[PUBBLICAZIONI] il ritorno delle riviste di settore?


 
A inizio estate Nippon Shock Magazine ha aperto la strada; in autunno esordiscono Anime Cult.it e Heavy Metal; Italia 2022: è davvero il ritorno delle riviste di informazione?
Cosa succede (e cosa succederà) nelle nostre edicole?
Verso che direzione sta andando il mercato?

Considerando anche Il Giornalino e Topolino -peraltro attualmente in stato di grazia (vedi QUI)-, le riviste italiane sui fumetti in edicola fino a qualche tempo fa erano sostanzialmente tre.
Oltre al magazine cattolico e quello disneyano, erano i capisaldi Linus, Scuola di Fumetto e Fumo di China chiamati a una divulgazione che sa di resistenza. Su musica, videogiochi e cinema (e televisione) qualcosa di bello si trova ancora.
Ormai più di tre anni fa discutevamo proprio qui sul blog se ci fosse o meno ancora spazio per le riveste di settore (QUI).
Evidentemente qualcosa si è smosso, complice soprattutto il nuovo enorme boom di manga/anime che ha portato a una nuova nippomania.






Come ormai saprete, la casa editrice Nippon Shock Edizioni ha lanciato Nippon Shock Magazine, dove peraltro scrivo anche io (ve ne ho parlato QUI): da luglio, un mensile incentrato sulla cultura pop nipponica con uno sguardo su questo nuovo fenomeno editoriale e un approccio che mira a dossier particolari e inediti. E presentando fumetti inediti.






Dall'autunno Sprea Edizioni porta nientemeno che l'edizione italiana di Heavy Metal: un rivista americana, mutuata dall'originale francese, che ha dato origine anche a un cultissimo film d'animazione (QUI) e alla serie Love, Death & Robots.
Fumetti e articoli, pagine che in passato hanno ospitato anche nomi tricolore e gente del calibro di Moebius.





Sempre la Sprea lancia Anime Cult.it, magazine informativo su anime e manga che punta al vintage, con una serie di articoli rivolti a chi ha vissuto (o vuole scoprire) la storia del fumetto e dell'animazione nipponici nella nostra nazione, anche attraverso interviste e collezioni.






Le riviste, in Italia, hanno conosciuto fortune altalenanti, sparendo quasi del tutto sotto i colpi della rete.
Ma questo è successo solo da noi: all'estero, i magazine di informazione e le riviste-contenitore hanno continuato a rappresentare dei fari per gli appassionati.
Nel nostro Paese, forse incapaci di rimodularsi seguendo nuove esigenze (perché pagare per ciò che su un sito trovo gratis?) e in concorrenza con un web velocissimo (le news diventano già vecchie al momento della pubblicazione fisica), sono state chiuse quasi tutte.
Ma sappiamo, ad esempio, quanto siano state importanti le riviste per la diffusione dei manga in Italia (vedi QUI) e quanto sia importante avere un house organ che faccia da ammiraglia, da voce.






Una rivista è anche una pubblicazione che fa da guida; una realtà di più voci presso cui raccogliersi.
In Italia servirebbe proprio questo, adesso: la nascita di una new wave culturale e artistica, moderna, che dia una nuova spinta.
A questo punto serve raccogliere anche l'eredità di magazine tipo il fu Frigidaire, o di recenti baluardi giovanili tipo XL de La Repubblica, che siano ancora più votati a una cultura popolare a 360°.
L'informazione, l'approfondimento, esclusive e uno sguardo inedito dovrebbero e potrebbero ancora funzionare, e magari proprio diventare un trend che rilanci nuovi filoni attorno ai quali i lettori possono gravitare, navigando alla grande.

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32 commenti:

  1. Speriamo che queste riviste diano respiro alle edicole! Il web ha contribuito a ridurne la vendita, e quindi le ha fatte scomparire... Adesso ritornano, ma bisogna vedere a quale prezzo di copertina, dato che sta aumentando di tutto, e per giunta il settore editoriale ci sta aggiungendo una riduzione di pagine! Un ritorno gradito, anche se di quelle proposte mi potrebbe interessare soltanto Anime Cult.it, ma che deve fare i conti con le disponibilità economiche di molti... Resta il fatto che un magazine cartaceo ti resta ha un valore intrinseco (se curato bene...), mentre un sito web, se il curatore non rinnova l'abbonamento al server, sparisce con tutti i suoi Gb di risorse e... fortunato chi se le ricorda!

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    1. Col web inutile competere.
      All'estero lo hanno capito e le riviste non sono mai morte: danno notizie in anteprima assoluta, vanno sui set dei principali film e delle serie più attese e via dicendo.
      In Italia siamo stati abituati male da un lato, e la furbizia ha preso il sopravvento dall'altro.
      Abituati male perché ai tempi leggevamo mensilmente cose che in Giappone sono a pochi spicci e con cadenza maggiore; furbi perché appena il web ha iniziato a dare articoli e via dicendo, abbiamo smesso con l'acquisto di riviste del settore (ma vale anche per lo streaming, sia chiaro).
      Qui bisogna aprire una ulteriore parentesi: il web dava ciò che sulle riviste non c'era? Forse sì, quindi gli editori sono stati poco lungimiranti... 🤔
      I prezzi si conoscono: 9.90€ Nippon Shock (144 pagine), 6.90€ Heavy Metal e Anime Cult (dovrebbero avere 128 pagine, ma attendiamo conferme) 💥👍

      Moz-

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    2. Sul fronte delle anteprime dubito che un prodotto stampato possa battere il web, a meno che non si tratta di qualcosa di esclusivo...
      A quel prezzo una prova di Anime Cult potrei farla, magari se propone articoli su autori o serie che amo particolarmente, e Go Nagai oramai non lo è più 😅: Gundam mi ha insegnato cosa vuol dire pilotare davvero un robot da combattimento, Capitan Harlock ad apprezzare storie di fantascienza senza bisogno di robot.

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    3. Esatto, le news solo in esclusiva e sul campo. Motivo per cui, ad esempio, su Nippon Shock non ve ne sono: non avrebbe senso.
      Anime Cult non si sa ancora bene come sarà, cosa proporrà. L'aspetto sembra "girellaro", ma per ora non se ne conoscono nomi coinvolti o altro... vedremo, sono curioso anche io :)

      Moz-

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    4. Ma andava bene anche la critica, e sono d'accordo che bisogna essere accattivanti.
      La vedo come te. C'è ancora modo per trovare una strada vincente, forse la gente VUOL tornare a leggere anche in Italia e le riviste -se non passano come stillicidio allungabrodo di storie a fumetti- possono essere (e DEVONO essere) un qualcosa presso cui radunarsi.
      Martedì parleremo approfonditamente delle due nuove riviste, stay tuned... :)

      Moz-

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  2. Proprio perché col web non c'è concorrenza, le riviste dovrebbero fornire articoli di qualità, interessanti da leggere e rileggere anche a distanza di anni, esattamente come un libro. Poi potrebbero proporre in allegato adesivi, immagini 3d, immagini olografiche, ecc , esperienze che si possono godere solo su carta. E proprio perché "scripta manent", chi ci lavora dovrebbe dedicare triplice attenzione rispetto a un articolo online, che si può modificare e riscrivere con un click. Perciò spero che prima che vada in stampa venga corretto quel "yoshiki" con "Yoshiko" sulla copertina di Anime Cult.it. Partiamo col piede giusto.

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    1. Ciao Diego!
      Sì, la vedo come te: la carta deve essere di estrema qualità, accademica, importante.
      Si può ancora usare il magazine come mezzo, se solo se ne riscopre l'identità e l'utilità più valida.
      Yoshiko ovviamente io la adoro, visto che è stata la disegnatrice dei fumetti Masters in Italia... *___*
      Speriamo correggano, sì!

      Moz-

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    2. Disegnava i Masters su "Più"! 😍
      Chissà se sono mai state raccolte in volume le sue storie...

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    3. Purtroppo no, peccato. Né quelle, né le altre uscite sul Team dell'Avventura...

      Moz-

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    4. Yoshiko Watanabe se non ricordo male ha disegnato anche Bia su Junior TV e altre cosette su Noi Supereroi e La Banda TV (Kyashan per esempio). Penso sia merito del web se ora si sa chi è (io non conoscevo il suo nome all'epoca, anche se riconoscevo lo stile).
      Sono contento del ritorno delle riviste di settore, anche se alcune fra quelle che seguivo più volentieri di certo non torneranno più (Youporn e compagnia non hanno lasciato loro alcuno scampo)

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    5. Eh già, l'eros è il genere che ci ha rimesso più di tutti.
      Comunque sì, la Watanabe ha fatto tantissime cose quindi noi, ed è incredibile questa cosa 😃🔥

      Moz-

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  3. Tanto non cambia la situazione le fasce d'età che vanno dai 10 ai 40 anni quelle più consumistiche che fanno fare più guadagno ai venditori di ogni settore leggono poco il cartaceo e i formati online specie dai 10 ai 20 quindi non ritorneranno a essere dominanti stamperanno pochi numeri di ogni testata e vedendo che solo poco dopo 5-6 copie non vendono le chiudono com'è già successo a tante altre.

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    1. Non è improbabile, purtroppo, anzi.
      Ma solo in Italia siamo così. Altrove le riviste sono delle vere guide culturali.

      Moz-

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    2. Impossibile che in tutto il mondo e in Europa siamo solo noi non esagerare si vede che non conosci la situazione globale ed europea della lettura e della vita in generale gli stranieri ne dedicano il tempo molto peggio.

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    3. Forse solo in Giappone ma è da verificare i lettori ci sono e splendono per comprarsi i manga e altre riviste di intrattenimento ma globalmente il mondo legge molto poco la gente in tutto il pianeta di ogni fascia d'età preferisce guardarsi film e serie e cazzeggiare in internet e ai videogiochi, fare sport, andare nei locali per divertirsi, ai concerti, fare le vacanze e dedicarsi ai propri hobby la lettura è l'ultimo svago che tutti abbiamo anche solo per le riviste.
      Che da 15 anni in tutto il mondo sono tutte in coma praticamente morte perché riflettono il piattismo in cui siamo le storiche hanno fatto un tonfo sconcertante e poi perché sono aumentate troppo di prezzo anche le pochissime vagamente interessanti sono un salasso allora meglio non prenderle o se c'è la versione online meglio quella che è gratuita o se si paga si risparmia un po' che con quella fisica.
      Prima di accusare devi guardare anche questi aspetti.
      Io leggevo molto Topolino e le altre riviste Disney ma dalla crisi globale del 2007 è ridotto a storielle banali e insipide che non emozionano più è vergognoso com'è ridotto le attuali le poche più o meno interessanti sono sempre troppo insulse non sono nemmeno al livello di quelle di vent'anni fa che in quel periodo anche se erano semplici erano decisamente più vive e coinvolgenti di quelle dal 2010 in poi e poi costa tantissimo 3.40€ o 3.20€ troppo per un fumettino brutto.

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    4. Francia (dove il fumetto è un'istituzione), Giappone, Inghilterra, America (Heavy Metal viene da lì, ma potrei citare Anime Insider, SFX e tante altre...).
      Solo noi le abbiamo lasciate morire.
      Comunque, non tollererò più toni di questo tipo se usciti da messaggi anonimi: "si vede che non conosci la situazione globale ed europea della lettura e della vita in generale gli stranieri ne dedicano il tempo molto peggio", toni frustrati che puoi usare più con la tua razza che con me.
      Spero siamo intesi perché è l'ultimo avvertimento che ti do in tal senso.
      Topolino oggi è molto molto buono: ebbe un momento molto "down" ma adesso si è ripreso alla grande da diversi anni.

      Moz-

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    5. Ma di fatto in quelle nazioni per quanto hanno varie pubblicazioni la gente non è presa dalla lettura forse tranne i giapponesi mica perché ne fanno diverse vuol dire che la loro popolazione li legge assiduamente solo i pochi appassionati li prendono gli americani gli eroi che amano abbastanza li vogliono al cinema e in tv.
      Sai quante ne chiudono questi popoli che non sai.
      Topolino si è un po' ripreso ma lungi dal dire che sta bene.

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  4. Delle nuove riviste, parliamone fra un paio d'anni, se sopravviverà no, ora è presto.

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    1. *sopravviveranno

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    2. Intanto è giusto parlare di questa ondata improvvisa. Poi mano a mano tireremo le somme.

      Moz-

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    3. Improvvisa fino a un certo punto. Da anni sento diversi autori lamentarsi della mancanza di spazi per le storie brevi, qualcosa c'era nell'aria. Poi, se guardiamo indietro agli ultimi vent'anni, ci sono stati diversi tentativi di fare riviste, ma tutti hanno avuto vita breve, la più longeva è Animals con i suoi 25 numeri.

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    4. Vero, ma infatti storie brevi, autoconclusive o di pochi episodi... Ecco su cosa si dovrebbe puntare! 😃💪
      Comunque "improvvisa" per il momento italiano, sembra si siano messi d'accordo.

      Moz-

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  5. Dimentichi Scuola di fumetto e le riviste "amatoriali" come Fumetto dell'Anafi.

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    1. Aggiunto Scuola, effettivamente mancava. Ma comunque non voleva essere un elenco delle riviste, ma solo una panoramica sulla situazione generale :)
      Grazie, comunque!

      Moz-

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  6. Inizio da Nppon Shock: credo che il formato grande sia per poter usare belle immagini d'impatto, che è una scelta grafica precisa. La qualità della carta rientra nella scelta editoriale, visto che la casa editrice è molto di nicchia e pubblica cose ben realizzate (a prezzi molto contenuti nonostante la qualità, ci tengo a precisare).
    Aspettiamo Kiss me Licia per vedere cosa succede con quella edizione^^
    Esatto, NSM vuole proprio pensare al presente ma senza dimenticare il passato, specie per capire il presente. 144 pagine non sono eccessive, perché solo una sessantina di queste sono dedicate ai redazionali, il resto sono manga (e nel terzo numero arriva un autore nazionale!**).
    Io di videogames leggevo PSM e Game Republic (ma non sempre).
    PSM era molto otaku-oriented.

    Moz-

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  7. Purtroppo non ne compro, ormai più, poco aggiornato sinceramente, ma comunque mi sembra una cosa buona.

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