto in modi diversissimi: nel 2006 erano tipo "poesie" rock o pop, per così dire.
      Poi post lunghi, poi corti, poi comunque diversi da oggi e oggi sono diversi da domani: la comunicazione online la percepisco, e ci si adatta da sé (in modo naturale e senza programmarlo) standoci dentro^^

      Moz-

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  28. Io mi domando spesso perché siamo disposti a cazzeggiare per ore da un punto di vista visivo, e poi non siamo in grado o ci annoiamo davanti ad un post scritto medio o lungo.
    Ci siamo abituati male, secondo me.
    Detto questo, ho letto entrambi i post e dal punto di vista della divulgazione, avete ragione, oggi i post devono essere corti per lettori che si fermano giusto al titolo o poco più.
    Però mi domando poi, come mai, le nuove generazioni riescono ad intrattenersi anche un'ora davanti ad un video di un ragazzo che parla di cinema o videogiochi, e poi magari gente come noi, che dovrebbe essere cresciuta con un imprinting diverso, non sia più in grado di leggere un post lungo che parla di cinema, letteratura, fumetti ed ecc.ecc.

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    1. Perché sono fruizioni passive/visive/uditive.
      Ma comunque passive.
      Non è richiesto di più.
      Ma vedi, ti dico la mia: IO su un blog, per sua stessa natura, NON cerco post chilometrici.
      Se voglio leggere un trattato, mi compro una bella rivista di cinema o magari vado su un sito.
      Insomma, bisogna anche capire DOVE scriviamo, e quali sono le regole tecniche di questa comunicazione.
      Per inciso, questo stesso post NON potrebbe essere così se me lo chiedesse un giornale cartaceo.
      Molti sono ancora "indietro", non accettando la velocità del web.
      Questo mio post è lungo il giusto, penso di aver detto tutto.
      Perché avrei dovuto usare anche solo una parola in più? Sarebbe stato un inutile orpello: non è un tema, non è un trattato.
      No?

      Moz-

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    2. Boh, io ti ho visto commentare anche post chilometrici di blog che seguo anch'io, e che considero tra i più divulgativi in assoluto.
      Secondo me si è persa la voglia di leggere.
      Ed è preoccupante, secondo me.
      Poi è chiaro, ognuno nel suo spazio deve fare ciò che crede, e quindi se si vuole inseguire il presente, fa bene, sia chiaro, ma lungo non deve essere sempre sinonimo di noioso, altrimenti poi non chiediamoci perché la gente non legge più libri o fumetti o preferisce passare più tempo su Instagram o Facebook a fare i test se si è cipolla di Tropea o pistacchio di Bronte, piuttosto che leggere un articolo su un blog.
      Però i numeri parlano chiaro ed avete ragione tu e Claudia, ed a quanto pare quelli dominano su tutto e quindi vengono inseguiti da ogni aspirante blogger.
      Però come sono lontani i tempi in cui si diceva che si scriveva prima per se stessi e poi per gli altri.


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    3. Guarda, se riesco commento i post chilometrici, evidentemente sono ben scritti e non annoiano.
      Altre volte, pur non annoiando, devo rimandare: il tempo è risicato, inutile nasconderlo.
      Io scrivo per me stesso, per imprimere nero su bianco le mie cose.
      Ma sono anche pubblico, e quindi so che c'è gente che mi legge.
      Inoltre, scrivo ovviamente per il web, mi piace farlo, mi piace soprattutto dare al web qualcosa di particolare: non "peso" niente, non uso SEO, non bado alla lunghezza (questo post è lungo, no?), semplicemente voglio che chi legge stia bene in casa mia.
      Perciò asciugo i post eccessivamente lunghi (tanto, arrivo a dire le stesse cose nello stesso modo: non è un tema scolastico dopotutto), cerco di impaginare al meglio (anche l'occhio vuole la sua parte), mi immedesimo col lettore.
      Però ecco, hai ragione: NO al dare la colpa ai lettori... se scelgono Instagram o il sondaggio cretino, non sono cretini loro, ma bloggiamo di merda noi.

      Moz-

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    4. Quanto alla "ragione" mia e di Claudia, e ai numeri: facci caso, però.
      Io nell'ultimo mese ho pubblicato davvero tanti post "lunghi".
      Sono riuscito a rendere lungo anche un post su una canzone di Zucchero.
      Le linee e opere Masters mai realizzate era lungo; Area 15 Disney pure, così come la storia Lidl, o ancora gli anime Mediaset dimenticati (subito balzato in cima ai più letti del periodo).
      La sindrome di Peter Pan idem; lunghissimo anche il megariassunto di tutto City Hunter e direi che era corposo anche il trentacinquennale di Occhi di Gatto.
      Questi sono i post "lunghi" dell'ultimo mese, e comunque hanno avuto i loro riscontri... quindi forse la questione è davvero tutta di percezione...^^

      Moz-

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  29. Con me, come sai, sfondi un portone!
    Concordo sul farli lunghi quanto necessari ma, soprattutto, di alternali. Mai roba lunga nel fine settimana e mai due di seguito. Ma i miei lunghi sono sempre cortissimi, come mi stanco a scriverli, mi stanco a leggere quelli degli altri, anche se ogni singolo carattere è interessantissimo. Spesso provo ad accorciare i miei post, già cortissimi ma poi mi rendo conto che rischio di tagliare troppo.
    Anche se ho il dono della sintesi, quando inizio a parlare di roba nerd con la continuity (vedi DC Comics), sono capace di non fermarmi più ma arrivato ad un certo punto, chiudo l'articolo anche se avrei ancora tanto da dire.

    Non sapevo che Google premiasse gli articoli più prolissi.

    Concordo col modello piramidale, spesso l'ho adottato anche se la conclusione/in breve, per i pigri come me, la metto alla fine. Lo scroll è fastidioso per l'indice la fallo un minimo di sforzo.
    Una cosa di cui non parli ma di cui per fortuna fai uso, è il grassetto. Per me fondamentale. Non per questo post in particolare, che ho letto tutto ma per quelli di cui mi interessa lo stretto necessario (magari di un fumetto che ho già letto, me ne frega zero della sinossi o del riassunto).

    Ahahah, scusa se rido da solo ma mi è tornato in mente il tuo articolo sulla generazione Girella e ti hanno lasciato un commento sulle merendine. Risata isterica perché ho dato un capocciata al monitor al posto tuo!

    Ecco, concludi con un altro aspetto importante: IL RISPETTO!

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    1. Fosse solo uno... me ne lasciarono diversi, se ben ricordo, di commenti fuori tema.
      Proprio solo il titolo, avevano letto, e anche in modo vago.
      Ecco, come avrei dovuto sentirmi?

      Ma ripeto: la figuraccia non l'ho fatta certo io, anche se sono tipo da imbarazzarmi per gli altri, specie per queste cose cringe.
      Anche io alterno, io bado molto al calendario editoriale, alla rotazione degli articoli e a uno storytelling verticale e orizzontale.
      Cerco di far sentire a suo agio chi viene a spendere cinque minuti da me...^^

      Moz-

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    2. Quando capita a me, non a quei livelli per fortuna, all'inizio mi cadono le braccia, poi ricomincio la risposta 10 volte, non so proprio cosa scrivere. Faccio una battuta/frecciata sul fatto che non hanno letto? Faccio finta che hanno saltato solo una parte, quando è chiaro che non hanno letto manco la prima riga? Alla fine faccio il vago ma mi allontano da quel blogger.

      Io ho diviso per categorie, almeno gli argomenti che tratto meno, (videogiochi, giocattoli, pubblicità), altrimenti per i fumetti va bene qualsiasi giorno, a meno che non sia un recupero di più numeri e allora scelgo un giorno della settimana, procedendo settimanalmente.

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    3. ì, vedo che sei abbastanza metodico.
      Ognuno ha il suo modo di bloggare, dopotutto: presto vi svelerò il mio nel dettaglio^^
      Quanto ai commenti... io per primo mi trovo in imbarazzo, perché penso che chi li scrive fa una figuraccia con tutti gli altri che leggeranno.
      E questo è controproducente proprio per quella stessa persona, specie se a sua volta scrive sul web...

      Moz-

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    4. Ciao Ema, scusa se mi impiccio. Ho letto anch'io il post dei girellari, ne ho parlato da poco con Miki. Lui 😨 ha fatto anche notare la cosa, ma nessuno si è scusato, né tantomeno ha dato una risposta. Perché non far notare a chi scrive che non è in linea con il post? Per una forma di educazione non dire quel che si pensa, non è neanche giusto. Altra cosa che noto, io che i commenti li leggo sempre quando rispondo a un post è il fatto che spesso il blogger fa delle domande in base al commento ricevuto e resta a bocca asciutta, e allora mi chiedo: ma chi scrive, poi torna a leggere le risposte? Rispondere a un post dovrebbe essere un piacere, non è il compito assegnato del giorno. Già da quello si dovrebbe capire se il lettore è veramente interessato al post, a mantenere viva la conversazione e non a lasciare una risposta qualunque per avere un tornaconto. Non so se sono riuscita a spiegarmi. E il tempo lo si trova per tornare a rispondere. Ciao e buona domenica a voi!

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    5. Ti sei spiegata benissimo e... devo fare anche io un grande mea culpa, perché sono il primo che non sempre riesce a trovare tempo per vedere come si va sviluppando la discussione sugli altri blog, nei post che ho commentato.
      Ci provo, perché comunque mi interessa molto, spero di riuscirci sempre... Purtroppo c'è poco da fare, è una questione di tempo, ma è anche vero che rispondere a un post altrui non deve essere nemmeno il compitino del giorno (e FINALMENTE è stato detto, GRAZIE!)^^

      Moz-

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    6. Mi viene in mente un'altra cosa, da aggiungere a quello che dice Lory: tante volte mi è capitato anche di ripassare (anche uno o due giorni dopo= su un blog per vedere se la discussione era andata avanti...
      ... E non solo NON era andata avanti, ma il blogger proprio manco mi aveva risposto né penso avesse mai intenzione di farlo.

      Moz-

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    7. Davvero? È capitato anche a me di non avere risposte e di certo non torno a commentare, in genere capita al primo accesso.
      Ma noto anch'io nei blog commenti senza risposta. Tu sei blogger e se per tutti è spiacevole, diciamo poco carino non avere risposta, strano che succeda con un blogger.
      Direi Miki, che qui c'è materiale per un altro post. Ovvero i post senza risposta sono commenti senza una domanda? 😁

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    8. Scusa, mi sono espressa male: I commenti senza risposta sono commenti senza una domanda? Voleva essere solo un gioco di parole forse mal riuscito 🙃

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    9. Ti dirò: secondo me è semplice mancanza di tempo, o di rispetto, o entrambe le cose.
      Perché non si risponde?
      A volte davvero non c'è altro da aggiungere, forse. Chissà.
      Oppure il nostro commento è così sciocco da non meritare risposta.
      O ancora siamo noi come singolo, a non meritarla.
      Vattelo a capire cosa passa nella mente di un gestore di blog. Io dal mio canto ho una regola: rispondere a tutti, anche solo come segnale di ringraziamento e presenza, dopotutto chi commenta SPENDE IL SUO TEMPO PER ME, e non è una cosa scontata visto che io sono un signor nessuno.

      Moz-

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    10. Io penso che sia sempre una cosa che ha delle motivazioni il non rispondere, quale che sia, la più svariata o improbabile. Un caso, una svista, ci può stare, dipende dalla frequenza.
      Non dimentichiamoci che siamo umani, per cui soggetti ad antipatie, e nel vostro caso (blogger) posso osare a dire anche gelosie, invidie? Tutta una serie di emozioni si sprigiona quando si scrive, quando si cerca un post, quando di discute....a volte nascono anche antipatie semplicemente perché non la si pensa nello stesso modo, la contrapposizione è stimolante invece quando diventa un fluire e non un arroccarsi dietro le proprie posizioni.... difficile lo so. Vedi il bello delle condivisioni è che parti da un punto e camminando arrivi ad allargare il tema e fare altre considerazioni. Sempre si riallaccia comunque al tuo post: interventi inutili, magari le mancate risposte vogliono dirci questo 🤔

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    11. Sicuramente è capitato anche a me non rispondere, ma per pura svista.
      A volte mi ritrovo dei commenti senza risposta, è rarissimo ma capita...
      Comunque, che dire? Invidie e gelosie certo che ce ne sono: è uno mondo come un altro, questo. A me dispiace pure, ma è così e ne prendo atto.
      Anzi ti dirò: ultimamente siamo proprio arrivati a un punto bassissimo della cosa, a livello interpersonale... Un qualcosa da cui mi sto allontanando sempre di più, dinamiche che non mi appartengono (anche se in qualche caso mi hanno persino sfiorato o anche travolto)...

      Moz-

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    12. Ah sì, ne sono conscia.... assolutamente stare alla larga!

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    13. Certo, anche e soprattutto ora che non c'è più una "rete", una complicità...

      Moz-

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    14. Ciao Lory, tranquilla, nessun problema per l'esserti impicciata, anzi, fa sempre piacere quando due "commentatori" interagiscono (senza contare il padrone di casa), sia che capiti da me che altrove 😉
      Eh, sarebbe da smerdarli in pubblico ma preferisco evitare. L'ho fatto solo una volta ma non da me, da un'altro blogger contro un noto blogger che lascia sempre commenti del cazzo, senza leggere manco una riga, roba tipo "bel post, complimenti" nel migliore dei casi, altrimenti risponde come quelli del post dei girellari. Comunque l'ho trattato male, in risposta ad un suo commento ma tanto sapevo che non avrebbe mai letto la mia risposta.
      Ecco, hai sollevato un altro problema che però al 50% è colpa di Blogspot! Su WordPress hai la campanella ad avvisarti almeno se qualcun altro ha risposto al tuo commento, qui o torni (ed è dura trovare tempo) o attivi le notifiche ma in casi come questo blog, ti intasano la casella email perché nella maggior parte dei casi riceve tanti commenti, soprattutto quando tratta argomenti di blogging o social. All'inizio le spuntavo ma ora ho smesso, salvo per post pubblicati qualche giorno prima e nei blog che ricevono un numero di commenti sotto i 10. Per l'altro 50% si tratta proprio di cafoni, soprattutto quando ti fanno una domanda, rispondi e manco tornano a leggere la risposta (me ne sono accorto perché nella mia risposta c'era un'altra domanda, messa involontariamente, altrimenti evito).
      Poi ci sono altri blogger, come Miki, che riescono a passare da tantissime parti, quindi capisco se sfugga loro qualche risposta ma in quel caso, quando so che sono blogger "corretti", li avviso io privatamente se ho risposto in ritardo o se qualcun altro ha chiesto qualcosa specificatamente a loro.

      I blogger che non rispondono a casa loro, smetto di seguirli immediatamente. Dico quelli che lo fanno sempre, se poi un mio commento sfugge per caso, mi capita quando commento post vecchi, se dopo 3 giorni non ho ricevuto risposta avviso io il gestore e infatti mi risponde che gli era sfuggito.
      Se ti sto sulle palle, dimmelo che smetto di passare a commentarti. No, non mi è mai capitato quel caso, anche perché la maggior parte commentano fissi da me.

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    15. Ciao Ema, mi sembra proprio corretto il tuo modo di porti, certo è imbarazzante dire a qualcuno che forse la risposta non era propriamente in tono, però se capita più di una volta anche una battuta a mo' di sfottò la puoi anche fare 😂. Ho letto che più volte in passato anche Miki ha cercato di farlo capire, ha persino dovuto scriverlo. Avete una bella pazienza, ahahah, però penso che educatamente si possa dire tutto. Si, certo se rispondete a tanti diventa impegnativo, facile che scappi qualcosa, ma se uno non lascia una risposta in buona fede lo sapete, perché poi le persone imparate a conoscerle col tempo. E chiaramente può capitare che su un post vecchio non venga segnalato un commento? Io uso solo il telefonino, non so come funziona per i computer, infatti volendo commentare ai vecchi post di Miki mi sono informata prima nel caso finissero in spam.
      Ciao, grazie per lo scambio!👋

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    16. Esatto, ma infatti ci tengo a dire che non sono un cane rabbioso: capisco perfettamente (e accetto volentieri e con immenso piacere) un commento fuori tema se questo è amichevole; magari una persona che non sento da tempo, passa e dice "ti mando un abbraccio, sono qui velocemente". Mi fa piacerissimo, perché anche questo è il blogging, o meglio ERA.
      Quando c'era una bella rete, scambi, anche complicità amichevoli.
      Si faceva casino tutti assieme su vari blog.
      Oggi non è più così, ne prendo atto e già da tempo mi sto adeguando alla cosa^^

      Moz-

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  30. Se un post mi interessa ed è scritto bene, ma lunghezza non importa, almeno per quanto mi riguarda. Invece se un post è scritto stile Aranzulla, che sarà utile sì, ma è veramente border a livello di leggibilità, mi tocca leggere una riga sì e 10 no!

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    1. Ahha questo a dimostrazione di come funzionano le cose per quanto riguarda il successo di un progetto XD

      Moz-

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    2. evidentemente lui scrive più per la seo che per i lettori. Cioè, possibile che di 200 righe che scrive, solo una sia utile??

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    3. Esatto, funziona così.
      Io una volta ci sono stato, in una redazione online che puntava alla SEO (un giornale che penso non si sia cagato manco Cristo mosso a pietà, pensa tu).
      Articoli da scrivere con dosaggio di parole, ganci, didascalie, ripetizioni volute e dovute, seo serp madonne varie e via dicendo...
      TERRIBILE, lasciai immediatamente.
      Non è scrittura, è meccanica.

      Moz-

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  31. Oddio, Aranzulla!😲 Volevo dirti che una volta ho letto in web che dopo aver scritto un post, bisogna leggerlo tre volte e ogni volta togliere il superfluo. Personalmente seguo questa regola e mi trovo abbastanza bene. Un saluto. ciao Miki!

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    1. che probabilmente vale un po' per ogni scrittura e infatti la cosa richiede tempo. Diceva Voltaire "Vi scrivo una lettera lunga perché non ho tempo di scriverne una breve"

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    2. Eheh! :)
      Comunque sì: purtroppo la scuola, coi suoi temi da 4 facciate sennò non prendi 8, ha rovinato tutto.
      La gente si perde in infiniti orpelli, inutili ridondanze, per compiacere questo o quello...
      Dovrebbero insegnare il dono della sintesi: dire le cose per bene, con stile, articolate anche.
      Ed è quello che mi hanno insegnato al Corso di scrittura all'Università: ci fecero riassumere un testo lungo dovendo dire tutto e bene ma in max 10 righe.
      Lo passammo in pochissimi.

      Moz-

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    3. Sì, hai ragione, tante volte sembra che venga premiato lo scrivere di più, anziché quello che viene detto. Ci sono perfino quelli che non leggono i libri sotto le 300 pagine perché li considerano storielle troppo corte! Ma che è? Poi infatti vai a vedere certi romanzacci da 500 pagine e ti accorgi che leggi saltando i paragrafi perché è tutto brodo allungato. E magari se tagli metà pagine, il libro è pure accettabile.
      Interessante quel corso universitario. Ma si vede che lo hai passato l'esame perché coi tuoi post non ho mai la sensazione che siano troppo lunghi.

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    4. Appunto, ma questa è la spocchia.
      Una cosa lunga NON è per forza più completa o più articolata.
      Ahaha, grazie... è una bella cosa quella che mi hai detto!!

      Moz-

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  32. io ho un blog ma per come lo tengo non credo di essere un blogger. Come molti utenti che hanno un blog penso che il primo pubblico da soddisfare sia il mio ego, poi viene il popolo :D

    Amo i post lunghi ?
    Ni. Hai detto bene se un post riesce a catturare subito la mia attenzione, perchè sto cercando la risposta o perchè l'argomento è di mio interesse, allora leggo anche post enciclopedici, altrimenti lascio proprio perdere.

    Il problema "tempo per leggere" è relativo: io magari leggo i post lunghi, ma non riesco più a leggere i commenti al post degli altri utenti quando cominciano a essere troppi perdendomi forse la parte stimolante della lettura del web ovvero lo scabio di opinioni.

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    1. Ecco, anche questo.
      Lo diceva Gas, di sopra.
      I commenti per me sono importanti, perché il dialogo si sviluppa (vedi ad esempio questo stesso post).
      Purtroppo succede che con post impegnativi e lunghi, il tempo per leggere tutto è difficile da trovare.
      Ma per tanti motivi, anche tecnici... Io penso che bisogna pure "rispettare" l'evoluzione della comunicazione via web...

      Moz-

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  33. Bella domanda implicita: io per anni ho detto di me che "tenevo un blog", non che fossi blogger.
    Poi ho visto che chi si autodefiniva blogger, persino guru del blogging e del webwriting, con tanto di post tecnici che spiegavano funzionamenti e cosa fare/non fare, non se li cagava manco la mamma... E allora fanculo, sì che io sono blogger :D
    Vero, altro punto: leggere roba eccessivamente lunga NON è adeguato al blogging.
    Hai ragione. Oggi, perlomeno.
    La comunicazione via web cambia, è cambiato il giornalismo figuriamoci lo scrivere per la rete.
    Questo è uno dei tantissimi fattori in gioco...^^

    Moz-

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  34. Ma è di fondamentale importanza la misura di un post?
    Alla fine credo che uno possa scrivere stronzate in dieci righe come in cinquanta.
    Dipende sempre dal contenuto 😂.
    Dipende sempre se uno è interessato a leggere.
    Se l’argomento mi interessa puoi scrivere un papiro come un telegramma che lo leggo.
    Sul concetto di blogger come ci siamo già detti su whatsapp inteso come professione hai letto il post che ha scritto quel tale sull’argomento?
    Non metto link perché te sai di che parlo.
    Ho visto che pure te hai commentato.
    Quindi detta tra me e te intesa come professione quella di blogger io non la consiglierei mai.
    Troppe variabili per guadagnarci veramente.
    Ciao

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    1. Prendendola nella normalità, è proprio come dici.
      Ci sono ovviamente tante variabili tecniche, sui post lunghi o meno.
      Secondo me bisogna anche capire DOVE si sta scrivendo, PER CHI, COME.
      Io ad esempio, ripeto, immagino che i miei lettori facciano un giro che tocca anche altri: odierei monopolizzare l'attenzione.
      Eppure potrei farlo, proponendo ogni giorno post così.
      Ma non mi sembra corretto, perché anche io sono lettore, e mi piace leggere specie le cose di mio interesse o affinità; e so che il tempo è sempre poco.
      Insomma, le questioni sono diverse.

      P.s. non conosco nessuno che di professione faccia il blogger tout-court, proprio perché non c'è guadagno effettivo.
      Col web si può lavorare ma chissà; io, ripeto, continuerò a fare gratis quel che faccio dal 2006, cercando di farlo sempre meglio.
      Se dovessero arrivare, in qualche modo, delle gratificazioni anche economiche o comunque "materialiste" ben venga.

      Moz-

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  35. Anch'io credo che la lunghezza del post si definisca in base al post stesso; poi i miei vengono fuori tutti lunghi uguali, quindi non so cosa pensare. Se ho una taglia, comunque, è la medium. Dici bene, non possiamo scrivere rivolgendoci soltanto agli altri blogger che ci seguono, perché (di solito) cerchiamo un pubblico più ampio. Questo bisogna tenerlo presente, e non sempre è facile, visto che i blogger sono commentatori molto assidui.

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    1. Vero, ma secondo me questa cosa un po' si deve superare: sono (siamo!) commentatori assidui, ma effettivamente c'è reale interesse per l'argomento??

      Moz-

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    2. Quando sono io a commentare, a volte c'è, a volte meno, altre volte no. Mi comporto in base ai rapporti, come del resto faccio con amici e conoscenti. Se un "amico" scrive qualcosa che mi interessa così così, velocizzo la lettura e magari lascio un commento breve; se la stessa cosa succede con qualcuno cui tengo di più, faccio uno sforzo per dedicare lo stesso un po' di tempo a lettura e commento. Capisco che detto così sembra una punizione più che un piacere, ma i commenti sono importanti quando si ha un piccolo blog, ti fanno capire che non stai parlando da solo nel vuoto della blogosfera. Chi ha già molti lettori, forse fa bene a porsi meno problemi, anzi, forse ci è obbligato.

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    3. Scusa, ho mescolato le cose, ma credo che tu abbia capito. :)

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    4. Mi fa molto riflettere quel che hai detto, Grazia.
      Lo sai?
      Molto.
      Perché effettivamente c'è umanità, e tanta, in questa frase e in questo comportamento.

      Moz-

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    5. E' grossomodo quello che ho detto io. Non è detto che sia l'argomento in sè a interessare, ma col tempo si creano rapporti di amicizia virtuale, per cui fa piacere leggere ciò che ha scritto l'altro, anche se ci interessa fino a un certo punto. Oppure perché ci piace lo stile, il modo in cui è posta la questione...
      Non è do ut des... è semplicemente un aprirsi agli altri e a quello che ci vogliono far conoscere. Il che è sempre positivo.

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    6. Vero, ma infatti prendi me e Riccardo, con le sue cose sul calcio: non me le andrei MAI a cercare, MAI, eppure Riccardo (con cui ho un rapporto di amicizia pur virtuale, e sicuramente di stima) me lo leggo, se posso e se non è una cosa davvero troppo ostica per me, ignorante e disinteressato alla materia.
      Per i motivi che dici.
      Ma Grazia mi ha lasciato riflettere sul fatto che sembra quasi un atto caritatevole, a volte, lasciare un commento... perché è brutto, ovviamente, non ricevere riscontri.

      Moz-

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    7. La cosa buffa è che io invece non andrei mai sul suo blog, per il motivo opposto! E appunto amicizia o no, stima/disistima sono dei forti fattori che ci condizionano ad andare o meno su un blog a commentare.
      Il caritatevole però... mi sembra eccessivo. Perché a quel punto mi sa di falso. Non credo fosse questo che intendeva Grazia.

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    8. No, ma è proprio per la cosa che dici: è un aprirsi alle cose, incentivati dal fatto che le scrive qualcuno di cui ci piace lo stile e il modo di presentarle...^^

      Moz-

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    9. Non intendevo quello, ci mancherebbe. Però penso al fatto che blogger e commentatori sono persone, non automi. Se vedo che il blog di una persona che ho conosciuto ha pochissimi commenti, per un po' cerco di leggere e commentare; poi, se vedo che non c'è sugo, mollo, appunto perché non si parla di carità e si deve pure fare una cernita sensata. Sono falsa così? Forse. E sì, mi capita di scorrere dei post come se fossero acqua e prendere spunto da qualcosa che ho trovato scritto per commentare, senza avere davvero letto bene tutto il post. Non ci trovo niente di male. Anche nei rapporti umani in generale la sincerità è importante, ma non è il criterio unico su cui ci basiamo nei nostri comportamenti. La differenza, secondo me, la fanno le motivazioni. Certo anch'io preferirei che tutti i lettori del mio blog provassero un genuino interesse per i miei articoli, e vorrei che nessuno mi commentasse controvoglia, per farmi un favore; però se sono io a commentare mi fa un effetto diverso. Viva la coerenza.

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    10. Vabbè, dai, siamo tutti un po' ipocriti, altrimenti non saremmo umani. A volte lo si fa per gentilezza, altre per tornaconto personale. L'unica regola secondo me è di non aspettarsi dagli altri più di quello che diamo realmente agli altri.
      "Sono un essere umano: una contraddizione vivente." (cit.)

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    11. @Grazia: io ti trovo umanissima, non ho altro da aggiungere.
      Se sia giusto, sbagliato, vero, falso ecc... non posso permettermi di giudicare quanto dici, anzi faccio un applauso alla tua estrema sincerità.
      E sì, ha ragione Marco... forse non dobbiamo aspettarci niente.
      Volete sapere una cosa?
      Ho messo questo post appositamente di sabato, quando l'Italia ha riaperto un po', lo avevo da un mese circa... non volevo "buttarlo", ma non volevo nemmeno che facesse clamore, pensavo di relegarlo in un angolo dove ve lo sareste cagato in pochi...

      Moz-

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    12. @Marco: certo, c'è anche il tornaconto personale. Credo che nessuno tenga un blog senza essere interessato ad ampliare la propria cerchia di conoscenze, per i motivi più diversi. Basterebbe scrivere i propri pensieri su un diario, in quel caso.

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    13. Esatto, ovvio.
      Ma sembra che ammettere ciò sia una cosa infernale... 🤔😅

      Moz-

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    14. Rispondo al tuo commento di ieri a Grazia (👋) delle 00,48. Lo vedi allora che è inutile "controllare" quello che evidentemente non si può controllare... avevi postato questo pensando andasse in un certo modo, e invece arriveremo a 200 commenti e neanche lo immaginavi,per tornare al mio discorso di "fare" senza calcolo. Come vedi le cose vanno esattamente come devono andare, non le puoi sempre prevedere, tantomeno secondo me,potrai sempre capire cosa avrà più presa. Abbiamo tutti gusti diversi, momenti diversi da dedicare, per cui quando meno te l'aspetti, il destino trova sempre il modo per sorprenderti.

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    15. Assolutamente vero.
      Però è vero pure che il clamore di certi post posso aspettarmelo, come quello di oggi che sta macinando visualizzazioni e impazza già sui gruppi internet: potevo appunto immaginarlo, visto l'argomento e come l'ho trattato.
      Non fosse successo, amen.
      Ci può stare.
      Però effettivamente alla lunga, dovesse andare sempre "male", mi chiederei: dove sbaglio? ne vale davvero la pena continuare?
      Probabilmente alla seconda domanda risponderei comunque di sì.

      Moz-

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    16. No, un attimo, tu scrivi l'avremmo cagato in due, post buttato in un angolo, volevi quasi buttarlo e non pensavi potesse fare tanto clamore, è per questo che ti ho detto che è andata esattamente in un modo diverso, comunque resto dell'idea che non si perde visibilità se si " sbaglia" un post. Quando lo si prepara è perché si vuole comunicare qualcosa e a qualcuno anche se non commenta, arriva sempre. (Io leggo molto in giro e assolutamente non commento sempre, tante cose non le conosco e il mio commento sarebbe inutile, però mi interessa sapere).
      Credo come ti ho detto che non sempre il risultato sarà quello che ti aspettavi, anzi, a volte un post a cui tieni particolarmente viene considerato poco (in quanto a commenti), per cui in soldoni fai quello che ti pare, aggiungo... considerato i tuoi risultati non hanno molto senso queste "preoccupazioni". Il pubblico va e viene, tu scriverai finché ne avrai voglia, magari domani ti trasferisci alle Hawaii, fine del discorso! ⛵

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    17. Ma questo, ti assicuro, a prescindere dai risultati: sono uno che si accontenta.
      Ma capisco anche che, dal momento che ho scelto un blog ergo sono in pubblico ergo intrattengo e comunico, ho implicitamente un ruolo e quasi una responsabilità verso i miei lettori (che siano due, dieci o mille)... 💪💪😎😎

      Moz-

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    18. Responsabilità su COME le dici le cose, non su quello CHE DICI. Ovvero posti o dovresti postare quello che soprattutto piace a te.
      Beh, penso ci siamo capiti, sono interessanti queste dissertazioni ma avrai notato che alla fine hanno interessato veramente a pochi, quelli che hanno mandato avanti e sviscerato il discorso.

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    19. Anche se ti dico: ti saluta Ema, mi ha scritto in privato prima, chiedendomi di aggiornarlo su questa discussione :D

      Moz-

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    20. Ahahah, contraccambio! 👍👋

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  36. Direi che intanto è una questione di percezione e sensibilità. Ciò che a te può sembrare corto e scorrevole, a me potrebbe non sembrarlo. Del resto è tutto relativo: se è qualcosa di interessante, anche se lungo potrei leggerlo tutto d'un fiato, viceversa un testo molto breve, ma che mi annoia, potrebbe sembrarmi interminabile.
    Einstein lo diceva spiegando la teoria della relatività: un minuto sembra breve in compagnia di una bella ragazza, lungo vicino a un termosifone troppo caldo (o anche: la lunghezza di un minuto dipende da che lato della porta del bagno ti trovi).

    Mi ritrovo in chi sopra ha fatto notare che la capacità di prestare attenzione a un testo è sensibilmente calata. Onestamente trovo sconcertante chi non riesce a leggere più di tre righe senza scrollare in giù, per poi magari commentare a senso, magari basandosi su quanto scritto da altri.
    E non la metterei su una questione di rispetto: la gente vuole leggere anche da altri, faccio in modo di agevolarla scrivendo poco, così può passare anche da altri. Chi legge nella blogosfera non è obbligato a saltare di fiore in fiore. Bisogna imparare a riscoprire il piacere di prendersi il tempo giusto per fare qualcosa: il che non significa che il blogger debba scrivere robe interminabili, ma che la gente nel media blog può prendersi qualche minuto in più a leggere un approfondimento che nel media social non starebbe.

    Per quanto riguarda i commenti, e l'ho già detto, i blogger che commentano un post non sono fondamentalmente interessati all'argomento del post in sè, quanto al blogger. Perché piace il blogger, come scrive, come pone la questione. La dimostrazione è che lo stesso argomento trattato da altri viene snobbato.
    Mi trovi d'accordo sul fatto che la scrittura web richieda determinati stilemi da assecondare, ma non sono così d'accordo riguardo il pubblico non-blogger. Per me contano i commenti non le visualizzazioni, a meno che uno stia lì giornalmente a controllarle.

    Poi francamente avere uno stile adatto al mezzo è quantomeno doveroso, ma assecondare una certa tendenza non mi sembra il massimo. Se un domani il 280 caratteri diventasse il trend? Rincorriamo il trend o a quel punto chiudiamo bottega?

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    1. Esattamente: è una questione di percezione.
      Una cosa lunga e articolata, se ben scritta e impaginata, non ci appare lunga.
      Per quanto riguarda l'attenzione, può essere sconcertante ma le cose stanno così e per svariati motivi: il tempo, in primis. La velocità della rete, poi.
      Non ci sono più tempi morti, la noia non esiste perché è colmata dallo scrollare i social e i loro contenuti continui.
      Il blog già di per sé è più profondo e approfondito di un social, ma per me non è nemmeno un sito o tantomeno un saggio o un romanzo.
      Insomma, anche qui (specie per impaginazioni e grafica) ci sono delle regole implicite, non scritte, ma da "rispettare".
      È chiaro che poi ognuno fa come vuole, è ciò che ho premesso, ma senza lamentele per eventuali riscontri negativi, credo.

      Non ci avevo pensato al fatto che piacesse il blogger, sai?
      Per me ci può anche un po' stare, come stile ecc... ma poi l'argomento la fa da padrone.
      Anche per me contano i commenti, ma appunto: interessanti all'argomento e non solo al fatto che siano lasciati da altri blogger, e solo perché... funziona così.
      Assecondare trend penso sia naturale, nel senso che io stesso non scrivo come in passato... ma non è una cosa forzata: stando sul web, assimili tu stesso la comunicazione in perenne mutamento, ti adegui da solo, lo percepisci...^^

      Moz-

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    2. Mi è chiaro il tuo pensiero: ognuno sul blog fa quello che vuole, ma se non ricevi i riscontri sperati, sappia valutare il perché e non se ne lamenti.

      E' vero che le difficoltà attentive sono una caratteristica riscontrata nel mondo sociale contemporaneo, ma questo non è e non è detto che debba essere positivo o qualcosa da accettare semplicemente come dato di fatto.

      Di contro. E se ciò che dovessimo leggere fosse qualcosa di più serio di un post su un blog? Per esempio un DPCM o un contratto o altro? La disabitudine a leggere in maniera attenta ci porterebbe a che cosa? Perderci dei passaggi, scrollare in giù per vedere quanto è lungo il pdf, perdere il filo... col risultato di avere solo un'idea vaga di quello che è stato scritto, quando potrebbe essere di grande importanza per la nostra vita.

      I social stanno imprintando a un cazzeggio continuo. Che va benissimo finché si rimane sul social. Il problema è quando si esce dal social e si entra in un altro media o si legge un testo informativo, e l'attitudine al cazzeggio resta.
      Non è un caso che l'incapacità a comprendere un testo e le difficoltà attentive siano le problematiche più segnalate dagli insegnanti di oggi.

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    3. Esatto, Marco: ognuno DEVE fare quel che vuole, ma se si aspetta delle cose che non arrivano, NON DEVE dare la colpa al pubblico.
      Guardi se stesso e la sua "casa" (visto che si parla anche in questi termini): magari (sono esempi, eh) ci si presenta con impaginazioni assurde, fuori centro dallo schermo, font illeggibili, strutture vetuste, articoli pieni di testo senza spazi e via dicendo... Insomma, dipende da cosa si cerca: se io volessi, potrei scrivere pure glitterato e su un blog strutturato come i vecchi MySpace, ma se poi non mi legge (GIUSTAMENTE!) nessuno, non posso lamentarmi.

      Hai sollevato una bella questione: io credo che dipenda proprio da COSA e DOVE.
      Un dippìccièmme non è un articolo di blog, è chiaro che si tratta di un documento (magari PDF).
      Non lo scriviamo su un blog, che è appunto un blog e nemmeno un sito o un giornale. I giornali stessi li "riassumono" con elenchi e infografiche.
      Le cose vanno avanti, la comunicazione è sempre in movimento, e prende anche la vista... Oggi potremmo mai avere i blog che avevamo nel 2007? No.
      E infatti quei templates sono stati tolti anche da Blogspot stesso... ci sarà un motivo^^
      Gli insegnanti di oggi, secondo me... non sanno insegnare al passo coi tempi. Credo che il problema sia questo, in generale...

      Moz-

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    4. No, io facevo un discorso diverso.
      E' giusto per me che ogni media abbia le sue regole non-scritte e che si basi su un certo tipo di fruibilità. Però se per la continua ricerca di rapidità ed essenzialità ci disabituiamo a prestare attenzione a un testo scritto e il nostro arousal di concentrazione crolla dopo tre righe, poi non lamentiamoci se ci perdiamo di fronte a un testo scritto "serio" e abbiamo difficoltà a capirlo o anche solo a seguirlo fino in fondo..

      Quanto agli insegnanti. Non c'è nessuno che insegni a insegnare. Nemmeno nei percorsi formativi, dove parlano più che altro di psicopedagogia e disturbi dell'apprendimento, senza far nulla di pratico.

      (...cioè, oddio, io questa cosa in realtà la faccio anche per lavoro, la formazione dei formatori, e infatti la faccio in modo completamente diverso, parlando di comunicazione, presenza scenica, empatia, motivazione... ma stiamo uscendo dal discorso...)

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    5. E no, invece cazzo non usciamo dal discorso ANZI!
      Hai proprio centrato il punto, baby.
      Proprio con la cosa che hai scritto alla fine: e se anche un blogger, per stare al passo coi tempi che OVVIAMENTE cambiano, deve prestare attenzione a comunicazione, presenza, empatia, motivazione...?
      Ecco perché alcuni, dopo tre righe, diventano LUNGHI (ossia percepiti come tali, perché noiosi!)

      Moz-

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    6. Ok, ma allora non confondiamo la lunghezza del post con la capacità di suscitare interesse.
      Perché il discorso che era uscito era: post lungo = noioso; post breve = bello.
      Che in effetti era: post lungo = non c'ho voglia; post breve = ok, anche se fa cagare, tanto è breve e me lo smazzo con poco.

      Tutti quegli elementi che io tratto quando mi capita di fare formazione dei formatori possono essere tranquillamente adattati al blogging, ma nella blogosfera le dinamiche sono più complesse rispetto all'ambiente di un'aula.
      Per esempio un fattore di cui tenere conto è la reputazione che ti fai. Io per esempio sono percepito come noioso o da alcuni come antipatico, quindi non posso aspettarmi un following più trasversale come il tuo.

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    7. Ma daiii, non ci credo! Sei intelligente, il che disturba sempre, sei preparato, puoi passare per saccente....che mondo strano il nostro!!!!
      Ciao Marco.

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    8. Marco, ma perché noioso o antipatico? Come fai a dirlo?
      E, se fosse vero, come potresti correggere la cosa?
      Io come vengo percepito? Per anni ho tenuto scritto, nella mio bio, cose come "stronzo, snob, sessista"... quindi figurati!! Mettevo le mani avanti 😂😂
      Comunque, secondo me le conclusioni sono: post lungo scritto male, impaginato male, noioso = ti piglia male; post lungo scritto bene = ci vuole comunque tempo da dedicargli se eccessivamente prolisso e corposo (anche inutilmente, ma quello è uno stile); post brevi = sono sempre più facili da digerire, ma la brevità a volte è un dono e sono post fantastici e comunque articolati 😎🤩💪

      Moz-

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    9. No, non mi riferivo alle conclusioni della discussione, bensì al post da cui si è originata. Non nascondiamoci dietro un dito: quel post e le risposte ai commenti contenevano quel pensiero.

      Sono percepito noioso perché tratto argomenti noiosi, come la chimica e la psicologia sociale. Chi ha voglia di leggersi delle divulgazioni scientifiche? Che noia.
      Sono percepito antipatico nella vita perché dico le cose come stanno, e questo non fa piacere (e avevo anche dedicato un post a questo discorso), nella blogosfera perché non sottosto alle piccole/grandi ipocrisie e ritengo che in un blog si debba avere da tutti un comportamento adeguato e rispettoso, altrimenti ciau bale e me ne vado. Da qui nascono le accuse di "credermi chissà chi", di "prendermi troppo sul serio", di "spargere livore nella blogosfera".

      Come correggere la cosa? Dando per sottinteso che siano errate percezioni (quindi distorsioni cognitive), non si può far nulla sui pregiudizi, se non tenerne conto e provare a correggerli a posteriori.
      Ecco perché oggi i post scientifici che scrivo sono mescolati con elementi pop o fanno leva sulle curiosità. Ho anche fatto un lavoro grosso sulla risposta ai commenti, su cui i primi tempi ero abbastanza ingessato, per esser epiù empatico.
      Funziona? Boh. Però almeno ci provo.

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    10. Marco, ma allora se è per questo, credo di essermi inimicato anche io qualcuno, con questo post. Non credi?
      Tu tratti chimica (bleeeeah :p) e argomenti vari ma in modo molto pop, come dici... e lo sai fare. Questo te lo dico io.
      Io odio queste materie e lo sai, eppure ti leggo sempre con piacere, insomma per me non sei pesante. Ovviamente se tu le mettessi come un libro di chimica da studiare, esattamente come NON leggevo manco una riga a scuola, non leggerei manco una riga da te.
      Ma non fai questo, e direi che si vede.

      In ogni caso, lasci intendere che hai "lavorato" per correggere qualcosa che secondo te non andava.
      Dunque, non ti sei fossilizzato contrastando un cambiamento che pure avviene attorno, ma lo hai cavalcato.

      Moz-

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    11. Inimicato qualcuno? Ma scherzi? Per cominciare il post e le tue risposte ai commenti non avevano il tono polemico e provocatore del post da cui è partita la riflessione. Riesco difficile immaginarmi che ti porti a inimicizie, ma ovviamente può succedere, ma come con qualsiasi altro post. E anche se è dispiaciuto, comunque la gente non ti molla per convenienza: sei un commentatore seriale troppo succoso e il tuo blog dà un effetto slashdot troppo forte per rinunciarci. Quindi i parassiti del blog non te li levi tanto facilmente... ma io credo siano una percentuale davvero minima dei tuoi commentatori, e li sai anche riconoscere.

      Il punto è quello che dicevi sopra. Bisogna adattare la comunicazione al pubblico che hai di fronte. A lezione non userei lo stesso linguaggio del blogging e viceversa, e non tratto le stesse identiche cose, però tra i due mondi c'è sempre stato un proficuo scambio in termini di idee e argomenti, tanto che ne hanno guadagnato entrambi. Non è che ho cavalcato un cambiamento in corso (che riconosco ci sia), piuttosto ho lavorato per meglio adattarmi al mezzo in cui mi trovavo.

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    12. Chissà allora cosa succederà se appunto non commenterò più gli altri...
      Non è bellissima, questa cosa... anzi, è molto grigia: questi parassati hanno quindi bisogno di un commento, no?
      Ma perché? Ecco che il discorso si fa complesso, e torniamo a Grazia: bisogna sentirsi gratificati? Quando sarà il caso di smettere?
      Domande senza risposta univoca.

      In ogni caso, sulla comunicazione: ogni ambito ha il suo tono di voce, ma credo che la personalità sia la stessa.
      Io temo infatti la gente che CAMBIA atteggiamento in base a dove si trova.
      Credo di essere Miki sempre, al bar - sul blog - a lavoro - a scuola ecc...
      Ovviamente a lavoro ai ragazzi dico che se mi fanno incazzare li prendo a calci in culo fino a far uscire loro le emorroidi; a scuola non lo dico in questa forma.
      Al bar bestemmio, sul blog no.
      Ma sono sempre io.
      E tu hai fatto bene a lavorare per capire il mezzo dove ti trovi, ma credo sia normale e naturale.
      Penso sia innaturale il contrario!

      Moz-

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    13. Sai, c'è stata una blogger che l'anno scorso ha proprio detto: ho poco tempo, d'ora in avanti commenterò solo i blog di chi mi commenta regolarmente. Qualcuno non la prese bene. E' onesta come cosa, ma non mi sembra poi troppo furbo "svelare" il proprio modus comportandi. Anche perché ti si può ritorcere contro: gli altri possono rifilarti la stessa medicina, e in ragione di ciò sentirsene anche autorizzati.

      A nessuno piace vedere il proprio blog con pochi commenti. Ti dà l'idea di stare parlando al nulla. A meno che di commenti e interazioni non te ne freghi nulla. Ma di norma lo scopo è portare follower al proprio blog. Quindi è normale commentare in blog altrui, sia per ampliare la rete che per "mettersi in mostra" (ecco l'effetto slashdot).
      Quando però da meccanismo di avvio, diventa un calcolo, allora lì non ci siamo più. Vengo solo per mantenere certe apparenze e far vedere che ci sono, in modo da ricevere visualizzazioni e commenti di ritorno. Lì sì che hai la versione malata del do ut des.
      Non credo che si riesca smettere una volta su questa strada. Si punta a risultati molto alti, perché si fa il confronto con chi fa grossi numeri (tu, per esempio). In pochi si dicono: "beh, potrebbe essere meglio, ma sono più che contento così come sono".

      Io ho un tono abbastanza peculiare, in forme diverse è lo stesso a lezione, nel civile e nel blogging. E a volte dico parolacce anche a lezione, se serve. In realtà non sai quante risate si fanno i miei studenti, ed essendo chimica non è poco. Il trucco è usare in alcuni momenti una battuta per alleggerire, ma senza trasformare il tutto in una pagliacciata, o uno show autoreferenziale (come fa un mio collega).

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    14. Fai bene a dire parolacce a lezione! 🤩
      Io invece sarei tipo il tuo collega che trasforma in una pagliacciata, ma... seria! Non so nemmeno come spiegarti.
      Perché non sono il tipo da usare il trucco per alleggerire, io alleggerisco sempre perché odio la serietà e la cupezza, ahah!

      Comunque, io non faccio grossi numeri, chiariamo subito.
      Se facessi grossi numeri, mi avrebbero proposto cose, sponsorizzazioni e via dicendo.
      Ho qualche post che funziona bene (questo, involontariamente; quello di oggi, e un po' ci speravo) ma alla fine sono numeri normali e anche molto più bassi di tanti altri!
      Chiarito questo, è come dici: ma ad esempio io sono proprio colui che si accontenta. Potrebbe essere meglio ma va bene così.
      E so che se proprio voglio fare meglio, dovrei fare più post come quello di oggi. Cioè, appunto, LO SO come funziona.
      Concordo sul do ut Deus: pratica normale per iniziare, ma rischia di ingabbiarci. E secondo me, date le varie tensioni degli ultimi periodi, è un po' quello che è successo... 😥😱

      Moz-

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    15. Ho seguito i vostri botta e risposta con interesse.
      Non aggiungo niente, se non che essere se stessi è difficile se non coraggioso a volte, ma il tuo modo di pensare e interagire mi piace molto Marco.
      La schiettezza non fa proseliti ma dico sempre 'pochi ma buoni'. Anch'io dico sempre quel che penso, certamente mi sarò resa antipatica ma se uno vuole prevaricare, no grazie.
      Però se la situazione mi sta stretta non resto in un blog tanto per stare, è bello avere un clima di armonia dove ognuno possa mantenere la sua personalità.

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    16. Spero che questa cosa, qui, possa sempre esserci^^

      Moz-

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    17. Mi sembra che ognuno possa esprimersi in libertà, soprattutto come ti dissi quando arrivai è l'ascolto che dai a ognuno quello che risalta veramente e lo riscontro nelle tue risposte, poi io sono un'osservatrice e leggo molto tra le righe.

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    18. Non può farmi che piacere... specie per voi che venite qui.
      Se vi trovate bene, sono il primo a esserne contento: thanks!

      Moz-

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  37. Aggiungo ancora una cosa sui commenti. Mi capita a volte di rispondere al commento sul mio blog ponendo una domanda a chi scrive per proseguire la conversazione, ma poi la cosa muore lì, perché la persona non torna a leggere la mia risposta.
    E' capitato qualche tempo fa che una persona mi lasciasse un commento incapibile (anche per l'italiano usato...), così lo invitai a spiegarsi meglio. Niente. Un mese dopo tornò a commentare un altro post e glielo feci di nuovo presente. Ancora niente, in nessuno dei due commenti. Bloggare non dovrebbe essere uno spuntare la lista, che vengo, ti mollo lì un commento (e pazienza come lo scrivo), e poi via da altre parti.
    Per questo dicevo sopra che non condivido questa visione del saltare di fiore e in fiore, e che il blogger debba assecondarla scrivendo post di data lunghezza per consentire alle api-commentatori di leggere alla svelta e di "sentirsi a posto", perché il loro bravo dovere nella blogosfera l'hanno fatto, mostrando di essere passati.

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    1. Vero.
      Guarda, ti dico: a me succede di perdermi qualcosa, ma solitamente un altro giro lo faccio sempre proprio per vedere.
      A volte non ri-rispondo per non portarla per le lunghe, specie se non posso seguire; altre volte mi capita di passare dopo anche 24h e non trovare risposta... e quindi mi dimentico di tornare.
      Quindi comunque sì, sono d'accordo con te... non bisogna saltare di fiore in fiore... ma a questo punto ti chiedo: se postassi io stesso con più frequenza e con maggiore proposta di post corposi/lunghi al mese (cosa già in atto da un po') cosa dovrei aspettarmi?
      Che in molti non passeranno più? Che alcuni passano da me e non hanno tempo per passare da altri?
      Chissà...

      Moz-

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    2. Ciao Miki, devo dire che mi ritrovo molto nei commenti di Marco Lazzara (che saluto), avrai notato che più o meno abbiamo detto le stesse cose.
      Vorrei rispondere in merito alle tue ultime righe con cui gli hai risposto, chiaramente è solo un' opinione. Se io ho un progetto in testa, ho deciso magari di fare un lavoro più corposo, perché ne ho voglia, perché mi dà soddisfazione farlo, perché ci credo,.... non mi pongo il problema del tempo degli altri, se verranno e chi verrà a leggermi. Lo faccio e punto. Non anticipo il mio progetto ostacolandolo con dubbi o anticipando un eventuale risultato o riscontro. Se no, sembra un agire solo in funzione di.... Questo è il mio parere e credo altresì che sia l'unica possibilità per un reale riscontro. Io faccio, poi si vedrà, dopodiché farò un bilancio e tiro le somme. Dopo però.
      Pensa che se hai in mente una cosa così, questo è anche il periodo giusto. Quarantena, feste natalizie, ovvero più tempo. Magari un domani avrai anche meno tempo per sperimentare.
      Ovvero, le cose dovresti farle per te. Assoggettarsi al tempo degli altri, ai loro gusti, spersonalizza, svilisce, rischia di ridimensionare un tuo sogno, un tuo progetto che potrebbe avere successo, ma lo sapremo solo vivendo! 😉

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    3. Lory ciao!
      Ma tu hai pienamente ragione... solo credo che col tempo subentrino tantissimi di quei parametri da alterare un po' questi "angoli".
      L'ultimo commento di Grazia Gironella, qui sopra, mi ha fatto molto riflettere.
      Insomma, io nasco come blogger senza "rete", scrivevo per degli amici di forum ma poi subito per degli amici fisici NON blogger (tra cui Sandrino, che immediatamente si propose come grafico: siamo nel 2006/07).
      Quindi ho sempre scritto per me, diciamo: gli altri non erano blogger, mi leggevano in quanto Miki.
      Poi dalla fine del 2012, ho scoperto (e promosso io stesso, nei modi che ho potuto) una rete blogosferica.
      Ma c'era sentimento, davvero. Divertimento, come fossimo colleghi.
      Da lì viene forse la mia eccessiva premura.
      Però ripeto, in primis voglio che I MIEI LETTORI (che siano blogger o meno) stiano bene qui, trovando sempre cose non scontate, non banali, o anche se possibile inedite e interessanti; sto tornando alla visione 2006/07 perché non trovo più quella rete di amici, per così dire.
      Ma se non avessi tempo per gli altri, perché appunto le cose devo farle per me, gli altri cosa direbbero?
      Questa estate mi hanno abbandonato, per esempio: ero assente dalla blogosfera e quindi da loro, e molti sono spariti dai commenti.
      Dunque, i commenti sono solo per interesse?

      Moz-

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    4. Davvero è molto labile il confine. Tu postavi, mi sembra di capire, loro non rispondevano perché tu oltre a postare non commentavi più da loro?
      Se la risposta è sì, ovvero se ho capito.... è un po' come quando uno lascia un gruppo, per sperimentare di suo.
      Credo che gli 'amici' i fedeli, chiamali come vuoi, perché qui c'è veramente da fare un distinguo, dovrebbero essere quelli che continuano a seguirti indipendentemente da... ovvero, continuano a commentare nei post a cui sono interessati.
      Certo che possono subentrare sentimenti di altro tipo però, quelli che generalmente escono quando uno si allontana: da un gruppo perché si è morosato, quando uno prende il largo insomma, alla ricerca di un successo personale che forse e dico forse potrebbe suscitare risentimento, accusa di 'spocchia' vogliamo dirla così?
      Però è il rischio assoluto al quale si incorre normalmente nella vita in una situazione analoga.
      La sto facendo facile, ma diciamo che è ovvio che l'unione fa la forza con annessi e connessi, ma tu, tu, cosa cerchi? Cosa vuoi?
      Quando Stefano D'Orazio è uscito dal gruppo sempre per farla facile, ha avuto l'appoggio e il consenso di quelli che erano veri amici. Nonostante lui facesse altro, tipo i musical, loro hanno comunque realizzato le musiche, c'è stata sempre collaborazione.
      Devi capire tu quello che è importante veramente per te, per farti stare bene. Siamo al mondo per fare esperienza soprattutto.
      Se quest'estate come dici ti hanno 'abbandonato' e questo ti ha fatto stare male (e comunque chapeau per la tua onestà e franchezza), allora forse è meglio che ragioni con il cuore.
      Sono donna, forse il mio parere potrebbe essere diverso da un parere maschile, magari più razionale, qualcuno che reputi amico e ti conosce bene.

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    5. Io la vedo così.
      Pubblicato il post, chi vuole commentare (a patto di aver letto DAVVERO il post e di lasciare un commento sensato e attinente) commenta, altrimenti meglio che eviti, se non ha niente da aggiungere alla discussione.
      Il blogger deve rispondere a tutti i commenti (anche solo come forma di rispetto per chi è passato, per me è una delle regole non-scritte del blogging).
      Poi chi ha commentato dovrebbe tornare a vedere la risposta del blogger. Se la trova esauriente, la si chiude lì; altrimenti si prosegue la conversazione, specie se il blogger nella sua risposta ha rivolto una domanda che attende risposta.

      Purtroppo molti scambiano la blogosfera per un campo di fiori: più fiori impollino, meglio è. Mi fiondo sul post, mi faccio un'idea, e poi mollo lì un commento, così faccio vedere che ci sono e quello passerà dal mio blog, e via su un altro fiore. Questo però non è bloggare, è prendersi vicendevolmente per il culo. O meglio è attuare le dinamiche social su un blog.

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    6. "ma a questo punto ti chiedo: se postassi io stesso con più frequenza e con maggiore proposta di post corposi/lunghi al mese (cosa già in atto da un po') cosa dovrei aspettarmi?"

      Più di quanto fai ora?! E 'sti cazzi! :D

      Seriamente. Ragionevolmente direi che dovresti aspettarti una diminuzione del numero di commenti a singolo post, perché un blog giornaliero richiede più visite rispetto a uno che pubblica una o due volte a settimana per tenersi al passo.
      Di contro però tu hai un following affezionato, che ti segue a prescindere (chiamiamolo "effetto influencer") e dovuto al fatto che:
      i) segui un enorme numero di blog;
      ii) alcuni ricambiano per convenienza;
      iii) che alcuni usano il tuo blog come trampolino per il proprio (si chiama "effetto slashdot").
      Sostanzialmente mi aspetterei che in teoria il numero di commenti complessivi rimanga lo stesso ma spalmato su un maggior numero di post (quindi meno commenti sul singolo post), ma nella pratica mi aspetterei invece un incremento del numero complessivo di commenti. Se ho ragione, solo tu puoi dirlo, ché conosci le tue statitiche.
      Ma questo vale per te, lo facessi io, varrebbe il primo scenario.

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    7. Scusami Lory (ricambio anche il saluto!), mi sono inserito tra i commenti vostri, ma in realtà rispondevo al commento di Miki a me sopra.

      Però Miki, l'estate è un discorso a parte. Anch'io da luglio a settembre non sono passato di qui, ma perché stacco completamente dalla blogosfera e metto in pausa il blog. Anche altri penso facciano così, no? Oppure al tuo ritorno si sono defilati e basta?

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    8. Cerco di rispondere a tutto e tutti (Lory e Marco).
      Innanzitutto rido a crepapelle per il "morosati" BELLISSIMO questo termine!! XD
      Comunque, Lory... che dire: non ci sono rimasto male per la generale latitanza, sia chiaro. Ci sta (come dice Marco, è estate per tutti), e comunque sono il primo a non pretendere dei commenti; ho solo capito che per molti vige ancora la questione dell'aspettarsi qualcosa indietro: al netto di click che salivano (come visite, sono andato molto bene), i commenti sono scesi... forse perché non ricambiavo da altri?
      Chissà. Lascio aperto al dubbio.

      Marco, la vedo come te sul: rispondere a tutti i commenti (per riconoscenza), tornare a vedere e ovviamente tutto quel che dici.
      Regole sacrosante.
      Quanto al resto, ti dirò: già in passato ho volutamente aumentato il numero di post... e ti spiego pure il motivo.
      Se lasciavo per due o tre giorni un articolo (la mia frequenza di pubblicazione è passata da una volta ogni 10gg, poi una volta a settimana, quindi due volte a settimana, poi tre e poi per lungo tempo 4...) vedevo che si riempiva di commenti, anche di chi passava giusto perché "era l'ultimo", fregandosene se fosse interessante o meno per lui, quando magari quello precedente poteva essere meglio.
      Così, per non far stagnare, per non fossilizzarmi io stesso nelle risposte vaghe e "inutili" a commenti altrettanto vaghi e "inutili", e per dare maggiore scelta... aumentai la frequenza.

      Moz-

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    9. Morosato..non è internazionale?!? 😄

      Miki, non lo so, davvero, vorrei darti un aiuto, ma dal mio punto di vista con grande rispetto mi sembri troppo rivolto all'esterno.
      Non so qual'e' il tuo sogno, la tua mèta finale, agisci di conseguenza, mi è sembrato di capire che lo fai per passione e non in previsione di un discorso che so, lavorativo, per cui fai quello che piace a te senza preoccuparti dei riscontri se no non è più un piacere, diventerebbe tutto talmente calcolato se stai a pensare all'esterno.
      Fregatene, non sappiamo neanche dove saremo tra una settimana ( non è collegato a questo periodo) vivitela giorno per giorno, altrimenti ti riempi di stress e basta.👋

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    10. Io ero rimasto a Morosita, la modella sculettante delle caramelle XD
      Ma hai ragione, eh!
      Non mi sono mai preoccupato troppo dei riscontri (per fortuna mai mancati), dopotutto le cose parlano per me: sono 14 anni che sto qui a scrivere, non ho mai inseguito un successo, non sono diventato famoso né ovviamente lo sarò (se doveva succedere, anche fortuitamente, sarebbe avvenuto ormai tanto tempo fa). Mai pensato che questo potesse darmi da mangiare, eppure continuo: perché mi piace (e sì: mi piace anche vedere che i riscontri ci sono, non posso negarlo).

      Moz-

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  38. Poi aggiungerei anche in base al commento di Grazia (che saluto), che anche un amico può non essere interessato a un tuo post e ci sta tutto. Ovvero non si smette di essere amici perché non si commenta. Le letture fanno anche parte di un nostro interesse personale, e non per forza ci interessano le stesse cose.
    È molto carino come dice lei sforzarsi di leggere e scrivere qualcosa per non farlo sentire solo a parlare nel vuoto. Però resta sempre il fatto alla base che si scrive perché si ha voglia di parlare di qualcosa che a noi interessa particolarmente ma questo non vuol dire che necessariamente possa interessare tutti, questo è da mettere in conto.

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    1. Esatto, ma infatti, cara Lory... vedi quante dinamiche particolari?
      Come fai sbagli, o come fai... fai bene.
      Non esistono vere e proprie regole, ogni situazione è a sé.
      Vero, la carità io non la accetterei, ma capisco anche Grazia quando dice che in sostanza è brutto non ricevere riscontri... Uno scrive... per chi?
      Ai numeri (piccoli sia chiaro), dopotutto, ci pensiamo tutti. Altrimenti terremmo un diario segreto.

      Moz-

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  39. Buongiorno Miki
    personalmente dal titolo stesso del tuo post sono stata rapita dalla parola "parliamone" è un invito aperto al confronto ,una sedia che simula l'accoglienza verso una persona ,ma questa è una bellissima tua caratteristica che sempre ti ha contraddistinto anche sotto altre forme.Vorrei se mi è permesso solo puntualizzare un episodio spesso ricorrente però e non me ne volete se il blogger per me è il rivestire un ruolo e non la PERSONA stessa,ed è spesso in questo piccolo ma grande dettaglio che ci si perde in forme di labirinti senza toccare
    l' Elemento fondamentale.Essendo una lettrice proprio su questo elemento focalizzo la mia attenzione nella lettura ,lunga o corta che sia,mi interessa la "persona" che è dietro al post ,quello che mi trasmette a livello puramente umano .Come diceva Grazia Gironella ,non dimentichiamo che siamo umani e non automi, e credetemi che si percepisce benissimo mentre si legge un post questo aspetto .La percezione,parola su cui avete spesso colto ,è importantissima e non riguarda solo una questione meramente temporale,riguarda anche i sentimenti ,le emozioni di ognuno.Mi ha fatto molto piacere vedere come siano emerse tante dinamiche di approcci alla lettura anche sbagliate se vogliamoo, superficiali e/o ipocrite che annullano purtroppo la genuina percezione a che pro?Ho colto commenti bellissimi e ve ne sono stati tanti,che danno svariati spunti di riflessione e speranza.Si percepisce quindi che ci sono persone che mettono se stesse nei post ed altre che si annullano e che pensano venga prima il post e poi loro .Ecco leggere questo fa un po male perché la blogosfera sia per chi scrive che per chi legge rappresenta anche un principio di libertà spesso abusata,perché cerca di inquadrare un modus operandi standard che non è nella misura di tutti ,un po come la vita reale.Manca spesso la percezione e la discrezione per i progetti altrui,avvalorando dinamiche anche offensive che travolgono persone tranquillissime e che un po risentite a loro volta stilano post nel proprio blog dove poter esternare al meglio e più liberamente quelle percezioni personali un po soffocate in altri spazi....e non parlo di quei post diffamatori che onestamente ammazzano la nascita di una seppur remota possibile comunicazione.Mi riferisco a persone che davvero si impegnano nei loro post e danno anche un ottimo contributo alla crescita culturale anche di un semplice lettore.È interessante sintetizzare in punti precisi questo post e i rispettivi commenti anche se alla fine si è ampliato il dibattito e tra le righe è venuta fuori un bel po di roba.

    Come commentatrice e pur non conoscendo il termine "cringe" :) beh mi è capitato di deviare l'attenzione dal post alla persona dietro,e capisco che quello che per me sia un fenomeno naturale per qualcuno possa suscitare fraintendimenti anche dubbi su dei deficit della mia attenzione...Ma è anche questa percezione e la rispetto :)

    Buona giornata

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    1. Ciao!
      Sicuramente da questi confronti sono uscite fuori molte cose: in bene o in male.
      Alla blogosfera ormai credo sempre meno: i princìpi che citi li tengo per il mio blog come progetto personale, aperto a tutti, ma sempre più lontano da certe dinamiche che trovo ormai malate.
      Diciamo pure che è andato tutto sfasciandosi nell'idea di rete, ma che forse non c'è mai stata per davvero, unita solo da un vicendevole scambio e in qualche caso da reale e sincera stima/amicizia.
      Ma voglio tenermi fuori da certe dinamiche: io sono qui cercando di fare sempre il meglio, per chi mi legge assiduamente e per chi arriva.

      Cringe? È l'imbarazzo che si prova in determinate situazioni, specie per gli altri...
      Su un post chiamato "i cartoni MAI TRASMESSI", ho ricevuto un commento che diceva tipo "belli, me li ricordo, li rivedrei"... quindi del tipo che non si è letto manco il titolo, di quell'articolo.
      Ecco cos'è il cringe? Cosa dovrei fare? Cosa dovrei rispondere? È imbarazzante anche perché scritto in pubblico, chiunque legge pensa "ma che cazz...!" XD

      Comunque, non hai deviato, hai semplicemente argomentato.

      Moz-

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    2. Grazie di cuore Miki e perdonami non volevo ribadire concetti su cui stai giustamente prendendo le dovute distanze , (tematiche affrontate spesso anche in passato che come stiamo vedendo stancano e sono controproducenti)Il mio però voleva essere più un commento di apprezzamento per queste tue qualità autentiche che sono Sempre emerse ogni qualvolta ho ritenuto fare un intervento nel tuo spazio .Quanto sarebbe bello rileggere con più attenzione il post con quel ...dai su "parliamone"...quanto sarebbe bello sentire una sorta di rivoluzione interiore che ci permetta di riflettere su noi stessi e non solo su te o altri che offrono uno spazio aperto davvero a 360'...quanto sarebbe bello prendere consapevolezza dei nostri errori ,della mancanza di rispetto verso gli altri ,dell'incapacità di leggere senza farci condizionare dalla velocità e dall 'ipocrisia ...quanto sarebbe bello chiedere SCUSA e prendere atto dei nostri difetti...altro che rete sfasciata:)

      Mi hai concretamente dimostrato cosa sia il senso dietro la parola a me sconosciuta "cringe"...ho capito e mi dispiace tanto ...ma dimostra che le cose di cui scrivi non sono campate in aria è pura realtà su cui vale la pena prenderne visione e lavorarci individualmente.

      Vorrei approfittare di questo spazio di cui ti ringrazio Miki per mandare un saluto a Pikaf per i commenti su questo post e per il suo ultimo post bellissimo ,se può sentirsi incoraggito dal fatto che spesso lo leggo ,quindi ci sono anonimi e lettori che apprezzano i suoi contenuti e spero non demorda.

      @ Max.

      Ti cito un piccolo passo di Stephen King,che conoscevo ed ho piacevolmente riletto nel blog del bravo Pirkaf


      "Le cose più importanti sono le più difficili da dire.Sono quelle di cui ci si vergogna,perché le parole le immiseriscono.Le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate,e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.Ma è più che questo,vero?Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto,come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via.E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano,senza capire affatto quello che avete detto,senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate.Questa è la cosa peggiore,secondo me.Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.


      L.

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    3. Grazie adesso è tutto più chiaro😂

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    4. L. bel passo, Il corpo.
      Comunque, non ho capito: non puoi commentare da anonima da lui?
      Se vuoi gli dico di leggere qui.
      In ogni caso, la rete è sfasciata, io me ne tiro fuori: qui troverai (troverete) sempre quello che auspichi, perché mi piace così; ma già da un po' non mi importa più come prima di cosa fanno o non fanno gli altri, specie negli screzi.
      Io ho questo blog, questo mio progetto, e lo tiro avanti.
      Se ci sarà da leggere altro, per stima o per interesse, se ho tempo lo faccio volentieri.
      Così come non pretendo niente da nessuno, qui, non ho pretese di passare da altri, sempre :)

      Moz-

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    5. Porta pazienza Miki e non volermene se ho fatto accenno ad una "persona" sentendo la premura di poterla solo salutare apprezzando i suoi contenuti che arricchiscono i tuoi,di certo non meno validi e poi li l'anonimo non può commentare...dispiace:)


      Non penso che questo ti abbia tolto qualcosa onestamente dai :) ma mi scuso se abbia potuto infastidirti o magari è solo il mio "deficit di attenzione " che va ad alimentare i sognatori come me che attraverso l'immaginazione :

      "vedono il mondo come unica entità
      Nessuna necessità di cupidigia o brama
      Una fratellanza di uomini"

      ...e incitano a distogliere lo sguardo da altri che amano le divisioni,sempre li pronti ...che godono e vivono dei dibattiti accesi aggiungendo altra legna che aumenta e origina altri fuochi,altre spaccature.



      L.

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    6. No, ma figurati, quale fastidio?
      Sono andato anche ad avvisarlo, che gli avevi lasciato un messaggio per lui, ieri 💪

      Moz-

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    7. (riscrivo: avevo scritto il commento sotto la conversazione sbagliata...)

      A settembre una persona è passata dal mio blog per chiedere mie notizie (ero ancora nella pausa estiva): non ha detto nulla del post in cui ha commentato, ha detto di essere passata per un saluto. Le ho risposto qualche giorno dopo e poi è uscito il post di riapertura, in cui raccontavo del periodo estivo. E' forse ripassata a vedersi la risposta o il nuovo post? Direi proprio di no. Cosa dovrei pensare a questo punto? Che sia venuta per interesse, perché era parecchio che non passavo dal suo blog e voleva ricordarmelo? Oppure che fosse sincera? Cioè, è difficile scremare tra un comportamento interessato e un reale interesse. Anche lì sorge un po' di cringe, perché non sai cosa pensare e nemmeno bene come comportarti.

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    8. Esatto, lo so.
      E sarà capitato anche a me, eh.
      Di fare questo errore, intendo. E capico che non è semplice capire né l'intenzione, né come comportarsi.
      Comunque, un metro di giudizio può essere questo: se tale persona passa da noi solo quando ha un nuovo post (se il suo non è un blog quotidiano) allora direi che 2+2 fa 4.

      Moz-

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  40. Io non ho capito quasi niente di quello che ha scritto...ma sarà un mio limite😂

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    1. Ma chi? L'utente sopra? Ho appena risposto^^

      Moz-

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  41. Comunque Moz ti confesso che una blogosfera alla Imagine di Lennon sarebbe almeno per me alquanto noiosetta.

    Perché sarebbe finta e un vogliamoci tutti bene non esisterà mai😂

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    1. Ma infatti, l'unica cosa è che si deve capire che la blogosfera non siamo noi 4-5 blogger, non è un circolino.
      Io me ne tiro sempre più fuori, da queste cose.
      Non può essere Imagine, ma manco un mix di GF e De Filippi.
      Queste stronzate le lascio agli altri, non ci sono mai entrato e me ne voglio proprio allontanare: esiste questo blog, se volete leggerlo siete i benvenuti. Tutto ciò che non è qui, è degli altri (anche bellissimi) blog.

      Moz-

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    2. È quello che dico io ...alla fine ognuno coltiverà il suo orticello senza pestare i piedi all’altro.
      E si risentirà poi se non verrà capito.
      Ti faccio l’esempio della tizia di cui parli sopra ...quella che ti ha commentato il post sui cartoni che non sono mai passati in tv.
      Dimostrando con il suo commento di non aver letto il post.
      A te sta roba infastidisce...ma non per prendere le sue difese ma onestamente non penso l’abbia fatto con secondi fini.
      Tipo quei riscontri che uno spera di ottenere venendo a commentare da te e di cui parlava Lazzara.
      Voleva solo salutarti.
      Secondo me devi porti in maniera diversa anche a seconda di chi ti lascia un commento.
      Un po’ quello che mi pare abbia scritto Gironella.
      Sennò rischi di diventare castrante.
      Non so Moz ...



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    3. Max, ti faccio tutta una premessa, prima.
      Quell'articolo mi è costata tanta fatica. Di memoria, dopo lunghe chiacchierate con Leonardo.
      Sono andato in soffitta a ritrovare i miei appunti dove segnavo tutto ciò che passava in televisione nel 2002-2004: ho riletto tutto.
      Sono tornato in soffitta, ho presto TUTTI i numeri di Benkyo!, Animania, Ukiyo, Lodoss Magazine e via dicendo.
      Li ho riletti tutti (ovviamente la sezione che mi interessava, ossia le anticipazioni anime in televisione) e con un quadernino mi sono segnato: rivista tot, pag tot si parla di titolo x.
      E così per ognuna.
      Ho imbastito l'articolo dandogli una forma che non fosse solo un mero elenco, ma anche una narrazione fluida.
      Con questa lista, ho contattato Mirco e ne abbiamo discusso, mi ha dato altri spunti e altri ricordi.
      Ho ripreso il quadernino (giorni e giorni dopo, eh: è successo nell'arco di un mese), ho ritrovato le pagine delle riviste e le ho scansionate, rielaborando l'immagina (tagliandola dove necessario, sottolineando ciò che interessava, mettendoci il mio logo...).
      Ho sistemato tutto, e ho pubblicato.

      Ora, voglio dire: a me sta benissimo se qualcuno vuole solo salutarmi (anche se effettivamente esisono i sistemi di chat, per questo: ok, se uno non li ha, va bene anche qui).
      Ma perché non avere minimamente rispetto del mio lavoro e della mia fatica?
      Non ce l'ho con nessun utente sia chiaro, anche perché come sai in passato è successo altre volte (emblematico il caso del post sui girellari), però ecco...
      Se vuoi solo salutarmi, salutami! Ma io lo dico PER TE, perché un commento così, o saluti e baci, è CRINGE!
      La figura di merda la fai TU, anche e soprattutto come blogger: se qualcun altro ti legge, pensa (con mio estremo imbarazzo e dispiacere) "ma questo commento è stato scritto da un cretino!" "non passerò mai su un blog di questo tizio...!"
      Capito?

      Io lo dico anche e soprattutto per l'amor proprio.
      Castrante?
      Io non credo: vorrei solo commenti pertinenti, oppure realmente amichevoli, di altro non ho bisogno.
      Non cerco il commento per forza, non voglio collezioni di commenti.
      Per fortuna quel post ha fatto sfracelli altrove (e sì, proprio su Facebook ti farei vedere cosa è successo, con APPASSIONATI che mi hanno fornito ALTRO MATERIALE).
      Io cerco questo quando possibile, per parlare di altro c'è tanto altro spazio, o tanti altri post precedenti.
      Ovviamente, tutto in tranquillità, sia chiaro!^^

      Moz-

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  42. Errata corrige
    Stavolta la figura di quello che non ha letto la faccio io ahaha!!!
    Più che altro non ho visto bene l’avatar della tipa.
    L’ho confusa con un altra che commenta spesso qua molto gentile e competente su quello che conosce , se non sa non si fa problemi ad ammetterlo.
    Ho visto il blog di quella che parlavo sopra e in effetti il suo passaggio direi che è molto “interessato”.
    Hai ragione te.
    Ciao

    RispondiElimina
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    1. No, ma ascolta.
      Chiunque fosse quella persona, sia chiaro.
      Chiunque. Potevi essere anche tu, o anche io da altri.
      Non è per quell'utente in sé, non è per me, per te, non è per nessun altro: io parlo proprio in generale della cosa.
      Non ci sono problemi se vuoi passare a salutarmi, e mi fa anche (IMMENSO) piacere.
      Però ecco, almeno il titolo dell'articolo è da leggere.
      Perché si rischiano figuracce CON GLI ALTRI (io ci rimango male ma anche e soprattutto per la persona, ci resto in imbarazzo io!), immagina chi legge una cosa così cosa potrà pensare di questi utenti... :)

      Moz-

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  43. Buona Notte MikiMoz!

    AVVISO: Il commento che segue va letto in falsetto XD

    Personalmente non mi interessa se un Post è lungo o corto,
    se l'argomento mi interessa lo leggo a prescindere.

    Invece, per quanto riguarda i "commenti inutili", volevo farti
    una domanda: Se per ipotesi il tuo Blog dovesse subire un brusco
    (con brusco intendo dire tipo agli albori del tuo fare blogging)
    calo di visite e di conseguenza di commenti e di click, tu la
    penseresti allo stesso modo, oppure ti accontenteresti anche di
    quei 2, 3 o 4 commenti che magari non sono nemmeno pertinenti e
    che non arricchiscono in alcun modo la discussione?
    Secondo me se tu avessi pochissimi utenti (con pochissimi intendo
    proprio 4 gatti), allora l'avviso qui sotto non l'avresti mai scritto.
    Quello che voglio dire è che tu te lo puoi permettere perchè sei "ricco"
    di utenti, fissi e non, che ti seguono.

    Ovviamente so benissimo che questo è molto difficile che avvenga eh ;)
    E posso anche immaginare che se dovesse verificarsi una tale ipotesi,
    allora tu quasi sicuramente smetteresti di fare blogging...anche perchè
    penso che a quel punto non ne varebbe nemmeno più la pena...almeno credo.

    P.S. Io credo (più o meno) di aver rispettato l'avviso che hai lasciato
    qua sotto, però, per quanto mi riguarda, devo ammettere che da quando lo
    hai scritto ho perso quasi la voglia di commentare...insomma, citando
    l'aggettivo usato da MAX, diciamo che mi hai proprio: CASTRATO.
    Comunque va bene così eh. Alla fine (secondo me) la regola è sempre e
    soltanto una: BLOG TUO, REGOLE TUE...PUNTO.

    CIAO! CIAO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché ti ho castrato? Cosa scrivevi di fuori tema che prima accettavo e oggi ti rimprovero?
      Non mi sembra sia mai successo, che io ricordi, né una cosa né l'altra.
      Se hai perso la voglia di commentare mi dispiace, ma se dovevi commentare con delle cazzate... allora meglio 😂
      Il discorso che fai di basa sull'ipocrisia generale: vedere dei numeri sotto al post fa tanto, e hai ragione. Hai la prova di non rivolgerti al vuoto.
      Ma ritengo svilente se questi numeri fossero tutti commenti che non c'entrano niente con la discussione... a quel punto, non è meglio non averne? Per il rispetto proprio verso l'articolo.
      Hai letto nel commento sopra, cosa mi è costato scrivere quello degli anime, no?
      Immagina se avessi ricevuto 4-5 commenti fatti di "bello" "complimenti" "peccato che non li abbiano trasmessi".
      Fa numero, ma a che pro? Effettivamente, servirebbero a qualcosa?
      Mica bisogna commentare per forza! 🤓 Né ho mai cercato una community "carovana", di adoratori fissi che ti seguono: cose che lascio ai divi.
      Io voglio solo scrivere buoni articoli, cose inedite, spunti di riflessione... 🧡
      Se i commenti qui dovessero sparire, ma non i numeri, significherà che avevo ragione e che la gente passava solo per il do ut des.
      Oppure che io scrivo cose poco interessanti.
      In quel caso chiudo; nell'altro caso, mi starò già rivolgendo a un pubblico veramente interessato a quello che scrivo, e che magari mi commenta altrove 👍👾

      Moz-

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    2. Io non ho i numeri di Miki, anzi mi commentano sì e no meno di 10 persone, ma lo stesso se ricevessi quel tipo di commenti mi darebbe fastidio uguale. All'anticipazione del successivo post ho ricevuto a volte il commento "allora attendiamo il prossimo post", che è veramente fastidioso, perché hai scritto determinate cose spendendoci del tempo e la gente ci passa sopra, come per dire "vabbè, vediamo il prossimo".
      Su alcuni poi si fa un grande lavoro. C'è stata una lunga serie di post l'anno scorso che ho preparato nell'arco di mesi, non in un pomeriggio. Ho riflettuto a lungo sui temi, ho scritto le bozze dei vari post, poi sono andato a documentarmi su siti, dispense universitarie, i mesi successivi sono tornato a revisionarli per ampliare i concetti ogni volta che mi veniva un'idea interessante. E poi mi devo vedere una persona che li commenta a senso, leggendo solo le prime righe o scrollando. E che quanto lo riprendo, si incazza pure (e non era nemmeno la prima volta che lo faceva). E poi sarei quello "che si prende troppo sul serio". Ma vaffanculo!

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    3. Ma infatti, davvero: meglio non riceverne, che riceverne così.
      Che poi, e qui sgancio la bomba, vuoi vedere che nel complesso sono meglio i commenti ottenuti su FB sotto il nostro articolo, perché INDUBBIAMENTE lontani da qualsiasi concetto di do ut des e blogging?
      La mia è una provocazione, sia chiaro... :)

      Moz-

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    4. La tua è una provocazione, perché metti su due livelli diversi chi ti commenta.
      Mi verrebbe da dirti che blogger che ti commentano li trovi anche su fb no?
      A meno che la maggior parte dei commenti che ti arrivano da fb son di comuni lettori senza blog, come me😂

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    5. Spetta , ma stai dicendo che tutti i blogger che ti han commentato qua l’han fatto per mero interesse🤔....è una provocazione!!!

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    6. Questo post mi pare di capire che l'hai pubblicato anche su Facebook, sarei curiosa di sapere come è andata. Post lunghi o corti? e sui commenti inutili come si sono espressi?

      @ Miki e Marco: certo che sentire nel dettaglio quanto lavoro c'è dietro un post, è incredibile. Devo dire però che lo può percepire chi come voi ne capisce di argomenti così specifici, tante persone e non voglio offendere nessuno sia chiaro, magari un po' per superficialità non se ne rendono neanche conto. Marco insegna chimica, e magari si pensa che quando scrive, scriva di getto. Miki è un appassionato di vari argomenti davvero, e qui mi sembra un po' strano non capire, non riconoscere che viene fatto un lavoro di ricerca incredibile perché certe cose non le puoi scrivere così, a memoria, ma devi essere preciso e credibile, perché un appassionato ti smentirebbe immediatamente.

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    7. Lory, quella serie di post (la "serie del quotidiano") era uno speciale che trattava di alcuni aspetti della società contemporanea. E' naturale che ci si documenti prima di scrivere qualcosa, ma come lo faccio io, lo fa Miki e tanti altri. Ma non è che tutti i miei post siano così... Alcuni li preparo davvero in un'oretta, salvo poi le varie revisioni. Ad esempio quello del gatto di Shrodinger. A volte invece faccio delle ricerche, come nella rubrica Dalla A alla Z o quella sulle Parole: devo fare mente locale sulle cose che conosco e cercare ulteriori informazioni in giro per la rete. Quando uno ha un'idea la coglie subito, ma per realizzarla ci vuole del tempo e del lavoro. Per questo mi fa specie che altri blogger non si comportino col medesimo rispetto che si aspettano sui proprio blog, considerando che fanno lo stesso lavoro di ricerca.

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    8. Wait wait wait.
      Rispondo a Max:
      la mia è appunto una provocazione. Ma forse, con una piccola percentuale di verità: su FB è gente fan di questo o quell'argomento.
      Ancora adesso mi stanno scrivendo per il post sugli anime mediaset mai trasmessi; addirittura ho dovuto implementare con materiale che mi hanno fornito i lettori provenienti da quella piattaforma.
      No, non sono blogger, appunto: commentano, leggono, discutono con me senza aspettarsi niente in cambio.

      Rispondo a Lory: questo l'ho condiviso su fb ma non ha generato dibattiti, solo qualche visualizzazione; parlavo del post di due giorni fa, che ancora adesso sta macinando interazioni sui social e qui.
      Però ho visto che di lunghezza se ne sono occupati anche altri, in questi giorni, a ruota.
      Ultima una blogger pochi minuti fa.

      Marco: io ancora penso al gatto col dorso imburrato... ahaha XD
      Comunque sì, anche io sono molto veloce, ma come dice Lory (e vale per me e per te e per tutti) bisogna risultare credibili... altrimenti ti sputtanano (E GIUSTAMENTE!)

      Moz-

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    9. Ma guarda Marco che io ti capisco perfettamente, ho parlato di superficialità e di certo non appartiene a tutti i blogger. Anch'io che non sono una blogger lo capisco, ma egoisticamente (non sono nella testa delle persone) qualcuno può essersene fregato.
      Adesso io sono una persona che cerca sempre di usare la logica e in questo caso sono razionale e mi chiedo o meglio mi dico che se una persona non legge neanche il titolo di un post, di certo non ha letto neanche quello che Miki ha scritto in fondo, ovvero di fare commenti pertinenti.
      Forse il discorso che tu facevi in alto di prendere il blog un po' così come un gioco (non ricordo le tue parole esatte) allora forse è vero, chissà quante volte ho sbagliato anch'io, senz'altro. Probabilmente non si era capito veramente, forse per qualcuno è un passatempo e magari per un altro è una cosa seria e gradisce altrettanta serietà e rispetto.

      A Marco e Miki: credo che questo post nel bene e nel male abbia chiarito diversi punti. Sarebbe dovuto già essere chiaro da un po' almeno qua, visto che Miki l'aveva già scritto da un po' adesso credo sia chiarissimo per tutti.
      Mi dispiace dicevo prima, che involontariamente si possono essere sentite toccate persone che non l'hanno letto forse nel modo giusto e qui mi rivolgo alla domanda posta: post lunghi o corti? Questa è stata posta come domanda, forse qualcuno come Pirkaf, e forse qualcun altro l'ha letta come una critica, ma non penso fosse questa l'intenzione. Ho letto il suo post, non ho risposto perché da lui ho commentato solo una volta e non volevo essere invadente, però quel ragazzo scrive bene, e mi è molto dispiaciuto per il suo rammarico...

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    10. Secondo me avrà solo piacere se gli lasci un commento!! 😎💪
      Dunque: io sono l'anti-serietà in persona. Odio le cose serie, le rifuggo con tutta la forza.
      Voglio sempre e solo cazzeggiare e divertirmi, nei limiti del possibile.
      Il blog È divertimento, altrimenti non lo farei.
      Ma mi piace farlo bene, divertirmi bene.
      Un conto appunto è divertirsi, stare bene, tranquilli... Un altro è dire/fare cose sciape, vuote.
      Un tempo, quando c'era una parvenza di rete, e si stava tutti in (apparente?) armonia, ricordo che si cazzeggiava e folleggiava alla grande tra i blog. Ma sempre col rispetto verso quanto scritto e divulgato.
      Oggi, che quella rete è crollata e tutti ci siamo mostrati per quel che è (l'ipocrisia di cui parlava Marco) allora non è nemmeno più il caso di considerarci un piccola rete nel vasto mondo della blogosfera 😔☺️💪

      Moz-

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    11. Ok, ho capito!
      Difficile fare una quadra....hai avuto lamentele se puoi dirlo?

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    12. In che senso? Lamentele per cosa?

      Moz-

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    13. Quel "essersene fregato" che tu dici è frutto di un calcolo.
      Mi spiego: perché devo andare a commentare il blog x se non ho tempo e voglia? Semplice, perché è una consuetudine, perché con quel blogger voglio mantenere dei rapporti di amicizia, e perché tra le regole non-scritte del blogging c'è quella di leggersi e commentarsi a vicenda. Altrimenti se si smette di commentare da uno, quello là - che stronzo che è - poi smetterà di commentare a sua volta nel nostro blog, e allora perdiamo seguito e autogratificazione: è l'erronea percezione di contare qualcosa, di essere speciali (praticamente è come se una goccia dell'oceano pensasse di essere più importante delle altre). Allora lascio un commento qualsiasi, ma per non essere sgamato, uso il trucchetto di leggere le prime righe, scrollare giù, farmi un'idea, e buttare lì un commento così generico che può adattarsi a qualsiasi post. D'altra parte ci si aspetta pure che quello lì (lo stronzo) poi commenti in maniera adeguata nel proprio blog.
      Ecco l'ipocrisia e il do-ut-des malato.
      Il blogging è un gioco, un passatempo, quello che vuoi. Però tutti i giochi (pensa al calcio) hanno delle regole, che vanno rispettate. Se fai fallo, sei ammonito. Al secondo cartellino, fuori. Se bestemmi o insulti qualcuno, fuori. E soprattutto c'è il fairplay: si gioca per vincere, certo, ma in uno sport conta l'attività sportiva, per cui se giochi sporco la gente se ne accorge. E si muove di conseguenza.

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    14. Non fa una piega! 👍

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  44. Scusa Miki, potrei sbagliarmi, ma in riferimento al commento di Omega, ricordo male io, o questa tua dicitura qua in basso è mesi che c'è, non mi sembra che l'hai appena messa, giusto? Forse ricordo male io....

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    1. Non sbagli, c'è dalla fine di questa estate.
      Ma forse non si notava, fino a che non l'ho scritto pubblicamente^^

      Moz-

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  45. Beh, dai, allora.....credimi da una parte, lo dico sincera, mi spiace poi magari spiego meglio, però ricordavo che questa cosa era scritta da un po'. Ti leggevo da diverso tempo senza commentare e anche qui correggimi se sbaglio, ma queste "lamentele" da parte tua le avevi fatte più volte, giusto?
    Ora forse, non so che è successo, forse la goccia ha traboccato...

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    Risposte
    1. Ho iniziato a farle pubblicamente dopo il post della Girella.
      Perché lì mi sono proprio sentito mancare di rispetto.
      E non è una accusa: ho solo compreso che ormai il commentarsi a vicenda era una questione meccanica, un vero meccanismo (non per tutti, sia chiaro).

      Moz-

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  46. Forse questo post su Facebook non ha avuto presa perché, non mi intendo di social, ma mi sembra più una domanda da blog. Ovvero non so se su Facebook si posta nello stesso modo?
    Io in chimica avevo n.c. oltre a non capirci nulla, avevo un insegnante che...lasciamo perdere!!!! Anch'io ho letto il post sul gatto, complessa la cosa, affascinante, ma sono un po' gnucca 😂

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    Risposte
    1. Una volta in fisica ho preso 0, in chimica avevo sempre 3/4, matematica sempre il debito... 🤓👍
      Sì, ovviamente è un argomento da blogger, ha fatto presa direttamente sui bloggers in questa piattaforma!

      Moz-

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  47. No, invece in matematica ero bravina. Ma la chimica mi sarebbe piaciuto impararla, capirci un po', con un insegnante diverso sono certa avrei almeno appreso le basi.
    Intendevo se questo post ha avuto risonanza negativa nei tuoi confronti, se ha urtato qualcuno.

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    Risposte
    1. Io al massimo giocavo al piccolo chimico, e anche con estrema fantasia...^^
      Comunque, non saprei. Al di là di ciò che hai già letto, poco fa un'altra blogger ha trattato la cosa; sicuramente qualcuno si è risentito, ma io spero di non aver offeso nessuno né di sembrare tipo colui che ha voluto dare una lezione di lunghezza (dopotutto sono il primo, a essere lungo, se serve).

      Moz-

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    2. Beh, questo potrebbe essere un inizio:
      https://arcaniearcani.blogspot.com/2020/07/chimica-sociologica.html

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