[FUMETTI] Diabolik - In cambio di una vita, la recensione (no spoiler)



Una storia molto particolare, quella del Diabolik di febbraio.
I fan di Ginko -e ce ne sono!- saranno contenti: il nostro ispettore è al centro della vicenda, sin dalla copertina a tinte funebri che ce lo mostra osservare i presunti cadaveri dei suoi due acerrimi nemici.
Ovviamente, e non sarà nemmeno il caso di dirlo, Diabolik e Eva Kant non saranno certo morti, e In cambio di una vita ci parla proprio di un intricato piano che porta tutti e tre i nostri protagonisti in una terra lontana, stile sudamericano: qui incrociano le sorti di Conchita Aguilar, la Pocahontas che troneggia nel retrocopertina.
Dovrebbe poter essere un colpo non troppo complicato, quello che Diabolik ha studiato per impossessarsi di un diamante usato come merce di scambio tra un trafficante di armi estero e un generale dello stato di Ramal, retto da una dittatura militare.
Ma questa volta l'imprevisto coglie lui e Eva di sorpresa, mettendoli immediatamente fuori gioco.

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Conchita Aguilar è invece una giornalista che da anni si batte contro il suo governo, una violenta dittatura che la donna denuncia coi suoi servizi.
In pericolo di vita, in una nazione con leggi disumane, ha trovato rifugio nell'ambasciata di Clerville.
Ma ora il governo di Ramal vuole cogliere l'occasione: consegnare Diabolik e Eva in cambio della Aguilar.




E inizia così una complessa trattativa politica, tra governi e servizi segreti, e con Ginko chiamato a dire la sua. L'ispettore accetterà di consegnare Conchita Aguilar a chi sicuramente la farà fuori, pur di avere in cambio i due spietati criminali a cui dà la caccia da anni?




Un piano complesso che coinvolge svariate pedine in gioco; un gioco che ha i suoi piccoli colpi di scena e che regala anche ribaltamenti e tensione.
Ma, al centro di tutto, come detto, ci sarà sempre Ginko.
A Diabolik e Eva è comunque riservato il giusto spazio, recatisi in un pericoloso luogo lontano.
Si rifaranno il mese prossimo, quando dovranno riprendere l'aereo per raggiungere una città simil-americana: ne riparleremo.


In cambio di una vita
nasce da un'idea di Pistoia, scritto da Gomboli e Pasini, sceneggiato da Roberto Altariva; i disegni -dettagliati ed espressivi- sono di Giordano/Santoro.
Piccola segnalazione: sono stato chiamato a collaborare a Diabolikando, fanzine distribuita dal Diabolik Club (ordinabile presso di loro) curata da Andrea Agati (che si sta occupando anche di Anastatika) e da Michele Iudica (soggettista della serie).




Per questo numero, ho scritto uno studio sul Diabolik "finto", un passato in cui ha usato una doppia identità, un periodo particolare poco esplorato: Dopo di King, prima di Eva.
Diabolikando del dicembre 2020 è in vendita sia in edizione regolare che variant; con l'acquisto verrà allegata la stampa della copertina, autorizzata dalla Astorina.

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12 commenti:

  1. come ti ho scritto su Telegram, credo che sia l'ora di pubblicare una sorta di guida alle storie imprescindibili di DK.
    Almeno per quelli come me che si stanno avvicinando a questo mondo per la prima volta tramite "Anastatika".

    Per esempio: esiste un cosiddetto periodo aureo, tipo i leggendari (nel senso che è una leggenda) "primi 100 numeri di Dylan Dog"?

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    1. Ho letto ora su Telegram, ne faccio un post :)
      Il periodo d'oro è quello degli anni '70, credo.
      Ma quello delle prime due serie (1962-1965) è leggendario^^

      Moz-

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    2. Il periodo d'oro di un fumetto è quando infila una serie di albi memorabili uno dopo l'altro, senza cali di qualità nei comparti testi e disegni.

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    3. Assolutmente, e forse appunto quello di Diabolik fu negli anni '70 :)

      Moz-

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  2. A me la storia è piaciuta,
    S
    P
    O
    I
    L
    E
    R
    mi ha ricordato l'A-Team con quel furgone camuffato prima da ambulanza e poi da trasporto funerario...
    Diabolik poco presente, vero, ma senza le sue maschere Ginko avrebbe avuto ben poco da fare.
    Disegni belli, forse troppo asettici, e con retini un po' abusati, anche per fare le ombre sui volti dei bianchi.

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    1. Sì, i retini sono di Leonardo Vasco, molto molto presente sulle tavole più grandi dei Grandi Diabolik.
      Anche a me la storia è piaciuta, qualcosa di inedito :)

      Moz-

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  3. Come ci siamo già detti, per me l'anno LX è cominciato molto bene. Anche questo albo mi è piaciuto particolarmente perché ogni tanto vedere Diabolik in difficoltà non fa mai male. Non dico sia qualcosa che possa accostarsi ai primi 15 anni del re del terrore però penso si stia andando comunque bene. Per me è "sì"

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    1. Sì, ma in effetti Dk veleggia sempre alla grande, c'è poco da dire.
      Ultimamente credo persino che le cose siano anche meglio del recente passato... figuriamoci!!
      Nel 2020 ci trovo solo una sbavatura, il 2021 è iniziato molto bene.

      Moz-

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  4. Diabolik è sempre stato tra i miei fumetti preferiti. Ed amo sempre leggere articoli che lo riguardano. Sono contenta di avere frainteso le tue intenzioni di abbandono della blogsfera, sebbene il titolo del post invitasse a pensare male
    Felice di essermi sbagliata. Un saluto e buona continuazione di settimana

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    1. Dai, questo lo trovi in edicola: è un bell'albo, potrebbe piacerti!
      Thanks!

      Moz-

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  5. Molto avvincenti i ribaltamenti, come li definisci.
    Ero convinto che sarebbero tornati a Clerville da finti cadaveri, mi ero pure dimenticato che poi sarebbero dovuti fuggire dalla ghigliottina (tanto si sa che scappano) e tac, colpo di scena! Per fortuna con mini spiegone 😁

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