[SOCIETÀ] generazioni a confronto: medie contro superiori

 


Periodo di esami per tutti, dagli alunni delle scuole medie a quelli delle superiori.
E se anche nessuno le chiama più così (ormai sono rispettivamente scuola secondaria di primo e secondo grado, per tutti), o nessuno le chiama più scuola media inferiore e scuola media superiore, la sostanza non cambia.
Ma come saranno i ragazzi delle generazioni di queste fasce d'età?


Il post non vuole essere un confronto generazionale tra passato e presente (lo abbiamo comunque già affrontato QUI e QUI), piuttosto vuole mettere a confronto i ragazzi (e le loro età) tra scuole medie e scuole superiori.
Come sapete, lavoro da anni con i più giovani, e ne ho visti a centinaia. Crescere, passare, tornare.
Li ho visti alle medie, li ho visti alle superiori.
E anche tornando indietro negli anni, ai miei anni, apro questa finestra per ricordare quel che osservavo e che vivevo.
E la sostanza non è mutata.


Trovo innanzitutto che si dia sempre troppo risalto alla maturità (oggi, giustamente, chiamata solo Esame di Stato: non si è maturi manco per un kaiser...), che di certo è il primo vero grande & stressante esame della vita, ma sembra che tutto dipenda da quello.
Tirando sempre fuori all'occorrenza la canzone di Venditti, coi telegiornali a fare servizi dentro e fuori la scuola, è un qualcosa che fa notizia ma è anche il simbolo di una parentesi di vita che termina.
Ma appunto: è solo l'inizio.



immagine da CISL Scuola



Gli esami di terza media li si vive con meno peso sociale, nonostante sia richiesto sempre grande impegno (proporzionato, ovviamente, all'età dei discenti).
Ma, negli anni, ho notato sempre grandi differenze tra come sono i ragazzi che stanno per terminare le scuole superiori e quelli che stanno per concludere il ciclo delle medie.
E la genuinità propende in quest'ultima categoria: ancora avvezzi al lato ludico della vita, possono voler sembrare grandi (tra fumo e certi discorsi finanche cringe), ma non diventano mai quell'imitazione forzata dell'adulto in cui ci si trasforma all'ultimo anno del liceo.


Nei ragazzi in età di Esame di Stato noto sempre il nascere di una certa fastidiosa retorica, il volersi far belli; le passioni si affinano ma in sostanza non si conosce niente per davvero, né altrettanto si capisce fino in fondo.
L'errore è alla base: tante generazioni fa, si diventava davvero maturi.
A 19 anni si usciva da scuola per poter affrontare realmente la vita, con un bagaglio umano e culturare (dato dagli istituti) che permetteva di poter essere adulti.
Oggi si diventa adulti dopo la seconda laurea, a voler essere generosi bene.
Quella meta si è allontanata, e lascia spazio solo allo scimmiottamento dell'adulto che fu: si va via di casa, si va all'università, si cerca lavoro ma in sostanza si è ancora ragazzini.
E quel che sai è imbarazzante nella sua forma: la vita vera non è ancora iniziata, anche se ci si sente padroni del mondo.



immagine da Scuolainforma



Sarà che ho vissuto le scuole medie al massimo della potenza (ve ne parlai QUI), ma scorgo molta più coerenza e verità in quella fascia d'età, che pure ha atteggiamenti spesso assurdi.
Si rimane dalla parte giusta della barricata (quella della giovinezza) senza volerla oltrepassare a tutti i costi; si può ancora giocare ed essere stupidi senza dover avere paura di sembrarlo; la società non ti chiede ancora nulla, e non si è costretti a ruoli imbellettati per compiacere i grandi.
Per diventare persi come loro, stronzi come loro, finiti come loro, per sempre.

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32 commenti:

  1. Bell'articolo! Dici verità nero su bianco.
    Personalmente presi sul serio sia l'esame di terza media che quello di maturità, che per lo meno preparai con uno della mia classe che era del mio stesso paese, e che mi aveva raggiunto dopo aver recuperato un anno tramite scuola privata, il famoso "Istituto Jervolino", quello che se ti diplomi ti regalano la Vespa (almeno così recitava la pubblicità).
    Quando detti l'orare di terza media, ricordo che comprai la Settimana Enigmistica, e mi resi conto già nel pomeriggio che conoscevo pochissimo del mondo! 😅
    Quando detti l'orale di maturità, ero più sicuro di me e delle mie potenzialità, sapevo di dover andare avanti per costruirmi un posto nel mondo (che poi non è stato quello offertomi dalla laurea), ma rimasi male quando uscirono i quadri e c'era stato chi aveva preso più di me avendo esclusivamente scopiazzato (soprattutto dal sottoscritto) per tutto il triennio finale! 😠 Iniziai a credere molto poco nelle valutazioni numeriche, e il concetto cerco oggi di trasmetterlo ai miei studenti, che essendo di fascia 19/29 anni, hanno potenzialmente una maturità tale da capire che bisogna valere sul campo e non sbandierare un numero in centesimi! 💪

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    1. 19/29 anni è comunque una fascia molto ampia, non ci sono solo i ragazzini maturandi che si credono padroni del mondo (me in primis, all'epoca) con un bagaglio culturale invece penoso XD
      È questo che oggi non amo di quell'età... si fa l'impegnato, ci si intende di politica, di musica... ma non si sa niente. Si imita il mondo adulto. Alla fine delle medie per fortuna non è così^^

      Moz-

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  2. Anch'io all'esame di terza media fui particolarmente provat* perché vivevo un'ambiente molto violento a 360° che mi devastò la scuoletta era corrottissima e funzionava a simpatia dovetti elemosinare a voce agli ispettori di non bocciarmi, e stranamente mi ascoltarono e non venni bocciat*.
    (Metto gli asterischi per non fare sapere la mia identità).
    La maturità non l'ho fatta sono arrivat* al quarto anno perché varie grosse questioni non mi hanno permesso di farla quindi non posso fare il paragone.
    Anche se riesco a prenderla non mi cambia nulla è solo un titolo che alla mia età anche se giovane non mi dà nessuna possibilità in più come lo è la laurea tanto il lavoro non c'è e avere più formazione scolastica elevata è quasi inutile oggi.

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    1. Io credo che la questione sia duplice: la scuola non ti dà certo cultura, ma può darti un'ottima base e grandi insegnamenti; dall'altra, scuola/uni ti danno un titolo formale, che può farti lavorare.
      Insomma, io ho studiato per il titolo ma tante cose le ho imparate altrove, fermo restando che la scuola è stata una... scuola comunque :)

      Moz-

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  3. Sì, ci sta. Ma al di là del periodo che abbiamo vissuto, se parliamo in generale io vedo alle medie gente ancora libera e onesta con se stessa, mentre alla fine delle superiori ragazzi che sono già corrotti dalla noiosa serietà dell'epoca adulta.

    Moz-

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  4. Eheh ma infatti, se tuo figlio è stato capace di fare la domanda giusta, è perché lui è bravo e sicuramente dalle scuole ha preso il meglio, ma ci ha anche messo del suo... :)
    L'essenziale per me è vivere, sempre, l'età che si ha. Senza dover sembrare grandi-seri-impegnati per forza.

    Moz-

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  5. Sono scelte sue i miei figli hanno sempre scelto da solo sin da piccoli e se miei scegli università ci sarò e altrimenti ci sarò lo stesso ...

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  6. ...e poi c'è chi ha fatto due esami di maturità consecutivi 😄
    Cioè, il primo al termine del liceo artistico quadriennale, con quel diploma potevo solo fare l'accademia di Belle Arti e dunque dovetti poi fare un altro anno integrativo (di pomeriggio) con altro esame al termine 😧😧😨
    Per fortuna almeno furono entrambi con commissione interna 🙂... non so mai quale dei 2 considerare "maturità", probabilmente nessuno, si diventa maturi dopo e per qualcuno non lo sono nemmeno ora sulla soglia dei 35 😄

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    1. Esatto, ma se maturità deve significare serietà forzata, allora proprio NO.
      Preferisco di gran lunga l'approccio delle medie, dopotutto la virtù sta nel mezzo. Si è ancora liberi.
      Comunque complimenti... doppio esame, due palle!! :O

      Moz-

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  7. Ti è successo di essere stato bullizzato dai tuoi studenti o dai colleghi?

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    1. No ^^;
      Ma poi non c'entra con l'argomento: ho voluto semplicemente fare una "fotografia" di come si è nell'età degli esami delle medie e in quella degli esami di stato...

      Moz-

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  8. Vero, ma entrambe (fortemente) immature 💪😎

    Moz-

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  9. Beh è ovvio alle medie si è ancora piccoli si ha ancora l'anima bambinesca, giocosa e semi innocente.

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  10. Esatto, e non si vuol diventare l'imitazione forzata dell'adulto :)

    Moz-

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  11. non ho un gran ricordo delle medie, periodo bruttarello della mia vita
    mi sono goduto infinitamente di più le superiori (quest'anno fanno 17 anni dal diploma! Mamma mia, pare ieri :( ) e l'università (almeno la triennale), proprio perché più grande e mi apprezzavo così come ero invece di cercare di omologarmi alla massa: alle medie sei ancora un "coglionazzo", quell'età di mezzo in cui non sei più né un bambino né, tantomeno, un adulto

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    1. Esatto, ma sei un coglionazzo giusto, adeguato all'età. Al quinto superiore sei un coglionazzo che si crede pure padrone del mondo, e non sa niente... Io per primo XD
      Scimmiottando la serietà degli adulti, quando invece si ha ancora voglia di divertirsi.
      La maturazione vera si ha solo all'università, almeno sul profilo culturale...

      Moz-

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    2. Ipse dixit

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  12. Penso che dipenda molto anche dalle esperienze personali. Io potrei fare un ritratto al vetriolo di entrambe le "generazioni", ma sarebbe la mia percezione, non la verità oggettiva.
    I ragazzi di oggi sono sicuramente più coinvolti da questioni "astratte" create dai social media, ai miei tempi c'era ancora un maggiore senso pratico, più contatto con la realtà materiale, questo sì.

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    1. No, infatti. Mi sono basato su quello che ho osservato per oltre dieci anni, e posso dire che trovo più genuina la coglionaggine della terza media, rispetto a quella del quinto superiore, dove ci si sente padroni del mondo senza sapere nulla^^

      Moz-

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  13. C'è grande differenza innanzitutto, diverso atteggiamento ed altro, però sono anche le amicizie ad essere diverse, per esempio sempre ed ancora in contatto con i compagni delle superiori, nessuno con quelli delle medie.

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    1. Penso sia una questione di tempistiche: sono gli ultimi che ricordiamo, con cui abbiamo avuto a che fare... Le medie sono una parentesi, poetica.

      Moz-

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    2. Sicuramente ci sono stati lati oscuri... sicuramente.
      Però anche queste cose sono parte di un complesso di crescita, in bene e in male, che ti permette di capire il bello e il brutto del mondo.
      Io alle medie ho capito perfettamente chi fossi, ero me al 100%. Cosa che, dopo, ho traslato nel periodo scout.

      Moz-

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  14. Oggi per fortuna sul lato fumetti e cartoons è meglio, nel senso che nessuno ti dice più niente.
    I ragazzi guardano tutti anime e leggono tutti fumetti, è la normalità come vedere film o telefilm... Insomma, in questo, i tempi sono cambiati in meglio!!

    Moz-

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  15. Sì, è sempre una terra di mezzo, come solito, ma trovo i ragazzi un po' più liberi di esprimere le loro emozioni, senza vergogne. Sanno che dopo non si cresce più per forza.

    Moz-

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  16. Vedo che non si fanno problemi a rivelare cose che potrebbero renderli "deboli" agli occhi degli altri, anzi ormai non sono più segni di debolezza.

    Moz-

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  17. Parlare delle debolezze, farsi vedere tristi, anche piangere, esprimere emozioni anche forti senza dover sembrare per forza dei supermen. Anzi, sembra che l'umanità meno robotica paghi di più, li rende più uniti... Ripeto: non hanno più (per fortuna) l'idea che appena dopo devono crescere per forza diventando adulti, sanno che anche le superiori sono da viversi tranquillamente e in modo "bambinesco" 😎💪

    Moz-

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  18. Sai cosa penso?
    Che oggi viene definito "bullismo" un po' tutto. Anche cose che all'epoca non lo erano affatto: episodi singoli, episodi veramente circoscritti e da contestualizzare.
    Attenzione: non sto dicendo che non bisogna tenere conto di questi episodi, analizzarli e affrontarli.
    Ma credo che si raccolga sotto quel termine un po' tutto, anche litigi derivanti chissà da cosa e non sistematiche prevaricazioni effettive. Ci sta, ed è giusto, almeno questi fenomeni si combattono.
    Penso poi che l'avere social e web abbia spalancato le porte a differenti tipologie di bullismo, anche più sottili.
    In ogni caso sì, le dinamiche non sono cambiate tanto, ci sono solo altri tipi di consapevolezze...

    Moz-

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  19. La natura cattiva non muore mai ecco perché.

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  20. Se devo dire la mia, per me le elementari sono state più turbolente delle medie... Intanto le ho fatte in 3 scuole diverse, quindi cambiando più volte compagni... Oltre a questo, è stato alle elementari che ho subìto il bullismo più pesante, fra l'altro proprio nell'ultima scuola dove sono andato, che in teoria avrebbe dovuto essere la migliore....😕

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  21. Per il bullismo mi dispiace molto, ci siamo passati un po' tutti e ovviamente non è mai una cosa piacevole.
    Quanto alle medie vecchio stile, vero: prima c'era una sorta di tabula rasa ma perché era il mondo dove diventavi subito adulto. Oggi i ragazzini sono più smaliziati da un lato, ma non rinunciano a giochi e passioni. Tutti quelli che conosco giocano ancora, leggono fumetti e via dicendo, anzi molti si approcciano a queste cose proprio alle medie.

    Moz-

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