[FILM] Orange Road - Vorrei tornare a quei giorni: il duro finale di una splendida storia

 


Capricciosa Orange Road: anche le belle storie, quelle che raccontano semplici vicende giovanili (in questo caso condite con un pizzico di magia), sono destinate a finire.
E così anche l'anime da cui abbiamo tratto la versione nostrana È quasi magia, Johnny trovò la sua naturale conclusione in un film animato del 1988, dal titolo Vorrei tornare a quei giorni.
Che è finalmente arrivato in edizione integrale anche in Italia.



Avevamo già parlato del finale di manga e anime dell'opera (vedi QUI), delle differenze tra i due media e di come affrontarono le trame imbastite.
Avevamo anche accennato a questo primo film (sì, perché qualche anno dopo ne seguì un altro, chissà, forse per mitigare la crudezza di questo...), che in Italia andò in coda alla replica del 1994 della serie, diviso in tre episodi dal titolo Una difficile scelta (QUI la storia italiana di Orange Road).
Vorrei tornare a quei giorni è effettivamente un episodio conclusivo che, selezionando solamente alcuni aspetti dell'anime (o forse, eliminandone altri), racconta la definitiva risoluzione del triangolo più famoso dei cartoni, quello tra Kyosuke, Madoka e Hikaru.

Madoka (Sabrina), Kyosuke (Johnny), Hikaru (Tinetta)

Vorrei tornare a quei giorni è un'opera nostalgica sin dal titolo (che fa riferimento alla voglia del protagonista di tornare a tempi più spensierati, vissuti in passato, quando il triangolo amoroso c'era ma non se ne avvertiva forse la pesantezza sui diretti interessati).
Si apre con delle scene in bianco e nero, ma poi torna l'usuale cromatismo già visto nella serie, con la sua morbida estetica anni Ottanta.

Vorrei tornare a quei giorni è effettivamente la storia di una scelta difficile: un film duro, che mette da parte alcuni personaggi della serie ma soprattutto i poteri ESP del protagonista, su cui qui si sorvola del tutto.
Come a voler dire: non è più tempo per la fantasia, e anche le trame adolescenziali devono crescere.
È infatti una semplice, diretta e forte storia tra ragazzi, che risolve il punto focale della trama.

Kyosuke prende la sua decisione definitiva, che poi è sempre stata l'unica per il suo cuore; semplicemente, la sua indecisione da un lato, il carattere scostante di Madoka dall'altro, e l'ingenuità appiccicosa di Hikaru per finire, avevano creato una situazione alla lunga insostenibile: i tempi della giovinezza sono finiti, ora bisogna pensare al futuro, e la magia non può aiutare.
Tanto che, giustamente, qui non viene nemmeno contemplato come elemento narrativo.

Vorrei tornare a quei giorni (uscito finalmente anche in edizione italiana integrale col titolo Vorrei tornare a quel giorno, QUI la lista degli anime ridoppiati) è un pugno vero e proprio, una durezza che può far male dopo esserci abituati -puntata dopo puntata- ai protagonisti.
Perché nessuno uscirà senza macchie dalla decisione di Kyosuke, che è anche un po' il punto messo da Madoka a questo "gioco": non ne uscirà illeso lui, costretto a far soffrire una delle due ragazze; non ne usciranno illese le stesse, visto che la loro amicizia ovviamente ne risentirà.

Storia amara eppure vera; crudele, spiazzante ma giusta, è la summa delle conseguenze di un triangolo portato avanti (con noncuranza) per così tanto tempo. Un errore da parte di tutti e tre i contendenti, che però riserverà la felicità solo a due di loro.
Perché si sa: alla fine conta sempre e solo il bello che ci succede, non il male che facciamo (direttamente o indirettamente) agli altri.
Un finale così andava realizzato: fa riflettere davver su come l'indecisione e il non essere chiari può portare a conseguenze spiacevoli.
È comunque così che va la vita: e il finale (dove torna il b/n), con la coppia che si disperde in una folla anonima, ed è anche solo un numero anonimo tra quelli in bacheca, è un commiato perfetto.
Un futuro da colorare, per i due; un futuro da costruire con nuove passioni, per chi resta.

L'opera, della durata di 70 minuti, è splendidamente animata e disegnata; molto belle le ambientazioni estive e i colori, in linea con quelli della serie televisiva.
Orange Road riceverà effettivamente un altro film animato, un sequel dal sapore un po' meno triste.
Ma questo, raccontato in Vorrei tornare a quei giorni, è il finale perfetto, che ci fa anche immaginare come sarebbe potuta essere la serie senza elementi sovrannaturali.


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