[MISTERI] Aladygma: la storia del progetto misterioso


 
Se nel 2008 trafficavate su forum, blog e siti cinematografici (e non solo!) sicuramente vi sarete imbattuti in Aladygma, più spesso riportato come aladYgma.
Un progetto misterioso, che sembrava inizialmente legato a due blockbuster cinematografici dell'epoca.
Un enigma multimediale; un racconto che si formava attraverso i giocatori stessi.
Sicuramente, un'idea ambiziosa partita forse senza nemmeno voler essere tale.
Ecco tutta la verità dietro la faccenda.



CLOVERFIELD

Anno 2008: nei cinema arriva Cloverfield.
Film fantascientifico di Matt Reeves (quello di The Batman) e prodotto da J.J. Abrams: questo nome è il punto focale della questione, perché Cloverfield fu interessato da una campagna pubblicitaria molto particolare.
Come per Lost, gli spazi web garantivano un'esperienza che andava oltre la pellicola in sé: siti internet con indizi, profili dei personaggi, nuove informazioni.
A volte si doveva giocare un po' col mouse, per scoprire certi dettagli.





CLOVERFIELD 2?
Quando, similmente al sito di Cloverfield (www.1-18-08.com), spuntò sulla rete il sito di Aladygma, in tanti penserano che doveva trattarsi del sequel (comunque prontamente annunciato) di quel film.
Infatti, il misteriodo progetto Aladygma si presentava proprio con un sito (dominio tedesco) nella cui home riportava la seguente frase: start date 00/11/22/88 (c) aladygma coming soon next day! follow the white spaces.
Numeri, cifre, come per Cloverfield.
Poi, se si muoveva il mouse verso sinistra, la schermata avrebbe evidenziato cinque quadratini bianchi che, cliccandoci sopra, rimandavano a pagine con foto e indizi.
L'esperienza aveva inizio.






IL CODICE ALADYGMA
Una delle immagini che sarebbero apparse raffigurava un cranio umano disegnato da Leonardo: qualcuno arrivò a ipotizzare che il tutto fosse legato a qualche sequel del film di Ron Howard, Il codice da Vinci.
Altri iniziarono ad associare i numeri 00/11/28/28 a strani rapimenti UFO, mentre si leggeva anche la scritta Student Thomas 211/2008, rivelando il nome di un probabile protagonista dell'intera vicenda.
I siti, i forum e i blog cinematografici (anche italiani) iniziarono a occuparsi della questione, forse partendo dal presupposto che doveva trattarsi davvero di Cloverfield 2 o di qualche altro film catastrofico/mostruoso.






AMYGDALA
Aladygma era per ora un enigma, con nuovi indizi e una storia che si formava passo passo; il pubblico si lasciò contagiare dal mistero ed era pronto a nuovi risvolti.
Il nome Aladygma si scopre essere l'anagramma di amygdala, la parte del cervello responsabile delle emozioni e del contenimento dei ricordi.
Proprio qui su Blogspot apparve un blog ufficiale, aggiornato solo fino al 2010: thomasdahlem.blogspot.com/
La storia di Thomas ormai era avviata, come una caccia al tesoro in giro per il mondo grazie al diario e agli indizi (pagine, disegni, foto) che ogni tanto venivano rilasciati.






ENIGMI
Tutti si chiedevano chi fosse la ragazza spaventata che in una fotografia guarda la porta della stanza 211.
Tutti traducevano rengül nie sti samoht ossia thomas ist ein lügner ossa Thomas è un bugiardo.
E poi c'era uno strano mostro che si intravedeva nelle immagini, e varie località come il Brooklyn Hospital, l'Austria, Venezia...





LA VERITÀ
Nei mesi dove Aldaygma era al clou del suo successo virale, c'era già qualcuno che iniziava a capire che magari Cloverfield e J.J. Abrams non c'entrassero niente; che magari si trattava di tutt'altro film, oppure chissà, la semplice idea per monetizzare su Google.
Il tempo passa e diviene sempre più chiaro che Aladygma non è altro che un viral-game.





UN GIOCO DI RUOLO COLLETTIVO
Forse senza neanche sapere bene dove andare a parare, mischiando tanti dettagli e mettendo tanta carne al fuoco (le influenze da Cloverfield erano palesi, così come l'ispirazione avuta dalla campagna pubblicitaria del film...) il progretto Aladygma era partito e se ne parlava anche all'estero, nonostante iniziasse a sembrare una cosa principalmente italiana.
La passione per J.J. Abrams non era nemmeno nascosta: a un certo punto, sul diario di Thomas comparve uno dei simboli della serie televisiva Fringe.
Ma chi c'era dietro tutto questo?
Il suo nome è Jafeth Mariani, esperto di online marketing e studente di psicologia.
Uscì allo scoperto abbastanza presto, rivelando la reale natura di Aladygma.


Jafeth Mariani


Mariani rispose ad alcune domande di Cineblog, rivelando tra le altre cose -e mentre il gioco andava avanti- che "È qualcosa di assolutamente nuovo perchè siete voi fans a decidere e a prendere le decisioni. Per il momento è un misto fra realtà, arte, gioco, che viene giocato da voi, e tutto quello che verrà deciso, creato fino alla fine del primo episodio, sarà importantissimo per lo svolgersi degli avvenimenti seguenti. Non possiamo rivelare tutti segreti per non andare contro alcuni contratti, ma comunque possiamo dire: chi aspetta un film non verrà deluso. Ma non sarà solo un film."






A chi chiedeva quanto tempo sarebbe durato il mistero, Mariani rispondeva: "Fino a Dicembre (2008, n.d. Miki) scoprirete parecchie cose e la vostra sete di verità verrà appagata. Poi verranno altre cose, un seguito. Ma non dimenticate: siete VOI che contate. Voi siete Aladygma. Aluni indizi li diamo noi, altri li avete creati voi e altri li scopriremo insieme e molti si aiuteranno alla fine insieme. Noi abbiamo una storia, un filo da seguire, ma la realtà e le vostre decisioni modificano il corso di questa storia. Non aspettate solo risposte da noi, createle e fateci sapere."
Alla domanda sul perché il codice di Thomas fosse stato inviato a soli siti di cinema, la risposta fu "Chi pensa che Aladygma sia solo un gioco, sbaglia. O solo un film, o solo un viral, o solo un prodotto o solo Arte… Aladygma va oltre queste classificazioni. Ma il codice per l’agenda di Thomas è stato mandato a soli siti di cinema perché chi ha trovato l´agenda ha pensato fosse giusto così. Forse aveva ragione. chi sopravviverà, vedrà."





Dopo il 2009, tranne un paio di sporadici aggiornamenti sul blog di Thomas, di Aladygma non si parla più.
Appurato che non è Cloverfield 2, e appurato che si tratta di un qualcosa in divenire e di non ben definito (che potrebbe portare forse a un libro o forse addirittura a un film...) il web, veloce e fagocitatore, perde interesse per questa storia.
Jafeth Mariani torna a farsi vivo in un'intervista rilasciata al blog Fantascienza&co, dove rivela come è nata l'idea e a cosa si sarebbe giunti.




"Aladygma è stato un successone alla partenza ma così grande che non sono più riuscito a tenere le redini [...] ho visto Cloverfield e mi sono detto, chiesto, cosa succede se creo su una pagina vuota e metto in giro delle voci? Ne ho parlato con questo mio amico. Io sono esperto di online marketing e lui è più esperto in programmazione."
Mariani continua: "A quel punto qualcuno - un giornalista- ha pensato che fosse Cloverfield e lo ha scritto sul suo sito canadese.
Da lì in poi sono arrivate tantissime visite, migliaia al giorno, e allora abbiamo aperto il famoso blog di Thomas Dahlem"
.
In sostanza, un po' come il caso/mistero di This Man (vedi QUI): una campagna virale creata su una storia, il tutto partito dall'Italia.





Per quanto riguarda i progetti legati a Aladygma, Mariani rispondeva:
"Qualcuno si è offerto per il fumetto, un disegnatore che ha anche lavorato per Bonelli (Tex), ...interviste in TV, ma ad un certo punto sono arrivate tante di quelle visite, e l'interazione era al 100% - io ero 24 ore al computer.
Dopo
Aladygma, ho avuto parecchie proposte di lavoro nel campo dell´online marketing - dove ho potuto in parte sfruttare questa esperienza enorme, a cui devo quindi molto."





E oggi cosa resta di Aladygma?
Cosa è stato questo progetto così particolare?
Sempre nella stessa intervista, ormai più di dieci anni fa, il creatore rivelava: "Il fumetto è stata una breve parentesi non portata avanti e il libro lo sto scrivendo. Il romanzo per il momento non è più collettivo, per problemi logistici, ma è comunque il riassunto di tutte le proposte che mi hanno fatto e di tutte le idee che sono anche arrivate nel tempo dagli appassionati di Aladygma."
In realtà, mai nessun prodotto ha visto la luce, e l'esperienza Aladygma è rimasta tutta qui: un gioco che ha appassionato tantissimi internauti; un esperimento casuale, divenuto poi forse difficile da gestire quando le cose si sono spinte troppo oltre.
Quando ancora il web sapeva essere una zona franca tutta da esplorare, libera dai social ma attivissima sul fronte di forum e blog.


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15 commenti:

  1. Inizio a pensare che le serie tv debbano limitarsi a fare le serie tv, e non debordare sul web con contenuti extra, indizi, ecc... Perché se ne può perdere il controllo e chi vi partecipa ritrovarsi con nulla alla fine.
    Lieto di essermi perso questo esperimento, il mio andare controtendenza mi ha salvato. 😅
    Oramai più un sito o un'app è curiosa, più ci subodoro che essenzialmente è puro marketing messo in vetrina. Quindi ciao. 😉

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    1. Pensa, qui non si voleva andare a parare da nessuna parte... e infatti alla fine si è visto, non ha portato a niente... 😅
      Anche se l'idea era bella e poteva davvero essere applicata a un film o una serie!
      Per il resto, a me piace se serie e film diventano (un poco) crossmediali, ma deve essere fatto bene.

      Moz-

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    2. ahahiahi
      Rispondo di getto perché questo è il punto. Serie tv, cinema, musica, libri, opere che rimangono nei limiti. Uno crea, gli altri sono spettatori. E' tutto superato.
      L'esperienza futura è il videogame. Uno comincia, tutti creano.
      E' compiuto questo passaggio certamente no.
      Ma in fin dei conti i primi film muti e in bianco e nero, non erano nulla rispetto al cinema al suo apice.
      E lo stesso vale per l'esperienza interattiva. Siamo appena all'inizio.

      Ciao
      Giù

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    3. Sicuramente, è una delle possibilità, ma la narrazione classica deve rimanere.
      Dopotutto, prima dei videogiochi lo hanno fatto i giochi di ruolo, per dire.
      In ogni caso, Aladygma non aveva NIENTE a che fare con cinema, TV, libri o fumetti... al massimo lo sarebbe diventato (ma davvero? chissà...), fu un gioco sfuggito al controllo di chi creò l'esperimento, probabilmente perché non c'era un progetto solidissimo dietro... a livello narrativo, proprio.

      Moz-

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    4. Quel periodo fu il punto più basso per Giacobbo...

      Moz-

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    5. Direi che possono coesistere intrattenimento classico che resta "nei limiti", e intrattenimento trasversale che coinvolge attivamente gli spettatori: basta mettere in chiaro da subito di cosa si tratta, dato che oramai lo spettatore paga consapevolmente per vedere un prodotto nuovo (e poi si lamenta dei rincari delle utenze, invece di risparmiare sul superfluo).
      E poi perché sminuire il cinema muto? Per me meglio "Luci della città" di "Matrix", giusto per dire due titoli.

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    6. Ma qui nello specifico non era interessata alcuna serie o alcun film, è semplicemente l'idea di due persone che hanno aperto un sito per provare a vedere cosa succedeva. Qualcosa è successo, nel senso che il gioco è partito, ma come tutto nacque dal niente, al niente è tornato.
      Resta un bell'esperimento nel web che andava "ampliandosi", a mio avviso.

      Moz-

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    7. Ora è più attento, ma lo era anche all'inizio di Voyager (prima dell'ossessione danbrowniana per Rennes le Chateau) e ancor di più a Stargate - Linea di confine.

      Moz-

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  2. Sì, in effetti, l'impressione è di qualcosa di quasi casuale, iniziato con: "vediamo cosa succede", ma poi, mancando una vera idea, non sono riusciti a portare il tutto fino in fondo. Comunque questo credo che, in modo diverso, avvenga in film o libri compiuti, magari si parte da una bella idea ma poi non si riesce a tenerla fino in fondo. Non è facile d'altronde.

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    1. Vero, e forse con progetti "reali" tipo filmmi serie è grave; qui era un gioco, un esperimento che alla base non aveva alcuna pretesa, soprattutto di vendita di prodotti, che al massimo sarebbero arrivati poi (e non è mai successo).
      Da replicare, m in meglio 💪🧠

      Moz-

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  3. Troppi folli in rete per quello che sappiamo, figuriamoci per quello che non sappiamo...ancora...

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    1. Ma no, che male c'è?
      Anche a me piace fare progetti di questo tipo... sono giochi, tutto sommato :)

      Moz-

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  4. Dunque qualcuno ci ha provato davvero a fare un gioco di ruolo così in grande, non è solo un'idea da fumetto 😃
    io però non ricordo nulla a riguardo, anche se il 2008 è proprio l'anno in cui ho avuto la prima connessione internet in casa, con quel modem che lampeggiava in continuazione e la linea che andava e veniva...

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    1. Diciamo che ci hanno provato... senza manco volerci provare.
      Secondo me non avevano ben chiaro dove andare a parare e hanno solo inizialmente creato il mistero.
      Ma la cosa è affascinante!!

      Moz-

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  5. Io ho partecipato a questo gioco. Avevo anche trovato alcuni indizi ed era divertente. Seguire l'aggiornamento del sito, scoprire pezzi di mappa mandati in giro a varie redazioni cinematografiche (alcune li ho contattati personalmente per scoprire se avessero ricevuto pezzi dell'ARG). Quando ho scoperto poi che non si trattasse di un seguito di Cloverfield, ma di un'idea stravagante di un italiano/tedesco l'ho contattato per farne parte. Ho conosciuto Jafeth e anche il disegnatore del fumetto Alfredo. Ho ideato alcuni white spaces e ho cercato di aiutarli. Ma poi è finito con un nulla di fatto. Però è stato divertente. Carmine

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