Capita a tutti di provare - magari da bambini - delle paure irrazionali.
Per cose che non nascono con l'intento di generare inquietudine.
Quindi, se è persino ovvio che ci si possa (ci si debba!) spaventare guardando un horror, e per estensione si possano provare fobie interconnesse (come per i clown: non per niente un pagliaccio killer è protagonista di celebri produzioni del terrore), a volte succede che si provi paura per cose (oggetti, situazioni, musiche, video) che non dovrebbero scatenare questa emozione.
Ma perché succede ciò?
La riflessione nasce parlando del programma l'Almanacco del giorno dopo (ne abbiamo discusso in questo post QUI), probabilmente l'esempio massimo di prodotto televisivo che ha spaventato - irrazionalmente - tantissimi spettatori. Senza che fosse qualcosa che avrebbe dovuto far spavento.
La combinazione di sigla, immagini e - aggiungo io - nomi, può generare un cortocircuito mentale assurdo.
In sostanza, ritengo che l'Almanacco inducesse inquietudine per via della sigla (una ballata sullo stile medievale), le antiche immagini allegoriche che passavano, e il titolo. Qualcosa di arcaico che irrompe nel nostro modernissimo mondo, scuotendolo.
Per me, lungi dall'affrontare la cosa in senso psicoanalitico - non ne avrei le competenze - è tutto qui: un mondo proiettato al futuro (gli anni '80 lo erano, come i '70 e i '90), dove però ecco che puntuale, ogni sera, arriva un almanacco, che sa ancora di grimorio, di ricettario, di libri dei nonni. Una finestra su un passato rurale, superstizioso, oroscopico.
È lo stesso cortocircuito che, se ci pensate, avviene (per ovvi motivi sempre meno, anche se qualcuno ogni tanto ci prova ancora) con questioni della sfera religiosa. Già avere un Padre Pio, tra miracoli e avvenimenti paranormali, con accanto uno degli ospedali più aggiornati al mondo, è assurdo.
Si mischiano convinzioni arcaiche, da universo ancora rurale (a volte anche credulone), immateriale e antico, con la scienza e il futuro più moderni.
Lo stesso avviene ad esempio con i riti della Settimana Santa.
Sarà per questo che oggi i nuovi sedicenti santoni (tra apparizioni, doni, misteri...) sono spesso accusati (al 99% giustamente) di truffa.
I loro presunti miracoli davvero non reggono più, nel mondo di oggi; un mondo iperconnesso e futuribile.
Ma fino a qualche tempo fa ciò era ancora possibile: era un'epoca di passaggio. Con la Tv a fare da wormhole tra un passato gotico (case dei nonni, oggetti impensabili...) e oggi.
Io da bambino ero terrorizzato da un mobile ad angolo e da un'anfora. Dalle loro forme.
Mi faceva paura un disegno che raffigurava una cariatide di Modigliani.
Ero rimasto profondamente scosso dal dipinto sull'omicidio di Marat by Jacques-Louis David, trovato per caso su un numero di Panorama.
Non sono cose che dovrebbero far spavento, eppure eccole qui.
E la Tv, almeno una volta, era molto meno attenta a certe sensibilità: sigle prog, suoni noise e via dicendo, che magari a un adulto non provocano nulla, ma per un bambino sono un oscuro squarcio dimensionale.
Ma la chiave per me sta tutta nel mix di futuro e passato.
Penso infatti che molte delle scene paurose di Twin Peaks siano dovute a questo: una primigenia CGI, effetti tipo chroma key, e senso di straniamento.
Forse, le prime tecnologie televisive in tal senso (ed ecco un altra grande paura di molti: il personaggio di Superclassifica Show fatto come fosse una sfera strobo) tra bumper e nuovi colori erano fuori dal tempo, ancora oscure mentre cercavano di essere moderne.
Ho chiesto a ragazzi giovanissimi se loro avessero paure irrazionali, immaginando (a torto) che la Tv di oggi sia più "anestetizzata" in tal senso. E invece anche qui: cartoni animati, spot, sigle.
Ma poi anche oggetti.
Quindi, abbiamo paura delle forme, che ci ricordano qualcosa o ci sembrano "fuori posto", un po' come quella sensazione che si prova con gli spazi liminali (vedi QUI).
E voi? Avete mai provato paure irrazionali per delle cose (musiche, oggetti, scritte, video...) che invece non dovrebbero suscitare tale emozione?
Se sì, quali?
E che risposta vi siete dati?
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Che bell'argomento!
RispondiEliminaNon ci avevo mai pensato su, ma penso proprio tu abbia ragione. C'è a volte una distanza che avvertiamo in certe immagini che ci riporta da qualche altra parte, in posti più antichi e "oscuri".
Io avevo un quadro a casa di mia nonna che mi spaventava. Spaventava anche mio padre da piccolo, da come raccontava. Diceva che guardandolo prima di andare a letto ti faceva sicuramente fare gli incubi.
Parlando di prodotti pop invece, avevo paura della sigla di Xfiles senza avere la minima idea di come fosse la serie. Quando iniziava (ero piccolo) per me era ora di andare a letto, quindi avevo questo sottofondo inquietante. E ricordo anche (ma ero già più grandicello) un senso di grande inquietudine per alcune puntate di un remake animato di ghost busters. Era una serie con tratti meno cartooneschi e più... mostruosi.
Ecco, ma la sigla di X-Files è volutamente una cosa che deve fare inquietudine, dato l'argomento. Penso sia normale che faccia paura, specie se sei piccolo.
EliminaPer il cartoon, forse dici gli Extreme Ghostbusters? Erano il sequel della serie classica...! Interessante. Ma ancor di più quel quadro che spaventava anche tuo padre: che quadro è??
Moz-
Sì, credo fosse Extreme Ghostbusters. C'era una puntata con un mostro che si nascondeva nelle tasche dei giubbotti. Credo. So che controllavo anche nelle nostre.
EliminaIl quadro non credo sia famoso, non saprei dirti quindi. Magari la prossima volta che ci capito gli faccio una foto. ;)
Sono molto curioso sui quadri, sai? Perché vorrei provare a capire cosa possa spaventare.
EliminaCerti quadri sacri sono horror allo stato puro e ok, ma tipo un ragazzo giovanissimo mi ha confessato, due giorni fa, di aver avuto paura del celebre quadro coi due angioletti paffuti... per gli sguardi dei due soggetti!!
Moz-
io ho paura solo dei serpenti, più che altro mi fanno proprio schifo anche in tv
RispondiEliminaC'è chi prova lo stesso coi ragni...! Posso capirlo.
EliminaMoz-
Io da piccolo non mi addormentavo se tutti gli sportelli degli armadi non erano chiusi a chiave.. ora mi spaventa solo il Milan quando scende in campo..🤣🤣 le paure sono sempre state alimentate, dalle nonne coi lupi cattivi in tempi remoti, dagli psicologi oggi con le loro ridicole classifiche emozionali..e noi ci barcameniamo tenendoci a galla.. scherzando, esorcizzando, scrivendo post..🤗
RispondiEliminahttps://francobattaglia.blogspot.com/2017/04/mi-dica-pure.html?m=1
Sicuramente quello di spaventare i bambini è una pratica che si perde nella notte dei tempi: evidentemente lo si faceva per evitare ai piccoli di finire in brutti guai. Ma se il lupo cattivo era una metafora di qualcosa, nel mondo adulto, per noi è stato proprio un mostro.
EliminaMoz-
Io ricordo (oltre alle cose come dicevi "ovvie" tipo gli horror) un film di animazione fatto con la plastilina in cui si raccontava in modo bizzarro di un incontro fra i personaggi di Mark Twain e Mark Twain stesso. In questo film ci sono un paio di sequenze che trovai estremamente "disturbing", decenni dopo ho fatto una ricerca sul web e le ho trovate su YouTube in inglese con molti commenti di utenti americani che dicevano anche loro di ricordare di averlo visto da bambini e di essere rimasti turbati da quelle scene.
RispondiEliminaInteressantissimo. Sai che uno dei primi creepypasta sul web legato a questi argomenti nasce proprio da una cosa del genere? Ossia: la gente iniziava a mettere in giro falsi ricordi su una serie per bambini, ma disturbante, e comunque in molti poi caddero nel tranello fornendo indizi chissà su cosa...!
EliminaMoz-
Ho ancora nei pensieri la sigla dell'Almanacco del giorno dopo, che in effetti era qualcosa di totalmente fuori contesto (ma non mi spaventava, anzi era un punto di riferimento). A me se ci penso spaventò da piccolissima un programma in bianco e nero (nata nel '71, quindi poco dopo la metà degli anni Settanta 'sta trasmissione): Saturnino Farandola. Lo ricordo vagamente ma non mi faceva per nulla una buona impressione. Non so se si trattò proprio di una puntata di questo programma, ma in una di queste da una sorta di macchinario uscirono centinaia di rane, e io rimasi come ipnotizzata e paralizzata dal panico. XD
RispondiEliminaA me l'Almanacco ricorda proprio casa dei nonni, e quindi tutto il fuori contesto possibile: perché è una casa vecchio stile, per quanto comunque moderna, ma sempre di tempi andati. E il programma, che loro vedevano, era ottimo per quella "quarta dimensione".
EliminaSaturnino Farandola... non conoscevo e sono andato a vedere. Ecco, secondo me lì è proprio un mix tra tecnologia (tv) e messa in scena. Da wiki: Le scene furono realizzate da Paolo Petti, il quale realizzò una scenografia molto stilizzata, al punto che venivano spesso usate sagome per rappresentare alberi, barche, cammelli e persino figure umane, tutto in un impianto rigorosamente in bianco e nero.
Questo minimalismo, secondo me, è straniante per un bambino. Per un adulto è arte, ma per un bambino le figure così sono disumanizzate e strane.
Moz-
A me da piccolo spaventò enormemente una puntata di Spazio 1999. Non chiedermi perché, non lo so. Nella puntata in questione il capitano (non ricordo il nome) era inseguito per tutta l'Aquila da una specie di scimmione che voleva uccidere tutto l'equipaggio. Quell'episodio, a distanza di decenni, ancora oggi è impresso nella mia memoria come terrorifico. Ma, ripeto, non chiedermi perché, non lo so; forse uno psicanalista potrebbe rispondere. Forse :-)
RispondiEliminaIo penso che sia un mix di cose: di certo, le scene così sono volutamente rese ansiogene (nel senso, la messa in scena stessa di un episodio con questa trama DEVE avere una suspense costante)... forse questo ti turbò, non riuscendo a "reggere" la tensione.
EliminaMoz-
scusate la domanda che non centra niente con il post. Sto cercando di ricordare una serie di pupazzi animati anni 80, credo spagnola o latinoamericana (ma potrei sbagliarmi) che trasmettevano sulle reti minori intorno all’88/90. Erano animali della Fattoria e mi sembra di ricordare che ogni tanto interveniva il fattore che era un umano in carne ed ossa, vestito in da maestro.
RispondiEliminaEra una serie con finalità educative perché in ogni puntata erano spiegati temi scientifici. Ricordo che i pupazzi animati, frutta, verdura ed animali, cantavano la Cucaracha. c'era anche un attore in carne e ossa vestito da spaventapasseri che faceva la parte del cattivo studente.
nessuno la ricorda?
Ciao Nadia e benvenuta!
EliminaHo una domanda, prima di iniziare la ricerca: ma si tratta di cartoon o tipo animazione con plastilina?
Moz-
i pupazzi erano di pezza tipo i muppets. il fattore aveva i capelli bianchi, vestito di una unica tunica rossa. sembrava girato in uno studio. però non sono sicura. era in qualche canale locale
EliminaHo trovato, e potrebbe corrispondere, Dappledown Farm.
EliminaVideo in inglese: https://www.youtube.com/watch?v=4FznSSiwwV4
Ad avere un qualcosa di rosso è un pupazzo, mentre sì, ci sono il fattore coi capelli bianchi e i pupazzi animati.
Però non sembra essere arrivato in Italia... o meglio, tracce italiane non ce ne sono...
Moz-
Però credo sia più questo, EL TESORO DEL SABER, e qui sì ci sono un uomo in tunica rossa, e uno spaventapasseri:
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=l38vQRgnrPM
Dimmi un po' se ti sembra questo... ma anche qui non mi risultano tracce della trasmissione italiana, almeno per ora.
Moz-
E invece eccolo qui, IL TESORO DEL SAPERE:
Eliminahttps://www.antoniogenna.net/doppiaggio/docum/iltesorodelsapere.htm
Cantavano la cucaracha perché è una produzione... messicana XD
Moz-
è quella! grazie. era tanto che la cercavo
EliminaÈ stato un piacere poterti aiutare 😎💪🧡
EliminaMoz-
Le sigle di alcune trasmissioni anni ottanta che sembravano fatte apposta per provocare inquietudine, la palla di Superclassifica Show che mi terrorizzava. La pubblicità della Duracell con la batteria che sbatteva quando si chiudeva. In compenso mi piaceva la sigla dell'Almanacco al punto che la uso ancora come suoneria del telefono.
RispondiEliminaEsatto, non so perché c'era quasi una volontà di creare inquietudine.
EliminaO meglio: non c'era sensibilità in questo senso, e i più piccoli erano resi inquieti. Un ragazzo che conosco, ad esempio, da piccolo era ammaliato/terrorizzato dalla breve intro di Che tempo fa, con quel trillo che sembra preannunciare chissà che catastrofe.
Moz-
Casa dei nonni vecchissima dive c'era una scuola abbandonata a 5 metri di distanza... Nei fine settimana specialmente d'inverno il riflesso della luce dei lampioni arancioni mi inquietava non poco...
RispondiEliminaSulla televisione invece mi sono sempre sentito protetto e tranquillo sui canali nazionali dall'1 al 6 ma su quelli regionali ho sempre avvertito una strana sensazione d'inquietudine 😱.
Ecco un'altra cosa molto particolare, che anche io riscontravo: i canali regionali, forse perché più "poveri" di risorse, erano ancora di più fuori dal tempo, specie quando tentavano di aggiornarsi con intro e bumpers animati o computerizzati. Inquietudine a gogo.
EliminaÈ come se fossero eternamente "grigi".
Moz-
Ma sai cosa significa dormire a 5 metri da un grande edificio abbandonato? Tra l'altro assolutamente senza telecamere... Se mi svegliavo di notte dalla finestra guardavo l'ex scuola avvolta dall'oscurità... Non so per quale motivo è rimasta quasi dieci anni in totale stato d'abbandono... L'erba alta, un pedalò abbandonato, detriti sparsi... Se entravi nessuno ti diceva niente... Immancabile la casetta del gas tutta disegnata in maniera inquietante... L'edificio venne parzialmente abbattuto ma poi i lavori si fermarono lasciando buona parte dell'edificio in piedi.
EliminaNon trovo neanche fonti che spieghino il perché ci sono varie voluti oltre dieci anni per l'abbattimento.
Capisco perfettamente: per anni, dalla finestra della mia cucina, vedevo un edificio che aveva funzionato ma poi venne abbandonato: il consorzio agrario con la "pesa" per i camion. Venne abbandonato per qualche tempo (oggi è diventato un super-palazzo con negozi e appartamenti), e in quegli anni (forse i primi delle medie) ricordo quanto fosse spettrale. Avvolto dall'oscurità, come dici tu, ma poi plastiche strappate che svolazzavano al vento e tutto il resto... era come se piangesse per lo stato d'abbandono.
EliminaMoz-
Ho una forma lieve di tripofobia (paura dei buchi ripetuti), nel senso che mi restano indifferenti se sono dove mi aspetto che siano, quindi in un alveare, una spugna o una fetta di pane, ma mi causa disagio vedere fotografie con questi fori fuori posto, tipo sul palmo di una mano.
RispondiEliminaCome già raccontai tempo fa, avevo il terrore quando coi miei genitori passavamo con l'auto nei pressi di un ex collegio andando a trovare dei parenti... Oltre all'aspetto lugubre dell'edificio, c'era tutta la montatura/minaccia che sarei stato condotto lì e abbandonato alla mercé dei frati e altre figure religiose salesiane che ci vivevano per rendere educati dei bambini monelli.
Interessante! Evidentemente è una cosa che deriva proprio dal fatto che siano "fuori contesto". È questo che ti disturba.
EliminaEheh quella del collegio è una tra le minacce più sbandierate in ogni famiglia XD
Moz-
Ho ricordato un'altra scena che mi metteva inquietudine, non proprio paura: il piede che piroettava sul ghiaccio in una vecchia pubblicità del Cif! Mi disturbava per i colori così freddi, per il rumore ma soprattutto perché, vedendosi veloce, sembrava un moncherino strofinato su dell'acciaio per indurre sofferenza alla persona e non un pattino su ghiaccio. E soprattutto, essendo piccolo, non capivo l'attinenza con il detersivo! Spesso continuava a tormentarmi anche quando era ripresa la trasmissione...
EliminaQuesta la ricordo pure io, evidentemente ne avranno fatto un remake anche durante i miei anni.
EliminaSì, proprio rivedendo questo spot, lo ribadisco: la tv di una volta era oscura. Non si pensava a mettere colori brillanti e piacevoli, anche il tono generale era tetro.
Moz-
Interessante post. Dovrò rifletterci su.
RispondiEliminaIntanto ti lascio i miei auguri di una serena Pasqua. Ti abbraccio Miki.
Grazie Pia, una buona Pasqua anche a te! 🥚🕊🎊
EliminaMoz-
Quando ero piccola avevo paura di certe immagini (per esempio, la Luna Nera del programma Rai Uno "La zingara" e la testa di Abe nei giochi di Oddworld quando spuntava dal menù), e quando le vedevo scappavo a gambe levate, era più forte di me.
RispondiEliminaInvece qualche anno fa vidi un film fantastico con Silvester Stallone, ovvero "Cliffhanger - L'ultima sfida". La scena iniziale mi ha traumatizzata parecchio, tant'è che ci pensai per mesi e mesi. Il bello è che per tranquillizzarmi dicevo cose del tipo "Silvia, calmati, è solo un film. L'attrice è viva e sta bene. E tu non fai nemmeno alpinismo!" Una roba assurda, ma credo sia abbastanza comune.
Addirittura, la scena iniziale di Cliffhanger... ossia l'arrampicata, no?
EliminaComunque invece la faccia della Luna Nera ci può stare, per un bambino: perché appunto siamo abituati a vederla bianca e luminosa, non oscura...
Moz-
No, non l'arrampicata. La parte in cui devono salvare una coppia di amici e, mentre stanno per salvare lei, succede l'incidente. Che parte tremenda!
EliminaAh certo, certo!
EliminaSono le classiche scene "ingiuste" che fanno però partire (o ripartire) la trama.
Moz-
Ricordo che mi aveva terrorizzato da bimbo la copertina di una rivista vista in uno spot TV, forse Panorama... Era un occhio che guardava dal buco della serratura.
RispondiEliminaInvece non mi aveva fatto esattamente paura ma mi aveva colpito moltissimo l'episodio di Daitarn 3 in cui Benjo veniva catturato dai Meganoidi al Polo Nord o roba del genere e spogliato (quasi) nudo per essere trasformato (ovviamente senza successo) in Meganoide.
Eh già, quell'episodio è iconico... sai perché? Proprio per la nudità (che non ha niente di sexy): lascia un eroe NUDO, in balia di non si sa quali esperimenti. È la classica paura dell'ospedale.
EliminaMoz-
A me faceva paura la sigla de "L'Incredibile Debby" di Bim Bum Bam, dove ogni volta si vede com'è diventata tale personaggio ripreso dall'Incredibile Hulk. Poi avevo paura anche di alcune scene di "Mamma ho perso l'aereo", quelle dov'era da solo, senza genitori, poi scoccava la mezzanotte e arrivavano il ladri... tutto ciò credo abbia molto di archetipico.
RispondiEliminaRiguardo al discorso delle tv regionali, ricordo anche che alcune sigle di programmi e bumper su Junior TV avevano un qualcosa di leggermente inquietante. Sempre su Junior TV c'era un telefilm che si chiamava "La ragazza del futuro" dove la musica della sigla più alcune scene mi provocavano una certa inquietudine.
Infine, al di fuori della TV, per ora mi viene in mente la copertina di una musicassetta che ascoltava mia madre, dove c'era un'immagine astratta o che sembrava fatta con una macchina fotografica termica, con colori rossi, blu e verdi.
Ciao! :)
EliminaSai che la trasformazione de L'incredibile Debby aveva un non so che di oscuro anche per me? Non mi faceva paura, né mi inquietava, però sapevo che c'era qualcosa di strano...
Hai detto bene: tante volte sono gli archetipi a "fregarci", e ci si gioca su.
Riesci a ricordare l'album di quella musicassetta? Sono curioso. Per lo stesso effetto tipo "termico", alla Predator per intenderci, io avevo paura dello shampoo Scientel.
Moz-
Purtroppo non ricordo solo che era una compilation, cosa che rende ancora più difficile identificarla. Comunque, la cosa che mi faceva paura di quella copertina era che la associavo al corpo ustionato di un ragazzino, protagonista di un film che avevo visto all'epoca, tratto da una storia vera. Inoltre, in questa compilation era presente Forbidden Colours di Ryuichi Sakamoto, brano che trovo misterioso, ansiogeno e inquietante, soprattutto per quei suoni orientaleggianti e anni '80. Per cui c'è sempre stata quest'associazione ragazzino ustionato - copertina inquietante - Forbidden Colours.
EliminaBeh, ora sono curioso anche sul film!!! :D
EliminaSì, alcuni suoni tra gli anni '70 e '80 - per via di sintetizzatori e cose simili - erano veramente assurdi...^^
Moz-
Il film è questo! :D https://en.wikipedia.org/wiki/David_(1988_film). Dopo decenni, grazie ad un forum ero riuscito a trovare il titolo del film, dove avevo chiesto aiuto dando qualche indicazione in base a quel poco che mi ricordavo.
EliminaMai visto, ma non ho manco mai sentito parlare della vera storia che c'è dietro questo film! 😱
EliminaMoz-
Io avevo molta inquietudine dei messaggi nelle VHS Disney che avvertivano di non comprare VHS Disney contraffatte.
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=Xsy6-UkHIF8&pp=ygUeQWNxdWlzdGEgc29sbyBkaXNuZXkgb3JpZ2luYWxl
Ancora oggi provo molta inquietudine 😱.
Certo: lo sfondo violaceo/celeste, il suono che si sente, tipo laser; poi la voce austera (che serviva ovviamente a far sentire in colpa se la vhs era contraffatta). Ecco gli ingredienti. Fa paura, certo.
EliminaMoz-
Segue a ruota le edizioni in VHS della Stardust 😱 compresi gli anime! Stardust ancora oggi mi inquieta tantissimo! Se vedo una VHS anni Novanta della Dynit o Yamato mi fa tutto un altro effetto molto più rassicurante ma la Stardust... 😱
EliminaSai perché? Dà un senso di... cheap. E anche quello spaventa.
EliminaMoz-
Cheap? Non ci avevo mai pensato... Stardust negli anni 2000 era già una cosa che sembrava preistoria...
EliminaSe vedi le copertine della loro edizione di Heidi... Fanno spavento! Un insulto a Yōichi Kotabe!
Secondo te un giorno le nuove generazioni quando saranno grandi avranno paura dell'intro di Netflix?
P. S. Ho trovato su Google immagini la VHS "Le favole più belle - Heidi" Forse era un altro cartone animato di Heidi?
Non so quante Heidi han fatto, ma ci starebbe: pure la Disney fece il film... quindi figuriamoci.
EliminaSull'intro di Netflix, che di fatto è stordente... chissà, magari qualche bimbo ne ha timore!
Moz-
Da bambino mi spaventava un programma con Iva Zanicchi quando alla fine di ogni puntata, una macchina veniva compattata e trasformata in un cubo di lamiere, e già il vedere un'automobile schiacciata e ridotta in quel modo in qualche modo mi turbava.
RispondiEliminaDopodiché una specie di ruspa con una pinza (che a me ricordava un enorme ragno), prendeva il cubo e lo gettava in una discarica.
Un'altra cosa che mi spaventava (penso sempre di quel programma) era una grossa testa di coccodrillo con la bocca spalancata che a un certo punto si chiudeva, non ricordo se con qualcuno dentro o no.
Proprio oggi ho appreso che il programma è del 1991 e si chiamava Estate 5, gioco nel quale partecipavano delle famiglie.
Da quanto ho capito la macchina veniva distrutta se il marito non centrava la buca nel gioco finale che consisteva in un minigolf. Probabilmente la pallina doveva finire nella bocca del coccodrillo.
Non ricordo per nulla questo programma! Era la tipica opulenza degli anni Novanta XD
EliminaQuindi probabilmente l'auto era il premio, ma se si sbagliava... ciao (ovviamente ne avranno demolita solo una, e magari solo la carrozzeria).
Moz-
Il nostro cervello è tanto complesso, difficile capire perché, per esempio perché la luna nera (il programma) così tanto innocua mi metteva soggezione? Non si sa.
RispondiEliminaPenso sia proprio perché percepivi qualcosa come non doveva essere: solitamente la luna è gialla, luminosa... mentre vederla nera è assurdo, specie per un bambino...
EliminaMoz-