La vita, si sa, è scandita anche e soprattutto dai diversi periodi scolastici.
Come vi ho raccontato già in passato (vedi QUI), quello delle medie è stato il mio periodo top, dove ero al massimo di me stesso.
Ma ovviamente tutto proveniva naturalmente anche dal quinquennio precedente, quello delle scuole elementari, che pure mi aveva regalato momenti particolari.
Ricordi che porto con me e che sono parte integrante della mia vita...
Vi avevo mostrato i miei quaderni di allora, con persino la primissima cosa realizzata il primissimo giorno di scuola (un disegno sconclusionato, vedi QUI).
Ma oggi ripercorriamo proprio emozioni e ricordi di quel tempo, e si parte proprio con Si parte, primo libro delle elementari che ha contribuito a formare il mio immaginario estetico (vedi QUI).
Font identico a quello del logo Vacanze di Natale, tinte pastello dagli accostamenti tipici dell'epoca e disegni simili a quelli che si ritrovavano su fumetti e spot.
Ricordo ancora i due protagonisti degli esercizi e delle storie, Verena e Renato, ottimi nomi per scandire le sillabe e giocare con le parole.
E ricordo perfettamente il mio primo "bravissimo" preso in lettura, col brano Renato sogna ad occhi aperti.
Peraltro, ero andato a scuola un anno prima proprio perché a tre anni già leggevo (fumetti, ovviamente) e scrivevo.
Questo genere di disegni, i balloons con le scritte in corsivo, non erano poi così diversi dai libri per bambini che giravano all'epoca, ma anche dagli spot cartacei di merendine e simili!
La matematica non è mai stata il mio forte, e i problemi con addizione e sottrazione li ho anche adesso.
Oggi direbbero che sono discalculico, e mi concederebbero compiti semplificati e attenzioni varie: all'epoca ero semplicemente più "tardo" in questa materia pallosa, ma sono sopravvissuto ugualmente senza la pretesa da parte dei miei genitori di avere un figlio per forza bravo in tutto.
Reperto storico: l'intestazione col mio nome, la classe (1a H), e la data (11 maggio 1989!).
Il primo ricordo che ho della scuola elementare -oltrepassato il grande portone quel primo giorno, accompagnato da mia madre- è un bambino con la cartella celeste dei Masters.
La mia classe era la prima aula sulla destra.
La scuola Dante Alighieri mi è sempre sembrata un labirinto, fatto di scalinate grandi e piccole, dislivelli vari, sfilze di stanze, palestre, corridoi luminosi e cortili sul retro.
La lunga discesa che portava a quel portone è indelebile nella mia memoria.
Così come lo spazio laterale di una casa privata adiacente, che i bambini più teppisti usavano per menarsi e regolare i conti tra loro, a fine lezioni.
Durante il terzo anno, il plesso scolastico venne ampliato, con una struttura ovviamente più moderna che si trova praticamente al lato opposto.
Dalla vecchia scuola ci si poteva accedere grazie a un sovrappasso esterno, non ricordo se anche attraverso un passaggio interno.
Prima di finire lì, ricordo alternanze scolastiche pomeridiane, a turni, forse proprio per i lavori.
Eravamo in un'aula dalla planimetria particolare, non quadrata e oblunga.
La nuova scuola aveva due rampe di scale; il terzo anno siamo stati però in un'aula abbastanza dislocata e ancora idealmente legata alla vecchia parte dell'istituto, con finestrone sempre chiuso visto che dava su un cortile interno...
Solo gli ultimi due anni andammo al secondo piano del nuovo edificio.
Ed ecco su quali libri studiavo all'epoca:
Le elementari mi hanno sicuramente stimolato, ma anche annoiato tanto.
Ricordo le ore e le giornate interminabili, specie quando il tempo fuori era livido e uggioso; sognavo di tornare a casa per He-Man, i Lego, DuckTales.
Fantasticavo sui libri di testo guardando foto, disegni, immagini e didascalie...
Della struttura scolastica comunque ricordo chiaramente una cosa: i luoghi "strani", inaccessibili e misteriosi per un bambino; le zone dove non potevi andare mai (magari quelle destinate ad altre sezioni...), e quando ci finivi per caso, sembrava qualcosa di magico e oscuro.
Come ad esempio tutto il contesto dell'aula magna, dove ogni anno abbiamo fatto una o due recite.
Una più "piccola", magari natalizia, e una grande, elaborata, di fine anno.
Che richiamava tantissimi spettatori esterni.
Ricordo la primissima recita, basata su un racconto di Oscar Wilde riadattato un po' in chiave cristiana (!): io ero Gesù bambino (e ho finito a fare Gesù altre due volte).
E la prima recita grande, del 3 giugno 1989, dove vestivo i panni di un negretto.
Era uno spettacolo su tutte le culture del mondo; oggi prenderesti una denuncia dai pazzi invasati, ma all'epoca non c'era niente di male a fare gli africani nelle tribù, i giapponesi coi kimono e via dicendo.
Il mio spirito è rimasto quello, semplice e senza dietrologie razziste da disturbati mentali.
La religiosità era molto forte, sia in quell'epoca, sia perché si era nella città di Padre Pio, sia perché una delle maestre era una suora laica (nota: il primo anno ho avuto solo una maestra; dalla seconda elementare si passò ai "moduli" con tre insegnanti che si alternavano in base alle materie).
Ricordo il rosario nel corridoio a pianterreno; il presepe e i canti nel corridoio al piano superiore (tra queste canzoni, anche il celebre "madonna madonna nera" che poi venne cambiato in "madonna madonna mia", e io già all'epoca mi chiedevo se fossi vittima di quello che oggi definiamo Effetto Mandela...!).
Ricordo anche un falò nel cortile sul retro, dove scrivemmo bigliettini da inviare alla Madonna. Non ricordo cosa scrissi, sinceramente. Chissà se sono stato ascoltato.
Il sussidiario multimateria (tranne grammatica e antologia) ci accompagnò fino alla fine di quei giorni:
Tra gli altri ricordi: le feste di carnevale (il costume di Donatello vinse anche nelle votazioni come maschera più bella); uno strano scivolo in legno con pioli e attrezzi per l'equilibrio che non volevo fare, così come il quadro svedese, nella palestra piccola; e esperienze bellissime come le giornate del gelato gratis, le visite al centro storico, le gite d'istruzione e una pubblicazione speciale: scrivemmo addirittura un libro (vedi QUI)!
Tutte cose che porto con me anche nella declinazione di blogger, pur trasversalmente.
E voi? Che ricordo avete delle scuole elementari?
Cosa avete portato con voi e cosa avete lasciato?
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Sicuramente le elementari furono il mio periodo migliore, in cui la sordità non era un problema nonostante avessi avuto una sfilza di insegnanti di sostegno e a volte dovessi andare in un'altra aula con una di costoro.
RispondiEliminaLa scuola era un edificio mezzo fatiscente vicinissimo ai ministeri dove lavoravano i miei: ogni mattina andavamo in macchina dalla periferia al centro e, dato che le lezioni finivano prima dell'orario di lavoro (c'era ancora la settimana lunga, tra l'altro), mi avevano iscritta al doposcuola, che chiamavamo "corsetto". Si faceva alternativamente inglese, disegno, teatro e forse un'altra cosa. Il primo giorno di doposcuola forse non mi avevano avvisata o forse mi era sfuggito: a fine lezioni andai nell'atrio ad aspettare i miei, e non venne nessuno... mi ripescò una bidella o una maestra.
Sempre nei primissimi giorni ero in classe con un maestro che usava la bacchetta e ci faceva fare le roselline sul quaderno a quadretti: io sapevo già leggere e scrivere, quindi mi fecero spostare in un'altra classe con una maestra vecchio stampo che prendeva spesso e volentieri a scappellotti i miei terribili compagni (io no, ero la sua cocca). Come libro d'italiano avevamo il Nuovi Traguardi, del sussidiario ricordo solo la copertina blu notte. Già da allora odiavo fare i compiti, preferivo giocare e leggere, quindi spessissimo li facevo in macchina durante il tragitto verso scuola.
Anche da me c'erano classi dalle forme strane, per un anno ne occupammo una a forma di spicchio. I bagni erano fatiscenti, ricordo che le porte avevano un'apertura a rombo in alto. Anche il palcoscenico dell'aula teatro aveva un bel buco nel basamento. Di recite ne facemmo poche, e avevo sempre parti mute. La palestra c'era ma non facevamo mai motoria, non so perché: solo l'ora d'aria nel cortile interno. Solo una volta ci permisero di giocare in palestra coi materassi: li mettevamo in verticale sul lato lungo, in fila di 4-5 prendevamo la rincorsa e ci si buttavamo addosso con volo planato, bellissimo.
Infine ricordo che durante il corsetto, forse all'ora di inglese, ci facevano cantare Bella Ciao e la canzone di John Brown in inglese. Nell'ora di disegno ero popolare perché disegnavo bene e lo facevo anche su commissione. Fra compagni si stava così bene che adesso ho un gruppo WhatsApp con tre di loro, mentre con quelli dei cicli successivi è stato presto palese che di me non gliene fregava una mazza.
Ora la mia scuola non c'è più, occupata dal liceo confinante che a sua volta ha lasciato il posto a un hotel. Ma il cancelletto da cui uscivamo sta sempre lì, immutato.
Bellissimi e particolari i tuoi ricordi!
EliminaMi hai fatto venire in mente due cose: i fiorellini e roselline sui quadretti si usavano all'inizio, ma poi erano sberle e sbeffeggi per chi ne faceva ancora gli ultimi anni XD
Ricordo che alcune bambine non ascoltavano la lezione e disegnavano "le pupe", tipo bambole coi vestiti vari, e venivano sgridate (assurdo: io ad esempio ho bisogno di scarabocchiare e disegnare, per stare attento a ciò che viene detto a lezione).
Altra cosa, la storia del corso pomeridiano a cui non andasti il primo giorno: anche io ricordo vaghezza, genitori che dicevano cose ma poi non le rispettavo perdendomi dietro gli altri... XD
Moz-
Ciao Miki, che bello ricordare quei giorni così.
RispondiEliminaDella Dante ho tantissimi ricordi, belli e qualcuno meno bello.
Come già ti dissi, tempo fà, ricordo il tuo buongiorno mattutino, mi abbracciavi così tanto da strizzarmi 😆 ricordo la severità delle maestre che allo stesso tempo erano anche care quando volevano (ricordo alcuni atteggiamenti da denuncia ai giorni d'oggi 🤣).
Le recite e il libro sono state tra le cose più belle, la recita sui bimbi del mondo secondo me ci insegnò tanto e concordo con quello che hai scritto...anche se alla fine non partecipai per via del morbillo (o variella). L'unica volta in cui tu non feci Gesù fù la recita di Marcellino Pane e Vino 🤣 ti rimpiazzarono con mio cugino.
Sicuramente le nostre maestre ci hanno insegato tanto e soprattutto ad accettare gli altri e ad "amare il prossimo".
Per me matematica non era un problema e adoravo la maestra, il mio problema erano storia e geografia, due materie ancora difficili ad oggi 🤣 proprio non riesco a farmele piacere o a ricordare tutti quei fatti (anche se adoro viaggiare e conoscere culture diverse).
Hai menzionato la giornata del gelato gratis...la mia escursione preferita...ricordo la gelataia, Filomena, sempre sorpresa dalla mia scelta del gelato al Cioccolato e Limone! Lo prendo ancora oggi 🤣
Spero di leggere altro sulle elementari e rivedere vecchie foto!
Un abbraccio,
Annapaola
E meno male, per Gesù: io ho ancora oggi il TERRORE di Marcellino e del crocifisso parlante XD
EliminaBei ricordi, comunque: sono stati cinque anni molto lunghi, li percepisco proprio lunghissimi.
Hanno, per me, attraversato un'epoca anche della nostra città: dagli anni 80 ai primi 90, con tutto intorno che cambiava e si rimodernava.
Scuola compresa.
Spero di inserire altre foto e ricordi, appena riesco a scappare a casa cerco di recuperare qualcosa :D
Le maestre sono state davvero stupende con noi, credo che in pochi possano dire di aver fatto una decina di recite (e mica raffazzonate: erano proprio degli spettacoli di gran classe, ripresi da telecamere e via dicendo...) e soprattutto di aver scritto un libro...
Ora che ci ribecchiamo (speriamo presto!) ti abbraccio-strizzo di nuovo! XD
Moz-
Lo aspettavo questo argomento. :)
RispondiEliminaLe elementari sono l'unico periodo più o meno buono delle scuole e della mia vita le ricordo con piacere nonostante molti comportamenti sbagliatissimi dei compagni di classe/scuola e delle maestre.
Mi piacevano molto i libri per i disegni e l'impostazione grafica che avevano ma non so dirti i dettagli di com'erano fatti né i loro nomi non li ricordo e non li ho più peccato se non quello di inglese che aveva come protagonista una tigre arancione con le strisce bianche di nome Toby!
Mi piaceva mettermi il grembiule bianco che era morbido e confortevole con la toppa col disegno sul petto e con qualche caramella nelle tasche che mi portavo da casa, da piccola mi dava il senso di come devono essere veramente i bambini a scuola.
Mi piacevano i quaderni, gli zaini, gli astucci, i pennarelli e le matite persino le gomme e i temperini tutto il materiale anche se erano quelli riciclati di mia sorella.
La mia classe come tutte aveva il muro frontale fatto di pietre quadrate sporgenti che era dietro la cattedra della maestra e le veneziane come tende mi piaceva toccare con le mani le pietre era una bella sensazione e un po' mi divertivo con le tende che spesso si attorcigliavano perché noi bambini eravamo poco capaci di usarla :D
E poi l'atrio esterno dove giocavamo e facevamo merenda alla mattina alle 10.30 o alle 11 che aveva attorno i campi con l'erba.
Mi piacevano le gite e le uscite locali mi elettrizzava prepare lo zaino con i panini, le bibite, le merendine e la giacchetta contro l'eventuale fresco ero su di giri a mille la notte pensando a come sarebbe andato il viaggio e quando arrivava l'ora nell'autobus facevo le foto con la Kodad usa e getta dal finestrino ai paesaggi e ovviamente alle cose che vedevamo nella destinazione. Poi alle medie le strappai perché mi ricordavano i compagni di merda che avevo ancora alle medie e peggio ancora in classe. E poi che senso aveva tenere foto apparentemente normali di luoghi invece banali e miseri che è meglio non rivedere ?
A scuola ci facevano vedere i film vidi Il Grinch nell'aula magna con il resto delle classi nello stesso anno che uscì!
Il periodo delle elementari mi ricorda l'entusiasmo di guardare con foga i cartoni in tv e il giocare di pomeriggio quando tornavo a casa.
E soprattutto l'innocenza e la spensieratezza che ora non ho più e rivorrei tanto.
Nel mio piccolo con le poche possibilità che ho cerco sempre di ricreare l'anima delle elementari in me sono sempre una bambina dentro. :)
Non c'è assolutamente niente di male nel ricercare (prima ancora che voler ricreare) quell'anima.
EliminaIo lo faccio con il periodo delle medie, per dire, nel senso che vivo così perché ero top e voglio continuare a esserlo, ovviamente trasposto nel presente e nel futuro.
Belli i tuoi ricordi, di ambienti e di situazioni.
La sensazione delle gite è fantastica... perché sai che è una piccola "vacanza" da scuola, ma soprattutto un'uscita con tutti gli amici, possibile solo quel giorno!! :D
Moz-
Tocchi un argomento molto importante, bilaterale.
RispondiEliminaOggi c'è estremizzazione da un lato, per me spesso sbagliata, dove i genitori hanno troppa voce in capitolo nelle questioni scolastiche e anche dentro la scuola c'è un livellamento totale per non scontentare nessuno, un buonismo che fa solo del male ai bambini, crescendoli senza che possano esprimersi e brillare nelle loro cose; ma è anche vero che un tempo era proprio il contrario: si mortificava, si picchiava, puniva... ti pare bello il paragone con tua cugina? Ci credo che ti sentivi svuotata.
Oggi le attenzioni sono estreme, un tempo erano quasi zero... la via di mezzo è la soluzione per una scuola ottimale.
Moz-
onestamente non mi ricordo nulla del primo giorno di scuola, ricordo solo che mi misi a piangere (!) perché mi avevano assicurato che a scuola non si mangiava (che era l'unica cosa che non mi piaceva dell'asilo: io volevo mangiare a casa e guardare la TV al pomeriggio), ma per un fraintendimento con la maestra che annunciava l'arrivo del bidello col carrello (per darci i libri), io avevo capito che fosse ora di pranzo e quindi DOVEVAMO mangiare a scuola... insomma che mi avevano ingannato! xD
RispondiEliminaPer fortuna non fu così e per tutti i 5 anni non abbiamo fatto mai un rientro... altri tempi!
Rientri nemmeno io, ancora non si usavano... Solo mattina, tutto nell'arco di quelle ore (sabato incluso ovviamente). 😁
EliminaAhaha giustamente ti sentivi ingannato... Io odiavo mangiare all'asilo (che palle la pastasciutta scotta...) e la ricreazione era per me solo 10 Min di svago, non ero un gran mangione 🔥🤣
Moz-
Un modello estero che in Italia funziona poco proprio perché non avevamo i mezzi e le strutture per gestirlo bene.
RispondiEliminaAltrove vanno addirittura in piscina, lo sport è garantito internamente e via dicendo...
Preferisco fare quel che ho fatto, come ho fatto: mattina scuola, e pomeriggio casa di amici, cortile, giochi, palestre, catechismi, chi andava a musica, chi altre attività ecc...
Moz-
Certo che, hai una memoria! ed hai pure tutte queste cose ancora conservate!
RispondiEliminaRicordo comunque il primissimo libro, quel Si parte, le scuole elementari in ogni caso hanno lasciato anche in me certamente il segno.
Wow anche tu Si Parte?? 🤩😍
EliminaSì, e giuro che scrivo questo post anche per non perdere i ricordi...
Moz-
Io non so come tu faccia a ricordare tutto questo, perché io non conservo ricordi specifici delle elementari, se non per qualche recita natalizia o saggio di fine anno.
RispondiEliminaPoi, ricordo benissimo la noia quando mi affiancavano l'asina della classe, perché la aiutassi a stare al passo con noi. Due palle!
Ma non saprei mai dirti che copertina avessero i libri, ad esempio.
Magari rivedendoli in foto li riconoscerei, ma non ne sono neppure certa.
E' stato un bel quinquennio. Alcuni amici li saluto ancora, mentre altri non li ho mai più visti.
Le maestre mi piacevano e gli argomenti trattati erano sempre più interessanti.
Essendo una secchiona, avrei trascorso a scuola anche dodici ore al giorno, senza lamentarmi. ;)
P.S. Ma nella foto hai gli occhi chiusi perché sorridevi troppo, o perché senza occhiali non ci vedevi un'acca? ahahaha
EliminaPerché anche all'epoca facevo le smorfie da deficiente, mio marchio di fabbrica (odio la serietà 🤣).
EliminaGli occhiali li ho messi sul finire della terza elementare... 🤓
Moz-
Sì, io conservo peraltro ancora quel materiale (alcuni libri li abbiamo buttati quest'anno). Ricordo molto perché per me sono stati davvero attimi formativi, io vagavo anche con la fantasia, ci ripenso spesso ma appunto: è necessario scrivere le cose per non perdere.
EliminaChissà quanti dettagli già non ricordo più... 😱
Gli amici: qualcuno è arrivato (o tornato) con me al liceo, altri li ho ritrovati su FB, ma la stragrande maggioranza non li ho visti più già dal giorno dopo gli esami di quinta...
Moz-
io ho fatto le elementari in Calabria, perché mio padre lavorava lì, da settembre '93 a giugno '98, orario di scuola 8.30-13.00. Mai fatto un rientro, né studiato lingue straniere... mi ricordo che un anno, forse in terza, volevano farci fare tedesco (TEDESCO!) e mio padre battersi strenuamente contro la proposta perché "Già la scuola serve un quartiere difficile con molti figli di ospiti dello Stato e voi vorreste insegnare il tedesco a bambini che parlano a malapena l'italiano?"
RispondiEliminaLa ebbe vinta! :D
Aveva ragione. Sotto ogni profilo.
RispondiEliminaL'inglese sarebbe stato giusto, anche come approccio, ma ancora di più usare quelle ore per dare -se davvero il quartiere era difficile- momenti di confronto e di educazione civica...
Anche io non ho fatto lingue straniere alle elementari, non si usava.
Però il resto delle cose erano più pesanti rispetto a oggi, trovo 💪😁
Moz-
Anch'io mai fatto i rientri ed erano gli anni dal 98 al 2003 e per fortuna che bello forse qualcuno sporadicamente in 5° elementare e magari forse alle medie di cui ho cancellato quasi tutto mi ha dato ricordi troppo sofferenti, alle superiori sì ma erano le lezioni di recupero per matematica l'unica materia in cui non riuscivo proprio a farcela sono diagnosticata discalculica grave ma ho avuto la certificazione solo a 24 anni dopo che ho fatto il test con mia richiesta per mio conto.
RispondiEliminaL'inglese io l'ho studiato dalla seconda elementare ed era in un piccolo paesino semi sperduto in montagna dove la prima lingua che senti è il dialetto che lo parlano tutti a partire dai 2 anni là che sono estremamente arretrati in tutto erano avanti almeno in questo che stranooo!
Il doposcuola non è necessario se gli alunni e le famiglie proprio lo vogliono lo si fa dalle medie che i ragazzini hanno più consapevolezza e abilità ma alle elementari no perché verrebbero troppo caricati e va a finire che diventano adolescenti e poi adulti più problematici di quello che la nostra società li fa diventare dovete sapere che il tanto falsamente modello anglosassone della scuola, del lavoro e della vita fa cag*are i loro bambini e ragazzi dalle elementari sono piccoli adulti esauriti che vorrebbero avere meno scuola e da loro la formazione è scadente rispetto alla nostra e più tempo per giocare e stare a casa sarebbero ben contenti di fare il pomeriggio come lo facevamo noi, da noi è perlopiù ancora così giusto me lo confermate?
Non si può fare tornare a casa i bimbi dai 5 anni in poi fino ai 18 alle 16-17 quando gli anglosassoni iniziano e finiscono il percorso scolastico di base è una tortura poveracci.
Pensate agli altri famosi grossi problemi che hanno del bullismo tra di loro studenti e dagli insegnanti che a loro volta lo ricevono tra di loro colleghi e dagli studenti, chi non riesce a studiare e a prendere bei voti e la sufficienza soffre maggiormente specie se sono impediti nello sport il loro sistema li mena di sopraffazione e cattiveria ai livelli più brutti e violenti non sono negli USA basta rimanere in Europa in Inghilterra per vederlo anche se meno violento, ma sempre un abuso tremendo che loro inglesi hanno creato ed esportato in mezzo mondo, se hanno disabilità psico-fisiche sono come condannati a morte.
Gli anni della scuola per molti anglofoni sono i ricordi più neri della loro vita.
Bellissima carrellata di ricordi!
RispondiEliminaIo conservo credo tutti i quaderni di scuola, in particolare quelli delle elementari, dove ogni attività aveva come "titolo" il nome del paese e la data, prima su due o tre righe, poi cambiando il tipo di quaderni (ho odiato quelli di terza!) su una riga sola, compattando.
Io sugli angoli dei quaderni facevo dei brevi "cartoni animati" che si vedevano scorrendo le pagine col dito, soprattutto durante le ore più noiose (tipo Storia), e comunque il sabato era dedicato alla creatività (disegno, poesia, canto) e alla.. recita del rosario!
La mia scuola aveva un corridoio a L con le aule tutte disposte sui due lati "esterni", era priva di palestra infatti la famigerata Ginnastica la facevamo di pomeriggio in un'altra scuola più grande (ora diventata un albergo), mentre i Giochi della Gioventù si tenevano generalmente nella piazzetta del parco, che raggiungevamo costeggiando la strada marciando dalla scuola in fila per due, sebbene la scuola avesse un accesso secondario al parco stesso, ma lontanuccio dalla piazzetta.
Di recite ne ricordo poche, perché essendo "più alto" di pochissimi centimetri di altri bambini, mi mettevano sempre dietro manco fossi uno schiacciatore di pallavolo, e vedevo quasi esclusivamente i capelli di chi mi stava davanti, dato che le recite avvenivano comunque sul pavimento e non su un palco!
Anche io bramavo di tornare a casa per sbrigare i compiti e dedicarmi ai miei giochi (principalmente Lego, fumetti e scrittura di racconti umoristici) molto più creativi di qualunque lezione scolastica.
Vero: nome del luogo e data, poi quello "spazio" ossia una riga con due stanghette laterali tipo
Elimina/-----------/
e quindi lo svolgimento.
Anche io odiavo i quaderni di terza, proprio un anno di passaggio anche per questo motivo (mi pare che da quell'annualità non si usassero più le penne cancellabili...).
Noi di palestre ne avevamo inizialmente due: una piccola e quadrata, e un'altra più grandicella; quandò aprì il plesso nuovo, fecero anche una palestra grande dove poter ospitare anche eventi e convegni.
Forse gli esami di quinta elementare li feci lì... se ben ricordo.
Moz-
Ecco, io non ho memoria degli esami di quinta elementare! Cioè ricordo che ne parlai perché dei cugini mi chiesero se fossi pronto ecc, ma non ricordo proprio come si svolsero.
EliminaNon ho parlato dei libri: non ricordo quelli dei primi due anni, ma dalla terza avevamo "Leggere Parlare Scrivere" per le letture (ricchissimo di racconti di Rodari), e un più corposo sussidiario di cui non mi sovviene il nome, che aveva una copertina grigia incorniciata di blu, con dentro alcune linee curve dorate. 😳
Inquietante, descritta così, la copertina X
EliminaPer fortuna i miei libri avevano un aspetto meno serioso... ed erano più colorati.
L'esame... se ben ricordo, all'uscita (una delle primissime volte che giravo da solo) parlammo de La Bella e la Bestia coi miei amici, era al cinema in quei giorni.
Moz-
@Gravo:
RispondiElimina100mila lire oggi le paghi AL MESE...
Comunque l'Italia non sa bene che modello adottare, potrebbe funzionare anche quello europeo/anglofono se le scuole si aggiornassero assieme a tutta la società (e quindi la città, lo sport e via dicendo).
Sì, sicuramente avevi tempo per tutto, ma ad esempio per me il pranzo a casa è stato importante, per stare in famiglia. Insomma, la famiglia devi pur viverla, no?
E poi i programmi del primo pomeriggio, o le uscite appena dopo mangiato e prima dei compiti... con il tempo pieno, questa cosa si perde. Forse sono meglio i due rientri settimanali, da dedicare ad attività più particolari e potenziamenti, chissà...
Moz-
@Anonimo: il modello anglosassone probabilmente funziona meno di quello europeo che troviamo già in qualche scuola del Nord Italia... ecco, questo lo preferirei.
RispondiEliminaMa credimi, allora i giapponesi cosa dovrebbero dire? Scuola, rientri costanti, club pomeridiani e compiti, oltre che corsi di potenziamento per esami continui... terribile.
La vita deve essere vissuta.
È giusto, giustissimo che la scuola proponga delle attività extra o di aiuto, ma appunto devono essere ben strutturate e amalgamate al resto, in base alla potenzialità stessa della struttura e del posto dove si vive (es. se non ci sono mezzi, o scuolabus ecc... non puoi farlo).
Moz-
Alle elementari avevo dei compagni terribili chi non lo era ed è nel paesello osservandoli sapevo che da grandi sarebbero diventati di sicuro pessimi certi in particolare avrebbero fatto vite mostruose ma che alcuni morissero da ragazzi e finissero in carcere in età molto giovane così precocemente chi se lo aspettava pensavo che accadesse più tardi invece hanno bruciato le tappe, una che conobbi però in 1° media che a 11 anni era una piccola donnaccia per come si comportava con le immagini e i video porno nel cellulare è morta pochi mesi fa pochi giorni prima di Natale in autostrada assieme al suo ragazzo o amico poco più grande perché correvano come pazzi facendo un frontale con l'auto che era nella corsia opposta e per poco non ammazzarono quegl'altri passeggeri a bordo uno era molto grave, nei giornali seppi che già ebbe un gravissimo incidente d'auto causato da lei alla guida dieci anni prima che fece finire in coma la persona che era assieme, sai quando l'ho letto un po' è stato inaspettato e un po' ho pianto anche ora che lo scrivo mi viene perché era molto giovane fu la mia prima compagna di banco il primo giorno delle medie e inizialmente era mia amica poi quando capii che era una piccola cattiva che poteva farmi chissà che di brutto me ne distaccai, però ripensando alle cattiverie seppur meno pesanti degli altri che mi diceva alle spalle mi passa il pianto ed è meglio che è successo chissà che combinava di grave finché era viva magari si prostituiva, si drogava e spacciava vallo a sapere se faceva figli li avrebbe tirati su come bestie altri futuri delinquenti o poco di buono che ammarciscono la società.
RispondiEliminaLo stesso per un bullo conosciuto anche lui alle medie che anche se era piccoletto di statura faceva male di mani e bocca che morì due anni dopo le medie perché si schiantò con la sua moto contro un'auto non sapeva usarla. L'ho scoprii solo qualche anno fa leggendo i necrologi. Peccato che non è successo anche all'altro bullo suo compare che però fa una vita misera considerando l'andazzo criminale e immorale del posto dove vive.
Una ex compagna delle elementari e delle medie di mia sorella è morta sette anni fa per un cancro al cervello ad appena 25 anni non mi ricordavo per nulla di lei mi dispiacque saperlo.
E un tizio che ebbi dalle elementari si dedicò poco più che ventenne alle molestie sessuali continue ai minorenni tanto da venire processato e condannato per quasi dieci anni di pena immagino che glieli sconteranno e uscirà molto prima, nel giornale scrissero anche il giorno quando vennero i carabinieri a casa sua per prelevarlo e portarlo in carcere riportando il nome del cugino un altro che ebbi dalle elementari invece che il suo così fecero passare pure l'altro come colpevole se qualcuno come i genitori delle vittime volevano fargliela pagare si sarebbero sfogati su di lui invece che sul vero reo, nell'articolo seguente la stampa almeno si scusò con il cugino scrivendo il vero nome del delinquente.
Scusarsi e basta?? Avrebbero dovuto RISARCIRE per il danno morale dato dallo sbaglio nell'articolo.
EliminaComunque, che storie! Veramente brutte e tristi.
Alle elementari l'unico grande caso che successe fu un omicidio che coinvolse padre e zio di una nostra compagna.
Ovviamente ne restammo shockati ma le maestre cercarono di trattare l'argomento con delicatezza e garbo.
Mi hai fatto venire in mente una cosa (vedi? ogni tanto con te si può dialogare civilmente, non capisco perché a volte ti comporti in quei modi...): hai presente la passerella esterna tra le due scuole che ho citato? Ebbene, proprio lì sopra, durante una bella giornata di primavera e con tanti alunni di altre classi, seppi che un ragazzo giovanissimo era morto per incidente...
Moz-
Lo sono sempre suvvia.
EliminaLa bambina era imparentata con dei delinquenti o furono uccisi per sbaglio tipo rapina andata a male o da un pazzo sconosciuto senza motivo?
Mi hai messo curiosità il ragazzino quanti anni aveva, in che modo e quando fu?
Non sempre, altrimenti non te lo direi. Ma quando sei in vena, senza uscire dal seminato, si dialoga bene e si trovano spunti interessanti.
EliminaRispondo: noi all'epoca non sapemmo molto, pare si sia trattato di cose tipo proprietà/eredità e casini tra fratelli più che di delinquenza. Se ben ricordo, uno dei due andò a discutere col fratello sotto casa e questi gli sparò col fucile lungo le scale del portone... ma potrei davvero sbagliarmi.
L'altra domanda che poni: era giovanissimo, 18, 19 anni... incidente in moto mi pare.
Moz-
La stampa addirittura fece apparire per due volte la ragazza come vittima intitolò la notizia come "Il triste destino di ******" quasi ammazzò due volte degli innocenti e l'hanno passata a vittima e il destino non centra che non esiste doveva scegliere di non correre!
EliminaIl cugino del maniaco chissà se l'ha chiesto e ottenuto sapendo la corruzione locale dei caramba, pula e avvocati se ci ha provato l'avranno desistito a farlo con mille scusanti "difficilmente vinci la causa è probabile che ti archiviano la denuncia non parte neanche, ma tanto è stato solo un errore fatto una volta non di più non ci sono gli estremi, lascia perdere che poi ti si ritorce contro, spendi un sacco di soldi ci perdi, se si avvia la causa passano anni prima della sentenza", e se ha provato a farlo tra privati con il suo avvocato le scuse sono sempre le stesse l'accordo tra privati è difficile già per i motivi più classici le separazioni di fatto, gli alimenti e il mantenimento per un risarcimento si va direttamente in tribunale.
Credo che non ci ha manco pensato di farlo non è stato mai sveglio.
Madonna, ma sembra che vivi tipo in Messico, dove il crimine regna e la corruzione pure XD
EliminaMoz-
Tu ci scherzi ma è davvero così chi conosce quella popolazione lo sa benissimo e se ne sta alla larga perché per certo li fanno finire in disgrazie orribili anche solo dai turisti che vanno in altre regioni NESSUNO ne parla bene se non quei quattro che sono come loro o che non li conoscono pure loro stessi si odiano tra loro e se ne dicono le cose più abominevoli.
EliminaIo sono sempre più curioso di capire che zona è...
EliminaMoz-
Un indizio: è chiamata la terra degli ubriaconi perché strabevono sempre sempre e sempre donne e ragazzini compresi.
EliminaDalla descrizione bevereccia mi fa pensare che siamo in zona Veneto XD
EliminaMoz-
Spero proprio di no.
EliminaSinceramente non mi riconosco nella descrizione che fa l'anonimo quando parla di QUELLA POPOLAZIONE.
Se parla dei veneti..?
Non è campanilismo ma il fatto che ci dipingono come "imbriagoni" è veramente un luogo comune !!
Hic! Hic!
Sul discorso scuola ... a me sembra di avertelo gia' raccontato in passato il mio primo giorno di scuola.
Comunque piansi tutto il tempo perché mi separarono dalla mia amica del cuore , lei finì in un altra sezione.
Avevamo il grembiule nero con il fiocco azzurro , noi maschietti , rosa le femminucce.
Ho dei bei ricordi , legati alle passeggiate che facevamo durante la bella stagione con la maestra a trovare le mamme dei vari alunni .
Che ci preparavano le merende.
Non abbiamo studiato tantissimo durante quegli anni , forse colpa della maestra ( la mia preferita)
che narra la leggenda prendesse degli abbiocchi durante la lezione.
Infatti ben otto alunni della mia classe son stati bocciati al primo anno delle medie.
Io son sopravvissuto , Hic !
Però ho recuperato alle superiori che son stato bocciato ben due volte ...
Ahaha, vi frega l'associazione diretta con la grappa, il grappino che embra beviate solo voi XD
EliminaHai continuato a frequentare quella tua amica, anche se ormai separati?
Non è facilissimo, specie magari se non si vive in piccole realtà, continuare a tenere i rapporti...
Bello studiare così: maestra autosoporifera ma soprattutto passeggiate e merende^^
Moz-
No ..ma ho recuperato di recente i contatti .
EliminaNel senso che fa parte del gruppo telefonico ex alunni elementari che ho creato io ormai sei anni fa.
Ci siamo ritrovati , magari una volta l'anno (periodo pandemia escluso ) ma di lei non avevo ancora il numero.
Vediamo se la prossima volta ci sarà ..per una pizza in compagnia.
Anche se mi ha detto che sarà difficile perché ha un lavoro che le lascia poco tempo libero , è la responsabile di un servizio che dirige le guardie giurate , adesso non so spiegarti bene ma in pratica lei organizza e controlla tutti i loro movimenti.
E' partita anche lei facendo la guardia giurata e poi ha fatto carriera.
Sì voglio molto bene alla mia maestra , nonostante tutto.
Ahaha ma lo vedi che anche tu, in fondo, sei un nostalgicone/tenerone? Anche il gruppo di ex amici!! **
EliminaAmmazza, un lavoro abbastanza particolare...
Moz-
Il sistema giapponese scolastico e di vita forse è più violento e pazzo vorrei avere la conferma o la smentita da chi lo sa per certo, i giapponesi infatti sono metà e di più consumati dal loro vivere poco umano ecco perché hanno un alto tasso di suicidi e alcolismo forse anche di droghe, ludopatia e malattie mentali.
RispondiEliminaSicuramente è una società molto molto competitiva, e diversa dalla nostra.
RispondiEliminaNon è certo quella società rosea che vediamo nei manga e negli anime, anzi...
Moz-
Immagino, evidentemente questo Danilo aveva (ha ancora, probabilmente) uno spiccato senso di giustizia, o forse -per meglio dire- odiava le ingiustizie e le cose che gli dovevano sembrare tali, anche se all'epoca normali e ammesse...
RispondiEliminaMoz-
Ho dimenticato di dire nell'altro commento che quindi nel doposcuola anglosassone il bullismo e lo stress per tutti invece che essere di "sole" sei ore come il nostro orario base da loro è quindi allungato di 7-8 ore giornaliere considerando che iniziano alle 9 del mattino e finiscono alle 16-17 dal lunedì al venerdì sono torturati 35-40 ore alla settimana moltiplicate per tutti e i tredici anni di scuola sono un sopruso inumano.
RispondiEliminaTu che collabori con le scuole che orari fanno tendenzialmente adesso? Molte fanno i doposcuola sono la maggioranza o ancora solo poche?
La domanda è intesa tra il modello anglosassone e il giapponese forse Gravo lo sa?
RispondiEliminaBeato te che ricordi tutto. Io quasi nulla delle elementari. Come te ho iniziato prima, sapevo già leggere a cinque anni. Forse il materiale didattico lo conserva mio padre nelle sue cantine. Così come conserva le letterine di Natale che scrivevamo. Sai cosa ricordo? Le bacchettate del mio maestro sulle mani per farmi smettere di usare la sinistra per scrivere. Ma sono rimasta mancina e uso la destra solo per la scrittura. Ah, anche primi amori, con i quali ci tenevamo mano nella mano fino a quando non ci scopriva il maestro e finivano dietro la lavagna😄
RispondiEliminaEcco, altra assurdità: perché una persona non può essere mancina? Mica è un difetto da correggere... Davvero assurdo, all'epoca... non ci si crede.
EliminaPer fortuna già ai miei tempi non si interveniva più, e tu pensa che i mancini sono i più dotati artisticamente, di norma... Comunque, i tempi cambiano davvero... e a volte PER FORTUNA XD
Moz-
Qualche rientro c'è, anche alle superiori (prima era impensabile); alcuni però il sabato sono a casa.
RispondiEliminaCapisco che intendi, ma il problema è a monte: dovrebbe essere un ambiente di armonia e tranquillità, sulla carta.
Moz-
Veramente, sarà una gran brava persona!
RispondiEliminaBeh, coinvolgilo nelle tue cose della proloco, negli eventi... secondo me sarà contento^^
Moz-
Buongiorno Miki. Mi è sempre piaciuto leggere dei tuoi ricordi, lo fai con amore. Bello è vedere come hai conservato tutto, come messo in un grande scrigno immaginario ma comunque reale. Si vede che la tua infanzia è stata felice, quindi complimenti a te ma soprattutto alla tua famiglia che ha fatto in modo che ciò accadesse. Un forte abbraccio, ciao.
RispondiEliminaCiao Pia, non posso (e non vorrei mai) negarlo: ho avuto una infanzia bella e ricca (non tanto economicamente, intendo a 360°: di amore, emozioni e sì, anche qualche giocattolo 😅), ciò ha comportato che avessi tanti e bei ricordi (belli perlomeno per me) e non voglio perderli: ecco perché ne scrivo, per fissarli.
EliminaE per ricordarmi da dove vengo e cosa ho vissuto 💪
Moz-
Vedi che era ed meglio non farlo fino alle superiori? Io l'ho guardavo ogni singolo giorno per intero appena rientravo a casa durante il pranzo finivo anch'io alle 12.30 e in 4° o 5° forse anche alle 13, qualche volta o sempre, ma riuscivo a vederlo prima che iniziasse vedevo anche le pubblicità anche perché mi bastava fare il tragitto a piedi di 15-20 minuti avendo la scuola nello stesso comune e molto vicino a casa, poi i compiti, giocare e altri cartoni.
RispondiEliminaRipeto che per fortuna anzi è stato bellissimo non avercelo avuto.
Ci sta. Avevano vantaggi (la mensa, mangiare assieme ecc... dev'essere stato bello. Molto all'americana) ma anche appunto cose che non potevi fare (come i cartoon del lunch time, o il non pranzare coi tuoi...)
RispondiEliminaMoz-
Yes, per ora ho fatto medie (il mio periodo migliore) e elementari (a proposito, hai visto che -come ti avevo detto- delle recite ho parlato, almeno un po'?Il resto però viene in primavera inoltrata...).
RispondiEliminaLe superiori ci saranno ma... non solo, non solo: ho altri periodi da raccontare, eheh^^
Moz-
Credo che da noi in origine da quando la scuola venne formalizzata dall'800 fino agli anni 50 e 60 in tutta la penisola era inclusa la mensa e anche l'orario allungato fino al tardo pomeriggio non solo nei colleghi ma anche nelle scuole pubbliche.
RispondiEliminaConfermi?
Non è una cosa americana ma mondiale e molto antica che loro gli americani hanno copiato.
RispondiEliminaSì, dciamo che è un modello nordeuropeo...
RispondiEliminaMoz-
Non so se anche in Italia, ovunque, fosse così, prima...
RispondiEliminaMoz-
non saranno solamente periodi scolastici, ma anche di vita in sé con esperienze in altri campi... Ovviamente, il senso di tutto è vedere cosa hanno lasciato in eredità al blog e al blogger 🤓💪
RispondiEliminaMoz-
Il bello di internet è che scrivo Verena e Renato e trovo la copertina del mio vecchio libro. Non ricordavo il titolo, ma vedendolo mi è pian piano tornato in mente che il mio era una riedizione, cioè "Si parte nuovo".
RispondiEliminaAl titolo avevo dato il significato che: quando si comincia, il libro è nuovo. Per questo "si parte nuovo".
Tra le frasi rimàstemi impresse:
Verena sa remare (o Renato? Comunque quanlcosa del genere).
Anche il titolo del sussidiario lo ricordo, non saprei dire al 100% se fosse il mio o di mio fratello ma credo che mio
Renato sa remare!! Era uno dei primi esercizi, le primissime pagine! 😎🧡
EliminaBeh mi fa piacere se hai ritrovato qui un po' di ricordi, davvero.
Moz-
Ri-grazie, veramente guardando le pagine che hai pubblicato (anche in altri articoli), se sono dei libri che avevo io risvegliano qualcosa, smuovono qualche ricordo, anche se non sempre affiora. Forse da bambini la nostra memoria raccoglie più facilmente delle immagini, e le conserva definitivamente. Scommetto che se prendessi libri dell'università o anche delle superiori, non così avrei tanti ricordi.
EliminaIo anche conservavo tutti i libri e quaderni, ma non so se sono ancora a casa dai miei. Ci sono stati vari spostamenti e si è anche "fatto spazio"... peccato perché al 100% avevo conservato i miei primissimi quadernini: quello a quadretti e quello a righe. Ma forse basta cercare nei vecchi mobili, chissà.
Continuerò a spulciare il blog ora che lo conosco. A presto - ĝis baldaŭ
Beh, allora benvenuto ufficialmente!
EliminaIo sono qui, ogni giorno con qualcosa di nuovo: spero di regalare sempre bei ricordi...^^
Moz-
Assolutamente giusto che le lezioni più impegnative fossero di mattina, con la mente più fresca e riposata (anche perché dopo pranzo è difficile anche mantenere l'attenzione!!)
RispondiEliminaMoz-
Windows 2000 mi sa che si chiamava Me, Millennium... io lo avevo sul primo computer, comprato nel 1999.
RispondiEliminaImmagino comunque... era sicuramente sfiancante passare le giornate così.
Il problema è che questo ti toglie spazio per tutto il resto: se il modello europeo/americano di scuola funziona perché hai già lì gli sport da fare e tutto il resto, da noi sono cose esterne... come tutte le altre attività (musica, catechismo ecc)
Moz-
Bellissima questa cosa, sai?
RispondiEliminaAnche perché fortunati voi ad esere di una generazione che subito dopo ha avuto internet e social... Io ad esempio le mie maestra non le ho più viste (solo una, quando finii la prima media), ma le porto nel cuore.
Belle anche le attività che facevate: la scuola DEVE essere questo, cose quotidiane e cose speciali, laboratori, visite, scoperte...
Moz-
Io sono meno tragico rispetto a te, ma concordo che la magia a un certo punto finisce, e non possiamo far altro che ricordarne gli effetti stupendi.
RispondiEliminaP.s. giovedì ci sarà un post che potrebbe interessarti, e secondo me è quello che tu intendi come "sabato del villaggio" anche se non parlerò solo del sabato^^
Moz-
⬆️
RispondiEliminaEh lo so... perde la centralità del sabato ma ci sarà anche quello come "paragrafo" :)
RispondiEliminaMoz-
Ma forse quando io ti ho detto del sabato, intendevo proprio il post che metterò giovedì... Potremmo parlare del sabato in più post (ovviamente con intervalli di molti mesi, poi capirai...) 💪
RispondiEliminaMoz-
🤞😎
RispondiEliminaMoz-