Siamo giunti alla fine di questa lunga retrospettiva dedicata alle opere animate storiche di Sailor Moon.
Un'avventura che ci ha portato a scoprire retroscena giapponesi e italiani, tra estetica e ambientazioni.
In onda dal 1992 al 1997, è la serie che ha ridefinito l'immaginario anime, e che si conclude con una stagione particolare, sotto ogni profilo: Sailor Stars.
Vi ricordo che un mio speciale dedicato a Sailor Moon in Italia è contenuto nelle pagine della rivista Anime Cult.it n. 2, in edicola.
Per rileggere invece le retrospettive precedenti, cliccate sui seguenti titoli:
SAILOR MOON, la prima serie
SAILOR MOON R, la luna splende
SAILOR MOON, il primo film
SAILOR MOON S, il cristallo del cuore
SAILOR MOON, il secondo film
SAILOR MOON SS, il mistero dei sogni
SAILOR MOON, il terzo film
NEW SAILOR MOON
Sin dal titolo pensato in origine per questa quinta e ultima serie, il mai usato New Sailor Moon, si nota la precisa volontà della produzione di realizzare qualcosa di diverso.
Sailor Stars cambia tutto, infatti: è una serie di rottura, quasi a sé, pur proseguendo alcune trame del passato.
Ma è anche qualcosa di nuovo, nello stile, negli ambienti, nella forma: già solo la nuova divisa di Sailor Moon lascia solo vagamente l'idea della marinaretta.
Ripreso dall'arco finale del manga, la cui storia si svolge in realtà in poco tempo, Sailor Stars si divide in due archi narrativi: il primo, brevissimo, è una "coda" della precedente serie e l'unico ponte col passato; l'altro, che costituisce poi la reale trama di questa stagione, è più lungo e articolato...
NEHELLENIA E GALAXIA
La "depotenziata" quarta serie aveva forse lasciato l'amaro in bocca nei telespettatori: se il tema onirico e il ritorno delle guerriere esterne erano già stati proposti nel terzo e ultimo film, tutta la prima parte di Sailor Stars (i primi sei episodi) riportano in scena la malvagia Nehellenia, in una mini-saga che sembra voler approfondire ciò che non venne affrontato un anno prima.
Queste puntate hanno echi del quarto arco del manga (la piccola Hotaru che cresce) e propongono la sfida finale tra le guerriere e la regina della Luna Spenta, pur senza ripescare personaggi emblematici della serie precedente (non ci sono né Pegasus/Elios, né le ragazze del Quartetto Amazzonico).
In ogni caso, i primi episodi sono come un lungo e serrato film diviso in sei parti: finalmente anche le Sailor esterne ottengono i poteri che le altre già posseggono (stranamente concessi per mezzo di Hotaru) e quando la storia si conclude, scopriamo che Nehellenia è stata una pedina del vero nemico della nuova serie: Sailor Galaxia.
Una mossa un po' arrabbatata, a dire il vero, che voleva creare un legame con quanto si sarebbe visto dopo.
E qui la trama entra nel vivo: la diabolica conquistatrice spaziale arriva sulla Terra ma con lei giungono pure la misteriosa Chibi Chibi e le Sailor Starlights, tutte con diversi obiettivi...
PRODUZIONE
Ikuhara aveva ormai lasciato la direzione della serie, concentrandosi sulla sua nuova creatura (La Rivoluzione di Utena, vedi QUI); a sostituirlo alla regia arrivano Taguya Igarashi e Ryota Yamaguchi.
Katsumi Tamegai firma il nuovo character design, che effettivamente appare leggermente diverso rispetto al passato.
Sailor Stars apre completamente un nuovo capitolo: introducendo ben tre nuovi personaggi, elimina del tutto i secondari che avevano tanto colorato le precedenti quattro serie.
Marzio e Chibiusa vengono presto allontanati dal cast, "rimpiazzati" rispettivamente da Seiya e Chibi Chibi; le sottotrame virano su altri argomenti e non c'è più molto spazio per gestire le storie di tutti, anche se la pur ridotta presenza di Uranus e Neptune continua a mangiare sopra anche alle nuove introdotte Starlights...
LA TRAMA
Chiusa la parentesi che vede tutte le guerriere affrontare Nehellenia, si apre la nuova trama: Mamoru parte per gli Stati Uniti, Chibiusa torna definitivamente nella sua epoca, e le ragazze fanno la conoscenza dei Three Lights.
Gruppo pop di successo, sono tre studenti che si dividono tra spettacolo e scuola; ma in realtà sono l'identità civile delle Sailor Starlights: tre guerriere giunte da lontano per rintracciare la propria principessa, mentre tutti i pianeti dell'universo cadono uno a uno soggiogati da Sailor Galaxia.
Costei arriva sulla Terra con il suo gruppo di Veneranti, guerriere a cui ha tolto il Seme di Stella costringendole a collaborare con lei in cambio della vita, mantenuta attraverso alcuni braccialetti.
Il suo scopo è trovare il Seme di Stella più puro, ma ciò innescherà anche la battaglia definitiva tra guerriere Sailor.
IL MONDO
Sebbene continuino a vedersi alcune delle ambientazioni storiche, come la caffetteria Crown, anche su questo aspetto Sailor Stars cambia un po' di cose: ora le protagoniste vanno quasi tutte a scuola insieme, sono cresciute; ma la presenza dei Three Lights porta a location legate allo spettacolo, tra palcoscenici e dietro le quinte.
L'ESTETICA
Cambia anche l'estetica generale, che guarda maggiormente al mood di fine anni '90: le atmosfere sognanti e fiabesche, quelle primaverili, quelle autunnali... ora lasciano sempre più spazio ad accostamenti multicolore e a fondali dove dominano il rosso e il nero, o altri colori oscuri, specie nelle puntate più "spaziali".
ESOTERISMO
L'idea del Seme di Stella, mutuato dal manga ma che nell'anime diventa spasmodica ricerca episodio dopo episodio (con ovvi e continui fallimenti da parte del nemico) sembra potersi riferire ai contenuti di alcuni testi dello gnosticismo: il frammento divino insito nell'uomo è chiamato Seme, cercato da un essere imperfetto/corrotto (il Demiurgo) che deve affrontare gli Arconti, divinità guardiane dei sette pianeti che avvolgono la Terra.
I PERSONAGGI
Debuttano le Sailor Starlights, che in abiti civili sono tre ragazzi: Seiya, Taiki e Yaten.
Il primo si trasforma in Sailor Star Regina del Coraggio, il secondo in Sailor Star Polvere di Stelle, il terzo in Sailor Star Cuore del Futuro.
Con loro, anche la principessa Kakyuu.
In Sailor Stars arriva anche l'enigmatica Chibi Chibi, che sembra essere una Chibiusa ancora più piccola ma in realtà nasconde ben altra identità.
Anche lei diventa una guerriera Sailor.
Il gruppo di nemici, che va sotto il nome di Shadow Galactica, è composto dalla malvaglia Sailor Galaxia (un tempo buona, poi corrotta da Chaos), Sailor Cuore di Ferro, Sailor Fantasia, Sailor Vulcania e Sailor Metallia.
STILE
Sailor Stars tenta a volte un approccio "geniale" come quello regalato da Ikuhara, come ad esempio la presenza della cabina telefonica usata da una delle nemiche; tuttavia si concentra su altro: è una serie che prevede molta musica, brani veri e propri da potersi "spendere", e anche le trame quotidiane sembrano virare più verso il teen drama.
Bunny senza Marzio (a proposito: per assurdo solo una volta ci si domanda che fine abbia fatto, visto che il ragazzo non si fa vivo sin dal giorno della sua partenza per l'America...) è sedotta costantemente dall'affascinante Seiya, generando così una sorta di triangolo a distanza.
Cambia del tutto il costume di Sailor Moon, che diventa Eternal: pacchiano, multicolore, con ali angeliche e eccesso di fronzoli rischiano di farlo passare come abito kitsch/giocattoloso.
Non è invece previsto il power-up per le altre protagoniste, al contrario del manga.
Iconiche sono invece le divise delle Starlights, con richiami latex-sadomaso.
MUSICHE
In Sailor Stars cambia la sigla: dopo quattro serie con Moonlight densetsu, ora i nuovi episodi si aprono con l'inedita Sailor Star Song, ma Moonlight densetsu torna come speciale sigla finale dell'ultimo episodio, il n. 200.
IN ITALIA
Scartata l'ipotesi di farsi in casa una quinta serie "patchwork" (Sailor Moon e il Signore del tempo, vedi QUI), Sailor Stars arriva appena dopo la fine della serie in Giappone: considerati i tempi, possiamo dire che la trasmissione italiana si è avuta a ridosso di quella ufficiale, terminando solo tre mesi dopo la messa in onda nipponica.
In Italia abbiamo avuto problemi con l'identità delle Starlights, di fatto tre persone che cambiavano sesso all'occorrenza: viste le polemiche, la Mediaset corse ai ripari ma solo da un certo episodio in poi, tramutando le guerriere in sorelle gemelle dei Three Lights (QUI questa e altre particolarità degli anime Mediaset).
Con le repliche, anche le scene precedentemente passate senza alterazioni vennero rimaneggiate, al fine di far quadrare la storia (che però presenta così diversi problemi di logica...).
La censura colpì duro l'ultimo episodio, perché la protagonista si mostrava nuda per gran parte della durata dello stesso; con le repliche, il video è stato riproposto integralmente.
Caso particolare quello di Suor Marta/Cinzia, stesso personaggio che però nell'edizione italiana viene sdoppiato per non mostrare una religiosa che lavora nello spettacolo.
Strano che gli adattatori italiani abbiano usato per la suora il nome Marta, che è già quello di Sailor Venus, quindi non deve stupire che ci sia -solo da noi, ça va sans dire- una nemica che sia chiama Metallia, nome del cattivo della prima serie.
L'adattamento italiano di Sailor Stars (il cui nome originale sopravvive solo su qualche gadget) rinomina la serie con un altisonante Petali di stelle per Sailor Moon, e lavora su questi episodi seguendo gli standard mediasettiani dell'epoca: tanti fermo-immagine a coprire le scritte giapponesi (mai successo prima di allora, nella serie), patetici pensieri fuori campo e nomi a volte in originale (Seiya, Taiki e Yaten) altre volte resi in modo inutilmente pomposo (Regina del Coraggio, Polvere di Stelle, Cuore del Futuro).
La sigla era interpretata da Cristina D'Avena, ne abbiamo parlato QUI nel dettaglio.
CONCLUDENDO
La serie conclusiva ha certamente più ritmo e più episodi interessanti rispetto alla precedente, anche se lo stacco tra il passato e queste avventure si nota troppo, e l'assenza di amati comprimari si fa sentire, specie per coloro che hanno seguito da sempre le storie quotidiane dei protagonisti.
Sailor Stars mette in scena ottimi scontri di vedute, che ricalcano un po' quelli della terza stagione ma stavolta coinvolgono le guerrere esterne (Uranus, in primis) e le Starlight.
Finale d'impatto, con scene anche commoventi e forti; ultimo scontro ormai celebre.
Sailor Moon chiude comunque alla grande, consegnandosi alla storia degli anime e diventando punto iniziale della nuova invasione giapponese nella nostra Penisola (leggi QUI la storia degli anime in Italia).














Troppo confusa per essersi sedimentata davvero nella memoria di una ragazza che, nel frattempo, era cresciuta (anche se non me ne perdevo una puntata) ma piena di character design interessanti, soprattutto quello delle Sailor Starlights e della principessa Kakyuu, talmente affascinante che, personalmente, avrei sempre voluto una piccola serie di episodi sul suo background!
RispondiEliminaEcco, personaggio interessante ma gestione confusa: sembra passare come la salvatrice dell'universo, manco a dire che è Serenity, e poi? Boh.
EliminaComunque io, grandissimo fan della saga, proprio con questa serie me ne allontanai un po': sincera persa la magia... 😱💪
Moz-
Grazie mille!
RispondiEliminaIo avrei voluto una serie conclusiva più in linea col passato, perché qui si perde davvero molto di ciò che è stato fatto (spariscono Moran, Ursula, Nina, Ubaldo e tutti gli altri personaggi secondari che di tanto in tanto apparivano nella serie); Marzio sparisce senza che nessuno si chieda come sia possibile (infatti questo è un enorme buco di trama: Bunny arriva a pensarci solo una volta, ma né prima né dopo si preoccupa della cosa: nel manga è gestito tutto meglio); Galaxia, che comandava Nehellenia, dovrebbe sapere quindi cos'è successo e conoscere già le identità delle guerriere (le ha viste lottare contro Nehellenia, specie Bunny non trasformata... e invece poi questa cosa si perde).
Spariscono, nel finale, anche Luna e Artemis...
Insomma, la serie non è male ma davvero alcune cose sembrano buttate lì tanto per, peccato perché avrebbero potuto chiudere in enorme bellezza.
Sì, mi piace la storia tra Seiya e Usagi, mette un po' di pepe alle vicende ma di contro trasforma Sailor Moon in Piccoli problemi di cuore...
Moz-
Nonostante io adori Sailor Moon, non ho mai apprezzato tanto questa serie. Ricordo di averla vista solo una volta, mai rivisto le repliche. Sinceramente non mi è mai piaciuto il distacco col passato, l'assenza di Marzio. Non mi sono piaciuti questi cambiamenti, dato che era una serie conclusiva e non l'inizio di un nuovo percorso, dovevano, secondo me, mantenere un filo continuativo con le serie precedenti.
RispondiEliminaEsattamente, la vedo come te.
EliminaSe la sono sbrigata con i primi sei episodi e poi hanno cambiato tutto... Per fortuna il finale aggiusta un po' di cose ma avrei preferito un'aderenza maggiore alle trame del passato...
Moz-
Sailor Moon Stars è una serie malinconica già dalla sigla (originale e italiana), che soffre in modo terribile l'aver approfondito aspetti interessanti nel modo sbagliato, glissando su quelli rilevanti.
RispondiEliminaUno dei difetti più grandi di SM in generale è che in 4 stagioni la storia d'amore tra Usagi e Mamoru è sempre stata "raccontata", e non "mostrata".
Nella prima serie non si sopportano. Mancano tutti i POV di Mamoru del manga, che piano piano finisce per innamorarsi di Usagi perché come Sailor Moon ogni volta "le mostra un patto diverso di sé". Quando scoprono di essere la reincarnazione di Endymion e Serenity loro sono già innamorati, mentre nel cartone sono in un ritardo clamoroso. Si corrispondono a due puntate dalla fine praticamente.
Nella seconda serie megafillerone per farli re-innamorare, per poi mettere in mezzo Chibiusa, far avere le crisi mistiche a Mamo, e farli mollare per farli rimettere assieme alla fine. È diventato un teen drama di quelli belli pallosi.
Terza e quarta sono una coppia stabile e noiosa stile fidanzatini dalle elementari ai 100 anni. Perché lui è noioso, non ha un briciolo del carisma e dell'ironia di Haruka, né ha quella "scorza freddina" ma affettuosa del manga.
Poi arriva la quinta serie. Mamo sparisce e Usagi si lega a Seya. Aspetto che nel manga era giusto accennato in una riga, mentre nell'anime gli sceneggiatori ci mostrano quello che non abbiamo visto in quattro anni, ossia una storia d'amore "mostrata" di puntata in puntata, non raccontata. E da lì il disastro, perché Seya e Usagi hanno una chimica e una sintonia che non si è mai vista in quattro serie con nessuno.
Questo aspetto marginale viene iperapprofondito, mentre tutto il gran finale apocalittico con Chibi Chibi, Sailor Cosmos e le Sailor Animatames viene tagliato e rimaneggiato all'ultimo secondo. Perché manco con Chibi Chibi avevano le idee chiare, si sono inventati che era il Seme di Stella di Galaxia all'ultimo, e bafangul chiudiamo la serie che c'è il riso sul fuoco.
Vero.
EliminaE hai saltato il pezzo dove Mamoru stava con Rei, nella prima serie!!
Insomma, ti dirò: a me è piaciuto (la scena dell'abbandono, alla cabina telefonica, bellissima) potevano mostrare di più ma con la quinta hanno proprio cannato alcune cose.
Peccato anche per le animamates, vero...
Moz-
Chi non ha visto almento una serie di Sailor Moon, certo come ogni anime aveva dei difetti e dei pregi, ma nella versione italiana credo ci siano stati alcuni tagli come succedeva sempre anche con altri anime. In ogni modo sicuramente ci sono dei problemi di narrazione in queste serie. E' un vero peccato avevano avuto una bella idea di base. A me a parte tutto, non era dispiaciuto questo Anime
RispondiEliminaInfatti è una serie iconica,nche resterà nella storia.
EliminaAnche coi difetti (e la quinta serie è quella che, a ben vedere, ne ha di più) resta una saga top 💓✨🌙
Moz-
Complimenti. Bella retrospettiva su tutte le Serie al completo !
RispondiEliminaThanks! 💥🤓
EliminaMoz-