Vi porto nella primavera dell'anno 2000, quando la Sony diede alle stampe un opuscolo tutto dedicato alla sua PlayStation, che all'epoca era la console delle console. Un vero e proprio fenomeno sociale, che travalicava il senso stesso di videogaming.
E questo catalogo ne è la prova!
Le pagine si aprono con una pubblicità molto particolare, che dopo oltre vent'anni ci permette di capire come andasse il mondo (videoludico e non) all'epoca: "il grado di eccitazione spesso dipende dagli optional", ma non è una réclame di sex toys, anche se l'indumento intimo femminile a lato fa subito capire a chi ci si sta rivolgendo, e in che modo.
Ragazzi non più preadolescenti, a cui sono ipoteticamente lasciate le altre console più "giocattolose"; la PlayStation è soprattutto pensata per i più grandi, in un mondo che stava decisamente modificando la visione del gioco e dell'intrattenimento.
Se la SEGA aveva in passato realizzato pubblicità irriverenti, che spesso alludevano all'autoerotismo o a cose tipo pipì e gas corporei, Sony sembra voler alzare il tiro.
Ecco comunque tutti gli "extra" disponibili all'epoca, tra volanti, memory card, periferiche e altro.
Prima che si apra la sezione Platinum, il catalogo propone la pubblicità cimiteriale dedicata a questa linea di prodotti "immarcescibili".
Ed ecco tutti i Platinum dell'epoca, ossia i giochi evergreen che potevano essere trovati ormai a prezzi convenienti. I grandi classici, come Final Fantasy VII, Spyro, Medievil, Crash Bandicoot...
Una bella pubblicità celebra la fine dell'anno scolastico, con un libro a forma di console che lascia bene intuire cosa dovranno fare i ragazzi al posto di studiare... Finalmente dedicarsi ai videogiochi, senza scuola di mezzo!
Nuova sezione, nuova pubblicità (con lo pneumatico dai simboli inconfondibili):
Simpatico il pesce d'aprile by Sony (di un anno prima, stando alla data: 1999. Il catalogo è del marzo 2000), chissà se qualcuno ci sarà cascato all'epoca!
Ed ecco dunque le pagine dedicate ai titoli d'avventura, strategia e giochi di ruolo.
Final Fantasy VIII, Star Ocean, X-Files e tanti altri...
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Le pagine che seguono sono dedicate ai platform, come Medievil 2, Spyro 2, Tombi! 2... insomma tanti sequel ma anche nuovi titoli.
Pagine dedicate a giochi più action, tra sparatorie e combattimenti.
Colpisce vedere la quantità di titoli (e non ne è che una minima parte: all'epoca, per PlayStation, ne risultavano disponibili oltre 400); colpisce vedere anche certi giochi, che probabilmente avranno comprato in pochissimi. Ma si sperimentava ancora tanto, su più fronti.
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C'erano tante uscite perché la fine degli anni 90 e i primi dei 2000 sono stati i periodi più prolifici per i videogiochi; non mi piacciono le allusioni sessuali per attirare il pubblico adulto meno interessato a questa categoria di intrattenimento normale mettendo di mezzo quello più viscido e perverso anche se qua è trattenuto e accettabile.
RispondiEliminaDiciamo che le allusioni sessuali tanto della SEGA anni '90 (in questo caso sia nome della ditta, sia senso dell'allusione XD) che della Play negli anni 2000 erano rivolte al solo pubblico maschile.
EliminaMa si voleva passare dal ragazzino brufoloso solitario al rivolgersi a ragazzi più adulti, ma temo sempre solitari...
Moz-
Post a sorpresa stupendo 🤩
RispondiEliminaTempi bellissimi...
Concordo con la PlayStation 1 i videogiochi hanno fatto una grandissima rivoluzione... Non solo un passatempo per giovanissimi ma oggetti Hi-tech che fanno moda e tendenza... Proiettati verso un futuro avveniristico e che si sperava fosse splendente... La PS1 con il suo design e l'utilizzo dei CD anche per ascoltare la musica era la modernità...
Immaginavo ti sarebbe piaciuto^^
EliminaVero, la Play 1 fu una vera rivoluzione. Qui aprirei anche una grande parantesi italiana, perché il tutto si inserisce anche nella seconda invasione anime/manga e i videogiochi giapponesi erano all'apice. Ricordo le riviste come PSM che strizzavano l'occhio continuamente agli amanti dei fumetti (non solo giapponesi), Insomma, fu una dimensione che oggi sarebbe irreplicabile.
Moz-
Con Final Fantasy in testa! Facevano anche le pubblicità in Tv 🤩.
EliminaEsatto. Era tutto un mix, chi amava anime/manga all'epoca, amava anche la Play e i suoi giochi.
EliminaRicordo, per l'appunto, che le riviste anime/manga di quel periodo (1997/98 ecc) mostravano anche i cosplayer giapponesi di FF VII! :)
Moz-
Conosco praticamente tutti i giochi menzionati nel catalogo, vuoi perché li possedevo, vuoi perché ho giocato alle demo o per averne letto sulle varie riviste che acquistavo all'epoca, o perché li possedevano i miei amici. Di sicuro un'epoca del genere non tornerà più, era tutto una novità, il mondo dei videogiochi 3D era in gran parte ancora da esplorare.
RispondiEliminaVero, e mi stupisce la natura di certi giochi... davvero mi chiedo: ma avevano pubblico? Eppure li facevano.
EliminaAnche io ne ho provati, penso, ALMENO cento.
Moz-
Sono stati gli anni d'oro i più belli per l'animazione e i videogiochi per più fattori quello che dici te e perché c'era ancora molta fantasia e inventiva dei produttori e gli ideatori, sono stati anni semplici ma che comunque hanno dato abbastanza in tutto stimolavano tanto chi lavorava in certi settori come questi, ci hanno dato queste belle cose che non riavremmo perché non c'è più nessuno stimolo.
EliminaO forse non ci sono soldi da investire? Non so...
EliminaMoz-
Rieccomi, avevo scritto il post del 9 aprile (ore 15:13... eh sì, in effetti sarebbe più comodo avere un nick a cui fare riferimento ahah). Ancora oggi tramite l'emulatore sto giocando a giochi della Ps1 che non avevo mai giocato all'epoca e sembrava che si azzardasse di più e ci fosse spazio per qualsiasi cosa. Poi è anche vero che sono fermo alla Ps2, quindi non sono sicurissimo di ciò che dico, magari anche in seguito c'è stato spazio per la sperimentazione.
EliminaSecondo me molto meno, e penso che tanto sia dovuto anche alla pubblicità assente di oggi: prima si poteva contare su svariate riviste di settore, che ti proponevano anche i giochi più assurdi...
EliminaMoz-
Oltretutto ho l'impressione che prima c'erano anche molti più generi rispetto ad adesso e molta più scelta nello stesso genere. Ad esempio, (tenendo conto che parlo sempre da un punto di vista esterno e non molto aggiornato) ora per i giochi di calcio esistono soltanto i FIFA e i PES, mentre all'epoca c'era addirittura spazio per titoli come Bomba 98, This Is Football, Actua Soccer e l'innovativo Libero Grande, cioè si provava a creare "nuove serie", non c'era l'oligopolio di pochi titoli. Stessa cosa per i giochi di macchine.
EliminaPer la pubblicità, oltre alle svariate riviste di settore, una volta c'erano addirittura gli spot televisivi di alcuni videogichi (solo per i titoloni), cosa che fa strano immaginarla oggi come oggi. O anche le telepromozioni in programmi tipo Bim Bum Bam e Ciao Ciao.
Esattamente, e hai descritto parte di quel "mondo avvolgente" che tanto dibatto negli ultimi anni: quel che c'era e che non c'è più, dove tutto era in sinergia (tv, edicola, negozi, gadget, sorpresine ecc).
EliminaVero, c'era molta più scelta in generale. Ma anche i picchiaduro, tra gli anni 90 e 2000, ricordi quanti? Ora solo SF, Tekken e MK... non so se nemmeno Virtua Fighter è sopravvissuto.
Era proprio un'altra epoca, molto molto più ricca.
Moz-
Mi ci ritrovo molto nel tuo concetto di "mondo avvolgente" e ne approfitto per ringraziarti per il fatto di avergli dato un nome! :D (andrò a ri-leggermi l'articolo che hai scritto sull'argomento).
EliminaVero, anche per i picchiaduro c'era molta più scelta. Secondo me, parte del mondo avvolgente ora è stato fagocitato e sostituto da internet, mentre prima era necessaria la sinergia tra più parti (tv, edicola, negozi come dicevi tu) per promuovere i prodotti videoludici, così come anche i giocattoli.
Se non lo conosci ancora, ti consiglio il canale youtube "Hector The Collector", dove tratta parte del "mondo avvolgente", soprattutto quello dedicato alle sorpresine Kinder, ma anche altro connesso agli anni '80-90. Ho visto che in passato ha creato anche un blog dedicato ad Alessandra Valeri Manera e quindi alle sigle dei cartoni animati.
Grazie per l'info. Non credo di conoscerlo, effettivamente.
EliminaSì, la Manera (ma tutto il comparto fininvestiano dell'epoca) era un mondo avvolgente: sigle e quindi dischi, ospitate della D'Avena che era anche attrice e conduttrice. Ecco, tutto in sinergia.
E quindi sorpresine, figurine, concorsi, giochi... oggi non c'è niente di tutto questo, vero che c'è internet ma non è la stessa cosa.
Moz-
Sì, ovviamente internet non potrà mai essere la stessa cosa e chi è nato negli anni 2000 non so se potrà mai capire quale atmosfera ci fosse all'epoca. È un'epoca che non potrà più ritornare, ma noi siamo stati fortunati a viverla e a serbarne un ricordo nel nostro cuore.
EliminaDietro Hector the Collector c'è Dario Pietrobono, credo sia la persona più esperta e competente (almeno in Italia) per quanto riguarda le sorpresine Kinder. Ti consiglio il suo accuratissimo e dettagliatissimo docufilm di più di 2 ore dedicato alle sorpresine, per capire quant'è grande la passione che lo spinge. Secondo me potrebbe benissimo essere oggetto di intervista su questo blog! :D
P.S. Sono l'utente "Trive A" che fa la spola tra questo post e quello sulle "cose che non dovrebbero, ma fanno paura". Oggi mi sto dando al commento sfrenato xD
Grazie per i tuoi commenti, davvero! Stai contribuendo alla rivitalizzazione del blog, in atto da un paio di mesi, dopo un 2024 di inattività! Quindi grazie 😃
EliminaMi appunto il nome di Dario, perché no!
Comunque, penso sia un'epoca che NON vogliono che torni, e non so perché. Le cose che ci sono (es. le sorprese Stranger Things dell'uovo di Pasqua) vanno a ruba ma è tutto depotenziato... 🤨
Moz-
Prego, figurati! Mi fa piacere contribuire a rivitalizzare un blog come questo, che tratta argomenti a me cari!
EliminaPuò essere vero il fatto che non vogliono che torni questo tipo di epoca, ma non perché ce l'abbiano con quell'epoca in sé, ma perché per vari cambiamento nella società e nell'economia voluta da loro, quel tipo di epoca non è più utile ai loro scopi.