[RIVISTE] Kappa Magazine: 30 anni di manga in Italia



Vero, i manga in Italia esistono da più di 30 anni (come abbiamo visto ripercorrendo la storia editoriale del fumetto giapponese nella nostra nazione: click QUI), ma allora perché un titolo del genere?
Kappa Magazine non è stata nemmeno la prima rivista-contenitore di manga a essere apparsa nelle nostre edicole (Zero e Mangazine la precedettero di qualche tempo), però è proprio l'approccio alla base di questa pubblicazione a decretare la nascita effettiva di una "coscienza" più ampia riguardo il mondo dell'intrattenimento nipponico disegnato.
Vediamo perché.


Senza nulla togliere ai prodotti editoriali che arrivarono prima di Kappa Magazine (peraltro sempre curati dallo stesso nucleo di persone, almeno fino alla separazione che portò proprio alla nascita di Kappa...), la rivista che celebriamo oggi segna l'inizio di qualcosa di nuovo.
Non per niente, nel primo editoriale, i ragazzi della redazione sostenevano chiaramente che Kappa Magazine era ciò che avevano sempre voluto fare, sin dai tempi di Mangazine (versione fanzine).
E quindi ecco un po' di storia per comprendere la sequenza degli eventi.



la prima uscita, estate 1992



Mangazine (fanzine) è stata una delle primissime pubblicazioni italiane a tema anime/manga.
Uscita in cinque numeri tra il 1989 e il 1990, viene poi acquisita dall'editore Granata Press e diventa una rivista a tutti gli effetti, ufficiale, da edicola, a partire dall'aprile '91.
La redazione a un certo punto vede andar via -a causa di diatribe interne- proprio i quattro principali fondatori e articolisti.
Inizialmente spaesati, trovano un nuovo editore (la Star Comics di Perugia) e formano un nuovo "gruppo": i Kappa Boys.
La Star Comics desiderava inserirsi anche nel mercato dei manga, e i quattro ragazzi usciti da Mangazine (Barbara Rossi, Andrea Pietroni, Andrea Baricordi e Massimiliano De Giovanni) erano sicuramente i migliori in circolazione a cui affidarsi.



alcuni dei primi numeri



Il primo numero di Kappa Magazine esce nel luglio 1992.
Ed è una rivoluzione: perché al suo interno non figura alcun personaggio del mondo nipponico già noto ai fan italiani, almeno tra i fumetti proposti.
Lì dove Zero e Mangazine potevano contare su Kenshiro e Lamù, che mietevano successi in televisione, Kappa proponeva titoli mai sentiti e autori spesso inediti: 3x3 Occhi, Oh, mia dea!, Squadra Speciale Ghost (ossia Ghost in the Shell, uscito praticamente in contemporanea col Giappone).
Al massimo, c'era Dirty Pair (le Kate e Julie in onda su Odeon TV) ma si trattava dell'originale romanzo a puntate, fatto illustrare a rotazione da autori italiani.
Anche i manga che si sarebbero aggiunti successivamente lungo il primo anno di vita editoriale (Compiler, Gun Smith Cats) non erano certo nomi di richiamo.
Eppure funzionò, e alla grande.



Squadra Speciale Ghost



Altra innovazione, che decreta la nascita di quella "coscienza manga" citata precedentemente, è che i Kappa Boys trattavano direttamente col Giappone l'importazione delle opere da pubblicare.
Fino a quel momento, ci si doveva affidare a editori intermediari americani, che avevano già provveduto a riadattare (a volte arbitrariamente - tra censure, ritocchi, tagli di interi episodi e traduzioni semplicistiche) i manga per il loro mercato.



Oh, mia dea! (il fumetto più longevo di Kappa Magazine)



Vero che gli stessi Kappa Boys, nella loro precedente "vita editoriale" in Mangazine, si erano impegnati in prima persona a rendere al meglio i manga che giungevano dall'America (ritraducendo i testi e ripristinando vignette originali).
Ma stavolta era diverso: per la prima volta (o quasi, vedi sempre QUI) non si passava più per un editore statunitense ma si dialogava direttamente con la casa editrice nipponica, Kodansha.
I manga, per come erano pensati in patria dai loro autori (tranne che per il senso di lettura, per ovvi motivi ribaltato) erano finalmente in Italia, ed erano solo su Kappa Magazine.



3x3 Occhi, poi migrato su altre testate e in monografico



La volontà di evitare qualsiasi tipo di intervento censorio portò qualche accesa discussione nell'angolo della posta (Punto a kappa, il nome della rubrica), perché effettivamente a sorpresa sia Ghost in the Shell che 3x3 Occhi e pure Gun Smith Cats presentavano scene un po' più audaci, di cui oggi forse rideremmo anche.



le tazzine le ho messe io...



Nella storia editoriale di Kappa Magazine sono da segnalare i volumi monografici "e mezzo", ossia degli extra ma all'interno della collana; poi i party nelle discoteche del centro-nord Italia, tra proiezioni e musica: era nato un vero e proprio movimento, la giappomania era decollata.
Kappa aveva un buon apparato redazionale a colori, inizialmente chiamato Anime: news, recensioni, dossier e rubriche varie coloravano la rivista (la scelta di un inserto a colori fu vincente, e anche le tavole dei fumetti originariamente a colori vennero mantenute!).
Tra le rubriche non possiamo non ricordare quella del Kappa (la mascotte della rivista stessa, che svelava e anticipava golose novità e curiosità), Game Over (sui videogame a tema anime/manga); Eroi (dedicata ai telefilm dal vivo); Karaoke (sulle colonne sonore); Il televisore (con analisi e anticipazioni TV), L'edikola, Graffi&Graffiti; e in seguito Versus, De-Press (sulla stampa nazionale) e la RubriKeiko (gestita dall'autrice Keiko Ichiguchi).



le rubriche



La lotta alle censure televisive portò i Kappa Boys a lanciare, per due volte a distanza di qualche anno, la Kappa Petizione: la richiesta alle reti televisive (principalmente RAI, Fininvest e Junior TV) di evitare tagli e rimaneggiamenti di opere giapponesi.
Il discorso però era molto più complesso, o -paradossalmente- più semplice (come abbiamo visto QUI), ma ricordiamo i due dettagliati dossier sulle censure a Orange Road e all'ultimo episodio di Sailor Moon come testimonianza di un periodo preciso degli anime in Italia (QUI) e dell'amore incondizionato dei Kappa Boys per questa espressione artistica.


le richieste della petizione



Kappa Magazine presentò il fumetto del dinosauro Gon; altri numeri ospitarono addirittura la commovente e tragica Joe e il capitano di Tezuka e Zeta di Otomo.
Ma il "colpaccio" si ebbe con Alis Plaudo, una storia inedita di Lupin III -ambientata in Italia- disegnata eccezionalmente dal maestro Monkey Punch e scritta proprio dai Kappa Boys.


Lupin III - Alis Plaudo



Durante la seconda metà degli anni '90, Kappa Magazine conobbe una naturale evoluzione: arrivarono nuovi fumetti e nuovi contenuti; tra retrospettive e giochi di ruolo, ci fu spazio anche per 4 episodi di un'avventura speciale di Sailor Moon, dove per la prima volta vennero usati i nomi originali di personaggi e poteri.



immagine web




Alla fine di quel decennio, si andava dritti verso un rinnovo generazionale accompagnato dalla moda che manga e anime stavano rappresentando in Italia.
Kappa si fece prima Plus, ossia doppio numero di pagine come esperimento a sé che poi divenne stagionale (e poi fisso), e quindi cambiò addirittura logo e estetica.



immagine web



Dal gennaio del 2000, infatti, come per festeggiare l'ingresso nel nuovo millennio, la rivista rivide un po' i suoi spazi redazionali, riorganizzandoli e rinfrescandoli.
I manga proseguirono spediti (in quell'epoca erano pubblicate opere come Che meraviglia! - QUI una retrospettiva-, Narutaru, Exaxxion, Aiten Myoo, Office Rei...) fino allo special del giugno 2002.





Il numero di quell'estate infatti festeggiava i 10 anni di pubblicazione, e lo faceva proponendo le serie in corso alternate a tre titoli otaku-oriented scelti per l'occasione.





Nonostante il successo di manga e anime nel nostro Paese, e lo sdoganamento degli stessi presso un pubblico più eterogeneo e vasto, le riviste-contenitore iniziarono a cedere sotto i colpi di un web veloce e pratico.
Dal dicembre del 2003 Kappa Magazine si trasformò in KM, divenne sempre più orientata verso un pubblico specifico (continuando la pubblicazione di fumetti come Otaku Club, Potemkin e Goblin, aggiungendone poi di nuovi, ultramoderni) ma sacrificò spesso l'apparato redazionale, finendo in libreria, poi bimestrale e quindi chiudendo definitivamente.
Segno dei tempi che cambiavano, probabilmente.






Ma l'avventura fu lunga, lunghissima: 173 numeri fino al 2006.
Senza ombra di dubbio, LA rivista italiana di manga.

thanks to Mirco Noli per molto del materiale qui presente

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50 commenti:

  1. Se la cultura giapponese è arrivata qui da noi è anche grazie a questa rivista, pur non avendola mai letta bisogna certamente rispettare ;)

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    1. Assolutamente, se non ci fossero stati i Kappa Boys (anche prima di quel nome...) le cose sarebbero andate diversamente... ;)

      Moz-

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  2. L'immagine censurata da quale manga è e cosa rappresenta?

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    1. L'ho censurata io.
      È tratta da Squadra Speciale Ghost (Ghost in the Shell) di Shirow.
      Era un rapporto saffico a tre, peraltro virtuale, ma molto esplicito... le ragazze in questione si mettevano mani e dita ovunque :D

      Moz-

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  3. Le censure servono quando ci sono scene simil e chiaramente porno come quella con le tazzine(perché proprio le tazzine?) e splatter per il resto se non ci sono queste non servono ricorda che gli anime e i manga maggiormente se li guardano e leggono i bambini e i ragazzini bisogna per forza nascondere le cose più pesanti.

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    1. Le tazzine erano le emoticon che il telefono mi permetteva di inserire, e le ho usate in modo spiritoso per coprire i dettagli anatomici.
      Kappa non era rivolta a un pubblico di ragazzini tout-court, però è vero che poteva comprarla chiunque (e infatti se non mi sbaglio -ma proverò a rileggere tutto e poi torno qui a dirti...- successe che un ragazzino scrisse una lettera a riguardo, con la madre che era rimasta stupita del contenuto fin troppo osée...)

      Moz-

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    2. Non capivo se erano donne o trans nonostante il seno o maschi femminilizzati una è di schiena.
      Quindi la protagonista/le protagoniste di Ghost in the Shell sono lesbiche/bisex o solo occasionalmente? Non l'ho mai letto né visto.
      Ci mettevano queste porcherie che reazione poteva mai avere è questo che intendo era alla portata di chiunque.

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    3. Tu hai problemi col sesso e la sessualità.
      Porcherie... perché?
      Immagino tu sia casa & chiesa... la gente peggiore.
      Intanto la curiosità di sapere cosa siano quelle tre protagoniste ti attrae, e fai le tue domande... tipico di chi non è in pace con se stesso...
      Goditi le tue porcherie da frustrata.

      Moz-

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    4. Fai cilecca bestemmio molto non credo in nessuna panzana non ho problemi di sesso le domande le faccio per ogni cosa quando non si capisce cos'è fosse stata un'immagine pulita e normale ma sempre coperta dalle emoticons avrei lo stesso chiesto che era, a me piacciono i maschi mi sa anche a te.
      Sono talmente pulita che non faccio nessuna zozzeria tu sì ma giudichi senza sapere tipico di chi si crede chissà chi.
      E vedi sempre tutto come un attacco ho solo spiegato il perché della reazione della lettrice e il mio pensiero che problemi hai?

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    5. Io nessun problema, tu - a giudicare dal tono che usi, e dalle cazzate medievali che scrivi- molti.
      Voglio proprio vedere quando smetti di farti viva qui, visto quanto io e il blog siamo lontani dalla tua visione "pulita" della vita.
      Ogni altra eventuale tua risposta la cancello.

      Moz-

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  4. Thankz! :)
    In sostanza hai iniziato a leggere manga proprio dopo la chiusura di Kappa (e di tutte le storiche riviste), e quindi ti chiedo, con immensa curiosità (proprio per comprendere la generazione successiva alla mia): non sentivi / sentivate il bisogno di una rivista ammiraglia? Un faro?
    Un magazine che proponesse articoli, aggiornamenti, curiosità da parte di firme di settore?
    Una guida per manga e anime?
    Davvero, solo in Italia abbiamo abbadonato le riviste informative: altrove funzionano ancora.

    Mi dispiace che siano ridicolizzati: ma perché? :O
    Cioè, il loro lavoro parla per loro stessi... l'hai detto tu: da una fanzine degli anni '80 all'editoria professionale. Hanno maneggiato titoli come ONE PIECE, DRAGON BALL, SAILOR MOON... insomma mica il fumettino di zia cesira fatto nel sottoscala, ma opere da MILIONI DI COPIE e milioni di soldi.
    Io ho sempre avuto grande rispetto per questi redattori e editori, anche quelli della concorrenza (Castellazzi, Bevere, Rumor...) e quelli delle sezioni americane DC e Marvel (Voglino, Brighel, Meo...)

    Moz-

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  5. 3x3 Occhi necessita di una ristampa, assolutamente!

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  6. Non ricordo l'ultima ristampa di 3x3 Occhi, che io ho su Kappa, su Young (altro mensile-contenitore) e poi in monografico col nome Trinetra... :D
    Bella serie di quegli anni!
    Sì, in sostanza hai presente l'immagine che ho censurato io con le tazzine? È presa da due tavole dove le tre cyborg si dilettano in strusciamenti lesbo molto molto espliciti.
    Ricordo che una ragazza, nell'angolo della posta, se ne lamentò (più che altro le aveva anche dato fastidio che fossero tutte donne XD), e poi in uno dei numeri successivi capitarono su tre manga diversi scene tra l'erotico (qualche nudo) e il piccante (un pompino), mentre proprio 3x3 Occhi proponeva scene sexy-horror tentacolose all'usa dei giapponesi.
    Insomma, sì, non c'erano filtri e forse fu un impatto forte, oggi nemmeno ci si farebbe caso.

    Punch mitico, ma le fiere erano tutt'altra cosa, prima.
    Molto più umane.

    Moz-

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  7. Gaizok, scusa, non avevo visto il tuo commento!
    Benvenuta/o e... sì, manga cult che dovrebbero riproporre! :)

    Moz-

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  8. Ciao Moz! Voglio complimentarmi per questo e altri post (e per il blog in generale), sei davvero bravo e riesci a gestire tutto in maniera impeccabile. Ne approfitto anche per rispondere ai commenti che hai lasciato da me, perché non so che cosa non va, ma non riesco a risponderti direttamente e anche qui non posso accedere con l'account ufficiale. Che fatica di tecnologia.

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    1. Ciao, grazie mille :)
      Non preoccuparti, penso tu ti riferisca a commenti molto vecchi... Non sei l'unico che sta avendo problemi con queste cose tecniche, qui su blogspot... :o

      Moz-

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  9. Tipo mi avevi scritto qui, ma io non ho il tasto "rispondi":

    http://wrappingtheanime.blogspot.com/2022/08/we-would-love-to-come-back.html

    A questo punto immagino di non aver mai risposto veramente a te e a nessuno, cioè nessuno ha mai letto letto le mie risposte. XD
    ;(

    Senza parole. -_-

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    1. Ahaha nessun problema davvero :)

      Moz-

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    2. Eh... è un grosso problema di comunicazione però... :(
      Comunque grazie ancora per le visite. ^^

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    3. Prova a smanettare con le impostazioni...

      Moz-

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  10. A te farebbe piacere vedere sempre i gay fare schifezze non credo anche a me da ragazza etero fa schifo le mettono dovunque è impossibile non beccarle poi così volgari basta finiamola. Negli anni 90 il porno e l'hentai erano il chiodo martellante di molti era d'obbligo che li mostrassero come se non fosse nulla di grave ma lo era. Poi nei 2000 la perversione è diminuita e si è contenuta.
    Anche ora quelle tavole farebbero scandalo ma di meno.
    Non dovevano mettere quelle immagini anche le etero era una rivista per tutti classificata verde fosse nata hentai era di default inserirle ma non lo era.

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  11. Il blog mi aveva messo in spam i tuoi commenti, dovevo decidere se cancellarli del tutto o meno: ho scelto di pubblicarli, perché adoro quando la stessa persona che scrive cazzate si auto-ridicolizza con le cose scritte di sua mano. È proprio questo il caso.
    Non è un fumetto hentai. Non è un fumetto porno. È GHOST IN THE SHELL, un CAPOLAVORO.
    La cosa che mi fa paura, paura per la tua ignoranza al di là del concetto sessista espresso, è che diresti quindi la stessa cosa di BERSERK, per esempio.
    Fai pace con te stessa e col sesso.

    Moz-

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  12. Quando non sai cosa dire per attaccare giri il discorso dei lettori non ho detto ciò che dici te come fai a capirlo solo tu come sempre ho detto che la rivista cioè Kappa Magazine non doveva mettere tavole hentai perché di fatto quella e le altre citate lo sono, so bene che quel manga G.I.T.S. non lo è però certe SCENE lo sono in altre produzioni non si spingono a così tanto.

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  13. E cosa dovevano fare? Togliere quelle pagine? Se c'è una scena spinta che bisogna fare? Censurare? E perché? Io pago e voglio vedere l'opera integrale, che peraltro è un racconto di fantascienza che non ha nulla a che vedere con malizia e sesso. Non è hentai.
    Ripigliati.

    Moz-

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  14. Il problema che non capisci è che le vedevano anche i bambini e i minorenni in generale perciò la madre giustamente se ne lamentò e anche ai grandi davano disgusto perché troppo esplicite e volgari perché di fatto lo sono ecco perché la lamentela anche da parte della ragazza.
    È doveroso leggere le opere intere ma i redattori del magazine dovevano avvisare nei numeri precedenti alla stampa di queste scene troppo forti per la tutela dei lettori più piccoli e dei sensibili non si può mostrare tutto a tutti lo dicono anche la pedagogia e la sociologia.
    A non tutti piece vedere scene porno e splatter il sesso è diverso dal porno tu lo confondi come si può, nella sessualità sana etero e omo non si fanno i terzetti, le orge e tanto altro che vediamo nella tavoletta che hai messo e non con quelle mosse. La malizia e il porno pesanti ci sono eccome là. Capito?
    Ghost in the Shell mi attirò dalle immagini normali che vidi nelle pubblicità e per il tema della fantascienza che mi entusiasma tanto ma quando capii che era troppo osé per adulti dallo stomaco forte lo evitai e questo da bambina di 9-10 anni come adesso da grande.
    Perché mettere queste scene di così basso livello che hanno rovinato l'opera solo per compiacere il pubblico occidentale in primis i pornomani degli americani.

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  15. Infatti avvisarono nell'editoriale, e dissero che allo stesso prezzo c'era in giro qualcosa di bellissimo e senza "problemi" di sorta.
    Kappa non era per lettori giovanissimi, in primis; in America manco sapevano cosa fosse GITS, all'epoca; il fatto che fossero in tre è un problema? È un FUMETTO, oh... rilassiamoci. Non sarebbe un problema nemmeno nella realtà, ognuno fa quel che vuole.
    Davvero sono BASITO che a 30 anni dalla pubblicazione di Ghost in the Shell ci sia ancora chi muove certe "accuse"... Peraltro non è un'opera per bambini di 9-10 anni, assolutamente.
    Discorso chiuso.

    Moz-

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  16. la leggeva mio fratello buonanima, anche lui grande appassionato di manga

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  17. Wow Gravo che notizia ci hai dato sempre l'immagine che ti eri interessato fin da piccolo al mondo giapponese invece solo a 17 anni.

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  18. I Kappa Boys avranno anche avuto i loro difetti ma bisogna capire che il mercato del 1992 NON è quello del 2000 e men che meno quello attuale.
    Portare Dragonball negli anni '90, non ribaltato, dopo anni di tira e molla, non è una cosa da pochi.
    Il mercato era diverso, difficile, loro erano ragazzi ch nascevano fan e non editori.
    Hanno fatto l'impossibile.
    Anche per me le proposte poi si appiattirono - ma anche quelle della Planet ecc- fu un momento dove i manga persero il loro appeal.
    Grazie per la tua risposta sulle riviste: vedi, già il volere Anteprima significa che si aveva bisogno di un faro, una guida.
    Peccato che l'Italia sia sempre così, sotto questo profilo. Comunque anche gli editori non riuscirono a capire la nuova rotta...

    Moz-

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  19. L'ho constatato sulla mia pelle. E se scendiamo nella sottocategoria girallara (robottoni, SIGLE) lì davvero è TOSSICO oltre ogni livello possibile.
    Il fandom anime/manga è anche stato quello che più di tutti ha usufruito della pirateria, ma soprattuto quello che ha contribuito ad affondare i vecchi sistemi di informazione dando spazio a youtuber e simili.

    Moz-

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  20. P.s. prima o poi devo fare un post sulla mia storia personale con anime e manga, dalla visione normale alla presa di coscienza effettiva :)

    Moz-

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  21. Adoravo Kappa Magazine, ho letto parecchi numeri ma per assurdo ne ho pochi in collezione, in parte pentendomi non avendola recuperata da subito, ma quando cominciai a collezionare manga la spesa mensile non era leggera, e poi appunto, come scritto in altri casi, a fine 2000 smisi di collezionare (pentendomi). Ma quando ripresi i fumetti, è stata una delle prime cose che cercai, non sapendo che KM non esisteva più da qualche anno, ed ora quando riprendo qualche numero vecchio per sfogliarlo fa sempre piacere.

    Detto questo ho, tra i numeri che mi son rimasti, quelli dove si parlava di un nuovo fumetto di "Jojo", ambientato in Italia, la cui la protagonista* era "italiana", all'epoca appunto non c'era internet, e solo tempo dopo si scoprì che quella "Giovanna" era in realtà il cognome di "Giorno" (vabbè, con i nomi Araki si è sbizzarrizato negli anni), quindi protagonista maschile, e chiunque abbia visto/letto JoJo sa benissimo di cosa parlo, ma per chi non lo sapesse si parla della 5nta serie del manga, VENTO AUREO.

    Caio

    * che poi la protagonista femminile è cmq arrivata tempo dopo

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    1. Ehehe certo, sono stato un lettore di JoJo dalla prima ora su Action e ricordo l'articolo...
      All'epoca appunto internet non c'era e le notizie erano così, spesso da interpretare anche... però prima sicuramente c'erano MOLTE più particolarità e chicche, e mi spiego: chi scriveva, era DAVVERO dentro la cosa, ad esempio per contatti diretti, viaggi, o conoscenze nelle aziende.
      Una cosa che si è persa, questo giornalismo quasi da ricerca... Oggi basta che la casa editrice ti passi un volume da recensire, e via.

      Moz-

      Elimina
  22. Mi ero perso il tuo primo messaggio.
    Perché pensano male del Mondo avvolgente?
    I girellari sanno essere veramente molto tossici...

    Moz-

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  23. Vero che Kappa non aveva inizialmente disclaimer...

    Moz-

    RispondiElimina
  24. Effettivamente ammetto che il web ha creato saccenza a gogo, specie nelle nuove generazioni... Ovviamente ha fatto esplodere anche quella delle vecchie.
    Io, fiero di essere "in the middle"... anche come età.

    Moz-

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  25. Che consiglio l'ho già fatto rimangono non consone quelle immagini.

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  26. Ok, io intanto mi sono goduto Ghost in the Shell... 🤓💪

    Moz-

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  27. Mi pare di aver conosciuto Kappa Magazine tramite le pubblicità che comparivano nei manga della Star Comics. Nomi come Andrea Baricordi ce li ho ben presenti, perché curavano anche l'angolo della posta che compariva alla fine di alcuni volumetti di manga. L'unico numero che acquistai fu il 114 del Dicembre 2001.

    Devo dir la verità, non sono fatto per questo tipo di formato, con una puntata sola di vari manga, ma posso capire che in un'epoca dove internet non era ancora così diffuso, poteva incuriosire molto.

    Per quanto riguarda i Kappa Boys, ho una rivista dedicata al mondo dei fumetti (acquistata nel 2002 mi pare) con la storia di questi ragazzi.

    Infine, vedo spesso numeri di Kappa Magazine nei mercatini dell'usato, addirittura una volta li avevo visti tutti in sequenza dal numero "n" al numero "n" ed fui tentato di acquistarne almeno uno, ma lo spazio ormai è poco ahah

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    1. Io ti consiglio comunque l'acquisto, specie se li trovi a poco: ti puoi rendere conto, attraverso queste riviste, com'era il panorama manga-anime all'epoca.
      Un viaggio nel passato!
      Io adoro le riviste (ne parlo anche sul post di oggi, guardacaso... e su una rivista ora ci scrivo pure!), ma è vero quel che dici: impensabile andare con 20 paginette al mese, a meno di manga molto particolari che non necessitano letture più corpose.

      Moz-

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    2. Dimenticavo: in effetti in uno di questi mercatini ho acquistato un numero di Express, sempre edita da Star Comics. Anche qui, come forse già sai, c'è un episodio per ogni manga. Il l'ho acquistata è perché all'interno c'era una puntata di "Cowa!" di Akira Toriyama.

      Mi sorge una domanda: che differenza c'è tra questa rivista e Kappa Magazine? Sono entrambe dello stesso editore ed uscivano contemporaneamente (il numero che ho è dell'Aprile 1999). Forse Express era per un target diverso? I manga pubblicati al suo interno mi sembrano un po' più conosciuti. Nel numero che ho ci sono: Cowa!, I"s, Capitan Tsubasa, Kenshin, Ryusei e Yu Yu Hakusho.

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    3. Mi sono accorto solo ora di questo tuo messaggio, spero tu possa leggermi comunque.
      Scusa... 😯
      Express pubblicava fumetti Shueisha più mainstream, e voleva essere una rivista solo manga sull scia di quelle giapponesi. Kappa era un magazine di informazione.
      La formula di Express non poteva funzionare (aggiunsero qualche pagina di redazionali, e fecero bene) ma gli episodi erano troppo pochi per stare lì, e quindi chiuse...

      Moz-

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  28. dobbiamo ringraziare i kappa boys,precedentemente leggevo unicamente i super-eroi statunitensi.il mio primo manga fu proprio Kappa Magazine.sta da dire che per una serie di coincidenze,la Star Comics,persi i super-eroi della Marvel,puntò tutto sugli anime del Sol Levante.per quanto è vero perché sono stato recentemente nelle Feltrinelli,posso tranquillamente affermare che gli anime sono morti,non perché non ci sono,ma per il semplice motivo che i titoli con la narrativa e gli autori più bravi,sono quelli che vanno tra il 1972 ed il 1988,alla metà degli anni ‘90 si salva qualche titolo,l’ultimo grande titolo degli anni 2000 è Death Note.in Italia,morto l’MTV-Anime Night,il quale rappresentava la terza invasione degli anime provenienti dal Sol Levante,più il nulla.una volta relegati gli anime nelle piattaforme a pagamento,il mondo degli anime è passato a miglior vita.i millennia non potranno mai lontanamente immaginare il successo che gli anime ebbero in passato,questo fu possibile anche perché gli autori erano di uno spessore di molto superiore agli autori di oggi.personalmente quando passo alla Feltrinelli,io sorrido perché la qualità delle pubblicazioni che ci sono oggi è molto bassa.

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    Risposte
    1. Ciao! Di certo tra l'invasione anni 90-2000 e quella odierna c'è stato un momento veramente buio, con poca roba memorabile ma soprattutto poco movimento editoriale.
      Anche io credo che l'immaginario manga sia fortissimo in quell'epoca (ma tengo tutto gli anni 90, anche, che rappresentarono una vera rinascita anche in Giappone).
      Oggi sono semplicemente cambiati dei parametri generali, ma la qualità c'è ancora. Solo che... Sì, è come se non ci fosse stata una precisa continuità.

      Moz-

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  29. qualcuno ha l'elenco dei manga che son stati pubblicati sulla rivista? all'epoca avevo letto un paio di numeri e c'era oltre a Oh mia Dea e 3x3 occhi un manga fantasy di ispirazione arturiana che vorrei in qualche modo recuperare. Mi pareva si chiamasse Pendragon ma non ci metterei la mano sul fuoco

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    Risposte
    1. Quello era su Young però! :)

      Moz-

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    2. oddio su young? io ricordo distintamente kappa magazine, sono certo che c'era anche 3x3 occhi sullo stesso numero

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    3. ovviamente avevi ragione tu, era su young... solo che non sono riuscito a trovare informazioni su questo manga probabilemente non era così bello come lo ricordavo :-D

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    4. Eccoci! Forse la confusione nasce dal fatto che 3x3 Occhi poi venne spostato su Young! 💪💥
      Pendragon lo ricordo poco, francamente... Non so manco chi sia l'autore 😱

      Moz-

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