[FUMETTI] manga in Italia: passione, moda o... problema?




Come abbiamo già detto più volte proprio qui sul blog, è in corso un nuovo boom di fumetti giapponesi, una vera e propria nippomania da considerarsi a tutti gli effetti una nuova "invasione" (QUI la storia dei manga in Italia).
Di recente, un paio di curiosi episodi tutti tricolore ci spingono forse a una riflessione più profonda, e ci dicono ancora una volta di più che è impossibile (se non stupido) evitare o ignorare il passato... 


Sulla nuova ondata manga, esplosa del tutto durante il lockdown e oggi diventata una conclamata passione, mi ero già parzialmente espresso: per me si tratta di una bolla, peraltro solo in parte "consapevole" come invece lo fu l'invasione di fine anni '90 / inizio anni 2000.
Solo in parte, perché coinvolge generazioni giovanissime che -un po' per loro natura, un po' per le differenze mediatiche- non conoscono il passato, i classici o i filoni di derivazione.
Una moda, quindi, principalmente.
Forse una bolla, come ho detto parlando di riviste (QUI il post).
Però una moda che funziona, senza ombra di dubbio: i manga sono l'articolo più venduto nelle librerie, e grandissimi editori hanno iniziato a interessarsi seriamente al fumetto, addirittura acquistando case editrici che pubblicano da anni questa espressione artistica.
Quindi, il mercato c'è; richiede e viene accontentato, generando profitti.






Una moda, dunque, ma senza dubbio anche una passione (per crescere e scoprire di più, speriamo, ci sarà tempo...).
Qualcosa di particolare è successo con un'intervista a Lorella Cuccarini, in occasione della scomparsa di Maurizio Costanzo.
La showgirl, ricordando il giornalista, trasmette con uno sfondo strano: quello degli scaffali manga di una libreria.
Non un mobile di casa, non roba dei suoi figli, ma proprio un angolo di un negozio.
Ovviamente non è indicativo di nulla, è un mero caso, ma buffo almeno per la scelta e per la situazione.






Interessante e amaro invece il caso della lettera di una mamma, inviata alla rivista <<Gente>>.
Ancora più amara la risposta ricevuta dal direttore della stessa.
La donna dice che i figli le fanno spendere uno sproposito per i manga; si lamenta della stranezza della lettura al contrario; si stupisce della loro massiccia presenza in libreria e chiede come può convincere i pargoli a impegnarsi in "letture più educative".
Umberto Brindani risponde: "se scopre come fare, me lo faccia sapere, per favore. Ho lo stesso problema...".
Qui si aprono parentesi multiple.
Innanzitutto dal passato: a ogni invasione manga/anime c'è sempre stato chi, a un certo punto, ha "gardato storto" questo intrattenimento.
Violenti, diseducativi... sentiamo questa solfa dai primissimi anni '80, continuando negli anni '90 e anche nei 2000. Con casi assurdi come Ken il guerriero e i sassi dal cavalcavia (vedi QUI) o Sailor Moon e la confusione sessuale (vedi QUI).






Una mera lettera non crea certo chissà quale movimento contrario o indignato, ma testimonia una chiusura non indifferente.
Alla faccia di chi, quando una recente rivista ha pubblicato una retrospettiva su ciò che si diceva di anime e manga quarant'anni fa, ha sbeffeggiato la non attualità di certi articoli.
Eh già, evidentemente la questione è ancora attuale, perché se i fumetti e i cartoon giapponesi sono sdoganati su più livelli e finalmente si è anche capito che non sono solo robe per bambini, qualche persona ignorante o sbadata (e chissà, forse in qualche caso anche maligna...) non ha ancora capito bene.
Per alcuni, i manga sono ancora fumetti erotici, se non porno; sempre violenti (ma perché); strani.
A volte anche pericolosi, come lasciava intendere un articolo apparso a luglio 2022 su <<Cronaca Vera>>, parlando di un criminale (e accomunando i manga a veri e propri reati):




Per assurdo, lo stesso settimanale poi dedicava due pagine, in ogni numero, all'arte del fumetto e ai grandi titoli di quest'espressione.
Dunque, seppur non (ancora?) come negli anni '80, '90 e 2000, un problema c'è.
La mamma preoccupata, e Brindani, non sono contenti che comunque i figli leggano qualcosa; non immaginano che ci sono fumetti di gran lunga superiori a tanti libri (così come ci sono fumetti brutti, ovviamente); vorrebbero letture educative considerando dunque i manga come qualcosa che non lo sia.
Ma dov'è la verità? Si tratta di una moda? Una bolla?
Letture edificanti o semplice intrattenimento? La nuova ondata è "consapevole"?
Parliamone.

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154 commenti:

  1. Osservo la passione o la moda, ma non scorgo il problema. Delegittimati da "Gente o "Cronaca vera"?! Dai su..

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    1. Eh lo so, eppure qualcuno continua ad associare il fumetto giapponese o a crimini, o a problemi... 😱🤔

      Moz-

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    2. Mamma Rosanna vedi i lati positivi i tuoi cuccioli piuttosto che spendere quei soldi per tabacco e alcool li spendono per storie di fantasia...

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    3. Eh ma dal fumetto al fumo il passo è breve, non appena crescono XD

      Moz-

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    4. 😂

      Proprio questo succedeva in passato alle superiori addio anime e via con sigarette e birra... non solo in Italia...

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    5. Penso ovunque... è una fase della vita; poi i fumetti e le serie animate (magari quelli più underground) tornano proprio negli ultimi anni delle superiori...

      Moz-

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  2. Ma la cuccarini è ancora così bona? I manga hanno pochi numeri(dragon ball 42, ken 27, slam dunk 31, old boy 8, death note 13 ecc) quindi è ovvio che tirano tra i giovani, tex ha 700 numeri, dylan dog 400 ecc chi li inizierebbe? Per non parlare dei fumetti americani che tra reboot , remake, terra 1, terra 2, morti, ressurezioni, non si capisce più niente

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    1. Eh ma io credo che il paragone fosse coi libri... Certo, penso che Umberto e Rosanna sarebbero leggermente più contenti con Spider-Man e Tex (chissà perché, poi), ma l'aspirazione maggiore sono letture colte, non sono mai un "problema" 🤓💥

      Moz-

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  3. io mi preoccuperei di zerocalcare, piange sempre, non propone nulla, disegna malissimo è adorato dai giovani e odiato dai vecchi lettori. Quando l'espresso ha scritto che è il nuovo Andrea Pazienza hanno dovuto chidere le mail per giorni a causa degl insulti in massa che la mandava in down.

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    1. Non è il nuovo Paz (e chi potrà mai esserlo) ma bisogna riconoscergli i meriti; è l'unico capace di aggregare, in Italia, avendo trovato un pubblico preciso a cui rivolgersi, ancora forse lontano da un 'movimento' ma è qualcosa di importante. Non è vero che non propone nulla, e lo dico io a cui non fa impazzire, eh! 💪😎

      Moz-

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    2. concordo con il pubblico preciso (13/18) anni massimo ma cosa propone?

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    3. Nooo, molto più alto il target, spesso si rivolge alla sua generazione altroché...

      Moz-

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    4. ° "non propone nulla": lo dici te
      ° "disegna malissimo": ogni fumettista ha il suo stile di disegno
      ° "è adorato dai giovani e odiato dai vecchi lettori": parer tuo, non è affatto così, se non altro, di chi parli riguardo vecchi lettori? perché son curioso di sapere di che target parli, un lettore è un lettore
      ° "l'espresso ha scritto che è il nuovo Andrea Pazienza " l'ignoranza e/o l'esagerazione giornalistica è un dato di fatto, non credo assolutamente che lui la pensa uguale.

      No, non mi preoccuperei di ZeroCalcare, c'è di peggio in giro

      @Miki, alla fine non ha 20 anni, ne ha quasi 40 , quindi il range a cui si rivolge è sia a quelli che hanno più o meno la sua età (come noi) a chi ha ne sicuramente di meno, ma anche di più, certo, se uno non parte prevenuto ovviamente (che, e lo scrivo tra parentesi, è lo stesso discorso della Sig.ra Rosanna ed il giornalista).

      Caio

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    5. ripeto cosa propone? io lo vedo piangere su tutto e tutti e basta

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    6. Ma dire semplicemente che non ti piace non ti basta?
      A me va benissimo da sto punto di vista eh

      Cosa propone?
      ha proposto nei suoi fumetti storie che ha vissuto, da quelle serie a quelle solamente divertenti o a un mix di entrambe le cose, sto piagnisteo lo vedi solo tu.

      Caio

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    7. Caio, ma l'anonimo fa spesso così: quello che ha in mente lui, basato sul suo unico pensiero (dovuto a una ristrettissima se non nulla esperienza) per lui è realtà, e parla come fosse proprio così.
      Non si rende conto, men che meno di cosa fanno i giovani o ad esempio di come siano i mercati esteri.

      Moz-

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    8. ah ma è sempre lo stesso?

      OK

      Caio

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    9. La razza è quella (comunque sì, vedo da Google Analytics) 💪😅

      Moz-

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  4. Ora sono curioso sul perché diavolo la Cuccarini ha filmato il ricordo su Maurizio Costanzo in una fumetteria. Aveva i disinfestatori in casa?
    La lettera della signora Rosanna mi puzza di fake. In qualche modo dovranno riempire 'ste colonne, no? Ci sarà davvero ancora tutta 'sta gente che manda lettere al giornale? E poi la signora che "spende un sacco di soldi" per comprare una cosa che non ha idea di cosa sia, visto che "ha capito che sono una specie di fumetti giapponesi" e piuttosto che provare a capire cosa diamine leggono i suoi figli preferisce lamentarsi col giornale? Devo pensare che glieli compra a scatola chiusa, senza nemmeno controllare che non sia roba porno?
    Una bella polemichetta proprio nel momento in cui la notizia che gira è che il mercato del fumetto orientale è cresciuto enormemente a discapito degli altri, non sembra piuttosto un'idea (banale) per far parlare un po' di sè sfruttando una moda del momento?
    Poi, oh, di gente strana è pieno il mondo.

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    1. Non credo sia fake, son passati anni e tantissima gente ancora non ha capito un acca di Manga.

      Caio

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    2. Anche io non penso sia fake perché comunque ad aver risposto scioccamente è il direttore della rivista, quindi figuriamoci... Non è che ha creato un fake per fare bella figura, ma per dire una cazzata.
      Vero, il problema è che ancora una volta i genitori non sanno cosa leggono i figli... Genitori che, data l'età, dovrebbero invece saperlo, dovrebbero essere consapevoli, di una generazione più consapevole.
      Oppure hanno figliato solo gli ignoranti? 🤣💪

      Moz-

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    3. @anonimo rispetta Zerocalcare,asino ignorante . Vincenzo

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  5. Ora è una moda i ragazzi attuali sono decisamente molto più disattenti e modaioli di quelli della prima ondata di tanti anni fa.
    All'origine venivano letti e comprati anche per un vero interesse martellante e per una passione infuocata possiamo dire che la metà dei lettori li amava davvero adesso il 2% e non di più. Hanno molto altro che catalizza le loro voglie principali internet e il cell.

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    1. Anche a fine anni 90 era una moda, l'ho vissuto e lo ricordo.
      Ma c'era sicuramente molta molta molta più consapevolezza di oggi.
      C'erano riviste e voglia di sapere, informarsi; oggi i libri si sprecano, per noi dell'epoca ogni cosa era preziosa e rara.
      E abbiamo studiato il passato, cosa che quelli del nuovo boom tendono a ignorare... 🤓💪

      Moz-

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    2. Ripeti praticamente quello che dico. 😀 Sappiamo come fu.
      "Ma c'era sicuramente molta molta molta più consapevolezza di oggi.
      C'erano riviste e voglia di sapere, informarsi; oggi i libri si sprecano, per noi dell'epoca ogni cosa era preziosa e rara."
      È quello che dico. 😆

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    3. MikiMoz ma la consapevolezza che dici tu era il 10/15% del pubblico totale ma il restante 85/90% era composto da un pubblico ingenuo e bonario alla massima potenza...

      Oggi invece chiunque vede anime e legge manga sa TUTTO di ogni ambito del mondo dell'intrattenimento giapponese... Seguono i doppiatori giapponesi sui social, comprano merchandising costoso, si lagnano con le case editrici per le traduzioni, criticano per ogni frame non all'altezza, odiano i filler ecc SICURAMENTE sono assai carenti con le opere passate ma oggi il pubblico attuale non tollera il minimo sbaglio... Negli anni '90 e primi 2000 solo la minoranza era consapevole che poi era una minoranza cospicua ma sempre minoranza era.
      Per uno come te ce n'erano altri otto-nove che seguivano gli anime solo come mero intrattenimento.
      Ricordo bene le chiacchiere tra amici e parenti riguardo Dragon Ball, Pokémon, One Piece oggi discorsi che farebbero ridere 😅

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    4. Per come la vedo io, questa cosa che dici tu è il giappominkismo derivato dal boom consapevole anni 90-2000.
      Ed è come dici: gente che sa tutto, criticano tutto, ossessivi, ossessionati, in guerra coi girellari (altra piaga sociale); poi oggi, intendo i ragazzini, fanno tutto per mera moda e non hanno concezione del passato, dei generi ecc... insomma, manca forse la normalità XD

      Moz-

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    5. Guarda che ce ne sono decisamente più adesso che li seguono solo perché fa figo e moda e per occuparsi il tempo non perché gli interessa veramente alcuni possono all'apparenza sembrare informati a dovere ma nel concreto sono come gli altri che si aggregano tanto per fare. È come la politica se ne parla in piazza, a tavola e nei bar per darsi arie e fare i finti intellettuali del campo tipico dei vecchi che con parole molti auliche coprono il vuoto dei discorsi e le sparate assurde che non comprendono loro stessi di fare.

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    6. Quello che dico da oggi: una moda, una bolla.

      Moz-

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    7. Per molte persone è sicuramente così; altri arriveranno, ovviamente... altri ci tornano...

      Moz-

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  6. Sinceramente ancora faccio difficoltà a considerarla una moda, il boom che c'è stato negli anni 90 nel mondo dei manga non è mai diminuito, il problema è che con il crescere delle fiere, son aumentati di moltissimo i lettori casuali (un pò come i casual gamer), perché così li definisco, e questi lettori casuali son anche persone che posson spendere una marea di soldi per collezioni manga, e rivenderle anni dopo perché oramai totalmente disinteressati (senza contare che i produttori ci marciano pure con queste cose, ora trovi manga che vanno fuori produzione in pochissimo tempo dalla sua uscita, mentre prima li trovavi anche molto tempo dopo).

    Probabilmente l'aumento di vendite è dovuto sicuramente al ritorno alla "normalità" post Lockdown, perché pure prima i lettori di manga avevano una sua bella fetta di pubblico.

    Detto questo, io alla fine leggo ancora le stesse cazzate che sentivo quando ero ragazzino (come la lettera della signora Rossana), per chi è aldifuori della lettura dei manga, ancora non ha capito di cosa si parla, pensano siano tutti uguali , idioti, volgari e monotematici.
    Ricordo ancora un servizio di Nadia Toffa dove si faceva un tutt'uno tra "Manga" e "Hentai" con una marea di giuste proteste sotto i loro social.

    Poi boh, sarò io, ma come ho scritto in questo blog una marea di volte, son cresciuto leggendo fumetti puramente italiani, internazionali, americani e poi giapponesi, ed il piacere della lettura è sempre lo stesso se il prodotto che hai sotto le mani è egregio o cmq è affine ai tuoi interessi (e poi sì , che siano italiani o non, si producevano/producono/produrranno sempre delle vaccate assurde) alla fine lo leggi con piacere.
    Come se poi cmq non mi piaccia leggere libri, come se il fumetto in un qualche modo non possa invogliare alla lettura.

    Caio

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    1. Sì, ricordo anche io il servizio delle Iene, peraltro nemmeno lontano nel tempo tanto che mi chiedevo come fosse possibile, in quest'epoca, dare ancora informazioni così distorte e sbagliate.
      🤔
      Infatti, ovviamente leggere è leggere, i media sono diversi ma entrambi validi.

      Moz-

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  7. Qui apriamo centomila parentesi.
    Secondo me il fumetto italiano (d'autore e commerciale) va bene così com'è.
    Sarebbe complicato leggere storie di ragazzi, forse, con nomi tipo Michele e Piera, Martina e Giovanni... Okmche la Fininvest dovrebbe averci abituato a nomi così 🤣 ma suonerebbe strano, tanto che se ci fai caso, anche nelle storie ambientate in Italia dove ci sono ragazzi e ragazzini, spesso si usano nomi come Alex, Oliver ecc (anche nelle serie TV).
    Direi quindi a ognuno il suo, l'Italia fa bene delle cose che all'estero non saprebbero fare, e sta bene così.
    Chi se ne lamenta è perché non è in grado di intercettare il pubblico, di sapersi vendere ancora.
    Vero che manca una base culturale, comunque, che porti a Manara, Pazienza, Pratt, Liberatore e via dicendo, ma qui appunto è un'altra parentesi.
    Perché non c'è cultura in tal senso? In Francia ad esempio c'è, Moebius è tenuto in considerazione (peraltro ecco, fece anche un manga con Taniguchi)... Noi siamo ignoranti, e non solo sul fumetto.
    Poi oggi mancano pure delle correnti, delle sottoculture... alè, la frittata è completa 🤦🏻‍♂️🔥

    Moz-

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  8. Oddio, sta cosa della Star Comics in acquisizione non la sapevo...!
    (rimango in standby perché non si sa mai che piega possa poi esserci successivamente all'acquisizione)
    Cmq continuo a pensare sia una semplice casualità, anche se sicuramente non l'avrebbero messa davanti ad una libreria di racconti/fumetti erotici per dire.

    Concordo sul discorso "moige" , il ragionamento è quello, non a caso il tracollo culturale italiano passa per gente che vuole dire la sua sugli altri non conoscendo o conoscendo pochissimo questo o quell'argomento. E vuole avere pure ragione.

    Sulla parte dei lettori fumetti italiani (per fortuna non tutti), ci aggiungo anche quelli che hanno sempre letto prodotti DC/Marvel e fumetto americano in generale, i più integerrimi intendo, non hanno concezione minima di cosa si parla riguardo il fumetto giapponese.

    Comunque son d'accordo con cosa hai scritto, io vorrei ricordare in generale che i manga/anime son intrattenimento, da quelli più beceri, a quelli più elaborati, e che il fumetto italiano come il resto del mondo ha ugualmente regalato ai vari lettori, egregi prodotti e sonore vaccate.

    Caio

    RispondiElimina
  9. @ Miki: completamente d'accordo

    Caio

    RispondiElimina
  10. Mi si è cancellato un commento appena postato, prima di aggiungere quello sopra, bah... Non mi va di riscrivere, ma non mi capitava da un pò, che scocciatura.

    Cmq quella cosa di Fininvest/Starcomics non so come prenderla come notizia (buona o cattiva?)

    @ Gravo: commenti del genere li ho letti anche da fan integerrimi del mondo del fumetto americano, sempre lettore italiano intendo.

    Caio

    RispondiElimina
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    1. Mesi fa la Mondadori ha a acquisito metà della Star.

      Moz-

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    2. @Caio

      Da prendere negativamente! Nulla è cambiato in meglio i problemi della SC rimangono irrisolti.

      "commenti del genere li ho letti anche da fan integerrimi del mondo del fumetto americano, sempre lettore italiano intendo."

      Tanta invidia da parte di questa gente...
      Perdipiù negli USA i comics vendono una miseria... Sono sempre stati considerando dall'opinione pubblica letture scadenti.

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    3. Diciamo che in America c'è anche tutta una subcultura che li apprezza, però sì, per la massa è un po' come in Italia... intrattenimento da guardare con sospetto.
      Nel resto dell'Europa la situazione è diversa.

      Moz-

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    4. Non è così il resto degli europei si interessa della tecnologia, del lavoro e le vacanze non alla lettura.

      Elimina
    5. Va bene sì, ora torna sul pianeta Terra.
      Secondo me non stai proprio capendo di cosa si parla.

      Moz-

      Elimina
    6. @Gravo: Il mercato americano dei fumetti ha avuto notori alti e bassi, son usciti racconti e storie egregie ma anche roba scadente come dici tu. Però qua è sempre stata vista con meraviglia, o cmq come un prodotto superiore a prescindere anche delle produzioni nostrane (non tutti però).

      @Miki: che poi si parla di mercato europeo, ma sarebbe poi da analizzare nazione per nazione, dove gli interessati alla lettura, al contrario di quel che dice qualcun altro, son parecchi.
      Cmq basterebbe vedere come ha ritratto Kevin Smith il mondo dei fumetti nei suoi film, sembrano 2 mondi differenti, invece si parla di anni 90 e tempi attuali, ma pare passato un secolo.

      Caio

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    7. Dunque, diciamo che sull'arte fumetto altre nazioni europee sono molto più attente di noi, abituati a considerare questa espressione quasi di serie B (ma potremmo quasi dire lo stesso di un certo cinema: insomma, noi italiani quasi respingiamo la cultura, paradossalmente).
      Da noi il fumetto popolare va forte, come in America, e come in America abbiamo lanciato avanguardie (guardacaso, i fumetti del nostro Frigidaire finivano poi sull'Heavy Metal U.S.A.).
      In Francia hanno un'altra concezione, in Giappone un'altra ancora...

      Moz-

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    8. L'interesse della lettura nelle altre nazioni e specie in Francia non c'è la mia fonte è la realtà data da chi ci vive in quelle nazioni e le vostre quali sono? Le vostre convinzioni personali e i media nostrani che lo dicono che sono notoriamente auto razzisti ed esterofili alla follia patologica?

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    9. Ok hai dei problemi mentali e lo sappiamo; qui si parla di altro.
      Non dell'interesse della lettura, ma DI COME TENGONO all'arte (del fumetto) le altre nazioni.
      Ora il discorso lo comprendi di più?
      Nessuno è esterofilo (non vedi cosa ho scritto dell'America?), sei tu che hai delle ossessioni da analfabeta funzionale.
      Non torno più sul discorso, ogni tua replica, se idiota, la cancello a prescindere.

      Moz-

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    10. @anonimo: le TUE convinzioni personali, le TUE, voglio ribadirtelo, le TUE. Leggi e interpreti i discorsi secondo i tuoi pensieri spacciandoli come dato di fatto.

      Caio

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    11. Non rispondete più all'anonimo, che tanto i suoi ulteriori commenti saranno cancellati.
      Ormai si è capito che è un troll con problemi di analfabetismo funzionale e una vita reale nulla, tanto da passare ore e ore qui sopra ;)

      Moz-

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  11. Peccato che i franzesi che prendi sempre a modello hanno lasciato un'incredibile devastazione culturale nelle nazioni che hanno governato e distrutto sia anticamente che nella modernità, da noi basta vedere come hanno ridotto il Sud e il Nord altro che cultura un'immensa ignoranza senza fine.
    Non sono il modello da seguire neppure per i fumetti.

    RispondiElimina
  12. Non ci importa di geopolitica, qui parliamo di cultura.
    Non difendo nessuno, non mi importa delle altre nazioni, ma sono obiettivo e in grado di scindere i discorsi.

    Moz-

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  13. Il pregiudizio verso i fumetti in genere ha radici vecchie... Spesso i fumetti sono visti come "giornaletti" in senso quasi dispregiativo rispetto ai "giornali" destinati a gente matura, mentre chi legge, e ancor peggio colleziona, fumetti non lo è. Da bambino i miei mi lasciavano collezionare tranquillamente fumetti, credo anche fosse un loro modo per tenermi al sicuro rispetto al giocare a pallone in strada coi ragazzi del quartiere, poi man mano che crescevo sembrava contro natura il mio interessamento... Era sbagliato continuare a comprare quel tale fumetto di cui ne avevo già tanti numeri...
    Ecco, secondo me c'è un approccio culturale sbagliato, mai valorizzato o quasi nemmeno nelle scuole! Perché non si dedica un'ora a settimana a "Fumetto", in cui esplorare Corto Maltese, Alan Ford, Dylan Dog, Diabolik, Zagor... e poi magari affacciarsi a prodotti esteri? Sarebbe forse peggio dell'ora di religione?

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    1. Ultimamente la scuola si apre di più a queste cose (io stesso ho tenuto corsi teorici sul fumetto, per dire), ma effettivamente manca proprio cultura in tal senso.
      Ecco, perché compri qualcosa di cui hai già tanti numeri... si dovrebbe partire da qui a spiegare il tutto, ai genitori.
      Specie oggi, visto che noto la totale incapacità degli stessi (stranamente, avendo la nostra età) nel capire anche le letture dei figli.

      Moz-

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    2. L'unica categoria di persone che mi capita ancora di conoscere dal vivo sono "ex lettori di fumetti", che magari hanno ancora una collezione di qualcosa nascosta in cantina o soffitta, oppure svenduta/regalata qualche anno prima... Gente che ha interrotto perché cresciuta, messo su famiglia, dovuto gestire un lavoro... Comprendo ma non capisco come una passione possa spegnersi anziché continuare, affiancandosi alle altre attività della propria vita... Cioè, io con una che disprezzasse le mie letture di fumetti non ci potrei stare, loro ci si sono messi... Quindi collezionavano per noia?

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    3. Innanzitutto sono persone senza anima, per come la vedo io.
      Inoltre, mai capito perché un hobby debba cessare quando la vita va avanti; se non è una questione economica, perché le cose dovrebbero cambiare? Mai capito davvero...

      Moz-

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    4. Minchia non ci arrivate si hanno altre passioni e impegni che sostituiscono quella precedente è normale mica ci si può bloccare solo a quella anche multiple perché crescendo si capisce che non ha quel valore che gli si dava, costa troppo e ti prende tempo che non hai magari sono pure ridicole.
      E non ci si può intasare la casa dagli oggetti della passione.
      Adoravo il mondo Disney italiano nell'infanzia mi immaginavo da grande con tutti i fumetti e gli oggetti disneyani attorno a me ma la seconda adolescenza e le questioni della vita mi hanno fatto passare la voglia passionale che avevo non la rimpiango i motivi sono quelli generici che ho scritto sopra.
      Vi immaginate a 70, 80 e 90 anni collezionare ancora che sinceramente fa ridere i polli specialmente i fumetti? Passate per dementi.

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    5. Il problema è solo tu se hai questi disagi, specie sociali.
      Ovvio che le passioni crescono ed evolvono, ma se a uno piace il cinema, come può sposarsi e non amare più il cinema? Lo trovo ridicolo.
      Idem il fumetto, la letteratura, l'arte e via dicendo.
      Capisco che il tempo cambia molto, ma una persona resta quella, significa che prima la passione non era autentica.
      Che problema c'è a collezionare cose a 90 anni, se si è in grado di farlo?
      I dementi sono quelli come te che fanno questo ragionamento, che non è per nulla logico anzi è ricco di disagio. Se replichi, cancello il tuo commento.

      Moz-

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    6. Le passioni possono anche spegnersi.
      Finiscono le relazioni più grandi, figuriamoci degli hobby.
      Nemmeno un anno fa ho regalato ad un ragazzino almeno trecento fumetti Marvel.
      Praticamente mezza libreria.
      Mi sono tenuto solo le opere fumettistiche a cui tenevo di più.
      Non rinnego il mio passato fumettistico, però ad un certo punto sono andato oltre ed onestamente guardare la mia libreria formata da opere che prendevano polvere da quasi vent'anni mi provocava ansia, tanto che ho preso la decisione drastica di separarmene approfittando della ristrutturazione della stanza.
      Io non nutro certezze sulla durata delle mie passioni, anche quelle più radicate.
      Magari accadrà anche con la letteratura, chissà.

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    7. Che possano spegnersi o evolversi è normale m anche a me piacevano delle cose che non amo più.
      Però, che si spengano a comando solo perché uno è preso da altro, mi fa paura; non erano passioni vere.
      Cioè io il cinema lo amerò sempre, anche se non potrò avere i soldi per andarci!!
      Il discorso dell'età èche faceva (guardacaso) l'anonimo, è segno di un grande disagio nella vita... 💪

      Moz-

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    8. Su questo concordo, anche se, secondo me, esistono degli stilemi mentali, che modificano un po' le nostre passioni.
      Io invecchiando non riesco più a godermi un film come un tempo, e molto spesso mi ritrovo a guardarne il minutaggio, nel senso che se dura più di due ore, mi rendo conto di annoiarmi a vederlo tutto in una volta.
      Con lo scorrere del tempo mi ritrovo ad avere una soglia di attenzione molto più bassa di quando ero ventenne o trentenne.

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    9. Questo ci può stare, credo sia fisiologico... Anche io ho cambiato la fruizione di alcune cose, ma ci sta.
      però non l'ho cambiata solo perché sono subentrati altri fattori esterni, questo intendo.
      Non è che se mi sposo allora non amo più il fumetto.

      Moz-

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    10. La cosa del "mi sposo, addio fumetti/altro" mi ha sempre lasciato perplesso. Ho alcuni amici che hanno passato questa fase (credo che uno si sia auto-convinto perché non più capace di sostenere la mole di acquisti a cui era abituato, una specie di volpe con l'uva) e l'ho sempre trovato triste: sei fatto in un modo e decidi di stare a fianco di una persona con cui mon hai affinità sufficienti?
      Diverso il discorso degli interessi che cambiano, le passioni che si spengono o l'impossibilità materiale di proseguire un interesse oneroso sia finanziariamente che in termini di spazio, quelle sono cose comprensibili, ma fare discorsi tipo "sei vecchio" è ridicolo, se fai le tue belle cose da adulto e dopo ti dedichi a un interesse, perché non puoi essere tutto dovere e zero piacere come un robot, discorsi come "sei cresciuto" sono indecenti.
      Senza contare che, qui in Italia, di uomini e donne che si interessano a cose futili per la mera sopravvivenza è strapieno, che si parli di abiti chic, di televisione-spazzatura o di giocare a calcio 😅

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    11. Ops, dimenticavo...

      Conte Gracula :P

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    12. Gravo: succede ovunque perché non è una questione di nazionalità, ma di stupidità umana. La gente vive a fasi e si regola ancora sulla società... su come pensa che gli altri lo vedano XD
      Gracula: concordo. Cioè, se qualche ritardato può giudicare cose da dementi continuare a coltivare le proprie passioni anche da vecchi (ma perché, poi? Dov'è la logica in questo discorso?), pensa quanto stanno fregati in testa quelli che passano la vita coi programmi della D'Urso e della De Filippi... XD

      Moz-

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  14. Per me il fenomeno è esploso anche a causa di Twitch, che durante il lockdown crebbe esponenzialmente come piattaforma.
    Gente che ormai su Youtube non aveva più proseliti parlando di manga ed ormai di fatto diventati old, sulla piattaforma di Bezos hanno contribuito ad allargarne la bolla, insieme a Tik Tok.
    Ecco, su quest'ultimo, anch'io che ormai ne leggo pochissimi di Manga ed una tantum, venivo sommerso quotidianamente dall'algoritmo, da utenti vari che consigliavano, compravano manga, e persino rivenditori stessi che pubblicizzavano o facevano parodie sulle loro fumetterie.
    E' sicuramente un fenomeno modaiolo, ma molto più radificato e strutturato rispetto ai nostri tempi, anche perché non c'erano i social ad alimentarne il sistema.
    Basta pensare che per scoprire nuova roba da leggere, dovevo affidarmi quasi unicamente alle riviste di settore.

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    1. Esatto, io per quello dico che è meno consapevole rispetto all'ondata modaiola di oggi; l'informazione è unilaterale, non c'è una struttura dietro che ti parla anche del passato; la televisione ha detto ciaociao agli anime e quindi non c'è nemmeno il recupero del passato con le repliche, se non alla mattina... quasi nostalgico e non come rilancio (come era negli anni '90 e 2000).

      Moz-

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    2. La TV generalista sicuramente non aiuta coi recuperi del passato, ma si può supplire con i servizi di streaming, che si parli dello specializzato Crunchyroll, di VVVVID (che è un po' che non controllo, ma ricordo che aveva un po' di vecchie glorie tra cui persino Bem il mostro umano) o di Netflix, che un po' di cartoni giapponesi li ha, vai a sapere per quanto...
      Sicuramente, in un paese come il nostro non si può ancora prescindere dalla TV tradizionale per far sapere che una cosa esiste, ma tra dieci o vent'anni, chissà...

      Conte Gracula

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    3. Il problema è che ora te li devi cercare, appositamente; con la TV del passato (fino ai primi anni 2000) le repliche erano costanti e quindi anche tutti i recuperi; te le servivano a ogni ora, quindi non dovevi cercarli, ma solo imbatterti e scoprirle^^

      Moz-

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    4. Ma no, tu vuoi paragonare le TV di una volta a quella di oggi?
      Nel 1998/99 c'erano decine di canali regionali che A OGNI ORA trasmettevano anime. Sia in syndacation (come JTV) che per cavoli loro.
      Su Italia 1 andavano Dragon Ball, Sakura, Cortili del Cuore... mentre altrove recuperavi Zaffiro, L'Uomo Tigre, City Hunter, Ulysses 31, Chappy, addirittura Fantaman, Super Boy Shadow, Io sono Teppei! e tanti altri.
      Oggi sono disponibili, certo, ma devi cercarteli... appositamente. Non li trovi vivendo la tv, non incappi nella trasmissione e te la segui...

      Moz-

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    5. Ma da dove vieni te dice della tv pubblica classica la Rai, la Mediaset e i canali locali ma che dici ritrasmettevano i famosi e non più volte non solo due o tre e altro che addio quasi per sempre soprattutto nei canali regionali si vedevano quei cartoni particolari che quelli nazionali facevano poco specie quelli di serie c introvabili.
      Oggi bisogna cercarseli da soli su internet e nei canali a pagamento non li trovi assolutamente nella tv di tutti e neppure gratis.

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    6. Al di là del commento del solito anonimo (sempre allucinante e analfabeta nei toni) dico: vero, oggi è tutto disponibile, o quasi (tanti titoli sono spariti, per assurdo non sono disponibili Dragon Ball, Sailor Moon e altri cult, ma anche tutti quei titoli non licenziati da Yamato e Dynit); ma proprio perché è tutto lì la gente, i ragazzi, non li guardano. Non essendo in televisione, la gente non ci si imbatte. Noi invece grazie alla TV abbiamo visto tutto, perché bastava fare zapping e vedere qualcosa, lasciarsi incuriosire.
      Oggi scorri solo sulle copertine, non metti play! Di conseguenza, non si ha una visione totale e non si ha cultura del passato.
      😱

      Moz-

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    7. Eh, ma torniamo lì: nessuno cerca robe "vecchie" se la nuova generazione è così supponente (non la nuovissima, per esperienza personale, ma quella appena precedente) da non considerare nulla che sia venuto prima dell'avvento di YouTube.
      I vecchi titoli non sono cercati, non metteranno mai play.
      Un 1998, guardando City Hunter (City Hunter, eh, mica La stella dei Giants! City Hunter di cui in questo 2023 esce un nuovo film animato!) mi ha detto: cartoon vecchio, sembra roba dei miei genitori!
      Cioè, noi lo vedemmo nel 1997, DIECI anni dopo il suo debutto in Giappone, e ci sembrava NUOVISSIMO.
      Pensa tu come stanno messi... quindi, con l'addio alla Tv tradizionale, ai canali privati pieni di anime anche anni '60 e '70, il passato non viene cercato e scoperto.

      Moz-

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    8. È un discorso così semplice da capire ma qualcuno non ci arriva 😅.
      Gasp quello quest'anno fa 25 anni si sta avvicinando a essere un uomo ma è ancora un ragazzino particolarmente tonto rimasto bloccato all'età degli studenti delle medie solitamente anche i più stupidi e anti retro a questa età iniziano a provare un po' di curiosità per il passato.
      I mesi scorsi abbiamo discusso il perché a quelli nati dalla metà dei 90 fino alla metà dei 2000 non piacciono i cult perché hanno quel tipo di grafica molto dettagliata, realistica e classica che loro a pelle ripudiano perché è troppo impegnativa per i loro occhi e la mente l'opposto di quelli della metà dei 90 a seguire che sono disegnati morbidi, irreali e semplici che richiama la loro curiosità.
      E sì l'unico mezzo e modo per fargli scoprire e apprezzare i titoli storici è la tv tradizionale che li trasmetta nei canali principali negli orari di punta non in quelli regionali che non li considerano perché non sanno che esistono, devono vederli appena accendono la tv nei primi canali una cosa immediata trovata subito che non chiede il loro "sforzo" di cercarla perché si ottiene il risultato opposto li disinvoglia a guardarli per loro è faticoso memorizzare il canale regionale che per prima cosa lo considerano scrauso da nonno.
      Ho avuto la grande fortuna di avere vissuto gli ultimi anni della tv tradizionale fino alla metà dei 2000 e qualcosa dei cult li ho guardicchiati ma con poco interesse perché avevo 13-14 anni e i miei interessi erano ben altri, avessi avuto più anni me li sarei guardati con interesse ma è andata così. 🤷

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    9. Fino a qualche anno fa i canali regionali erano risorse (oddio, sotto molti aspetti lo sono ancora, ma qui parliamo di animazione); io ci navigavo con piacere alla scoperta di prodotti mai visti, curiosi, particolari... ovviamente su tutti i vecchi anime.
      Peccato che oggi nemmeno guarderebbero questi canali...

      Moz-

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  15. Sono penso i volumi identificativi delle collezioni sullo scaffale...

    Moz-

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  16. Ciao Miki, passo per comunicarti che 'Close ', lo danno questo giovedì 9 marzo su Sky cinema due. È candidato per gli Oscar che ci saranno domenica, spero tu possa approfittarne.
    Un salutone!

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    1. Cazzarola, grazie per l'info. Devo vedere se riesco a vederlo!! :O

      Moz-

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    2. Spero tanto di si 🥰

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    3. Lo spero anche io ma non ho Sky ora... lo ho sul tablet ma in questo momento non è con me ;___;

      Moz-

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    4. Serata con amici dunque....non posso credere che nessuno dei tuoi 1ooo.ooo di amici non abbia Sky....🍕😃

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    5. Eh, devo organizzare infatti!! :D

      Moz-

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    6. 😉 ciao, buon tutto !!!

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    7. Buon tutto ero io!!!! Ogni tanto mi perdo il nome, a volte la testa...😂

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    8. Ahaha nessun problema!! Buona serata anche a te!!
      Spero davvero di recuperare il film!

      Moz-

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    9. Prepara una montagna di fazzoletti nel caso, per cui è consigliabile vederlo in compagnia di amici con cui sei in grande sintonia....😪

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    10. Oddio... Immaginavo 😅😭

      Moz-

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  17. Per motivi anche anagrafici mi metto dalla parte dei genitori e riconosco che i manga venduti nelle librerie sono in stragrande maggioranza con argomenti non da bambini (ci sono anche gli yaoi) e questo è ovviamente spiazzante per chi era abituato a immaginare i fumetti come gli albi di "Topolino" o "Tex Willer".
    Il guaio è proprio l'associazione "fumetto / cartone animato" = "roba per bambini" che spopola ancora in Italia, e che crea sorpresa nelle persone poco informate (ricorderai molti anni fa che le stesse persone cresciute leggendo "Tex Willer" che veniva considerato un bellissimo fumetto, si sono poi scagliate da adulti contro la Bonelli per "Dylan Dog" colpevole di avere troppe scene splatter... e grazie al cavolo, è un fumetto horror! Non gli entrava in testa che un fumetto non vietato ai minori potesse avere contenuti forti, la loro idea di fumetto vietato ai minori era solo per quelli porno).
    L'unico "problema" che vedo nell'importazione massiccia dei manga (persino serie vecchie di quarant'anni ristampate) è che potrebbe soffocare gli autori italiani. Se un ragazzo compra dieci manga al mese non gli restano più soldi per altro, e d'altro canto i manga sono molto più economici dei fumetti italiani (a eccezione di testate storiche tipo appunto quelli Bonelli, o Diabolik, o Topolino) e quindi sono un concorrente avvantaggiato rispetto ai nuovi fumettisti italiani i cui albi spesso sono venduti a un prezzo superiore ai dieci euro a volume. Per un Zerocalcare che ce la fa, ce ne sono altri che non superano la soglia minima delle vendite...

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    1. Eh ma questo è un problema di mercato; nel senso, forse bisognerebbe capire come attirare lettori giovani, per dire, oppure escludiamo e continuiamo così solo come graphic novel di qualità... Non saprei che dire, alla fine ogni nazione ha il suo mercato in tal senso e su questo basa anche le proprie risorse artistiche e umane... 😱

      Moz-

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    2. Ci sarebbe da chiedersi se i bambini li leggono proprio i fumetti Disney. Su papersera e forum simili sento sempre gente "lamentarsi" che Topolino oggi lo leggono più gli adulti che i giovani. Il fatto che di recente facciano così tante ristampe in formati appariscenti (e costosi) da collezionisti potrebbe esserne una conferma. E' un fenomeno che meriterebbe una discussione a parte il fatto che i bambini di oggi vogliono crescere il prima possibile e si sentano dei poppanti a leggere di paperi e topi. Per questo sono tanto attratti dai manga che vedono come i "fumetti dei grandi". Certo questa è solo la mia impressione.

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    3. È perché la famiglia e la società li inculca che ciò che ha come protagonisti gli animali è da bimbi piccoli piccoli piccio` ovvio che li scartano e comunque non si perdono nulla le storie sul Topo rimangono banali per quanto si sono un pochetto riprese negli ultimi anni. La Panini produce ogni tipo di allegato e collezione solo per fare mero guadagno indirizzato a quei pochi adulti affezionati, fissandosi troppo su certe cose come le monete e le banconote che negli ultimi mesi li ha fatti troppe volte.

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    4. Vero, di serie anime per bambini ne abbiamo importate tante ma di nessuna i manga han fatto successo.. è curioso.
      Io a un bambino delle elementari non lo farei neanche toccare Demonslayer! Non è questione di essere "bigotto" ma DS è un opera per adulti. Così come non li farei leggere Attack On Titan, Berserk, Bastard etc. Suppongo che in questi casi i genitori non abbiano nemmeno guardato il contenuto...
      Anche se parlo io che da bambino vedevo di nascosto i film con il famoso pallino rosso XD però al massimo vedevo i film di Stallone e Schwarzenegger, niente di così violento e spaventoso come DS.

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    5. Rilancio: per noi italiani, che abbiamo avuto anime anche violenti o forti a ogni ora (pure a pranzo, vedi Ken o L'Uomo Tigre) è chiaro che un manga kodomo attira di meno, visto che siamo abituati a opere (sempre giapponesi) molto più mature.
      Cresciamo con topi e paperi, andiamo sui classici pop italiani e quindi sui manga; per poi tornare, con la maturità acquisita nel dopo-liceo, a opere anche Disney o italiane.
      Ma penso che il "problema" kodomo sia proprio quello: cioè, un decenne oggi che gliene frega di comprare un manga per bambini, se può leggere Demon Slayer?^^

      Moz-

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    6. @Ariano Geta i manga erano più economici anni fa, oggi la fascia di prezzo che un tempo era 3,50 € arriva tranquillamente tra i 5 e i 7 €, mentre un mensile Bonelli, dopo gli ultimi aggiornamenti, sta un po' sotto i 5.
      Il punto è un altro: il fumetto italiano, anche quello popolare, mi sembra poco appetibile per un bambino o un adolescente, a cominciare dal fatto che spesso hanno per protagonisti degli adulti (in Bonelli, basti pensare a Tex, Dylan Dog e compagnia, forse giusto Gea di Luca Enoch viaggiava verso la fine del liceo, se ricordo bene) e l'impianto in generale mi sembra più adatto pernun adulto che per un ragazzino.
      Storie che possono essere anche molto belle, ma chennon riescono a sembrare "pop" e sincere nello stesso momento.

      Conte Gracula

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    7. Diciamo anche che ambientare storie quotidiane (sentimentali, sportive) o fantastiche (supereoristiche, dark...) in Italia è un po'... cringe.
      Immaginatevi Diabolik a Milano invece della stupenda Clerville, che è un po' Paragi un po' Torino e un po' Milano ma di fantasia; immaginate Capitan Molise o Lady Sardegna (che almeno fa rima con... XD)... o storie di ragazzini innamorati ambientate a Salerno, Bari, Monza... insomma, farebbe RIDERE.
      He-Man (vero uomo, fustacchione, in gergo; lui-uomo, letteralmente) è un nome così ridicolo se ci pensiamo, ma NON lo è affatto in quella cultura; suona bene, nessuno lo percepisce come tale anzi sembra figo.
      Fosse nato in Italia... Vero-Uomo e i Dominatori dell'Universo... quanto è ridicolo?
      Esattamente come un Giovanni e Michela del quartiere Testaccio invece di Johnny e Michelle del Queens o di Akito e Kozumi di Shibuya... :)
      Noi siamo fatti per altri tipi di storie, e anche l'italianità va intesa in altro modo... Infatti, lode al film LUCA della Disney che l'ha espressa senza cringiare.

      Moz-

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    8. "Diciamo anche che ambientare storie quotidiane (sentimentali, sportive) o fantastiche (supereoristiche, dark...) in Italia è un po'... cringe."

      Curioso, è proprio il messaggio che traspare dal film Il Ragazzo Invisibile 2. A un certo punto del film, il protagonista dice che ha provato a diventare un supereroe ma in Italia non succede mai nulla che li dia questa opportunità: niente rapine in banca o attentati terroristici come nei film di supereroi. E, infatti, tutto il film sembra cringe e forzato.
      Non a caso i film di Bud Spencer e Terence Hill (così come tutti i bei film italiani di una volta) erano girati all'estero e gli attori italiani erano mascherati da americani (letteralmente: usavano nomi finti e venivano doppiati).

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    9. Il film di Salvatores giocava proprio su quello, infatti.
      Era voluta come cosa... E infatti l'ho apprezzato molto 😎
      Ha dimostrato che l'Italia non è un paese per supereroi, tanto che loro erano russi!! 🤣
      Noi abbiamo altri tipi di storie, e facciamo bene a usare quelle.

      Moz-

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  18. di "Gente" o "Cronaca Vera" non mi preoccuperei... comunque se il fumetto è inteso come "letteratura bassa" perché connubio di immagini e parole, deriva dalla "Bibbia dei poveri", cioè quelle splendide vetrate delle Chiese che parlavano di fatti bibblici anche agli analfabeti che non sapevano leggere il Libro direttamente...

    se i ragazzi leggono non può che essere un fatto positivo (mi ricordo ancora il primissimo giorno di scuola elementare che l'unica bambina ripetente leggeva Diabolik, per l'orrore delle maestre... oggi l'avrebbero promossa in Quinta xD), se poi è un fuoco di paglia per moda o interesse concreto... be', "pecunia non olet": se anche su 10 modaioli se ne accalappia 1, è grasso che cola!

    Semmai possiamo cercare di capire perché un "manga" attira di più i giovani rispetto ad un fumetto occidentale... secondo me è un fattore di temi trattati, più diretti agli adolescenti coi loro problemi: sarà un caso che in Italia c'è stato il boom di ZeroCalcare?

    Possiamo aggiungere che ormai il fumetto occidentale è diventato un bene di lusso (grazie Panini a che ci vendi poche pagine a partire da 5€ anche se non ha spese che non siano i traduttori...) e infinito, mentre il manga ha un prezzo ancora contenuto e una periodicità "limitata" (anche se anche lì stanno arrivando i serial infiniti)

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    1. Quante volte ne abbiamo parlato che questi nuovi titoli giapponesi non competono con quelli grandiosi del passato sono copiature spente si fanno notare nell'immobilità corrente ma non sono nulla detta concretamente. Per questo la crisi del fumetto c'è anche in Giappone e da tanti anni.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Ragazzi non date retta all'anonimo, ignoratelo tanto poi cancello i suoi commenti.
      Non merita nemmeno un grammo di attenzione fino a che non si registra (o non spiega in modo logico e convincente perché non si registra).
      Poi sul discorso in sé ci torno con calma a rispondervi 💪🔥

      Moz-

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    4. Andrea, assolutamete sì: i manga hanno storie per ragazzi, anche se magari "forzate", è qualcosa in cui ci si può ritrovare.
      Inoltre sono varie: sportive (ogni sport!), sentimentali, quotidiane, avventurose... insomma, altrove non è che ci siano storie sul calcio o sulle arti marziali; sui primi amori e via dicendo...

      Moz-

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    5. Fumetto italiano che poi saccheggiava i manga quando poteva, convinto che nessuno avrebbe notato influenze da Masamine Shirow in Nathan Never e dintorni, facendoci pure la figura dei copioni 😅

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    6. E di nuovo ho scordato la firma...

      Conte Gracula

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    7. Quello è niente! Qualcuno si ricorda di quando i fumetti del mondo emerso scopiazzarono i manga? E tutti gli addetti ai lavori a incolparsi a vicenda...

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    8. Sì, mi ricordo, fece molto chiasso perché si trattò praticamente di copia e incolla di sfondi o di copie sputatetra pose e inquadrature 🤦
      Se non erro, dovettero commissionare il rifacimento delle tavole e la prosecuzione del fumetto a un altro disegnatore, Dall'Oglio.

      Conte Gracula

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    9. Bastava semplicemente dichiarare l'ispirazione, l'omaggio; che problema c'era? :O
      Anche Frank Miller a un certo punto con Elektra e Devil si è rifatto ai manga...

      Moz-

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    10. La faccenda del "plagio" di Ferrario mi ha incuriosito fin dal primo momento. Non conoscevo il lavoro e lo stile del disegnatore quindi quando è scoppiato il putiferio mi sono andato a vedere i "ricalchi" segnalati e di seguito il sito dell'autore in questione.
      Riferendomi al materiale sul sito mi sono trovato di fronte un bravo disegnatore: i suoi disegni sul Moleskine sono una gioia per gli occhi e anche il resto dei lavori sono bellissimi quindi quando ho visto i "ricalchi" mi sono stupito che un professionista usasse questi mezzucci.
      Poi guardando meglio i "ricalchi" ho notato: anatomie non perfette, inquadrature banali e altri difetti che non sono presenti negli altri disegni che appaiono sul sito personale. A questo punto mi sono chiesto: Ferrario, nel realizzare Le Cronache del Mondo Emerso, anche plagiando i manga, ha dimenticato come disegnare una anatomia corretta? Possibile che sceglie inquadrature che userebbe un principiante alle prime armi?
      Essendo complottista di natura ho elaborato un ipotesi: Ferrario accetta il lavoro e poi passa il tutto ad un'esordiente che scopiazza dei manga e film anime famosi all'insaputa dell'imputato che quindi non può dire di aver omaggiato i manga fino a che non è chiamato in causa, visto che semplicemente non lo sapeva. L’uso di disegnatori alle prime armi schiavizzati e pagati un c…o da avviati professionisti del fumetto è cosa ben risaputa nell’ambiente delle nuvole disegnate. E immagino che, dopo che questa faccenda è venuta fuori, il ghost drawer sarà stato mandato a dormire coi pesci...

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    11. Non ho idea se sia potuto succedere questo e se esista questa pratica... Anche perché un autore poi dovrebbe ricontrollare che i disegni siano buoni. O no?

      Moz-

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  19. Cronaca Vera esiste ancora?!?!

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    1. Ops, scusa, ero io. Ti rispondevo da FireFox e mi ha segnato come anonimo... :(

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    2. Yes, peraltro è una rivista che adoro 😅💪

      Moz-

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    3. Mantiene quella dose di morboso trash... rivista da salone del barbiere^^

      Moz-

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    4. un po come questo blog,anche come tipologia di lettori

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    5. E infatti tu sempre qui stai a sprecare le tue giornate.
      Sei la mia puttana ♥️

      Moz-

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  20. Il manga è una forma di fumetto originalissima e inusuale per i gusti degli adulti occidentali. Ormai non sono più una novità ma hanno sempre un'attrattiva straordinaria sui ragazzi perché parlano della loro vita e dei loro sogni. Quei sogni che i grandi non riescono a capire e che,per questo, i giovani vogliono mantenere segreti.

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    1. Sicuramente i manga hanno una forte dose di emozioni/emotività, che contribuisce ad appassionare anche il pubblico giovane e ragazzi, grazie pure a storie che "parlano di loro", cosa che altrove , nel fumetto popolare, non c'è (o si tratta di supereroi, vedi Spidey o Robin, o si tratta sempre di protagonisti adulti, come nel fumetto italiano) 🤓

      Moz-

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  21. intanto i bonelli amentano a 4,90

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  22. Allora ci sono manga e manga.
    E te lo dice uno che non li ama particolarmente.
    Come tutte le cose devono essere “ controllati” prima dal genitore e capire se sono adatti o meno all’età dei propri figli.
    Associarli alla violenza è cosa vecchia già dalla mia generazione.
    Riguardo gli anime sto parlando , i manga nei primi anni 80 non li conosceva nessuno.
    Forse l’articolo di Cronaca Vera si rifà a quello che già si diceva per gli anime della mia generazione.
    Aggiornandolo con i manga.
    E anche lì , ripeto bisogna valutare di che si sta parlando prima di dire che stanno sbagliando.
    Su YouTube trovi Anime che sfuggono benissimo al parental control e sono di una violenza inaudita per un ragazzino.
    Poi è chiaro che si fa presto a dire “ state attenti” ai genitori.
    Ma la verità è che non puoi controllare 24 h su 24 cosa legge/ guarda tuo figlio e questo vale per la tua , la mia generazione e pure quella futura-:))
    Discorso Manga.
    Guarda ho fatto una ricerca veloce su quali fumetti fossero quelli più venduti in Italia e mi è uscito un dato aggiornato al dicembre 2022 che vedeva primeggiare i manga con solo due titoli occidentali nella classifica.
    Zero calcare al secondo o terzo posto e un crossover della Marvel a quinto.
    Per il resto la classifica parlava giapponese .
    Aspetta riconfermo ancora la grande preparazione di Gravo che in uno dei suoi commenti ha parlato di un fumetto occidentale ( tune qualcosa ) che effettivamente è presente in quella classifica che avevo letto.
    Mi chiedo: ma questo primato di vendita dei manga è solo nelle librerie / fumetterie?
    E nelle edicole?
    Io sul web non ho digitato un eta’ precisa di riferimento però quello mi è uscito.
    E il resto ?
    Bonelli ? Marvel? Disney?
    Ciao
    Max


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    1. @ Massimiliano: non ho guardato dati di vendita sulle edicole, ma a occhio creso che non siano più la forma principale di distribuzione per i fumetti.
      Qui a Cagliari, avrà chouso almeno metà delle edicole e chi rimane, quando non si concentra a vendere pupazzetti, presenta relativamente pochi fumetti - un paio di manga, un po' più di spillati USA, rari volumi (di solito allegati a quotidiani) e un po' più di Disney e Bonelli.
      Mentre una selezione di manga è facile da trovare persino in libreria e nei supermercati, resta solo da vedere se sono lì per restarci o se nei prossimi cinque anni cambierà qualcosa.

      Conte Gracula

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    2. "La Bonelli versa in condizioni disperate purtroppo non hanno più acquisito nuovo pubblico dal boom di Dylan Dog dei primi anni Novanta... Ormai sono in calo da trent'anni praticamente destinati alla chiusura... Per decenni si sono lagnati della crisi del fumetto senza vedere oltre il proprio orticello."

      E qualcuno ha dato loro il colpo di grazia: http://www.fumettodautore.com/magazine/off-topic/4566-a-lucca-2013-recchioni-ci-insulta-e-cerca-la-rissa-ma-finisce-solo-per-uccidere-lo-stile-bonelli

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    3. @Gravo
      Te ne intendi molto invece.
      Comunque della Bonelli me frega relativamente poco.
      Non sono più un fan di Dylan Dog da anni oramai.
      E le altre loro produzioni mi interessano molto poco.
      Invece se sai qualcosa delle vendite Marvel mi faresti molto felice.
      Grazie e ciao

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    4. È come la Disney fa successo più qua che da loro in madrepatria che non è quasi considerata.

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    5. Provo a riprendere il discorso e lanciare anche uno spunto.
      Dunque, spesso i canali di vendita sono diversi; le librerie specializzate (fumetterie), le librerie normali (che si sono letteralmente riempite di manga... chi ha Instagram veda la mia storia di ieri pomeriggio); Amazon; le edicole.
      Il fumetto italiano in sé si vende in edicola (Bonelli, Diabolik, Topolino, Samuel Stern, le riviste come Linus, Heavy Metal ecc); il fumetto americano lo han fatto sparire (Marvel e DC, ora tutto della Panini, costano uno sproposito: in libreria si vengono gli Omnibus e via...edizioni di pregio).
      Sopravvive l'edizione "povera", ossia Integrale Marvel e Bestseller DC, per me una manna dal cielo, ma formato bonellide che fa storcere la bocca ai collezionisti.
      I manga in edicola sono meno della metà rispetto al passato. C'è qualche iniziativa con giornali tipo Gazzetta.
      Il successo attuale dei manga? Sapete che è dovuto MOLTO ai bonus ragazzi del governo?
      Tanti dirottano i soldi del bonus su questi articoli, ovviamente perché a monte c'è stato un grande progetto preciso che ha portato al boom ;)
      Ma la bolla scoppierà; dei manga attuali resterà poco, la gente ricorderà sempre i titoli cult e così via... se l'industria anime/manga non torna DAVVERO a imporsi a livello artistico.

      Moz-

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    6. Non so che dirti .
      Io i fumetti marvel li continuo a vedere nelle edicole e parlo di serie regolari oltre a quelli che dici te.
      Come nelle fumetterie/librerie.

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    7. @Max: certo, ci sono, ma sono meno del solito; inoltre, costano davvero TROPPO. Un albo spillato è passato da 3,50 a 5 euro senza motivo.
      @Gravo: vero, il progetto che intendevo era che, vedendo che era un canale che funzionava, le case editrici hanno spinto molto in quel senso per acchiappare il più possibile da questa moda (non per nulla, appunto, è scesa in campo la Mondadori...).
      Concordo anche sulla non forte base culturale: ma è proprio questo che si deve fare, ecco!!
      Questo bisogna fare: istruire i lettori di manga e fruitori di anime! Basta con youtuber d'acchiappo che però fanno i dementi; basta con streamer che pubblicizzano e basta il prodotto che hanno ricevuto in regalo.
      Bisogna puntare sulla cultura: se uno legge Demon Slayer, gli ci vuole una panoramica su demoni e folklore. Cazzo, quando venne Dragon Ball in Italia si sprecavano gli articoli su Son Goku cinese e la vera storia, le comparazioni, e anche i Goku prima di Dragon Ball... Oggi manca questo, manca la normalità della cultura.

      Moz-

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    8. Comunque le vendite dei fumetti Marvel e DC sono calate vertiginosamente e peggiorano di anno in anno. Perfino la storica casa editrice (la Diamond) li ha abbandonati, non ritenendoli più proficui. Negli USA, hanno chiuso fumetterie a frotte e in Europa le fumetterie sopravvivono solo grazie ad anime e manga. Così come la bonelli, è ormai telefonata la chiusura delle testate Marvel & DC, dopotutto alle due aziende i fumetti non interessano minimamente, gli interessa la crescita dei merchandise: film, cartoni, videogiochi... ed è ormai evidente che non gli servono i fumetti per realizzarli. Perciò, in un futuro ormai non lontano, probabilmente Marvel e DC smetteranno di produrre i fumetti in serie, al massimo pubblicheranno qualche graphic novel ogni tanto (cioè qualche storia a se stante in formato di volume da 20 euro) per i più appassionati. Semplicemente, produrre fumetti seriali non li conviene più.

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    9. @anonimo: secondo me la tradizione vincerà, anche solo per questione storica. Che poi, basta rendere figa, attraverso la comunicazione, la lettura dei fumetti e vedi come rilanci il mercato.
      Non chiuderanno 😊💪

      @Gravo: e infatti, ma quella rivista non viene letta dai ragazzini. Questo è il problema, non c'è più voglia di cultura, di sapere.
      Io se mi trovo una majokko nuova oggi, voglio conoscere il genere e i vecchi titoli!! 😎🔥

      Moz-

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    10. Vero, la scuola è la prima che deve aggiornarsi (e quindi: i docenti)... ma sembra sempre che nessuno riesca a capire i ragazzini.

      Moz-

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  23. Attualmente, nella mia collezione di fumetti ormai ristretta (dato che mi sono disfatto di parecchia roba) c'è ancora qualche manga... Alcuni numeri di Lupin III della Star Comics, un volumetto di City Hunter della Panini, roba piuttosto classica 🙂 poi ho anche 31 albi della Naturo color che uscì qualche anno fa, devo dire che i colori sono ottimi quindi ogni tanto mi fa piacere risfogliarla... Mi piacciono anche le costoline che cambiano colore da un numero all'altro, tipo Dampyr...🙂

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    1. Sì, l'edizione di Naruto non era male, effettivamente :D

      Moz-

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    2. Sì, il prezzo forse era un po' caruccio, anche se per quella qualità di colore alla fine direi che li valeva... A un certo punto mentre la seguivo ricordo che ci fu pure un aumento di prezzo ma continuai lo stesso... Alla fine mi fermai (con il n.48) perché mi ero stufato, il più banale dei motivi 😄(in effetti se dovessi seguire un manga oggi, oppure recuperare qualcosa già esistente, dev'essere un'opera non troppo lunga, una ventina di volumi max... Ma devo proprio averne voglia👍)

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    3. Eh lo so, prima i manga avevano dalla loro il fatto che... finivano, oggi manco quello XD

      Moz-

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  24. @anonimo della geopolitica e della storia: non c'è una sola nazione che non abbia fatto danni a un'altro paese o a una regione più o meno lontana.
    La Francia del passato ha fatto cagate come le fa quella del presente, lo stesso vale per gli USA di un tempo e di oggi e persino l'Italia è riuscita e riesce a essere dannosa da qualche parte (anche se il nostro paese è specializzato nell'autolesionismo).
    E non iniziamo a parlare del Giappone, che è riuscito a far danni in Cina, Corea e persino in qualche zona della Russia, in passato.
    Comunque sia, parlando di opere culturali e di fumetti, sono tutti paesi che hanno prodotto e producono grandi storie, per tutti i gusti, semplicemente alcuni paesi le esaltano meglio e altri, come l'Italia, non hanno ancora trovato un modo moderno per spingerli alla grande all'estero, con poche eccezioni.

    Conte Gracula

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  25. Per la lettera al giornale: provo lo stesso sentimento che avrei a osservare pitture rupestri dipinte da "cavernicoli", ma con meno curiosità di quella che provo per l'arte paleolitica: molti albi giapponesi ancora riportano le istruzioni di lettura, basterebbe vedere la prima pagina occidentale per capire come leggerli, il resto richiede un po' di esercizio.
    Se la signora si degnasse di sfogliare gli albi della prole senza reagire come se stesse aprendo il Necronomicon e si aspettasse l'uscita del demonio, forse potrebbe capire che cavolo ci veda la progenie in quei "giornaletti".
    Ma probabilmente alla prima gocci di sangue di una storia avventurosa sverrebbe XD
    Molto più grave che un professionista dell'editoria non riesca ad andare oltre i suoi gusti o pregiudizi, mi aspetto che chi dirige un giornale abbia le capacità di informarsi e capire perché i manga si leggano "al contrario", invece siamo ancora ai livelli di Costanzo che scambia una fan art zozza di Evangelion per un prodotto ufficiale e si chiede perché "questa gente non viene inquisita?" 🤦

    Riguardo alle mode e al recupero del passato: il problema è che la consapevolezza del passato, oggi, costa più del rpodotto moderno, che già è un po' caro.
    La JPOP (e qualcosina la Hazzard, minpare si chiami così) sta pubblicando praticamente tutta la produzione di Tezuka, ma si parla di volumi da 15/20 euro, belli ma costosi. La Star mi pare che abbia pubblicato un po' di roba di Umezz, autore horror che oggi ha più di 80 anni, ma anhe lì siamo sui 15+ euro.
    Io da ragazzino non mi sarei mai potuto permettere spese del genere su scala regolare.

    Poi vabbè, qui siamo sull'aneddoto personalissimo, ma in fumetteria mi ha attaccato bottone un tizio giovane, sui 24 anni, che ha iniziato da poco a leggere manga e sta facendo recuperoni di vecchie glorie a fumetti e animate, arrivando a interessarsi anche di un ambito da noi nascente come le light novel giapponesi. E nelle fumetterie che frequento becco sempre almeno una persona che investe una fetta del suo bonus per diciottenni in manga, più adolescenti che chiacchierano del fumetto X o del cartone Y, quindi credo che alcuni siano anche abbastanza consapevoli, altro che modaioli. E di quelli che non lo sono, una parte lo diventerà: non è che tutti sappiano in che avbentura si stiano tuffando, man mano che fanno la conoscenza di una nuova passione ;)

    Conte Gracula

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    1. Ma infatti la speranza è proprio quella, che ci sia gente che, al di là della moda, se ne interessi davvero.
      Vero che il passato costa più caro, perché acchiappano gente che mediamente può permetterselo (interessata, ovviamente, al prodotto).
      I ragazzini sbavano dietro l'ultima cagata citata da qualche streamer... e a loro va bene così.
      Io, ad esempio, ho preso Blue Box ma non vedo l'ora di prendere Sun College... tanto sempre Miura si chiama l'autore, e purtroppo nessuno dei due è il Miura che vorrei XD

      Moz-

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  26. Ma infatti il discorso è questo, sul fumetto e sull'arte in sé, sulla cultura; l'anonimo è ossessionato e razzista, non riesce a comprendere il filo della questione.

    Moz-

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  27. Ma che me frega direi io...comunque è comprensibile una certa diffidenza ma ci sono cose peggiori che un manga da leggere.

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    1. Ma certamente! 💪😎
      Polemiche sterili!

      Moz-

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  28. https://www.google.com/amp/s/www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-manga-giappone-cyberpunk-peach-john/amp/
    In Giappone è uscito un nuovo manga creato da un'intelligenza artificiale... Finiremo per non aver più bisogno nemmeno degli autori...😞

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    1. Ahaha lì ci sarà bisogno di ingegnarsi di più, per dare quello che gli altri non danno^^
      Le intelligenze artificiali non hanno sentimento.

      Moz-

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  29. Sono più o meno 70 anni che si fanno gli stessi discorsi, vuoti e inutili. Negli anni '90 era Dylan Dog e prima ancora i fumetti di supereroi. Stessa cosa col cinema horror, i videogiochi e la musica (già negli anni '50 si tuonava contro il rock 'n' roll, negli anni '70 con la musica rock "satanica", fino a roghi dei dischi dei Kiss, poi quella heavy metal, e via così...)

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    1. Yes, sicuramente anche da prima, ma oggi sembra veramente assurdo che una mamma dica quel cose (quindi, ammettendo di non conoscere la materia eppure dovrebbe avere la nostra età.. e di non capire nemmeno cosa fanno i figli). Peggio, la risposta di Brindani, direttore di un giornale...

      Moz-

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    2. La risposta è talmente ovvia... Se non piace a TE, allora è una cosa stupida, perciò non dovrebbe piacere o interessare agli altri. E' così da sempre, se ti sorprende che sia ancora così, potrei dire che probabilmente l'età dei social e della condivisione in rete non ha fatto che esasperare la cosa.

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    3. Più che altro pensavo che ormai a dire ciò, in questa epoca, si rischia di passare per fessi... Rischio che effettivamente hanno corso mamma & direttore...

      Moz-

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    4. A me è un altro l'aspetto che stranisce... Negli anni '70 la società vedeva male gruppi come i Kiss, perché erano qualcosa di nuovo, mai visto prima. La mamma e il giornalista vengono invece da un'epoca in cui manga e anime erano noti, sono cresciuti in quell'epoca quando hanno cominciato a entrare a far parte della cultura popolare; eppure li percepiscono come qualcosa di "sbagliato". Emblematico il passaggio della "lettura al contrario". Adesso, senza fare della psicologia spicciola, se è quello che preoccupa, è abbastanza significativo. Ovvero: al massimo dovrebbe preoccupare il contenuto. La lettura al contrario è qualcosa che non appartiene al nostro sistema culturale, quindi altro, diverso. Vuoi mettere che questi ragazzi poi non vengono su normali, ma deviati? Fa ridere detta così, ma a livello nemmeno tanto subconscio il senso più o meno è quello.

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    5. Ma infatti, è tutto sbagliato nello scambio domanda-risposta... Si son fatti un clamoroso autogol, passando per fessi... 😅

      Moz-

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  30. In realtà sulle copertine c'è scritto se un'opera è o meno adatta.
    Ma vale lo stesso per i libri: 50 sfumature di grigio è comunque accanto a Harry Potter.
    Sta a chi fa quel lavoro (vendere) informarsi e vigilare (altrimenti dovrebbe andare a fare qualsiasi altra cosa...).

    Moz-

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  31. 50 sfumature di Henry Bomber 👯🧤✊🍆

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  32. Una visione molto ignorante della cosa, sia quella di alcune persone, sia quella del libro che hai citato.
    Io credo che in realtà si possa fare ancora qualcosa, sai?
    Informazione in modo pacato. Per esempio, tu a quel signore puoi spiegare benissimo come stanno le cose, esattamente facendo l'esempio del cinema.
    Io quando devo spiegare delle cose, delle verità, faccio così: e metto sempre gli altri nella condizione del "io te l'ho spiegato in modo comprensibile, se ora tu non hai capito o resti della tua idea sbagliata, il deficiente sei tu e ti isolo e sputtano pure" ;)

    Moz-

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  33. Ma infatti è un altro tipo ancora di discorso che puoi fare... se queste persone vorranno capire le spiegazioni...

    Moz-

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  34. Infatti noi per asiatici intendiamo quelli con gli occhi a mandorla non gli altri solo su internet che è un mondo a sé possiamo leggere la generalizzazione presa dal modo anglosassone che ignoranti come sono fanno di tutto un minestrone.
    Non generalizzate neanche voi che la massa nella realtà non lo fa.

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  35. Infatti gli altri li chiamiamo mediorientali... anzi, dalla pubblicazione di un post qui, LEVANTINI ^^

    Moz-

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